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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO SOMMARIO

___________

 

40.

 

SEDUTA APERTA DI LUNEDI’ 9 LUGLIO 2012

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

 

Inizio seduta h 11,30

Fine seduta h 15,08

 

 

INDICE

Provvedimento del Governo di soppressione dei Tribunali di Castrovillari, Lamezia Terme, Paola e Rossano - Dibattito e conseguenti determinazioni 3

PRESIDENTE.. 3,*,*,*,*

CHIAPPETTA Giampaolo (PDL) 6

D’IPPOLITO Ida, Parlamentare della Repubblica. 6

DATTOLO Alfonso (UDC) 8

DIMA Giovanni, deputato della Repubblica. 7

GALATI Giuseppe, Parlamentare della Repubblica. 5

GRILLO Alfonsino (Scopelliti Presidente) 9

LOIERO Agazio (Autonomia e Diritti) 7

NAPOLI Angela, Parlamentare della Repubblica. 5

PRINCIPE Sandro (PD) 6

SANTELLI Iole, Parlamentare della Repubblica. 7

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale. 3

SERRA Giulio (Insieme per la Calabria) 8

TALARICO Domenico (IDV) 8

TASSONE Mario, deputato della Repubblica. 7

Sull’ordine dei lavori 9

PRESIDENTE.. 9,*,*

ADAMO Nicola (Gruppo Misto) 9

GIORDANO Giuseppe (IDV) 9

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 11,30

Provvedimento del Governo di soppressione dei Tribunali di Castrovillari, Lamezia Terme, Paola e Rossano - Dibattito e conseguenti determinazioni

PRESIDENTE

Sottolinea di aver convocato l’odierna seduta straordinaria, d’intesa con la Conferenza dei capigruppo, al fine di porre in essere un confronto sul provvedimento approvato dal Governo centrale che cambia completamente la geografia giudiziaria del Paese, in specie di quella calabrese, e cancella le sedi giudiziarie di Castrovillari, Lamezia Terme, Paola e Rossano. Rilevato che quella del Governo è stata una scelta inopportuna, assunta in un momento in cui si dovrebbero sostenere i magistrati e la loro importante azione, evidenzia come sia necessario individuare un percorso comune di protesta che espliciti che la Calabria non può subire un simile provvedimento, considerata la condizione sociale della regione in cui vi è una radicata presenza della criminalità organizzata.

Ricorda, poi, come più volte, il Consiglio regionale abbia approvato ed inviato al Governo centrale documenti in grado di rilevare la necessità di non indebolire il sistema giudiziario, attesa l’attuale situazione in cui versa la Calabria che richiede una costante presenza dello Stato e come tali prese di posizione ufficiali siano state interpretate come rivendicazioni e quindi inascoltate. Asserito che nel territorio calabrese servirebbe la presenza massiccia dello Stato e delle sedi giudiziarie per continuare a combattere efficacemente la ‘ndrangheta, giudica errato che il Governo non abbia considerato, per la permanenza delle sedi giudiziarie, la presenza pervasiva, sui territori, della criminalità organizzata, pur concordando con i tagli previsti dal decreto denominato “spending review”. A suo avviso, la Regione deve opporsi ad una decisione, che giudica miope e formalista e tenuto conto che il Ministro della Giustizia ha già previsto un’eccezione per il tribunale di Marsala, in Sicilia, che non è stato oggetto di accorpamento, rivendica lo stesso trattamento per le sedi di tribunale soppresse in Calabria. Afferma, poi, che per sconfiggere la ‘ndrangheta è indispensabile sia porre in essere atti concreti sia chiedere al Governo la giusta attenzione che tenga conto della crescita ordinata della società e di un riequilibrio che crei democrazia.

Dichiarato che il Consiglio regionale si sente vicino a tutti i cittadini e a tutti gli operatori delle sedi di tribunale accorpate, conclude asserendo che il lavoro da svolgere sarà estremamente importante e che sarà indispensabile mettere insieme tutte le forze possibili perché siano riaperte le sedi di tribunale accorpate

Indi, comunica che è stato previsto un intervento di un rappresentante per ogni gruppo consiliare al fine di dare la possibilità anche agli ospiti di intervenire ed esprimere il loro pensiero.

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

Ringrazia il Presidente Talarico, per la convocazione straordinaria del Consiglio regionale, a dimostrazione dell’azione concreta che i dirigenti politici possono mettere in campo, e anche i parlamentari presenti, con i quali si avrebbe la possibilità di garantire un lavoro preciso fortemente orientato a dare un segnale chiaro sul tema posto all’ordine del giorno; premesso, inoltre, che sul tema relativo ai tagli previsti per le Province sarà dedicata una seduta ad hoc, relativamente all’argomento posto all’ordine del giorno, manifesta piena solidarietà alle popolazioni interessate ed a tutto il personale dei Tribunali, sottolineando che, pur essendo scelte del Governo nazionale, legate in parte alla spending review nel suo complesso, dunque, a tagli supposti fondamentali per rilanciare il Paese, ritiene che le stesse non possano in alcun modo essere condivise.

Considerando che la chiusura dei Tribunali rappresenti un segnale negativo che va combattuto sotto tutti i punti di vista, manifesta un forte dissenso rispetto alla linea politica assunta dal Governo centrale, considerando che il problema vada affrontato e discusso in maniera differente.

Accennando, quindi, ad una missiva del 24 maggio, nella quale invitava il Ministro alla Giustizia, Severino, ad un confronto per discutere sull’argomento, riferisce che l’invito è stato disatteso in quanto, a tutt’oggi, non si è avuto l’incontro, ritenuto fondamentale, con i vertici delle istituzioni nazionali.

Pretendendo scelte chiare e precise, al fine di non aggravare situazioni già fortemente compromesse, considera importante misurare la gravità e la portata dei dati rispetto alla realtà concreta ed alle ripercussioni sui singoli territori, onde scongiurare momenti di grande allarmismo e forti disagi per il cittadino; auspica, pertanto, un incontro con i rappresentanti del Governo nazionale per discutere e ipotizzare un percorso certo, fatto di dati, cifre e ragionamenti utili, orientati al raggiungimento di risultati concreti.

Plaudendo, infine, al lavoro certosino delle Procure dei territori interessati dalla manovra, ricorda che determinate zone della Calabria non possono permettersi tali tagli che risulterebbero, a suo dire, spropositati, causando una ricaduta di natura economico-finanziaria piuttosto che una crescita per il territorio.

PRESIDENTE

Invita i presenti a esprimere concetti chiari e concisi ed a contenere i propri interventi nell’ambito di 5 minuti, indi avvia il dibattito.

 

(Intervengono, di seguito:

 

-          il dottor Antonino Nasone, segretario generale per la UIL Giustizia, che giudica nefasti i provvedimenti assunti dal Governo centrale che, a suo dire, metteranno a rischio la giustizia in Italia in maniera definitiva, considerando, tra l’altro, che con l’accorpamento i costi saranno maggiori e manifesta preoccupazione per quelli che potranno essere gli enormi problemi organizzativi e finanziari. Ricordando, infine, che i tribunali medio-piccoli sono proprio quelli più efficienti e che funzionano di più, annuncia battaglia legale sul fronte;

 

-          il dottore Giuseppe D’Alitto, Presidente del Tribunale di Rossano, che, considerati i problemi legati all’accorpamento, in seguito al quale a Cosenza dovrebbero confluire oltre 100 mila procedimenti civili e penali, circa 45 magistrati e 200 impiegati, sottolinea come questa situazione causerà caos e disorganizzazione; giudicato, infine, importante adottare un provvedimento teso a garantire l’efficienza e la funzionalità della giustizia, invita ad una sensibilizzazione dei rappresentanti del potere centrale per una soluzione del problema;

 

-          l’avvocato Gianfranco Barbieri, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lamezia Terme, il quale, premesso che l’intervento non è diretto a difendere un privilegio, quanto, piuttosto, a tutelare dei presidi giudiziari in territori particolarmente fragili perché interessati dal problema della criminalità organizzata, come sono quelli calabresi e quello lamentino, in particolare, riferisce che, a seguito dell’emanazione del Decreto legislativo che prevede la soppressione dei tribunali, è stato istituito un tavolo tecnico. Rivendicando, pertanto, il ruolo del Tribunale di Lamezia Terme, che ha avuto, negli ultimi anni, una produttività superiore a quella minima, ricorda che il Tribunale suddetto è stato più volte considerato, a partire dal 1994, da parte del Consiglio superiore della magistratura, “un tribunale tra quelli insopprimibili”;

 

-          l’avvocato Serafino Trento, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Rossano, il quale, ritenendo che il tribunale di Rossano abbia tutti i requisiti per essere mantenuto in vita, considera che la soppressione dei tribunali favorirà la ‘ndrangheta e danneggerà i cittadini, causando solo un aggravio di lavoro per il tribunale di Cosenza, che, ad oggi, non è tra i tribunali più efficienti;

 

-          l’avvocato Vito Caldiero, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Paola il quale, considerando la giustizia come un servizio pubblico essenziale, ritiene che la soppressione dei Tribunali arrecherà danni ai territori calabresi ed auspica, conseguentemente, che il Governo nazionale possa riflettere maggiormente sul tema, puntando alla ottimizzazione dei servizi piuttosto che alla soppressione totale che significherebbe, invece, minare la stabilità e la sopravvivenza economica del territorio. Ricordato, infine, il fenomeno della ‘ndrangheta e delle difficoltà legate all’assenza delle vie di comunicazione, sottolinea come il tribunale di Paola sia, nel settore penale, al terzo posto per efficienza;

 

-          il consigliere comunale di Castrovillari, Eugenio Salerno che, affermato che la soppressione dei tribunali costituisce un danno enorme per i cittadini, soprattutto in provincia di Cosenza, ed evidenziate le peculiarità del territorio, sottolinea la necessità di chiedere con forza una deroga al Governo nazionale;

 

-          il sindaco di Paola, Avv. Basilio Ferrari, che, sottolineate le criticità del provvedimento adottato dal Governo nazionale, evidenzia le problematiche connesse alle carenze infrastrutturali delle reti di collegamento regionale;

 

-          il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, che, fatto un breve excursus sulla storia del Tribunale di Rossano, ne evidenzia l’elevato bacino di utenza e i disagi dei comuni limitrofi, non potendo tacere le problematiche connesse all’elevato tasso di criminalità presente nel territorio e alla carenza delle reti stradali e ferroviarie;

 

-          il vice sindaco di Lamezia Terme, Francesco Cicione che, ricordate le specificità della situazione di Lamezia Terme, ritiene necessario garantire nei territori i servizi primari essenziali al buon funzionamento della democrazia considerando, peraltro, la modesta la riduzione della spesa connessa al provvedimento adottato;

 

-          in rappresentanza della Segreteria FP - C.G.I.L. Calabria, Alessandra Baldari che, ricordate le mobilitazioni nei territori, evidenzia la necessità di riportare ad unità il disagio dei territori, sottolineando la specificità del territorio calabrese a causa della presenza della criminalità organizzata e delle carenze infrastrutturali).

NAPOLI Angela, Parlamentare della Repubblica

Evidenziato che la critica che possa essere mossa al Governo nazionale e al Ministro Severino attiene esclusivamente al mancato rispetto di tutti i criteri previsti nella legge delega, testimonia l’impegno profuso da tutti i parlamentari calabresi per la risoluzione della problematica, sottolineando come spetti alla politica trovare le soluzioni idonee a garantire i presidi di legalità, non concordando con la concessione di una eventuale deroga.

GALATI Giuseppe, Parlamentare della Repubblica

Affermato di non conoscere esattamente le economie realizzate con il provvedimento del Governo e sottolineata la necessità di mantenere in Calabria i presidi di riconoscibilità dello Stato, essenziali nella lotta alla criminalità organizzata, evidenzia la necessità di un incontro con il Presidente Monti, con la partecipazione e l’impegno di tutte le forze politiche, ed esprime amarezza per l’assenza nella seduta odierna del Consiglio regionale della deputazione del Partito democratico.

PRESIDENTE

Precisa che alla seduta odierna sono stati invitati tutti i parlamentari calabresi e che a causa dei tempi contingentati di convocazione, alcuni potrebbero non aver ricevuto tempestivamente l’invito.

D’IPPOLITO Ida, Parlamentare della Repubblica

Esprimendo soddisfazione per l’odierno confronto istituzionale, sottolinea che i parlamentari calabresi possono dire alla Calabria intera di “avere le carte in regola”, essendosi battuti nelle sedi opportune per affrontare la “questione Calabria” e, riferito l’impegno della Commissione antimafia, evidenzia che la situazione di allarme riguarda non solo la Calabria ma tutta l’Italia.

CHIAPPETTA Giampaolo (PDL)

Salutati le Autorità istituzionali, i Parlamentari calabresi ed i Presidenti degli ordini degli avvocati, sottolinea che il dibattito odierno induce a delle riflessioni che porteranno alla stesura di un ordine del giorno. Evidenziato che la convocazione straordinaria della seduta di Consiglio rappresenta, sia nella forma sia nella sostanza, la volontà e la capacità di reagire con un percorso di risanamento, sottolinea che negli anni molte risorse pubbliche sono state sprecate, al punto tale che sono state consumate le “riserve” delle generazioni future.

Rilevato che il Presidente Scopelliti nel suo intervento ha sottolineato le criticità e le anomalie del territorio calabrese, ritiene che la Calabria sia una parte dell’opera di risanamento dello Stato vittima potenziale di un cammino piegato esclusivamente alla forza dei numeri e che non considera l’esistenza di particolari esigenze. A suo avviso, inoltre, la regione Calabria per troppo tempo non ha ricevuto una adeguata considerazione e le scelte compiute dal Governo rappresentano un errore di merito, di sostanza e di prospettiva.

Affermata la consapevolezza del duro lavoro del Governo Monti e le scelte non semplici che si appresta a completare la Regione Calabria, evidenzia le difficoltà connesse all’amministrazione della Calabria, rispetto ad altre regioni del Nord. Chiudere i quattro tribunali calabresi è un paradosso e non significa risparmiare risorse economiche, bensì mettere in gioco il percorso di legalità avviato in Calabria, in una regione in pieno stato di emergenza, in cui non è in gioco il destino di un singolo territorio ma di tutta la regione in cui lo Stato deve garantire la propria presenza.

Sottolineato come sia un dovere dello Stato garantire eguali diritti a tutti i cittadini italiani, ritiene opportuno mandare un messaggio di responsabilità da parte dei politici, quindi l’obbligo, la necessità e il dovere di essere una sola Calabria. Conclude impegnando il Presidente della Giunta regionale a chiedere di essere ascoltato presso le competenti Commissioni parlamentari dove si discute della riorganizzazione degli uffici giudiziari sul territorio calabrese.

PRINCIPE Sandro (PD)

Salutati tutti i presenti in Aula e ringraziato il Presidente del Consiglio per la convocazione della seduta straordinaria sulla chiusura dei tribunali, evidenzia che, benché gli ordini del giorno siano importanti, oggi bisognerebbe andare oltre. A suo avviso, infatti, chiudere quattro tribunali in Calabria è assurdo, atteso il bisogno di lottare contro la criminalità organizzata e concentrare sul tribunale di Cosenza tutti i processi di tre tribunali, in chiusura, creerà non solo problemi logistici, ma metterà a repentaglio la sicurezza del territorio.

Sottolineato, quindi, che non esistono Governi tecnici e asserito che la politica non ha saputo dare le risposte attese nel momento di crisi del Paese, dichiara, in merito all’osservazione dell’onorevole Pino Galati circa la mancanza della rappresentanza parlamentare del Partito democratico in Aula, che ha ricevuto l’invito soltanto l’onorevole Laganà, nonostante anche gli altri parlamentari spesso si siano interessati alla questione giustizia.

Conclude ritenendo necessario mobilitare tutte le istituzioni calabresi, come i Presidenti delle province, i Presidenti degli ordini degli avvocati, i rappresentanti dei lavoratori nel mondo della giustizia, affinché al massimo livello di discussione politica sia garantita la presenza dell’intera rappresentanza calabrese.

PRESIDENTE

Ribadisce che gli Uffici del Consiglio regionale hanno trasmesso l’invito a partecipare ai lavori della seduta straordinaria odierna a tutti i parlamentari regionali.

LOIERO Agazio (Autonomia e Diritti)

Plaudendo all’iniziativa odierna, giudica la cosidetta spending review una misura catastrofica sull’intero Sud Italia, a causa della struttura sociale esistente.

Attesa, a suo avviso, la preponderante presenza in Calabria della criminalità, non concorda interamente con le dichiarazioni dell’onorevole Napoli e giudica devastante il messaggio che arriva in Calabria, accusando il Governo centrale di effettuare tagli lineari, incapaci di imprimere una reale modifica dello stato delle cose. A tal proposito, auspica scelte differenti ed ipotesi che consentano interventi più efficaci ed efficienti che siano intrapresi in maniera compatta. Ricordato, incidentalmente, che negli Usa recentemente è stato approvato un nuovo sistema sanitario che rappresenta, a suo avviso, un indiscutibile merito della politica di Obama, censura l’incapacità di ottenere un colloquio con il Presidente del Governo che, benché tecnico, è sostenuto da un’ampia maggioranza, raggiungibile grazie ai contatti e riferimenti dell’attuale maggioranza di governo regionale. Suggerisce, quindi, che la Regione proponga allo Stato, provocatoriamente e simbolicamente, di accollarsi parte delle spese inerenti la giustizia sul territorio.

PRESIDENTE

Dà lettura di un messaggio di saluto pervenuto da parte del deputato della Repubblica, onorevole Foti, che comunica la sua impossibilità a partecipare ai lavori odierni.

TASSONE Mario, deputato della Repubblica

Sottolineato come la vicenda oggi in discussione abbia creato difficoltà anche in sede parlamentare, ritiene che debba precisarsi che la battaglia attuale in materia di chiusura dei tribunali non è di casta o di campanile. Pur riconoscendo, quindi, la necessità di appoggiare l’attuale Governo, il cui operato non valuta negativamente, anche alla luce delle responsabilità precedenti, si dichiara compiaciuto dell’unità di intenti e di lealtà reciproca che registra sul piano istituzionale, attesa l’attuale situazione di emergenza, auspicando che tale unità si ripeta in tutte le questioni dirimenti della politica calabrese. Chiarisce, poi, che la posizione dell’UDC a livello nazionale è stata quella di garantire il funzionamento delle sedi dei tribunali calabresi e di impedirne, quindi, la chiusura, attesa la pressante esistenza della criminalità, con connivenze note, benché presenti su tutto il territorio nazionale, e sostiene che la battaglia di qualificazione e tutela della Calabria andrà svolta a livello parlamentare.

DIMA Giovanni, deputato della Repubblica

Ricordato che la legge delega, da cui nasce il decreto legislativo, ha condizionato il percorso della strategia politica anche rispetto alle dinamiche territoriali ed alle loro sensibilità, in particolare in Calabria in cui inevitabilmente, a suo dire, si è lasciato spazio alle dicotomie del territorio calabrese, scatenando una sorta di “incursione campanilistica”, ritiene indispensabile trovare motivi di coesione ed unione all’interno del territorio.

Evidenziato, poi, che la proposta del Governo dovrà attendere il parere consultivo obbligatorio della Commissione giustizia del Senato e della Camera - che potrebbero esercitare un peso di mediazione politica- e sarà quindi sottoposta ad iter parlamentare, ricorda la mozione già presentata, ma ad oggi non discussa, al Parlamento in cui è richiesta una deroga per la Calabria; a tal proposito, suggerisce che l’attuale seduta produca un documento che inviti il Parlamento ad esaminare la mozione suddetta, senza il timore che la deroga prevista sia estesa ad altre Regioni, a fronte della specificità calabrese rispetto all’intero Mezzogiorno d’Italia.

SANTELLI Iole, Parlamentare della Repubblica

Ringraziato il Presidente del Consiglio e il Consiglio nella sua interezza per l’invito a partecipare alla seduta odierna, nutre fiducia, contrariamente a tanti altri, nel fatto che le sedi di tribunale, oggi cancellate, verranno ripristinate perché il provvedimento che le abolisce, mirando a mantenere l’efficienza del sistema, dovrà rivisitare le sedi giudiziarie, tenendo conto anche dalla geografia giudiziaria che in Italia è molto diversa e vede presenti, in altre regioni, sedi di tribunali ogni 10 chilometri. Evidenziato,poi, come siano definiti grandi tribunali quelli in cui operano 20 magistrati e come i tribunali calabresi dismessi siano poco sotto questi parametri, quindi da considerarsi medi e non piccoli tribunali, afferma, inoltre, che la decisione presa è stata di tipo politico atteso che la relazione dei tecnici salvava quasi tutti i tribunali calabresi oggi soppressi e contrariamente si è deciso di salvare soltanto il tribunale di Marsala. Asserisce, poi, che i tribunali soppressi avevano le caratteristiche di efficienza richieste a cui si deve sommare la disastrosa situazione logistica e di trasporti, oltre che l’ alta presenza della criminalità organizzata. Conclude asserendo che il tribunale di Castrovillari è di recente costruzione e che se lo si vuole sopprimere, di converso, sarebbe opportuno allocare in esso la Scuola della Magistratura di cui la Calabria viene depredata.

DATTOLO Alfonso (UDC)

Ringraziato il Presidente del Consiglio per la sensibilità dimostrata nel convocare questa seduta straordinaria dalla quale si intravede la volontà di operare tutti verso la stessa direzione per raggiungere un risultato importante per la Calabria, evidenzia come la posizione dei rappresentanti dell’UDC sia stata chiara e che importanti sono stati gli interventi dei Parlamentari del suo partito. Chiesto al Presidente di fissare una apposita seduta per discutere della cancellazione delle Provincie di Crotone e Vibo Valentia soppresse, anche qui, perché il Governo nazionale non ha la giusta percezione della situazione territoriale calabrese, conclude auspicando che, oggi, l’approvazione di un documento unitario possa dare a tutti la consapevolezza di una Calabria unita nel rivendicare le proprie prerogative.

TALARICO Domenico (IDV)

Evidenziato che il suo è l’unico intervento delle forze di opposizione in Consiglio, sottolinea come la eliminazione delle sedi di tribunale completa il “necrologio” riguardante la Calabria che inizia con la chiusura degli ospedali e si conclude con l’eliminazione delle sedi di tribunale e delle Provincie. Nonostante giudichi apprezzabile l’iniziativa, ritiene necessario essere unitari ma anche chiari, considerando che si tratta di una legge delega votata all’unanimità, quindi, anche dai parlamentari calabresi, e chiede, inoltre, come si comporteranno i parlamentari calabresi quando il decreto tornerà in Aula dopo la discussione nelle Commissioni parlamentari. Evidenzia, anche, come nel decreto si esplicitino alcune condizioni come quella inerente la specificità territoriale, il bacino di utenza, nonché la presenza di criminalità organizzata e come il Ministro Severino e la maggioranza abbiano smentito se stessi eliminando le sedi di tribunali calabresi. Afferma, inoltre, che il dibattito è da considerarsi surreale in quanto non tiene conto del contesto in cui si inserisce il provvedimento, dimostrando di disconoscere alcune realtà, purtroppo, presenti nel territorio. Conclude asserendo che il gruppo a cui appartiene è pronto a firmare qualsiasi documento dal quale si rilevi la mancata osservazione, da parte del Governo, delle condizione fissate nel decreto.

SERRA Giulio (Insieme per la Calabria)

Ringraziati tutti i parlamentari intervenuti, il Presidente della Giunta regionale ed il Presidente del Consiglio, nonostante la presentazione di un ordine del giorno che verrà presentato nella seduta odierna, a firma di tutti i capigruppo, interviene nel dibattito per ribadire di non potere accettare i provvedimenti assunti, considerando un vero e proprio “scippo” quello della soppressione dei tribunali calabresi.

Invitando, pertanto, alla coesione per il raggiungimento degli obiettivi, anche con la costituzione di una delegazione calabrese che si rechi a Roma, sottolinea come sia importante difendere i tribunali in oggetto perché solo così si potranno rivendicare i diritti del territorio.

GRILLO Alfonsino (Scopelliti Presidente)

Considerato che sarebbe un grave errore lasciar passare il Decreto legge sulla spending review, riferisce che gli attuali provvedimenti non miglioreranno l’efficienza della giustizia, vista la mole di lavoro ed il ritardo che si andrebbero a creare e ritiene che sarebbe stato più serio, a suo dire, costringere gli uffici giudiziari a completare entro un breve tempo le procedure per arrivare al cosiddetto processo telematico, nonché prevedere un piano di razionalizzazione.

Intervenendo sulla questione sanità, considera che, nonostante gli abusi del passato, attualmente la Regione sta compiendo sforzi enormi e attuando scelte importanti per contenere la spesa, giudicando che il Governo nazionale avrebbe dovuto prendere come riferimento il Piano di rientro prima di razionalizzare la spesa e procedere con i tagli lineari.

Puntualizzato che razionalizzare significa analizzare con lente politica per poi operare la scelta, tenendo presenti i costi sociali, ritiene che le scelte metteranno a repentaglio la coesione territoriale nazionale.

Fatto, infine, un breve accenno anche alla problematica relativa alla soppressione delle Province calabresi, ritiene che non si possa invocare il principio del coordinamento della finanza pubblica per giustificarne la soppressione e, ricordato che ogni ipotesi modificatoria prende avvio su iniziativa dei Comuni, come recita l’articolo 133, comma 1, della Costituzione, riferisce che lui stesso aveva, in precedenza, avanzato l’ipotesi delle Province amministrative, cioè enti di secondo livello; a tal proposito, ricorda come, a tutt’oggi, giace in Commissione affari istituzionali del Parlamento una proposta di legge in tal senso.

Giudicando che la grave crisi economica che sta attraversando il Paese e l’Europa intera non può essere invocata e utilizzata dal legislatore per sospendere le garanzie costituzionali di autonomia dei Comuni e delle Province, esorta a non permette l’adozione di procedure alternative per la risoluzione dei problemi del territorio.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Pone in votazione l’ordine del giorno, precedentemente descritto dal consigliere Chiappetta, che è approvato all’unanimità.

Riferito, a questo punto, sulla presentazione di una richiesta, sottoscritta da 10 consiglieri, per la convocazione di una seduta relativa alla soppressione delle Province, comunica che l’argomento sarà inserito come primo punto all’ordine del giorno nella prossima seduta di Consiglio prevista per il 17 luglio.

Comunica, infine, che, in vista della seduta prevista per giorno 3 agosto, ci sarà una riunione della maggioranza per quanto riguarda la problematica degli Enti sub-regionali.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Ricordato che, nell’ultima seduta del Consiglio regionale, è stato deciso di trattare la questione relativa alla centrale a carbone di Saline Joniche come primo punto all’ordine del giorno, invita a non tralasciare la problematica.

PRESIDENTE

Richiamata, al riguardo, la missiva del Presidente Scopelliti nella quale veniva richiesta la convocazione di una seduta ad hoc per discutere sull’argomento, assicura che verrà concordata una data per la prossima seduta per avere l’opportunità e la possibilità di affrontare più specificamente la problematica.

ADAMO Nicola (Gruppo Misto)

Chiede formalmente di potere ricevere copia della missiva del Presidente Scopelliti.

PRESIDENTE

Dopo aver rassicurato il consigliere Adamo che gli farà avere la nota richiesta, dichiara tolta la seduta.

 

La seduta termina alle 15,08

 

La dirigente del Servizio

(dott.ssa Ester Latella)