IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
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73.
SEDUTA DI LUNEDI’ 23 SETTEMBRE 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO
NICOLÒ
Inizio lavori h. 16,13
Fine lavori h. 18,52
INDICE
FEDELE Luigi assessore ai
trasporti
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente),*
NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD),*
GUAGLIARDI Damiano (Federazione
della Sinistra)
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto)
NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto)
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente)
Ordine del giorno “Sulla situazione dei ragazzi
talassemici dell'ospedale di Locri”
Dà avvio ai lavori invitando il segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Data lettura del verbale con il quale il Consiglio regionale prende
atto delle dimissioni rassegnate dal consigliere Francescantonio Stillitani e,
considerato che a norma di legge il seggio resosi vacante va assegnato al primo
dei non eletti della stessa lista, Salvatore Bulzomì, pone ai voti la proposta
di provvedimento amministrativo di surroga che è approvata all’unanimità, indi
invita il neo consigliere Bulzomì a prendere posto nei banchi riservati ai
consiglieri regionali.
(Il consigliere Bulzomì
prende posto nei banchi riservati ai consiglieri di centro destra)
Visto il decreto del
Consiglio dei Ministri, relativo alla sospensione del signor Antonio Rappoccio
dalla carica di consigliere regionale a decorrere dal 31 luglio 2013, comunica che
ai sensi della legge vigente si deve provvedere alla sua sostituzione
temporanea con il primo dei non eletti nella medesima lista, avv. Aurelio
Chizzoniti, pertanto pone ai voti il provvedimento amministrativo di
sostituzione temporanea che è approvato all’unanimità; indi invita il
consigliere Chizzoniti a prendere posto nei banchi riservati ai consiglieri.
(Il consigliere Chizzoniti
prende posto nei banchi riservati ai consiglieri di centro destra)
Chiede di poter intervenire brevemente.
Evidenzia come per prassi i consiglieri non intervengano al loro
insediamento.
Ricordato come la prassi sia ultima nella gerarchia delle fonti,
sottolinea come esistano diritti inviolabili che vanno rispettati e,
annunciando di voler intervenire sulla questione giustizia, si riserva di
diffondere il suo pensiero a mezzo stampa indicendo una conferenza stampa
sull’argomento; indi censura che gli sia negato il diritto di prendere la parola,
sostenendo che le problematiche connesse all’andamento della giustizia debbano
essere poste a conoscenza di tutta la cittadinanza e della massima Assise,
ribadendo l’esistenza di un problema giustizia nella città di Reggio Calabria.
Evidenzia come il Consiglio regionale abbia applicato pedissequamente e
nel massimo rigore la normativa vigente, ribadendo che nessun consigliere ha
mai preso la parola in occasione del suo insediamento. Altresì, evidenzia come
ricorrere all’indizione di conferenze stampa sia un diritto soggettivo dei
consiglieri che non intacca o riguarda le prerogative e competenze del
Consiglio regionale.
Riferito che
Propone l’inserimento di un
ordine del giorno affinché
Pone ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno che è approvato.
Chiede di inserire all’ordine del giorno una mozione relativa alla situazione
della ex Ansaldo Breda, in particolare dello stabilimento di Reggio Calabria,
riferendo che a seguito dell’audizione
in Commissione bilancio dei vertici di Finmeccanica sarà possibile
redigere, sulla base della mozione, un ordine del giorno in materia.
Chiede chiarimenti sui contenuti della mozione e chiede copia della
stessa prima che se ne voti l’inserimento all’ordine del giorno.
Riferisce che la mozione, datata 3 settembre, è ovviamente aperta ad
ogni contributo proveniente anche dalla minoranza, attese le novità emerse
dall’audizione con i vertici di Finmeccanica.
Ritiene che vada approntata una mozione comune il cui testo, a suo avviso,
deve essere preliminarmente concordato.
Evidenzia come il consigliere Imbalzano chieda l’inserimento di una mozione presentata a settembre perché faccia da testo base all’approvazione di un ordine del giorno di medesimo tenore che preveda l’inserimento delle tematiche nuove emerse dalle audizioni tenute in Commissione, indi sospende momentaneamente la discussione sul punto in attesa che sia distribuito il testo della mozione.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno
relativo alla situazione in cui versano i ragazzi talassemici dell’ospedale di
Locri.
Pone ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno che è inserito.
Ricordato sia che ai sensi della Costituzione può essere proposto, da
cinque Consigli regionali, referendum abrogativo di norme nazionali sia le
vicende che hanno riguardato la soppressione del Tribunale di Rossano, concede
la parola al consigliere Caputo, proponente del provvedimento affinché lo
illustri, evidenziando che, in caso di sua approvazione, il Consiglio regionale
dovrà nominare un consigliere effettivo ed uno supplente che seguano le
attività di referendum.
Evidenziato che il provvedimento è passato all’esame della Commissione
consiliare competente all’unanimità, stigmatizza la scelta effettuata dal
Governo di sopprimere il Tribunale di Rossano con conseguente accorpamento al
Tribunale di Castrovillari, sottolineando le numerose proteste sollevatesi sul
territorio che si è sentito depauperato di servizi essenziali e di un
importante presidio di legalità. Ricordato anch’egli l’istituto del referendum
abrogativo, sottolinea come il provvedimento sia teso ad abrogare parte del
decreto 155 che ha provveduto alla suddetta soppressione, stigmatizzando il
comportamento e le dichiarazioni, a suo dire indisponenti e leggere, del
ministro Cancellieri che ha ipotizzato che l’applicazione pedissequa di criteri
oggettivi avrebbe comportato la chiusura di tutti i Tribunali calabresi. Tanto
riferito, ravvede nelle dichiarazioni del Ministro che siano state operate
discriminazioni e non siano stati utilizzati criteri oggettivi; a tal
proposito, ipotizza che sia il tribunale di Paola sia quello di Castrovillari
siano stati “salvati” per motivazioni difformi dall’applicazione di criteri
oggettivi, stigmatizzando quelle che ritiene discrasie nel comportamento e
nelle dichiarazioni del Ministro alla Giustizia. Osserva, quindi, come quella
attuale, cioè il referendum abrogativo, sia l’ultima soluzione perseguibile al
fine di controbilanciare una decisione che ritiene possa configurare l’ipotesi
di abuso d’ufficio.
Auspica, quindi, che la Presidenza si faccia carico del provvedimento e
degli atti conseguenti (le delibere necessarie, infatti, vanno approvate e
trasmesse entro il 30 settembre alle altre Assemblee regionali) invitando anche
gli Uffici a provvedere celermente a quanto di loro competenza, assicurando che
seguirà personalmente l’andamento burocratico del provvedimento, ricordando
come disfunzioni siano state registrate in occasione di un ricorso alla Corte
Costituzionale.
Premesso che, a suo avviso, il Consiglio regionale dovrebbe esprimere parere favorevole sulla proposta di referendum abrogativo, sottolinea l’importanza di valutare il territorio, l’area di Rossano, in cui vi è una elevata presenza di criminalità organizzata le cui dinamiche organizzative, a suo avviso, fanno rabbrividire.
Ribadito, quindi, come sul territorio sia presente un altissimo tasso di criminalità che coinvolge anche i lavoratori stranieri sottoposti al caporalato ed evidenziato che già a partire dal 1989 con il Governo Andreotti la razionalizzazione della giustizia ha provocato una sempre minore presenza dello Stato sul territorio, annuncia il sostegno del suo gruppo al provvedimento. Conclude chiedendo lumi sulle disfunzioni denunciate dal consigliere Caputo che giudica gravi ed ingiustificabili.
Comunica che al più presto verificherà quanto denunciato dal consigliere Caputo in merito alle disfunzioni registrate in occasione di un ricorso alla Corte Costituzionale.
Manifestato il voto positivo del suo gruppo politico, ricorda che, benché inizialmente i tribunali a rischio soppressione fossero quattro, alla fine si è scelto di chiudere soltanto quello di Rossano senza considerare il livello di criminalità presente sul territorio. A suo avviso la chiusura di detto Tribunale non ha tenuto conto delle infiltrazioni nelle amministrazioni-istituzioni da parte della criminalità, ritenendo che, in ogni caso, il Parlamento potrebbe decidere in modo difforme, evitando ulteriori spese quali quelle connesse all’organizzazione di un referendum. Infine, per quanto riguarda le disfunzioni causate dagli uffici nel mancato recapito di un ricorso, così come riferito dal consigliere Caputo, ritiene che possa trattarsi di un semplice disguido.
Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò
Premesso che il suo gruppo politico voterà a favore della proposta referendaria, evidenzia come nel Paese si stia assistendo ad una sorta di involuzione culturale. Altresì, ritiene che, oltre al dato connesso alla presenza della criminalità organizzata, la presenza del tribunale in questa area sia importante dal punto di vista della giustizia civile, attesa, anche, la dinamicità del territorio. Sottolinea, quindi, che tutte le forze politiche dovrebbero comprendere che, ogni qual volta ci si affida al centralismo, inevitabilmente si hanno ricadute sul territorio che acquistano notevole rilievo, considerata la distanza dagli organismi centrali ed evidenzia come il Governo, a suo avviso, con le sue scelte stia fomentando forme di campanilismo che non fanno altro che acuire i dissidi tra i territori.
Ricordato, comunque, che i
parlamentari del suo gruppo politico stanno sostenendo le ragioni del Tribunale
di Rossano, sottolinea l’importanza che
Concorda con quanto affermato dal suo capogruppo nel precedente intervento, aggiungendo che è possibile, ancora, rimettere in discussione la chiusura di una serie di tribunali staccati al fine di evitare che i tempi della giustizia rallentino ancora. Conclude auspicando che si possa attuare al più presto il referendum in discussione.
Ricordato che si è parlato nella Commissione competente di questa problematica con specifico riferimento alla scarsa attenzione da parte del Governo centrale rispetto alle problematiche del territorio calabrese, evidenzia come vi fosse stata una iniziativa dei consiglieri Franchino e Gallo con la quale si era posto il problema relativo alla chiusura dei tribunali prima della approvazione delle legge, quindi con un buon margine di intervento. Sottolineato che la legge di cui si chiede l’abrogazione è stata promossa e approvata dal Governo Berlusconi chiede se non sarebbe opportuno che i segretari di partito tengano rapporti con il Governo centrale tali da poter difendere il proprio territorio. Ribadisce di concordare sulle motivazioni sottese alla richiesta di referendum, sottolineando ancora che il provvedimento posto in essere dal ministro Cancellieri è stato l’ultimo atto di un procedimento posto in essere dal Governo Berlusconi.
Dichiara il suo voto positivo riguardo la proposta di referendum, giudicando paradossale che lo Stato decida di chiudere i Tribunali in territori con un tasso di criminalità elevatissimo, considerate le conseguenze negative che inevitabilmente si avrebbero in riferimento alla durata dei processi ed all’aumento dei costi della giustizia. A suo avviso, quindi il Governo centrale non ha ben valutato le conseguenze derivanti dai tagli ai comparti sanità e giustizia che, a suo dire, comportano aggravi dei costi di gestione del 30- 35 per cento, contrariamente a quanto sta avvenendo in alcuni Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti in cui gli investimenti in detti settori sono notevolmente aumentati. Evidenzia, quindi, come sia necessario denunciare l’incapacità della classe politica nazionale di creare proposte serie di contenimento della spesa e di rilancio dell’economia.
Evidenziato che il decreto numero 155 approvato dal Governo Berlusconi diceva tutt’altra cosa rispetto al provvedimento del ministro Cancellieri, e, infatti, non avrebbe comportato la soppressione del Tribunale di Rossano, ribadisce la gravità delle dichiarazioni rese dal Ministro alla Giustizia che evidenziano la mancata attuazione di criteri oggettivi nella scelta della chiusura dei Tribunali. Ricordato, inoltre, come lo stesso Ministro non si sia reso disponibile ad accogliere la proposta avanzata dal Presidente della Giunta, Scopelliti, di farsi carico delle spese di manutenzione e funzionamento del Tribunale di Rossano, al fine di evitarne la chiusura, stigmatizza l’assenza di “potere contrattuale” della deputazione calabrese in Parlamento.
Pone in voti il provvedimento in discussione che è approvato all’unanimità.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una variazione di bilancio di circa dieci milioni di euro riguardante il settore dei trasporti e necessaria per ottemperare ad alcune imminenti scadenze di pagamento.
Pone in votazione la proposta di inserimento all’ordine del giorno, avanzata dall’assessore Fedele, che è approvata.
Comunica che le disposizioni riguardanti l’attuazione del referendum prevedono che il Consiglio nomini due rappresentanti, uno effettivo ed uno supplente, e riferisce che i due consiglieri delegati sono il consigliere Caputo ed il consigliere Franchino.
Precisato che si tratta di un provvedimento amministrativo teso a presentare una proposta di legge al Parlamento a seguito delle diverse richieste per l’effettuazione di trivellazioni che hanno portato valutazioni negative nonché uno stato di preoccupazione generale all’interno delle popolazioni interessate, comunica di aver svolto, non avendo competenza diretta nel campo specifico e in qualità di Presidente della quarta Commissione, in data 1 luglio, una indagine conoscitiva su tale situazione nel comune di Roseto Capo Spulico, con l’impegno di creare un provvedimento ad hoc che modificasse la legislazione nazionale ovvero il decreto 35 della legge Mazza, che toglie alle Regioni la potestà sulle autorizzazioni, ritenendo, di contro, che le Regioni abbiano il diritto di intervenire in questi procedimenti. Precisa, infatti, che tali operazioni porterebbero certamente a disastri ambientali che andrebbero a ledere anche l’economia e riferisce, a tal proposito, dell’incontro con il ministro Orlando, alla presenza anche del consigliere Franchino che, insieme a tutti i colleghi del suo gruppo, ha sempre sostenuto queste iniziative opponendosi con forza, anche in quella sede, per sostenere “questa dura battaglia contro le multinazionali”.
Data lettura della proposta, auspica che il Parlamento dia alle Regioni
il potere interdittivo rispetto a queste operazioni affinché i vari
rappresentanti possano opporsi.
Dichiarato il voto favorevole
del suo gruppo e condivisa pienamente la relazione fatta dal consigliere Gallo alla
luce della battaglia che si sta portando avanti di comune accordo, aggiunge
che, nonostante vi sia stata una riduzione delle zone da trivellare e la
distanza stabilita di 12 miglia dalla costa, la Calabria rimane sempre inserita
in questo decreto e chiede, pertanto, che si agisca nell’immediatezza
riprendendo i documenti anche passati per discuterli con il Governo e tenendo
una seduta di Commissione ad hoc per
incontrare i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e delle Attività
produttive, per evitare di trovarsi innanzi a situazioni irrimediabili.
Attesa l’importanza dell’argomento e considerato quanti territori siano
già stati interessati dalle trivellazioni, reputa ottimale la proposta di
incontrare i rappresentanti del Governo centrale per affrontare un problema che
giudica serio e per il quale auspica si possa trovare la giusta soluzione.
Riprendendo poi l’aspetto riguardante il limite imposto delle 12
miglia, si sofferma sulla necessità di stabilire le linee di indirizzo per la
produzione di energia sostenibile partendo dall’ambiente, cercando di puntare
soprattutto sul turismo, evitando le trivellazioni al fine di salvaguardare e
tutelare i comuni. Auspica, pertanto, che il Governo nazionale comprenda le
esigenze ed accolga questo tipo di intervento.
Pone ai voti la proposta di provvedimento amministrativo che è
approvata all’unanimità.
Richiamandosi ai lavori della Commissione consiliare bilancio del 17
luglio, dà lettura della proposta di provvedimento amministrativo rinviata alla
Giunta regionale per il dovuto riesame, a seguito delle risultanze del parere
espresso in audizione dell’Avvocatura regionale e delle conseguenti
determinazioni che i Dipartimenti assumeranno.
In particolare dà lettura di quanto emerso dal tavolo di concertazione
tra le parti per la definizione della vicenda del personale ARDIS e riferisce
che dal punto di vista contabile sono iscritti in bilancio residui attivi,
relativi in parte alle somme che la Regione dovrebbe corrispondere all’ARDIS
per il personale ex ISEF, per il periodo 2001-2009, pari ad euro 2.180,601,21,
che non trovano riscontro nel bilancio regionale tra i residui passivi.
Inoltre, comunica che il Settore competente ha chiesto all’ARDIS di istituire
un capitolo nella parte della spesa del bilancio in cui sono state accantonate
risorse finanziarie pari complessivamente ad euro 1.586.818,74 e da un
confronto fra gli impegni di spesa assunti nel 2009 e 2011, risultati dai
consuntivi trasmessi dall’Agenzia e i dati del bilancio per l’esercizio 2013,
risulta che l’ARDIS ha rispettato le disposizioni previste dalla legge
regionale numero 69 del 2012. Tanto
premesso, propone che il provvedimento sia rinviato alla Giunta per quanto di
sua competenza.
Pone ai voti la proposta di rinvio del provvedimento alla Giunta
regionale che è approvata.
Illustra la proposta di provvedimento amministrativo approvata nella
seduta della Commissione consiliare bilancio del 17 luglio 2013 rilevando che
il documento è stato riformulato su richiesta del Dipartimento bilancio per
adeguarlo alle disposizioni della legge regionale numero 69 del 2012.
Riferito, inoltre, che l’Azienda Calabria Lavoro ha approvato la
variazione di bilancio richiesta dal Dipartimento sulla quale il Collegio dei
revisori ha espresso parere favorevole con raccomandazioni attestandone la
correttezza e la conformità alla legge di contabilità, comunica, altresì, il
parere favorevole del Dipartimento Cultura.
Illustrate le raccomandazioni del Dipartimento bilancio e ricordate le
audizioni svolte in Commissione dei rappresentanti dei Dipartimenti interessati
e dei commissari dell’Azienda, che hanno fornito adeguate delucidazioni,
precisa che il provvedimento è stato approvato dalla seconda Commissione
consiliare facendo proprie le osservazioni dei dipartimenti interessati e della
Giunta regionale.
Pone ai voti la proposta di provvedimento amministrativo che è
approvata.
Precisato che la proposta di provvedimento amministrativo relativa alla
rimodulazione del Programma operativo regionale Calabria FSE 2007 – 2013 è stata approvata nella
seduta della Commissione consiliare bilancio del 17 luglio 2013, informa che il
programma è stato oggetto di diverse riprogrammazioni e riformulazioni
finanziarie finalizzate, in particolare, a rafforzare le strategie
dell’occupazione ed assicurare, nel
contempo, una efficace attuazione del programma.
Ritenuto di sollecitare il Dipartimento per l’emanazione dei bandi già
approvati, riferisce le criticità del programma dovute soprattutto a fattori
esterni quali in particolare il rispetto patto di stabilità con il conseguente
rischio di disimpegno.
Precisa, infine che con tale provvedimento si prende atto della
rimodulazione del POR FSE 2007 – 2013 così modificato dalla Commissione europea
con decisione del 14 dicembre 2012 e si approva il nuovo piano finanziario del
POR – FSE articolato per Assi prioritari ed obiettivi specifici comuni.
Pone ai voti la proposta di provvedimento amministrativo che è
approvata.
Illustra la proposta di provvedimento amministrativo relativa al rendiconto dell’Aterp di Crotone dell’esercizio finanziario 2011 approvata nella seduta della Commissione consiliare bilancio del 17 luglio 2013 corredata dai pareri del Dipartimento lavori pubblici e bilancio.
Riferito che dalla relazione del commissario dell’ente emergono economie di spesa per 9 milioni di euro che l’ente chiede di destinare ad interventi di manutenzione straordinaria, comunica che il Collegio sindacale ha, tuttavia, segnalato il perdurare della situazione di squilibrio tra costi e ricavi concludendo, comunque, con un parere favorevole ed evidenziando la necessità di un ulteriore contenimento delle spese.
Ricordate le audizioni svolte in Commissione del Commissario dell’Aterp in merito alle iniziative intraprese per una gestione efficace dell’ente, sottolinea che la Commissione consiliare bilancio ha approvato la proposta di provvedimento amministrativo facendo proprie le prescrizioni dei dipartimenti interessati.
Pone ai voti la proposta di provvedimento amministrativo che è
approvata.
Ricordato che la proposta di provvedimento amministrativo è stata approvata nella seduta della Commissione consiliare bilancio del 17 luglio 2013, precisa che il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole all’approvazione raccomandando l’intensificazione delle attività di recupero delle morosità nonché la copertura del disavanzo ed il proseguimento del programma di dismissione degli immobili.
Ricorda, infine, che la Commissione bilancio ha approvato la proposta di provvedimento amministrativo facendo proprie le prescrizioni dei dipartimenti interessati e le considerazioni esposte in commissione dai rappresentanti dell’Aterp.
Pone ai voti la proposta di provvedimento amministrativo che è
approvata.
Riferito che riguardo alla proposta in discussione il dipartimento bilancio ha chiesto una rimodulazione nel rispetto delle disposizioni della legge regionale numero 69 del 2012, comunica il parere favorevole del Collegio dei revisori e del Dipartimento bilancio, che hanno riscontrato le azioni positive poste in essere per combattere la morosità, nonché il parere favorevole del Dipartimento lavori pubblici.
Pone ai voti la proposta di provvedimento amministrativo che è
approvata.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di modifica
della delibera del Consiglio regionale numero 313 del 24 giugno 2013 precisando
che il referendum dovrà essere effettuato dal Comune di Zambrone.
Pone ai voti la richiesta di inserimento che è approvata.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
Pone ai voti la mozione che è approvata.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
Precisa che il provvedimento non era inserito all’ordine del giorno
richiamando al rispetto del regolamento e della regolarità delle votazioni e
auspicando un atteggiamento responsabile su una questione così importante.
Precisa che l’inserimento all’ordine del giorno è stato appena votato.
Ricordato l’iter che ha portato all’inserimento dei provvedimenti all’ordine del giorno, precisa che l’inserimento è stato appena votato.
Insiste nel dire che il punto non è stato
votato per l’inserimento all’ordine del giorno e chiedendo il rispetto della
regolarità, paventa il rischio di una impugnativa nel caso si disattenda la
procedura richiesta.
Invitando lo stesso
consigliere a seguire i lavori dell’Aula, assicura più volte che il punto è
stato già inserito all’ordine del giorno.
GIORDANO Giuseppe (IDV)
Chiede di sapere
chi fosse presente alla votazione per l’inserimento del punto all’ordine del
giorno e, eventualmente, chi abbia votato, chiedendo, se necessario, l’appello
nominale.
Ricorda che la
richiesta di procedere per appello nominale è una prerogativa che può essere
esercitata ma che, tuttavia, ancora non è stata formalmente richiesta.
GIORDANO Giuseppe (IDV)
Chiede di
verificare le registrazioni.
Invita ad esaminare
la registrazione in tutta calma nella giornata di domani.
Ricorda di avere già illustrato
precedentemente l’ordine del giorno, chiedendone, quindi, la votazione.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Illustra l’ordine del giorno teso a sensibilizzare maggiormente
l’attenzione sulla situazione dei ragazzi talassemici dell’ospedale di Locri.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato. Indi, toglie la
seduta.
Il funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo