IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
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88.
SEDUTA DI GIOVEDI’ 11 SETTEMBRE 2014
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FRANCESCO TALARICO
Inizio lavori h. 18,25
Fine lavori h. 20,49
INDICE
NUCERA Giovanni, Segretario Questore
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
DATTOLO Alfonso, assessore
all’urbanistica
GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra),*
NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)
NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)
Ordine del giorno di iniziativa dei capigruppo “Sul
pagamento degli stipendi ai lavoratori LSU/LPU”
Dà avvio ai lavori invitando il segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Riferito che la conferenza dei capigruppo ha audito i rappresentati di
alcune categorie e di alcuni enti come la Fondazione Campanella tentando,
d’intesa con la minoranza, di trovare soluzioni alle problematiche esistenti,
evidenzia che, invece, riguardo alla legge elettorale si è stabilito di recepire
solo ed esclusivamente le modifiche necessarie a superare i motivi di
impugnativa del Governo, prevedendo un premio di maggioranza commisurato alla
composizione del prossimo Consiglio regionale (30 consiglieri) con delle quote
di sbarramento fissate al quattro per cento per i singoli partiti e all’otto
per cento per le coalizioni. Riferisce, poi, che si è ritenuto, in sintonia con
i membri dell’Esecutivo, che i provvedimenti previsti al quarto punto all’ordine
del giorno che presentano le condizioni di indifferibilità ed urgenza si possano
esaminare se l’urgenza e la indifferibilità saranno certificate dagli uffici
competenti; propone, infine, che si deleghi il Presidente del Consiglio a
effettuare le nomine, previste al terzo punto all’ordine del giorno, che presentano i caratteri dell’indifferibilità
e dell’urgenza.
Pur avendo ascoltato con attenzione le dichiarazioni del consigliere Chiappetta,
chiede ugualmente all’Assemblea di
inserire all’ordine del giorno il progetto di legge numero 551/9^ riguardante
l’agricoltura e approvato all’unanimità dalla seconda Commissione consiliare,
pregando il Presidente del Consiglio di valutare la nota pervenuta dal dipartimento
affinché possa accertarsi il carattere di urgenza e indifferibilità del
provvedimento; chiede, inoltre, l’inserimento di un ordine del giorno avente ad
oggetto la stipula di una convenzione tra la Regione Calabria e la sede della RAI al
fine di valorizzare le minoranze linguistiche presenti in Calabria.
Sottolinea come in conferenza dei capigruppo il Partito Democratico si
sia espresso chiaramente sulla valenza della seduta odierna che è giustificata solamente dalla presenza all’ordine
del giorno delle modifiche da apportare alla legge elettorale.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che
impegna la Giunta regionale a provvedere al pagamento degli emolumenti di
alcune categorie di lavoratori.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del
giorno presentato dal consigliere Imbalzano che è inserito; pone in votazione
l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno presentato dal consigliere
De Gaetano che è inserito; pone in votazione l’inserimento dell’ordine del
giorno riguardante gli LSU/LPU, auditi in Conferenza dei capigruppo, che è
inserito. Comunica, poi, che gli altri provvedimenti, vista l’ora tarda, sono
rinviati ad una eventuale successiva seduta di Consiglio regionale, previo
incontro con i capigruppo per decidere quali provvedimenti rispondano ai
caratteri dell’indifferibilità e dell’urgenza.
Dichiara la contrarietà del gruppo del Partito democratico a procedere
alle nomine, ritenendo che detto onere debba ricadere sul prossimo Consiglio
regionale.
Comunica che, riguardo la legge elettorale, si procederà a recepire le
eccezioni avanzate dal Governo per evitare prolungamenti del turno elettorale ed
eventuali problematiche post elettorali, con la previsione di uno sbarramento
di coalizione dell’otto per cento.
Afferma che la posizione del Partito Democratico è stata formalizzata
con la presentazione di una proposta di legge che prevede il ritorno integrale alla
vecchia legge elettorale, recependo di fatto tutti i rilievi avanzati dal Governo
con uno sbarramento che ritorna ad essere fissato al cinque per cento.
Dichiara di essere d’accordo con quanto sostenuto dal consigliere
Principe, soprattutto sotto il profilo politico del ragionamento, e ritiene
necessario invitare il Consiglio a riflettere sul grado di partecipazione dei
cittadini alla vita politica. A suo dire, una soglia di sbarramento troppo alta
contrasterebbe la partecipazione dei cittadini, producendone l’allontanamento
dalla vita democratica, indi ritiene che sia giusto prevedere una soglia di
sbarramento del 5 e non dell’8 per cento.
Si dice d’accordo con la posizione sostenuta dal consigliere Principe e
favorevole ad un ripristino integrale della vecchia legge elettorale,
soprattutto per ritornare alla vecchia divisione della regione in 5 collegi
elettorali, per salvaguardare la rappresentatività di territori che altrimenti
non avrebbero adeguate possibilità. Sostiene la proposta del Partito
Democratico, auspicando che anche la maggioranza dimostri interesse verso i
territori che rischierebbero di essere meno rappresentati.
Ricorda che è stata depositata in data odierna una proposta abrogativa
dell’ attuale legge elettorale, a firma sua e di altri consiglieri, che reputa
adeguata a dare seguito ai rilievi del Governo e che ritiene opportuno
discutere e porre ai voti.
Sottolinea che l’odierna seduta serve solo a recepire i rilievi
sollevati dal Governo ed evidenzia come discutere e votare una legge diversa
significherebbe esporre ad ulteriori rischi di impugnativa che il Consiglio in
questo momento non può permettersi; indi, esorta i consiglieri a delimitare
l’ambito della discussione alle eccezioni sollevate dal Governo.
Ribadisce che il Partito Democratico ha sempre con chiarezza dichiarato
di essere contrario alla modifica della legge elettorale nella fase conclusiva
della legislatura, a ridosso delle elezioni. Al contrario, sottolinea come la
maggioranza abbia ritenuto di dover procedere a tale modifica e ne chiede
l’abrogazione, con conseguente ritorno alla precedente previsione normativa,
dichiarandosi contrario a qualsiasi soluzione alternativa e chiedendo che venga
fissata presto e definitivamente la data delle elezioni.
Premette che a seguito della decisione del Governo di impugnare la
legge elettorale calabrese, ritenendo di esercitare, per tale via, una propria
libertà e prerogativa legata al ruolo di consigliere regionale, ha depositato
nel mese di luglio 2014 una nuova proposta di legge. Tuttavia, a fronte della necessità
di essere il più possibile esaustivi rispetto alle richieste del Governo e di
andare il più velocemente possibile alle urne, ha rinunciato a presentare in
Aula tale proposta, per evitare di esporre la Regione ad ulteriori rischi di
impugnativa. Si dice quindi perplesso in relazione al comportamento della
minoranza che presenta in data odierna una nuova proposta di legge elettorale e
si chiede se l’obiettivo non sia quello di procrastinare le consultazioni
elettorali. Si dichiara, infine, contrario all’abbattimento dello sbarramento
al 5 per cento, perché frazionerebbe eccessivamente il voto e metterebbe a
rischio la governabilità.
Chiede se il consigliere Nucera sia di maggioranza o di minoranza.
Invita i capi gruppo ad avvicinarsi al banco della presidenza.
(I capigruppo si avvicinano al banco della presidenza)
Ricorda che nel suo precedente intervento ha sottolineato l’importanza
di adeguare la legge regionale calabrese alle eccezioni sollevate dal Governo e
stigmatizza il comportamento della minoranza in merito alla presentazione di
una nuova proposta di riforma della legge depositata in data odierna, che
manifesta, a suo dire, la volontà di allontanare ulteriormente il ritorno alle
urne, indi chiede che si proceda accogliendo le riserve del Governo.
Chiede di capire come si intenda procedere rispetto al contenzioso con il Governo, quanti emendamenti si possano presentare e se oltre alla proposta di legge presentata dal gruppo del Partito democratico - e non distribuita - vi siano altre proposte. Rammentato che il Governo regionale dovrebbe difendere le proprie leggi, considera non rituale eliminare autonomamente l’oggetto del contenzioso per non ostacolare le elezioni. Considera, infine, che se ci dovessero essere solo due proposte di legge sarebbe necessaria una sospensione, per dare ai consiglieri regionali la possibilità di apportare delle modifiche al testo.
Osservato che in Conferenza dei capigruppo è stato stabilito un percorso snello e lineare, in base al quale si è provveduto a ritirare gli emendamenti per agevolare il processo ed evitare contenziosi, rammenta che l’unica divergenza ha riguardato lo sbarramento di coalizione che la maggioranza fissava all’8 per cento, come concordato con il Ministero, mentre la minoranza voleva al 5 per cento.
Esorta ad avere rispetto delle prerogative del ruolo di consigliere regionale su una legge di importanza eccezionale e, ricordato che l’emendamento di ripristino della vecchia legge elettorale non è stato posto in votazione, considera una tutela il ritorno alla vecchia legge elettorale. Invita, quindi, a porre in votazione tutte le proposte presentate.
Tiene a ricordare che in Conferenza dei capigruppo ogni Presidente esplicita la posizione del suo gruppo che viene poi viene, a suo dire, puntualmente disattesa. Contesta, quindi, che operando il Consiglio regionale in regime di prorogatio ed avendo il Presidente del Partito democratico più volte ribadito che lo stesso non è legittimato ad assumere alcuna iniziativa legislativa, venga presentata una proposta legislativa al solo fine di differire la data delle elezioni. Invita, infine, il presidente Talarico a porre in votazione il testo.
Considera quella in atto una sfida, cui si potrebbe porre fine riportando il Consiglio regionale alla vecchia legge elettorale, cosa che, a suo avviso, aiuterebbe a superare giudizio negativo del Governo sulla soglia di sbarramento riportando la stessa al 5 per cento.
Ribadisce che il comportamento del gruppo del Partito democratico in Conferenza dei capigruppo ed in Aula è sempre stato lineare e che la proposta presentata è non solo utile ma ben meditata in base alle osservazioni mosse dal Governo.
Rammentata la decisione presa in Conferenza dei capigruppo, esorta a non metterlo in difficoltà.
Fatto presente che la legge approvata a giugno dalla maggioranza ha portato alla discussione odierna e che oggi si tenta di porre rimedio alle storture e, confermato che la posizione del Partito democratico è stata declinata dal suo Presidente e trasformata in una proposta vagliata e meditata, chiede che il testo venga posto in votazione.
Evidenziato come in Conferenza dei capigruppo non sia emersa la volontà
di discutere un ulteriore progetto di legge di modifica della legge elettorale
e ricordato, in proposito, come la discussione di merito si sia focalizzata
sulla percentuale di sbarramento, invita il consigliere Giordano a desistere
dalla richiesta e l’Aula a procedere alla votazione di quanto stabilito.
Pone, quindi, ai voti il provvedimento che prevede il recepimento di
tutte le obiezioni sollevate dal Governo e la nuova percentuale di sbarramento
prevista nell’8 per cento, dichiarando come vi sia la necessità, comunque, di
provvedere al coordinamento formale.
Riferisce che nella giornata odierna è stata presentata una proposta di
legge a firma dei consiglieri Principe e altri e chiede se detta proposta verrà
posta in discussione, giudicando impossibile ignorarla.
Ribadisce che la Conferenza dei capigruppo non ha preso in
considerazione e discusso la possibilità di esaminare detta proposta,
aggiungendo alcune difficoltà di ordine tecnico e puntualizzando comunque come
la proposta cui il consigliere Adamo fa riferimento è stata depositata nel
corso del pomeriggio odierno; per tali ragioni ne giudica l’esame e l’eventuale
votazione inammissibile dal punto di vista procedurale.
Chiede quali siano le ragioni per cui il progetto di legge a firma del
Presidente, protocollato nella giornata odierna, sia ammissibile e quello a
firma dei consiglieri di minoranza non lo sia. Ricorda, poi, come benché la
Conferenza dei capigruppo possa prendere decisioni non sia precluso ai singoli
consiglieri esercitare le proprie funzioni.
Specifica che la proposta di legge a sua firma è stata depositata prima
della Conferenza dei capigruppo cui è stata regolarmente presentata; di contro,
evidenzia, come la proposta a firma dei consiglieri del Partito democratico sia
stata presentata durante i lavori.
Ritenuto che le regole non possano essere modificate in corsa, annuncia
la sua astensione dal voto a meno che non si ritorni alla legge elettorale
precedente; auspica, quindi, che il Partito democratico si allinei alla sua
proposta ed annuncia in caso contrario il suo voto in dissenso al gruppo.
Pur non entrando nel merito delle questioni tecniche temporali riferite
ai due progetti di legge, evidenzia come la posizione del Partito democratico
sia stata rappresentata formalmente durante la Conferenza dei capigruppo e che
in seguito detta proposta è stata formalizzata nel progetto di legge che si
chiede di esaminare.
Avendo assistito alla Conferenza dei capigruppo, ritiene che l’Assemblea
debba intervenire esclusivamente su un unico aspetto e cioè quello inerente ad
adeguare il testo della legge elettorale ai rilievi sollevati dal Governo. Pur
comprendendo le ragioni relative ad alcune modifiche proposte dai consiglieri
di minoranza, ritiene che sarebbe utile non andare oltre e correre il rischio
che nella popolazione calabrese nasca il convincimento che si cerchi di
prendere tempo e rinviare ulteriori decisioni.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati a maggioranza con
autorizzazione al coordinamento formale, indi pone ai voti la legge nel suo
complesso.
Dichiara di non prendere parte al voto perché ritiene che la procedura
seguita sia illegittima poiché altro progetto di legge su identica materia non é
stato posto in votazione, ravvisando in tale comportamento da parte della
presidenza una disparità di trattamento che impone di rilevare profili di
illegittimità che, annuncia, saranno eventualmente perseguiti in via
giudiziale.
Precisa che la proposta a firma dei consiglieri del gruppo del Partito
democratico non è stata neanche numerata, ribadendo l’illegittimità di un suo
eventuale esame. Pone, quindi, ai voti la proposta di legge nel suo complesso
che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
Ricordato che la proposta formalmente presentata è stata illustrata in Conferenza
dei capigruppo con richiesta di verbalizzazione, ravvisa vi siano state le
medesime condizioni per i due progetti di legge.
Sottolinea come la proposta a sua firma contenga le modifiche necessarie
a superare le eccezioni sollevate dal Governo; eccezioni note a tutti i consiglieri
da mesi.
Comunica che il provvedimento è da ritenersi superato a seguito del
ritiro dalle elezioni primarie dell’unico richiedente.
Ricorda di aver chiesto che venisse data delega al Presidente del
Consiglio regionale perché procedesse ad effettuare le nomine ritenute
indifferibili ed urgenti.
Ritiene che il Consiglio regionale, sciolto, non possa procedere alle
nomine né dal punto di vista legislativo né da quello morale, annunciando, nel
caso si proceda, ricorso nelle sedi opportune; in proposito ricorda il parere
espresso dall’avvocatura dello Stato sull’illegittimità delle nomine effettuate
dalla Giunta regionale.
Chiede di sapere se vi si un provvedimento amministrativo depositato in
riferimento alla delega da conferire al Presidente del Consiglio regionale in
materia di nomine, osservando come non sia stato distribuito alcun
provvedimento che, a suo avviso, sarebbe dovuto essere preceduto da un
inserimento all’ordine del giorno. Ricorda, quindi, le osservazioni giuridiche
dell’avvocatura dello Stato circa l’impossibilità della Giunta di procedere a
nomine, sottolineando che il Consiglio regionale è autorizzato esclusivamente a
porre in essere atti indifferibili e urgenti; ritiene, dunque, vi siano ragioni
insuperabili che ostano a procedere ad eventuali nomine e dichiara che
trasmetterà eventuali atti di nomina alle autorità competenti.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato, indi toglie la
seduta.
Il funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo