IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
__________
79.
SEDUTA DI VENERDI’ 31 GENNAIO 2014
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO
NICOLÒ
Inizio lavori h. 13,57
Fine lavori h. 19,21
INDICE
In morte del piccolo Nicola Campolongo, barbaramente
ucciso a Cassano allo Jonio
CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)
CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)
GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)
PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente
STASI Antonella Vicepresidente della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale
GENTILE Giuseppe, Assessore
ai Lavori Pubblici della Regione Calabria
STASI Antonella, Vice Presidente Giunta regionale
della Calabria.
FEDELE Luigi, Assessore ai Lavori Pubblici
PUGLIANO Francesco, Assessore all'Ambiente
STASI Antonella, Vice Presidente della Giunta
regionale della Calabria
GENTILE Giuseppe, Assessore ai Lavori Pubblici
GENTILE Giuseppe, assessore alle infrastrutture e
lavori pubblici
STASI Antonella, Vicepresidente del Consiglio
regionale
STASI Antonella, Vicepresidente del Consiglio
regionale
PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente
PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente
SALERNO Nazzareno, assessore al lavoro, formazione,
famiglia e politiche sociali
PACENZA Salvatore (Forza Italia),*
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale
Ordine del giorno di iniziativa del consigliere G. Gallo
“Sul rientro dei due Marò in Italia”
Dà avvio ai lavori invitando il segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Dispone che l’Aula osservi un minuto di silenzio per la morte del piccolo Nicola Campolongo, barbaramente ucciso a Cassano allo Jonio.
(I consiglieri e tutti i presenti si levano
in piedi ed osservano un minuto di silenzio)
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno finalizzato sia a lenire la tragedia della famiglia Campolongo, proponendo al governo regionale ed al Consiglio regionale di aderire alla campagna promossa da “Il Quotidiano” richiedente l’esposizione della foto del piccolo Nicola nei luoghi di lavoro al fine di non dimenticare la grave tragedia consumata per opera della criminalità, sia per individuare le linee guida atte a potenziare le politiche sociali nel settore della tutela dei minori. Chiede, inoltre, l’inserimento di un ordine del giorno finalizzato a verificare l’azione dei sub-commissari al Piano di rientro dal deficit sanitario, in merito alla rinnovazione delle tariffe delle strutture socio sanitarie che, a suo dire, potrebbe mettere in crisi il settore. Infine, chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno teso ad aderire alla campagna del quotidiano “Il Tempo” finalizzata al rientro in Italia dei due Marò, detenuti in India.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine del giorno delle proposte del consigliere Gallo che sono inserite.
Chiede
l’inserimento all’ordine del giorno della mozione inerente il bando che prevede
lo smaltimento dei rifiuti delle province di Cosenza e di Reggio Calabria
attraverso il loro trasporto in Olanda, via mare, giudicando dannosa la
possibilità che l’imprenditore vincitore della gara d’appalto possa utilizzare
un capannone presso l’impianto di Bucita a Rossano Calabro, contrada
popolosissima e a vocazione turistica. Tanto premesso, evidenzia, quindi, come
la mozione impegni
Pone in votazione l’inserimento della mozione al primo punto all’ordine del giorno che è approvato.
Giudicato doveroso informare correttamente l’Aula, ricorda che all’incontro sull’argomento, tenutosi a Lamezia Terme, con i sindaci è stato chiarito che l’ingegnere Gualtieri ha firmato il bando non in qualità di direttore generale del dipartimento ambiente, ma come responsabile, delegato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a traghettare il sistema della gestione rifiuti calabrese.
Propone, quindi, di riconvocare una seduta ad hoc di Consiglio regionale, dopo quella già tenutasi l’11 gennaio 2013, evidenziando come nell’anno trascorso nessuno abbia chiesto di conoscere lo stato del sistema dei rifiuti calabrese che, senza l’esportazione internazionale, a suo dire, rischierebbe il collasso. Riferisce, quindi, che il 12 febbraio scadranno i termini per la presentazione delle domande e che è plausibile l’entrata a regime entro maggio. Afferma, poi, che, dalle informazioni in suo possesso, le ditte che hanno già presentato domanda non hanno manifestato interesse al sito di Bucita; esorta, quindi, a rinviare “le battaglie” ad un momento successivo alla scadenza dei termini, sottolineando come siano preminenti gli interressi della regione Calabria. Chiede, infine, al consigliere Caputo di inquadrare meglio la situazione poiché, a suo avviso, togliere il riferimento all’impianto di Bucita potrebbe avvantaggiare gruppi malavitosi.
Ricorda che ai sensi dell’articolo 54 del
Regolamento gli interventi dei consiglieri non possono superare i dieci minuti.
Annunciato il voto favorevole alla mozione a
firma del consigliere Caputo, evidenzia l’importanza dell’argomento visto che
anche
Condivise le finalità della mozione, si
dichiara perplesso dalle dichiarazioni dell’assessore Pugliano, laddove lo
stesso denuncia poteri e atteggiamenti che favoriscono la criminalità
organizzata in Calabria.
Ricordato, inoltre, che si è già discusso
sulla problematica rifiuti del Comune di Bisignano e sul progetto di raccolta,
chiede all’assessore quando intenda portare in discussione la proposta di legge
sullo smaltimento dei rifiuti, vista la situazione di emergenza che sta vivendo
il territorio.
Riconosce all’assessorato e al dipartimento
competente un lavoro di programmazione e un’azione dinamica per andare incontro
ai problemi che si sono succeduti in Calabria. Evidenziato come, a suo avviso,
nel 2013 si siano registrati risultati importanti che hanno consentito che il
territorio non avesse tonnellate di rifiuti per strada, crede che, a breve,
sarà presentato e approvato un progetto di legge sul sistema dei rifiuti.
Riguardo la mozione del consigliere Caputo,
evidenzia i numerosi incontri avuti anche con il direttore Gualtieri e
l’assessore Trematerra e afferma di condividere l’impostazione data dal
dipartimento. A suo avviso, infatti, il territorio in esame non potrà reggere
il peso di un trasporto equivalente a numerose tonnellate al giorno, anche a
causa della sua vicinanza a strutture turistiche. Riferito, inoltre, che in uno
dei comuni interessati si è svolto un consiglio comunale aperto in cui la
cittadinanza ha accusato la politica locale di non aver saputo difendere il
territorio, ritiene quanto mai opportuna la modifica del bando, sottolineando
di non condividere gli interventi dei consiglieri di opposizione.
Ritiene che la contestazione di determinate
scelte, quale appunto quella dello smaltimento dei rifiuti all’estero, dovrebbe
basarsi sulla capacità di proporre soluzioni alternative, ipotesi che reputa di
difficile attuazione laddove, a suo avviso, le idee sulle scelte da effettuare
non sono chiare.
Denunciato, in questa lunga fase del
commissariamento, un abbandono del territorio, in qualità di cittadino
crotonese, ritiene che lo stesso sia stato quello maggiormente stressato; a suo
avviso, infatti, è di dominio pubblico la tragedia ambientale che lo ha
colpito. Evidenzia, quindi, l’assenza, negli anni, di una visione della
Calabria nella sua interezza, con il ripercuotersi in negativo delle scelte
sbagliate effettuate anche in fase di commissariamento. Ritiene, pertanto,
opportuno avviare la discussione in Aula, in considerazione di una generale e
diffusa responsabilità.
Ritenuto inopportuno e non plausibile personalizzare una stagione, a suo avviso difficilissima, imputandone gli effetti negativi all’assessore Pugliano a all’assessore Gentile, sottolinea come sia dovere di ogni consigliere regionale, sia di maggioranza sia di minoranza, affrontare la problematica e cercare di risolverla, disegnando un percorso volto alla realizzazione di un sistema efficiente del ciclo dei rifiuti. Chiede al gruppo di Forza Italia di fare una riflessione e di valutare se non sia il caso di ritirare la mozione proposta al fine di approfondire la problematica e giungere ad una soluzione che oltre ad evitare una deriva politica metta in atto tutte le risorse tecniche e politiche disponibili per creare un sistema di smaltimento dei rifiuti moderno e funzionante.
Affermato che l’argomento è molto delicato e che come tale ha bisogno di un necessario e scrupoloso approfondimento, chiede all’Aula di concedere dieci minuti di sospensione dei lavori.
Pone ai voti la richiesta di sospensione avanzata dal consigliere Morrone che è approvata.
Affermato che riguardo all’argomento precedentemente in discussione il dibattito si era concluso, cede la parola al consigliere Caputo.
Riferito che si è convenuto di modificare la mozione nella parte relativa all’impegno da far assumere alla Giunta regionale, dà lettura del nuovo dispositivo che chiede la costituzione, nel più breve tempo possibile, di un tavolo tecnico, paventando, nonostante gli sforzi dell’assessore all’ambiente, il rischio che il sindaco di Rossano emetterà ordinanze restrittive, per quanto di competenza, tenuto conto che nell’iter amministrativo il dipartimento, a suo dire, non ha attivato la dovuta Conferenza dei servizi con i sindaci del territorio. Evidenzia, quindi, il dovere di ognuno di ascoltare i territori, evitando risposte inopportune ed istintive.
Pone ai voti la mozione, parzialmente modificata, presentata dal consigliere Caputo e condivisa dai gruppi di maggioranza, che è approvata .
Rinviata per assenza del componente dell’Esecutivo competente a
rispondere.
Evidenzia che nonostante l’interrogazione sia
stata presentata nel settembre 2013 il problema persiste e che recenti
interventi, volti a razionalizzare ed organizzare il comparto sanità, non hanno
prodotto risultati, mettendo di contro a serio rischio i servizi e i livelli di
assistenza; altresì, riferisce che lo
stesso tavolo Massicci ha evidenziato i ritardi nella rete assistenziali,
sottolineando come la Calabria risulti
essere una delle regioni con il maggior taglio di posti letto. Chiede di
conoscere il costo della campagna pubblicitaria oggetto dell’interrogazione e
se sia il caso di risparmiare tali risorse investendole per migliorare i
servizi.
Ricordato che la campagna pubblicitaria è
stata realizzata a costo zero, sottolinea come la razionalizzazione del sistema
sanitario ci sia stata e come la Calabria non abbia subito i maggiori tagli nei
posti letto, poiché, considerato l’indice previsto dello 2,7 la Calabria potra
incrementarli,
Conclude osservando che, riguardo ai LEA, la
Regione Calabria è riuscita a superare la sufficienza a differenza degli anni
passati con un miglioramento dei livelli
essenziali di assistenza.
Pur presa in parola la vicepresidente Stasi
per ciò che riguarda i costi della campagna pubblicitaria, si dichiara
insoddisfatto della risposta.
Evidenzia come l’interrogazione sia datata 18 settembre, data
in cui è stata annunciata l’immediata apertura della cardiochirurgia a Reggio
Calabria, nonostante la stessa sia stata istituita con legge regionale nel 2007
e l’Azienda Ospedaliera abbia contratto un leasing di 8 milioni di euro.
Chiede, quindi, di sapere quali siano le ragioni per cui si è scelto di
affidare al privato la gestione di un reparto cosi delicato.
Ricordato che
l’iter è stato approvato con
delibera di Giunta regionale nel 2007 e che non risulta essere stato introdotto
dall’attuale Esecutivo, evidenzia che ci
sono problemi inerenti il blocco dei
turn-over e che il divieto di l’introdurre altre risorse umane nell’Azienda
Ospedaliera è stato superato con l’affidamento al privato, al fine di far
partire l’attività del reparto. Conclude sottolineando che il soggetto privato
sarà obbligato a garantire tutte le prestazioni e che l’Azienda Ospedaliera
dovrà svolgere un continuo controllo sulla gestione del reparto.
Dichiara la sua insoddisfazione, atteso che
la delibera di Giunta richiamata dalla vicepresidente Stasi prevedeva un sistema misto pubblico-privato e non solo
privato. Evidenzia, quindi, come sarebbe stato opportuno porre in essere maggiori approfondimenti rispetto al problema
del turn-over.
Affermato che l’atto
aziendale dell’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli
non comtempla l’unità operativa di ingegneria clinica, nonostante la normativa
preveda la figura di un ingegnere
clinico e vi sia in atto una convenzione con l’ASP di Reggio Calabria, chiede
il motivo per il quale l’atto aziendale dell'Azienda Ospedaliera
Bianchi-Melacrino-Morelli non contempla
l’unità operativa di ingegneria clinica e se il commissario non intenda,
in via di autotutela, apportare delle
modifiche dell’atto aziendale.
Affermato che le linee guida regionali non prevedono la necessita dell’unità operativa di ingegneria clinica ma contemplano questa unità nel contesto della gestione delle tecnologie, evidenzia come questa attività sia tutt’oggi svolta e sarà svolta da un ingegnere clinico a seguito di una convenzione con l’ASP di Reggio Calabria fino alla fine del blocco del turn-over.
Si dichiara insoddisfatto.
Premesso che il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nell'ambito di una
recente visita in Calabria, ha chiesto che la Regione indicasse, entro il 10
settembre, i "temi da privilegiare" tra quelli contenuti nell'Intesa
generale quadro, e di "riscrivere le priorità" in base alle reali
esigenze della Calabria, ciò in vista delle scadenze del DEF e della legge di
stabilità, il cui varo è previsto per il prossimo ottobre, precisa che,
nell'ambito dell'Intesa generale quadro, siglata tra Governo e Regione Calabria
nel lontano 2002, non figurava la S.S. 106 Jonica quale priorità, ma solo la A3
in quanto capace di "garantire un sistema di infrastrutture e di servizi per
la mobilità delle persone e delle merci, completamente integrato con le grandi
reti di trasporto nazionale ed europee". Considerato che l'ammodernamento
della S.S. 106 Jonica, nell'ambito della riqualificazione della rete viaria
regionale e nazionale, costituisce un'infrastruttura fondamentale per lo
sviluppo dei porti di Corigliano Calabro, Cariati e Crotone e della linea
ferroviaria jonica - oggetto di scippi continui ed abbandonata a se stessa - e
dell'aeroporto di Crotone (unico scalo aereo presente nella Calabria jonica) e
che non sono più ammissibili interventi disorganici, spezzettati,
sull'importante arteria, che peraltro risultano molto più costosi, oltre che
non risolutivi. Riferisce, quindi, che, per la S.S. 106, a detta dello stesso
Ministro, erano stati previsti 15 miliardi di euro complessivi, di cui
stanziati ad oggi solo 2 miliardi 200 milioni, dei quali ne sarebbero stati
spesi 1 miliardo 600 milioni.
Precisato, inoltre, che,
il definitivo ammodernamento della S.S. 106 Jonica consentirebbe di collegare
il corridoio Jonico calabrese all'Adriatica, attraverso il corridoio lucano e
pugliese con benefici nella percorrenza del paese da nord a sud, chiede di sapere se è stata rispettata
la scadenza indicata dal Ministro delle infrastrutture e se la S.S. 106 Jonica
sia stata inserita o meno nella riscrittura delle “priorità” .
In riferimento a quanto
chiesto , atteso che l’arteria è molto importante perché collega la Calabria
alla Lucania e alla Puglia, creando un corridoio, comunica che il progetto per
il tratto della 106, da Sibari a Roseto Capo Spulico, già sviluppato, ed ai
preliminari tecnici, terminerà entro luglio- agosto, avendo già un
finanziamento di 850 milioni di euro.
Precisato, inoltre, che
i lavori sono monitorati e che, anche se un po’ a rilento, stanno comunque
andando avanti, sottolinea che si è reputato opportuno, di concerto con il
Ministro competente, istituire un tavolo tecnico per discutere di tutto lo
sviluppo della S.S. 106 e di tutto lo ionio, al fine di migliorare tutti i
collegamenti.
Ritenendo che la
risposta data dall’assessore riguardi solo un breve tratto della SS 106,
rispetto a tutta l’arteria che è molto più lunga, si dichiara insoddisfatto,
precisando che, al di là della buona volontà, non riscontra prospettive,
richiamando l’attenzione su una problematica che richiede, invece, un
atteggiamento più deciso e concreto.
Rinvia
l’interrogazione a risposta immediata per assenza dell’assessore competente.
Censura l’assenza degli
assessori, che non essendo presenti non consentono di affrontare i molteplici
argomenti previsti dalle interrogazioni a risposta immediata. Indi, illustra
l’interrogazione, relativa alla ristrutturazione edilizia ed all’ammodernamento
del patrimonio sanitario pubblico ai sensi dell’articolo 20 della legge 67 del
1988, evidenziando come delle 21 strutture esistenti nella sola provincia di
Cosenza nessuna sia stata utilizzata ma, di contro, siano state tutte
abbandonate, con grave nocumento economico, non ultimo l’atto di vandalismo
registrato ad una struttura nella settimana scorsa con danni per oltre 200
milioni di euro.
Chiede, quindi, di
sapere quali iniziative si intendano intraprendere per la realizzazione di un
piano Straordinario di recupero
infrastrutturale per il riutilizzo di questi immobili a fini socio-sanitari e
per il loro affidamento, in comodato d'uso gratuito, ai Comuni che, attraverso
manifestazione di interesse o affidamento, potranno, a loro volta, affidarli in
gestione a terzi per l'erogazione di servizi socio-sanitari ad anziani,
famiglie in disagio e portatori di handicap.
Sottolineando che si è parlato in numerose
sedi di questa problematica, comunica che il lavoro, seppur difficile, sta
andando avanti con ulteriori interlocuzioni tra Dipartimento e ASP, consentendo
così di poter riuscire ad avere al più presto una ricognizione sulle strutture
e sulle risorse da utilizzare per il settore socio sanitario.
Dichiarandosi parzialmente soddisfatto,
reputa opportuno che il tutto si attui entro 2 mesi con un piano operativo che
individui le risorse per le strutture.
Dichiara decaduta
l’interrogazione a risposta immediata per assenza del relatore
Premesso che in seguito al riordino operato in materia di trasporti pubblici il comune
di Bivongi è stato privato di importanti collegamenti con l'aeroporto di
Lamezia Terme, che lo stesso aeroporto non può essere raggiunto se non con
mezzi privati e che tale condizione crea disagio a tutti gli abitanti ed in
particolare alle fasce sociali meno abbienti, chiede di impegnarsi al fine di
istituire un servizio navetta che consenta agli utenti dell'alto Jonio Reggino
di poter raggiungere l'aeroporto di Lamezia Terme.
Rilevato come la corsa suddetta non sia mai stata attivata, viste le
ristrettezze economiche che hanno portato alla soppressione di corse anche
molto importanti, annuncia che sarà impossibile prevederne l’istituzione.
Si dichiara soddisfatto.
Dichiara differita
l’interrogazione a risposta immediata per assenza dell’assessore competente.
Dichiara superata dai fatti l’interrogazione.
Passa alla successiva.
Dichiara decaduta
l’interrogazione a risposta immediata per assenza del proponente.
Dichiara decaduta
l’interrogazione a risposta immediata per assenza del proponente.
Rinviata per assenza del componente
dell’Esecutivo competente a rispondere.
Rinviata per assenza del componente
dell’Esecutivo competente a rispondere.
Lamentando anch’egli la situazione di disagio dovuta all’assenza degli
assessori competenti che non consentono di avere risposte in riferimento alle varie
problematiche, procede con l’illustrazione dell’interrogazione
Premesso che nel 1978 fu approvato il progetto di realizzazione dell'invaso artificiale
dell'Alaco, in provincia di Vibo Valentia, che attualmente rifornisce di acqua
potabilizzata 88 comuni delle Province di Catanzaro e Vibo Valentia, circa 400
mila abitanti, e che dall'appalto, avvenuto nel 1985, tra varianti e
sospensioni dei lavori a causa di vizi procedurali, l'opera ha determinato un
aumento esponenziale dei costi, nonché un danno erariale accertato dalla Corte
dei Conti di 68.505.369,28 euro e inchieste giudiziarie anche recenti, comunica
che il 6 dicembre 2012 l'Arpacal prelevò dei campioni in uscita dall'impianto,
da cui emerse la presenza di benzene nell'invaso, con un valore 800 volte
superiore alla norma; i risultati furono resi pubblici solo il 29 gennaio u.s.
e il 30 gennaio l'Arpacal dichiarò che «per un mero errore di trascrizione,
nelle acque dell'Alaco non è presente benzene ma, piuttosto, composti aromatici
alogenati derivati dal benzene», aggiungendo che i medesimi non sono previsti
nella tabella degli elementi indicati dal Dlgs 31/2001. Riferisce, poi, che per
risalire ad eventuali responsabilità sul suddetto caso del benzene e per
determinare compiutamente la potabilità o meno dell'acqua dell'invaso è stata
aperta una indagine penale.
Chiede, infine, di sapere quale sia l'attuale situazione con specifico riferimento
all'eventuale presenza nell'invaso «Alaco» di sostanze potenzialmente dannose
per la salute pubblica e, nel caso corrispondesse al vero la tanto denunciata
scarsa salubrità dell'acqua di quel territorio, quali opportune iniziative di
competenza si intendono adottare tese alla tutela della salute dei cittadini
serviti dall'invaso «Alaco».
Atteso che questo caso,
dovuto ad un errore di trascrizione dei dati, ha generato grande allarmismo,
comunica che le analisi cliniche illustravano la presenza di sostanze
determinando l’eccesso di colorazione dell’acqua, attuando così la sospensione
dell’erogazione della stessa nonché un approfondimento medico scientifico da
cui sono emerse diverse anomalie dovute al benzene che, in realtà, non era
presente.
Comunica, altresì, che
l’errore ha portato alla costituzione di una task force che ha lavorato per 10 mesi con diverse attività,
intensificando i controlli ordinari da cui è risultato di poter escludere ogni
dubbio di rischio e pericolo per la salute umana, chiudendo la fase di
emergenza in data 16 ottobre seppur continuando, però, ordinariamente i
controlli.
Preso atto di quanto risposto dall’assessore competente, si dichiara
soddisfatto.
Premesso che l'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, nell'ambito dei lavori di
riqualificazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti, aveva provveduto
alla pubblicazione del relativo bando in data 2 agosto 2012 e che lo stesso si
era reso necessario alla luce dei disservizi che da anni caratterizzano la
struttura, prevedendo, in particolare, una spesa complessiva di 3 milioni di
euro e un tempo di esecuzione di 320 giorni, precisa che, fra gli interventi
previsti, riguardanti la risistemazione dell'Obi, delle aree di accesso per le
autoambulanze, dell'accettazione, della sala d'attesa, della sala rianimazione,
della sala Tac di radiologia, la gara di aggiudicazione dei lavori è stata
regolarmente espletata ma che la stessa ha subito una battuta d'arresto, per
problematiche connesse alla ditta aggiudicataria su cui, attualmente, pende un
ricorso presso il TAR di Reggio Calabria;
Chiede, pertanto, di sapere quali adempimenti siano stati assunti dall'Azienda
Ospedaliera per la risoluzione dei problemi amministrativi con la conseguente
indicazione dei tempi presuntivamente previsti per l'inizio dei lavori di
riqualificazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti.
Comunica che i ricorsi al TAR hanno avuto pronunciamento favorevole per
la ditta aggiudicataria, dando così la possibilità di poter avviare i lavori al
più presto.
Dichiarandosi
parzialmente soddisfatto, chiede sia resa una comunicazione pubblica dell’avvio
dei lavori e soprattutto di vigilare sugli stessi.
Premesso che, a seguito del maltempo di questi giorni, si sono verificate ancora una
volta violenti mareggiate nei comuni di Falerna e Gizzeria e che l'acqua ha
superato il lungomare arrivando fino ai borghi marinari, portando via le
barriere frangiflutti e parte del lungomare, allagando numerose strutture ed
abitazioni private presenti nella zona, riferisce che detta mareggiata sta
causando anche disagi alla circolazione, visto che il mare in più punti ha
invaso la carreggiata della SS. 18. Osserva, quindi, come siano ingenti,
secondo le prime indicazioni, i danni provocati alle strutture turistiche della
zona, alberghi e ristoranti, invase dall'acqua e come tale situazione determini
un evidente condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le
condizioni igienico sanitarie del territorio. Chiede, quindi, di sapere quali siano le misure che si
intendono adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il
governo regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di
carattere urgente
Atteso che le mareggiate
sono continue e i danni sempre più devastanti su tutto il territorio, reputa
opportuno che ci si occupi del
ripristino delle opere a mare per evitare che si ripetano i fenomeni,
precisando che si sta lavorando ormai da tre anni, anche attraverso la
procedura delle gare di cui alcune sono state bloccate.
Apprezzando la
schiettezza e l’evidenza dei fatti, così come esposti dall’assessore, chiede
che si ponga maggiore attenzione per evitare l’interruzione dei lavori dell’ SS
18 avviati in questo periodo.
Riferisce che
l’interrogazione nasce dagli accadimenti avvenuti nella città di Lamezia Terme
negli ultimi giorni dove si sono abbattute violenti piogge con la conseguenza
che i torrenti che l’attraversano, in particolare Canne, Piazza e Cantagalli,
si sono immediatamente gonfiati portando alla loro foce i detriti e la
spazzatura che si trovano nei loro letti.
Sottolineato che
all’interno di tali torrenti, oltre alla imponente vegetazione, si può notare
la presenza di immondizia di diversa natura (oltre ai sacchi di plastica, anche
copertoni, paraurti di macchine, pezzi di elettrodomestici, matarazzi, etc),
evidenzia che tale situazione determina un evidente condizione di disagio per
le popolazioni interessate e per le condizioni igienico sanitarie del
territorio nonché l’intasamento delle foci.
Chiede, pertanto, di sapere quali sono le misure che si
intendono adottare, i tempi ed i finanziamenti all’uopo previsti, che il
governo regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di
carattere urgente.
Riferisce che ad inizio
legislatura insieme al presidente Scopelliti è stato varato un piano che
prevedeva finanziamenti per 200 milioni di euro, ed inoltre è stato
sottoscritto un Accordo di Programma Quadro con il Ministero dell’ambiente.
Ricordata l’assegnazioni
di fondi alle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, comunica che, a seguito del commissariamento
del settore da parte del Ministero, sono cessate le competenze regionali in
materia, evidenziando le problematiche verificatesi in particolare nel
territorio della Piana di Sibari.
Si dichiara soddisfatto.
Attesa l’assenza in Aula dell’assessore
Salerno rinvia la trattazione della interrogazione alla prossima seduta.
Illustra l’interrogazione precisando preliminarmente che la strategia per la
salute degli animali nell’Unione europea (2007-2013) sottolinea l’importanza
delle misure di biosicurezza nelle aziende zootecniche e il ruolo cruciale che
hanno gli allevatori nel metterle in atto, sottolineando, altresì, che il
Decreto Legislativo 27 maggio 2005 n. 117 prevede all’articolo 3 comma 3 che
“gli operatori del settore alimentare e degli allevatori possano dotarsi di un
veterinario aziendale i cui compiti e responsabilità saranno individuati con
decreto,sentita la Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani.
Atteso che tale provvedimento, rispetto ai compiti
del veterinario aziendale, non ha trovato piena attuazione da parte del
governo, riferisce che diverse regioni italiane hanno ritenuto opportuno
istituire, all'interno della rete di epidemio-sorveglianza veterinaria, la
figura del veterinario aziendale quale supporto del Servizio Sanitario
Regionale nelle fasi di raccolta dati sul territorio per un miglioramento delle
produzioni agro-zootecniche;
Chiede, pertanto,
se la Regione, sulla falsariga delle altre regioni, ha programmato e/o
intende programmare l’istituzione del veterinario aziendale all'interno di una
rete di epidemio/sorveglianza sanitaria veterinaria e, in caso contrario, quali
iniziative si intendono intraprendere per istituire e rendere operativa una
figura professionale importante per garantire la sicurezza alimentare ai
consumatori calabresi.
Riferito che è in fase di
elaborazione un decreto che disciplini la figura del veterinario aziendale,
reputa necessario ed opportuno valutare l’impatto economico conseguente
all’attuazione di tali disposizioni, atteso che i costi sarebbero totalmente a
carico degli allevatori.
Precisa, inoltre, che da
3 anni i servizi in materia hanno superato gli adempimenti dei LEA ricevendo il
plauso della Direzione generale del Ministero della salute.
Dichiara di non essere
soddisfatto atteso il riferimento esclusivo all’aggravamento dei costi
sottolineando come, a suo avviso, l’azione di governo debba avere come fine
esclusivo la tutela dei consumatori e ritenendo opportuno seguire l’esempii di
altre regioni italiane che hanno istituito la figura del veterinario aziendale.
Attesa l’assenza in Aula del consigliere
Guagliardi, dichiara decaduta l’interrogazione.
Attesa l’assenza in Aula del consigliere
Guagliardi, dichiara decaduta l’interrogazione.
Attesa l’assenza in Aula dell’assessore
Trematerra, rinvia la trattazione dell’interrogazione alla prossima seduta.
Attesa l’assenza in Aula dell’assessore
Mancini, rinvia la trattazione dell’interrogazione alla prossima seduta.
Illustra l’interrogazione
precisando che con la legge 47/2012 (interventi a favore dei soggetti celiaci)
e la successiva deliberazione della Giunta Regionale numero 230 del 27 giugno
2013 (nuove procedure per l’erogazione dei prodotti privi di glutine), si
stabiliscono in Calabria le modalità di erogazione del contributo gratuito
sancito dalla L. 123/2005 art. 4, sottolineato che la normativa prevede un
contributo mensile frazionato in quattro buoni d’acquisto spendibili anche
separatamente dalle farmacie in aziende accreditate presso l’ufficio regionale
competente in materia di esenzione.
Atteso che le
disposizione previste dalla deliberazione 230/2013 sono da considerarsi in
vigore dall’agosto 2013 e quindi le singole ASP avrebbero dovuto adeguarsi al
fine di mettere a regime il sistema a partire dal primo gennaio 2014, riferisce
che ad oggi, nonostante siano state inviate alle ASP calabresi dal Servizio LEA
della Regione Calabria circolari esplicative e note di sollecito, si registrano
ingiustificati ritardi che riguardano la regolare consegna dei buoni spesa agli
aventi diritto nonché le sottoscrizioni delle convenzioni con gli esercizi
commerciali diversi dalle farmacie.
Chiede, pertanto, di
conoscere le motivazioni che stanno alla base di tali ritardi e quali
iniziative si intendano intraprendere per regolarizzare una situazione che sta
creando gravi disagi a numerosi soggetti celiaci che vivono nella nostra
regione, ricordando l’approvazione all’unanimità di una legge regionale in
materia.
Riferito che il
dipartimento Tutela della salute ha sollecitato, anche a dicembre scorso, le Asp ad adeguarsi alle disposizioni citate
in premessa, precisa che esistono situazioni diversificate atteso che vi sono
alcune Asp a regime come Catanzaro e Vibo Valentia, mentre a Reggio Calabria occorre procedere in
alcune aree alla raccolta dei dati, Cosenza ha contravvenuto alle disposizioni
regionale, mentre relativamente all’ASP di Crotone il Dipartimento non ha alcun
riscontro.
Chiede alla
Vicepresidente di sollecitare il Dipartimento Tutela della salute ad
intervenire presso le Asp per sanzionare il mancato rispetto della normativa.
Illustra
l’interrogazione relativa alla realizzazione nel Comune di Borgia di una discarica per rifiuti non
pericolosi e impianti per il recupero e riciclaggio (isola ecologica),
ricordando l’ampio dibattito politico e le iniziative popolari svoltesi nella
zona che, atteso il grave
allarme presente nella popolazione, avrebbero potuto determinare esiti
negativi.
Chiede, pertanto, se il decreto numero
16278 del 8 settembre 2009 ed ogni altro atto propedeutico, successivo,
connesso e/o comunque collegato abbia seguito il corretto iter autorizzativo ed
abbia tenuto conto di tutti i vincoli gravanti sull'area oggetto dell'intervento,
ricordando, altresì, che nell’area in oggetto sono presenti due discariche ed, inoltre, insiste un’area
archeologica di notevole pregio che rende quanto meno inopportuna la
realizzazione della discarica.
Precisato che la realizzazione della
struttura è stata autorizzata in data 8.9.2009 e l’iter istruttorio ha registrato i pareri favorevoli di tutti gli
enti e soggetti portatori di interessi, precisa che nell’area insistono due
vincoli, uno forestale e uno paesaggistico, che hanno ottenuto i pareri
favorevoli dei dipartimenti competenti ed il nulla osta idrogeologico del
Dipartimento agricoltura.
Riferisce, inoltre, che, a seguito di
approfondimenti compiuti nel mese di gennaio, è emerso che sull’area gravano usi
civici dimenticati durante l’iter istruttorio precedentemente svolto, che hanno
portato alla avvio, in data 16 gennaio 2014, del procedimento di sospensione
del procedimento
Apprezzato l’intervento dell’assessore,
esprime soddisfazione per l’avvio del procedimento di sospensione che auspica
sia definitivo.
Attesa l’assenza in Aula
dell’assessore Trematerra, rinvia la trattazione dell’interrogazione alla
prossima seduta.
Illustra
l’interrogazione precisando che in data 16 dicembre 2011 l’Asireg (Consorzio per lo
sviluppo industriale della Provincia di Reggio Calabria) ha trasmesso al
Dipartimento Regionale Ambiente e Territorio un progetto riguardante la
“Variante al Piano Regolatore Territoriale consortile dell’agglomerato
industriale di Campo Calabro-Reggio Calabria-Villa San Giovanni” per l’avvio
della procedura V.A.S. ai sensi del D.lgs. n. 152/2006 e del D.lgs. n. 4/2008,
sottolineando le problematiche connesse ai notevoli ritardi registrati che si
riverberano in generale sullo sviluppo del territorio regionale ed, in
particolare, sulla realizzazione degli interventi previsti dai PISL approvati
dalla Regione;
Chiede, pertanto, di
conoscere i motivi che stanno alla base dei ritardi nell’evasione di una
variante progettuale che, pur dovendo essere trattata in via prioritaria,
ancora non è stata istruita, quali iniziative si intendano intraprendere per
ovviare ad una inadempienza che frena lo sviluppo e il potenziamento di un’area
industriale così importante per il territorio reggino, tenuto conto, fra
l’altro, che una parte della stessa rientra nel perimetro della Zona Franca
Urbana di Reggio Calabria.
Confermati i ritardi
relativi alle valutazioni ambientali dovute alla decadenza del Nucleo di
valutazione per dimissione dei componenti, ricorda l’istituzione, con legge
regionale numero 39 del 2012, di una struttura tecnica di valutazione interna
alla Pubblica amministrazione, evidenziando che, attraverso procedure di
mobilità volontaria dipartimentale e interdipartimentale, sono stati
individuati alcuni componenti e si
provvederà, a breve, al completamento della struttura attraverso procedure di
mobilità d’ufficio.
Si dichiara soddisfatto, sollecitando l’assessore a recuperare il tempo
perduto.
Illustra l’interrogazione relativa alla manifestazione di
interesse effettuata da Fondazione Calabria Etica per la realizzazione di una
Rete regionale nell’ambito del progetto pilota misure di contrasto al fenomeno
della segregazione sociale in area urbana, chiedendo i motivi di ordine tecnico
e giuridico che abbiano determinato il non inserimento nella Rete regionale
degli organismi non profit ricadenti nella città di Reggio Calabria nonché
quali iniziative si intendano intraprendere, anche in via di autotutela, per
l’eventuale revoca della suddetta manifestazione di interesse al fine di sanare
una situazione che esclude immotivatamente le associazioni non profit operanti
nella città di Reggio Calabria, alludendo all’effetto positivo determinato
dalla presentazione dell’interrogazione.
Precisa che l’interrogazione, datata 23 gennaio 2014, è successiva
all’intervento finalizzato a prevedere
nella manifestazione di interesse la possibilità di partecipare anche per le
associazioni no profit in forma singola o associata operanti nella città di
Reggio Calabria.
Si dichiara soddisfatto auspicando che non si verifichino ulteriori
errori in futuro.
Riferito che la Regione ha partecipato alla riunione al Consiglio dei Ministri, alla presenza dei ministri Orlando e Lupi e del Presidente Letta, evidenzia che a detta riunione è stata confermata l’iniziativa riguardante le operazioni di trasbordo delle armi siriane. Riferisce, inoltre, che è stata richiesta al Governo la possibilità di conoscere il contenuto dei containers ed il loro grado di pericolosità, ponendo una serie di dubbi e perplessità in merito all’intera operazione. Evidenzia, quindi, che dagli interventi emersi da parte dei rappresentanti del Governo è stato chiarito che la vicenda assurgerebbe a normale routine, atteso che sia nel 2012 sia nel 2013 sono state esperite operazioni analoghe inerenti il trasbordo di merci pericolose appartenenti alla stessa classe di pericolosità delle armi siriane.
Riferisce, quindi, che il Porto di Gioia tauro è stato scelto perché capace di offrire garanzie di sicurezza e che anche il terminalista ha garantito la possibilità di effettuare in sicurezza l’operazione, evidenziando l’assenza di elementi che consentano di mettere in dubbio la sicurezza del sistema.
Informa, poi, come abbia chiaramente dichiarato al presidente Letta il disinteresse nazionale, registrato nel tempo, nei confronti del porto di Gioia Tauro, ricordando in proposito come lo stesso Porto nel 2011 avesse registrato un crollo dei Teus sbarcati, con una risalita avviata nel 2012 e crescente in misura ulteriore nel 2013. Sottolineate, anche, le risorse sul porto investite dalla Regione per incentivare il transhipment, insieme alle poche risorse investite dal Governo, evidenzia che le armi verranno imballate in territorio siriano e che il trasbordo nel porto di Gioia Tauro avverrà da nave a nave con un sistema rotabile, senza stoccaggio a terra dei containers, ribadendo che il terminalista ha garantito il sistema di sicurezza, con predisposizione di pronto soccorso, valutando un eventuale remoto incidente rischioso per un raggio di massimo 500 metri, distanza che rientrerebbe comunque all’interno dell’area portuale.
Sottolinea, quindi, come l’unica obiezione sia stata sollevata dal sindaco di Gioia Tauro che ha dichiarato che il porto non fosse in grado di ospitare una operazione simile, affermando l’opportunità di rivolgere sempre obiezioni concrete e avvalorate da dati oggettivi.
Informata l’Aula sulla richiesta avanzata affinchè l’ISPRA sia affiancata da Arpacal, attese le preoccupazione relative al trasbordo in mare, rassicura che tutta l’operazione dovrebbe concludersi nel giro di massimo 24 ore, alla presenza del Ministro Lupi che ha dato la sua disponibilità ad assistere alle operazioni.
Riferisce, inoltre, come abbia ufficialmente richiesto ai consiglieri del Movimento 5 stelle di fornire dati oggettivi che gli consentissero di dimostrare il grado di pericolosità dell’operazione, dichiarandosi il primo a voler difendere il territorio calabrese. Infine, riferisce di aver smentito quanto riportato da qualche testata giornalistica in merito alla sua disconoscenza dell’operazione, denunciando la carenza di informazione che ha generato confusione nella popolazione, ritenendo che quanto da lui dichiarato sia stato strumentalizzato a scopo diffamatorio.
Osservato come vi sia la disponibilità del Governo a valorizzare il Porto di Gioia Tauro, tra i più quotati del Mediterraneo ma non supportato sino ad oggi dal Governo centrale, ritiene che la dichiarata sicurezza del porto, così come dimostrata dalla scelta del trasbordo delle armi, possa essere un elemento di forza da utilizzare per la sua valorizzazione.
Ricordata l’istituzione della ZES (Zona economica speciale) che necessita dell’approvazione del Parlamento e che il Governo dovrà portare all’esame dell’Unione europea quale punto di forza, evidenzia che la Calabria è stata la prima Regione d’Italia a presentare tale richiesta che, se accettata, consentirebbe un aumento di produzione, considerati gli sgravi fiscali esistenti ed i vantaggi che ne conseguirebbero per gli armatori in riferimento alla riduzione sia delle tasse di ancoraggio sia del costo della forza lavoro, che porrebbero Gioia tauro in un sistema di concorrenza reale con porti internazionali con capacità di costo ridotta.
Dichiarato che l’idea della Zes debba considerarsi stravolgente in senso positivo per l’intera Calabria e non solo per l’area di Gioia Tauro, a fronte di centinaia di imprese disposte ad investire sul Mediterraneo, sottolinea come per la sua posizione il porto di Gioia Tauro potrebbe essere quello di maggiore interesse, consentendogli finalmente di produrre ricchezza e vantaggi concreti per tutto il territorio.
Perplesso rispetto all’incapacità della politica di volare alto, registrando al suo interno una divisione a fronte della necessità di essere lungimiranti in relazione agli investimenti per l’intera regione, ringrazia i partiti che non si sono prestati alla strumentalizzazione e denuncia ancora la disinformazione rispetto alle dichiarazioni da lui rese, annunciando di contro che la Giunta ha già approvato un documento in cui si propone al Governo che lo smantellamento della Concordia avvenga al porto di Gioia Tauro.
Invita quindi al senso della misura, alla responsabilità, al coraggio delle idee in maniera chiara e coerente, sostenendo l’utilità di perseguire determinati obiettivi quali la Zes e auspicando azioni che cerchino soluzioni idonee per contribuire alle sorti della Calabria senza inasprire divisioni che alimentano interessi diversi.
Osserva, quindi, come la Calabria abbia bisogno di una classe dirigente capace di rischiare, di investire, di raccogliere le difficoltà e di utilizzarle come chance, attese le rassicurazioni in tema di sicurezza sul tema specifico, censurando taluni comportamenti populistici e propagandistici .
In materia di rifiuti, in particolare riguardo la mozione discussa ad inizio seduta, sottolinea come la provincia di Cosenza debba cominciare a farsi carico dei rifiuti da essa prodotti, censurando l’idea di modificare un bando ben congegnato e che garantirebbe il pericolo di contaminazioni criminali.
Giudicato vecchio e arretrato il sistema Paese, attese le difficoltà a realizzare una qualunque opera, come la Tav o una discarica, invita la classe dirigente ad essere operativa, a contribuire al cambiamento di meccanismi arcaici e viziosi, riferendo dell’esistenza di un’area rossa al porto di Gioia Tauro, su cui nessuno si è mai interrogato.
Infine, ritiene sia stata utile alla politica la protesta dei cittadini e dei sindaci che ha consentito l’apertura di un tavolo che certamente avrà un seguito per il futuro del porto ed il suo sviluppo, porto su cui andranno accesi i riflettori che mettano in luce, in particolare innanzi al Governo, le sue potenzialità.
Chiede di dare la possibilità ai consiglieri di
intervenire su una tematica molto importante.
Precisa che il dibattito sarebbe dovuto
essere regolamentato, atteso che l’ordine dle giorno si militava a prevedere
un’informativa da parte del Presidente della Giunta regionale.
Insiste sulla richiesta di consentire il
dibattito
Apprezzando l’intervento del consigliere
Giordano, ritiene che, pur non avendo previsto un dibattito dopo la relazione
del presidente Scopelliti, vista l’importanza dell’argomento, si possa comunque
valutare di affrontarlo.
Precisa che non si sente autorizzato ad
aprire il dibattito.
Insiste nella richiesta di valutare l’ipotesi
di avviare un dibattito.
Autorizza il consigliere Giordano ad
intervenire.
Precisata la sua contrarietà all’abbandono
dell’Aula da parte del Presidente della Giunta regionale, censura la scarsa
attenzione, a fronte dell’interesse del suo gruppo ad affrontare la
problematica che li ha trattenuti fino alla fine della seduta.
Ciò nonostante, pone degli interrogativi
ovvero: perché la scelta per effettuare l’operazione sia ricaduta su Gioia
Tauro, attraverso quella che giudica una imposizione; quali siano le condizioni
di sicurezza per i cittadini; se siano state stabilite le procedure ed i luoghi
di smaltimento delle sostanze chimiche, manifestando preoccupazione ed allarme
per un territorio già colpito da tante altre problematiche, con il rischio di
incrementare le patologie tumorali e censurando il comportamento del Governo
nazionale che, a suo dire, avrebbe ignorato la normativa che vieta questo tipo
di operazioni.
Ricorda, altresì, che in passato la
problematica era già stata affrontata e plaudendo ad iniziative quali
l’istituzione della ZES, sottolinea come l’APQ di riferimento ed i bandi siano
fermi, evidenziando, altresì, che il porto di Gioia Tauro è stato escluso dal
Governo nazionale, constatando la completa assenza di azioni responsabili.
Ricorda che sull’argomento nei giorni scorsi
è stato affrontato dalle Commissioni consiliari III e IV in seduta congiunta,
dove sono state raccolte le diverse preoccupazioni dei soggetti interessati,
evidenziando che l’intervento del Presidente ha sicuramente fornito dettagli e
rassicurazioni importanti, basati su dati scientifici; precisa, quindi, che il
suo gruppo ha assunto una posizione di preoccupazione per tutto il territorio
regionale, predisponendo una mozione da sottoporre all’attenzione del
Presidente del Consiglio regionale. Indi,
pur confortato in parte da quanto riferito dal Presidente, evidenzia
come si nutrano forti preoccupazioni per la situazione generale, reputando
opportuno che lo stesso Presidente riferisca in maniera più precisa come
avverranno le operazioni relative in particolare allo smaltimento.
Precisa, altresì, che si è cercato di
ragionare politicamente, ma soprattutto umanamente e richiama, pertanto,
l’attenzione sui dati risultanti da questa operazione, chiedendo che si
continui ad indagare con maggiore precisione.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato. Indi toglie la seduta.
Il funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo