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IX^ LEGISLATURA

 

 

RESOCONTO SOMMARIO

__________

 

72.

 

SEDUTA DI VENERDI’ 06 SETTEMBRE 2013

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

 

 

Inizio lavori h. 14,51

Fine lavori h. 17,50

 

INDICE


PRESIDENTE   3,*

Comunicazioni 3

PRESIDENTE   3

Sull’ordine dei lavori 3

PRESIDENTE   3,*,*,*

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL) 3

DE GAETANO Antonino (PD) 6

GIORDANO Giuseppe (IDV) 5

TALARICO Domenico (IDV) 6

Sulla chiusura del Tribunale di Rossano  3

PRESIDENTE   4,*

ADAMO Nicola (PD) 4

CAPUTO Giuseppe (PDL) 3

GALLO Gianluca (UDC) 4

SCOPELLITI Giuseppe,  Presidente della Giunta regionale  5

Comunicazioni del Presidente  6

PRESIDENTE   6

Proposta di provvedimento amministrativo numero 240/9^ d'iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Ammissibilità proposta di referendum abrogativo articoli 4, comma 1 e 6 della legge regionale 7 ottobre 2011, n. 38 (Modifica della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3” (Delibera U.P. n. 50 del 25.07.201) 6

PRESIDENTE   6,*

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC) 8

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL) 8

DE MASI Emilio (IDV) 7

GIORDANO Giuseppe (IDV) 9

GRILLO Alfonsino (Scopelliti Presidente) 8

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra) 7

MAGARO’ Salvatore (Scopelliti Presidente) 7

SCALZO Antonio (PD) 8

TALARICO Domenico (IDV) 7

Proposta di legge numero 290/9^ di iniziativa del consigliere A. Grillo recante: “Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea”  9

PRESIDENTE   9

PACENZA Salvatore (PDL) 9

Mozione numero 92 di iniziativa del consigliere Giordano “ in ordine alla tutela dei lavoratori già impegnati presso gli uffici giudiziari della Provincia di Catanzaro e Reggio Calabria nell’ambito della convenzione “Patto Calabria sicura” stipulata nell’anno 2007 con il Ministero dell’Interno”  10

PRESIDENTE   10

Mozione numero 95 di iniziativa del consigliere Giordano “sulla modifica del Piano europeo dei trasporti”  10

PRESIDENTE   10

GIORDANO Giuseppe (IDV) 10

Mozione numero 94 di iniziativa del consigliere Chiappetta “sui provvedimenti per garantire la piena funzionalità del Servizio sanitario regionale”  10

PRESIDENTE   10

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Talarico D. “Sulla chiusura dei lavori dello svincolo per Paola (CS) sulla SS 18”  10

PRESIDENTE   10

TALARICO Domenico (IDV) 10

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere De Gaetano “Sull’affidamento del servizio di Urgenza ed emergenza SUEM 118”  10

PRESIDENTE   10

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri De Gaetano e Guccione “Sui Lavoratori LSU, LPU e sui lavoratori di sorveglianza idraulica”  10

PRESIDENTE   10


 


 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

 

La seduta inizia alle 14,51

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

 

Sull’ordine dei lavori

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

Riferito, come, peraltro, riportato anche dagli organi di stampa, che il prossimo 12 settembre, su iniziativa di alcuni consiglieri regionali, si terrà un incontro presso il Ministero della Funzione Pubblica finalizzato a verificare la sussistenza delle condizioni tecnico - giuridiche di procedibilità della legge regionale numero 12 del 29 marzo 2013 inerente la stabilizzazione del personale precario del settore sanitario, già impugnata dal Governo nazionale per motivi di costituzionalità, comunica la predisposizione da parte dei capigruppo di maggioranza di una mozione volta a  rafforzare l’azione del governo regionale nel rappresentare al Ministro le ragioni giuridiche e le motivazioni sottese alla citata legge regionale e provare ad ottenere la revoca dell’impugnazione della legge.

Registrata, inoltre, la condivisione unanime espressa in tal senso nella odierna seduta della Conferenza dei capigruppo, chiede una inversione dell’ordine del giorno al fine di dare priorità alla trattazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 240/9^ d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Ammissibilità proposta di referendum abrogativo articoli 4, comma 1 e 6 della legge regionale 7 ottobre 2011, n. 38 (Modifica della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3”

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento all’ordine dei lavori della mozione che è inserita.

Sulla chiusura del Tribunale di Rossano

CAPUTO Giuseppe (PDL)

Precisato di non aver predisposto sull’argomento oggetto del suo intervento né un ordine del giorno né una mozione, atti che, purtroppo, rileva molto spesso restano inattuati, riferisce che il decreto ministeriale approvato ieri dal ministro Cancellieri, che a suo avviso, costituisce un  “orrore”, cancella sic et simpliciter 150 anni di storia del Tribunale di Rossano, determinando, a suo dire, la sconfitta della politica, delle Istituzioni e di tutte le parti politiche.

Ricordate le rassicurazioni rivolte in precedenza dal Ministro Cancellieri a tutti i soggetti istituzionali calabresi, ritiene che il provvedimento adottato rappresenti l’ennesima mortificazione per la Calabria, evidenziando che esso consente al Tribunale di Rossano la trattazione dei procedimenti pendenti in materia non solo civile ma anche penale, per un periodo di 2 anni decorrenti dalla data di entrata in vigore del decreto numero 15 del 2012.

Ritenendo necessaria una reazione forte da parte della massima Istituzione regionale, anche al fine di evitare l’allontanamento dei cittadini da una politica che, a suo avviso, non è in grado di fornire risposte adeguate alle esigenze del territorio e che si limita a piegarsi al volere del Ministro - volere espresso in un provvedimento del quale non comprende le ragioni - invita il presidente Scopelliti a mettersi a capo della protesta della città di Rossano restituendo ai cittadini la fiducia nelle Istituzioni e nella politica.

PRESIDENTE

Ricordata la seduta aperta del Consiglio regionale dedicata alla soppressione dei Tribunali calabresi, invita il consigliere Caputo alla predisposizione di un documento da inserire all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale.

ADAMO Nicola (PD)

Ritenuta opportuna la formalizzazione di un documento che consenta all’Aula di pronunciarsi in merito, reputa che il decreto ministeriale approvato ieri non risponda alle aspettative né della popolazione né delle Istituzioni calabresi, giudicando errato, tuttavia, limitarsi esclusivamente ad assecondare posizioni esasperate e disperate che, a suo avviso, non consentono il raggiungimento dei risultati sperati.

Pur consapevole della necessità di opporsi con forza alle disposizioni contenute nel decreto e precisato che il Tribunale di Rossano possiede, sulla base delle riforma approvata, i requisiti necessari al suo mantenimento in funzione, ritiene che il problema avrebbe dovuto essere affrontato all’origine della riforma quando sarebbe, a suo dire, risultato più facile evitare la soppressione.

Nell’esprimere la massima insoddisfazione per il decreto approvato, ritiene, tuttavia, che esso contenga una disposizione, quella relativa alla possibilità di smaltimento del contenzioso pregresso non soltanto in materia civile ma anche penale e del lavoro, che riconosce al Tribunale di Rossano una specificità, a suo avviso, da porre alla base di misure finalizzate ad ottenere un tavolo di lavoro con il Ministro per discutere nel merito di tale specificità e provare ad ottenere una modifica del provvedimento.

Ritenuto necessario restituire fiducia a tutti i cittadini calabresi non limitandosi esclusivamente ad esprimere rabbia per il provvedimento adottato, ribadisce la necessità di fissare un incontro tra una delegazione del Consiglio regionale e il ministro Cancellieri, sottolineando la specificità riconosciuta dal decreto al Tribunale di Rossano e auspicando l’adozione di misure correttive.

GALLO Gianluca (UDC)

Rammentato l’iter che ha condotto alla adozione del decreto ministeriale relativo al Tribunale di Rossano, ricorda che la Commissione Giustizia della Camera su 37 tribunali individuati dal provvedimento di riordino, aveva individuato 12 tribunali da salvare o accorpare ad altri e tra questi i 4 tribunali calabresi, attesa l’emergenza legalità esistente in Calabria.

Giudicata errata anche la chiusura di un solo tribunale nel territorio calabrese per non dare il messaggio dell’arretramento dello Stato, a suo avviso, connesso alla chiusura di un presidio di giustizia, pur ritenendo il provvedimento adottato non condivisibile e da contrastare, reputa che esso riconosca al Tribunale di Rossano una sua specificità e concorda con il consigliere Adamo sulla necessità di far comprendere al Governo nazionale le specificità del territorio calabrese, restituendo a Rossano la dignità che gli è stata tolta, gestendo opportunamente la giusta indignazione del territorio.

SCOPELLITI Giuseppe,  Presidente della Giunta regionale

Ricordato l’iter che portò all’approvazione del decreto di soppressione del Tribunale di Rossano a suo avviso interamente addebitabile al precedente Governo tecnico, evidenzia la rivisitazione del provvedimento da parte dell’attuale Governo, riferendo di aver più volte avuto contatti sia con il Ministro della Giustizia sia con i soggetti interessati dalla soppressione del Tribunale medesimo. A tal proposito ricorda, inoltre, come tra le soluzioni ipotizzate, tra cui il riconoscimento di sede distaccata, la migliore fosse rappresentata dal mantenimento del presidio e riferisce, quindi, di aver sentito telefonicamente nella giornata di ieri il sottosegretario alla giustizia da cui ha appreso in un primo momento che l’orientamento fosse quello di mantenere l’attività del Tribunale per due anni esclusivamente in materia civile (ipotesi, questa, non accolta positivamente dai diversi soggetti coinvolti) ed in un secondo momento la conferma del mantenimento delle funzioni anche in materia penale per i prossimi due anni.

Pur non dichiarandosi totalmente soddisfatto del risultato raggiunto, sottolinea come vi sarebbe stata una sconfitta palese da parte del territorio nel caso in cui il Tribunale fosse stato totalmente estromesso, invitando ad una analisi attenta e lucida del dato, in particolare dell’opportunità offerta dai due anni di attività ulteriormente concessi al Tribunale di Rossano che consentiranno, a suo avviso, di compiere tutte le attività, in collaborazione con le rappresentanze parlamentari, per ottenere lo stralcio definitivo di una sua eventuale chiusura.

Sottolinea, altresì, che a breve chiederà un incontro al ministro Cancellieri alla presenza del sindaco di Rossano e del Vescovo per far comprendere al Ministro la necessità di non sopprimere il Tribunale di Rossano.

Invita, quindi, tutti i consiglieri a non cedere alla tentazione di ricercare esclusivamente responsabilità ma di collaborare per ricercare le soluzioni idonee e concrete, ognuno per quanto di propria competenza, attesa la dimostrata apertura del ministro Cancellieri nei confronti della Regione Calabria.

Giudicato quello raggiunto un risultato concreto che consentirà di poter lavorare nei prossimi mesi per scongiurare definitivamente la soppressione del Tribunale di Rossano, auspica che i capigruppo regionali dei due maggiori partiti che formano il Governo ed il Presidente del Consiglio regionale contattino i loro referenti nazionali per rappresentare loro le esigenze della Calabria ed in particolare del Tribunale di Rossano.

PRESIDENTE

Assicura che invierà a nome di tutto il Consiglio regionale una lettera per promuovere in tal senso un incontro con il Governo.

Sull’ordine dei lavori

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di due mozioni, una riguardante i 120 lavoratori impegnati presso gli uffici giudiziari di Catanzaro e Reggio Calabria nell’ambito della Convenzione Patto Calabria Sicura che non possono completare i progetti avviati, l’altra riguardante il Piano europeo dei trasporti, in discussione avanzata presso gli organismi europei, che al momento vede la Calabria tagliata fuori dalle reti Por, non contemplando l’alta velocità ed i lavori della strada statale 106 nonché altre opere inerenti il trasporto aereo.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento delle due mozioni che sono inserite.

TALARICO Domenico (IDV)

Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno relativo ai ritardi nella chiusura dei lavori dello svincolo per Paola sulla strada statale 18.

PRESIDENTE

Pone ai voti la richiesta di inserimento che è approvata.

DE GAETANO Antonino (PD)

Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di due ordini del giorno, uno in merito alla situazione dei lavoratori LSU LPU e dei sorveglianti idraulici e l’altro riguardante l’affidamento del servizio di integrazione e supporto al servizio di “Urgenza ed emergenza SUEM 118”.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento all’ordine dei lavori dei due ordini del giorno che sono inseriti.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE

Riferisce che la Conferenza dei capigruppo ha deciso di rinviare la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata alla prossima seduta per consentire una puntuale e precisa discussione sul secondo punto posto all’ordine del giorno, inerente la proposta di referendum abrogativo di alcuni articoli della legge regionale riguardante il diritto al vitalizio dei consiglieri regionali.

 Proposta di provvedimento amministrativo numero 240/9^ d'iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Ammissibilità proposta di referendum abrogativo articoli 4, comma 1 e 6 della legge regionale 7 ottobre 2011, n. 38 (Modifica della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3” (Delibera U.P. n. 50 del 25.07.201)

PRESIDENTE

Riferito che in data 18 giugno è stata presentata richiesta di referendum abrogativo agli articoli 4, comma1, e 6 della legge regionale numero 38 del 2011, in riferimento al diritto all’assegno vitalizio per i consiglieri regionali, comunica che l’Ufficio di presidenza, organismo deputato a valutare la pertinenza della richiesta di referendum, nella riunione tenuta il 1 luglio ha registrato opinioni divergenti che hanno indotto lo stesso Ufficio a richiedere parere al collegio dei consulenti giuridici; riferisce, poi, che detto parere non ha, però, fugato i dubbi dei componenti dell’Ufficio di presidenza, in riferimento in particolare alle mancate entrate che conseguirebbero ad una eventuale abrogazione della legge de quo, quantificati in diversi milioni di euro, corrispondenti alle somme da restituire a tutti i consiglieri regionali che dall’inizio della legislatura hanno versato le rispettive quote.

Tutto ciò premesso, atteso che l’Ufficio di Presidenza non ha raggiunto nel merito della questione l’unanimità, invita il Consiglio regionale ad effettuare le valutazioni di sua competenza.

Ricorda, quindi, tutte le riduzioni sino ad oggi approvate dal Consiglio regionale nel corso dell’attuale legislatura, dall’abolizione dei sottosegretari, alla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, all’abolizione del vitalizio e del trattamento di fine mandato nonché l’eliminazione delle spese di rimborso con riduzione del numero dei componenti delle strutture speciali e delle Commissioni consiliari, evidenziando come i dati offerti siano concreti e siano stati approvati in largo anticipo rispetto alle imposizioni derivanti dalla spending review.

DE MASI Emilio (IDV)

Ritenuto che nell’introduzione del Presidente risiedano elementi utili e necessari a formare un’opinione che sia notevolmente diffusa, giudica positivamente l’elencazione dettagliata delle iniziative e delle misure adottate dal Consiglio regionale della Calabria in materia di riduzione della spesa che, però, a suo avviso, non hanno avuto il giusto  riconoscimento e l’adeguato risalto. Osservato, poi, come vi sia “un’ondata antipolitica” forte, capace di sminuire ogni iniziativa, anche la più meritoria, e di raffigurare nella politica stessa il soggetto a cui addebitare tutte le inerzie, le inadeguatezze, le degenerazioni morali di un intero Paese, ritiene che l’Aula debba tutelare la dignità delle Istituzioni. Giudica, infatti, inammissibile la richiesta di referendum, ritenendola assolutamente demagogica e, nel caso in cui dovesse essere accettata, elemento insignificante ma in grado di suggestionare l’opinione pubblica.

Sottolineato che la casta è un’organizzazione che difende i suoi organismi, ritiene quindi che non si possa considerare tale il Consiglio regionale, composto da persone che cercano di rappresentare la Calabria compiendo il proprio dovere.

MAGARO’ Salvatore (Scopelliti Presidente)

Ritiene che la proposta di legge dovrebbe essere accolta e, ricordate le sue origini politiche socialiste, si dichiara convinto che i cittadini siano i detentori della democrazia e, atteso che l’istituto del referendum è previsto da sempre, asserisce di essere fortemente convinto della correttezza dell’iniziativa. Fa presente, inoltre, di aver sempre condiviso, negli anni, la posizione della sua maggioranza, nonostante alcune divergenze, ad esempio riguardo la norma che avrebbe oscurato la pubblicazione sul Burc e l’incompatibilità tra la carica di Sindaco e di consigliere regionale. Sottolineando, ancora, che l’allontanamento dei cittadini dalle Istituzioni e dalla politica è stato probabilmente causato dall’assenza di fiducia nella classe dirigente, giudicata appartenente ad una casta, ribadisce di credere fortemente nell’istituto del referendum e si dichiara favorevole all’ammissibilità del referendum abrogativo.

TALARICO Domenico (IDV)

Censurato l’atteggiamento dell’Ufficio di Presidenza che, a suo dire, avrebbe dovuto trovare la giusta soluzione utilizzando, se necessario, luminari in materia, stigmatizza la decisione di “scaricare” sull’intera Assise una questione talmente delicata, trasformandola in discussione di natura politica. Ritenendo necessario interrogarsi sulla correttezza della scelta referendaria, si dichiara contrario alla posizione assunta dal consigliere De Masi, suo capogruppo.

Indi, sottolineato come la figura del politico non goda di buona luce e siano diffusi preconcetti, in parte acuiti e favoriti dalle note vicende giudiziarie, evidenzia come il vitalizio sia un diritto acquisito e come, nel caso in cui dovesse essere accolta la richiesta di referendum, sorgerebbe la problematica della retroattività; altresì, nel caso in cui si dovesse bocciare la richiesta referendaria, a suo avviso, l’opinione pubblica potrebbe crearsi il convincimento che i consiglieri abbiano tutelato esclusivamente i loro interessi. Per tali ragioni si dichiara favorevole all’ammissibilità del referendum abrogativo che ritiene debba essere affrontato dal Consiglio regionale “senza complessi di inferiorità”

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Ritenuta la discussione coinvolgente poiché si tratta di una scelta combattuta a causa di una serie di situazioni, evidenzia come, in generale, dopo la riforma del titolo V della Costituzione non esista un organismo neutro che decida al riguardo e sia lo stesso Consiglio regionale a doversi pronunciare dopo essersi già espresso in tal senso nel 2010 con una modifica della legge in discussione; sottolinea, altresì, come, di converso, il sistema bipolare abbia bisogno dell’istituto referendario per combattere alcuni errori che, a suo avviso, la politica non riesce ad affrontare.  

Comunica di votare favorevolmente alla proposta non perché ne condivide la ratio ma perché rispetta e condivide l’utilizzo dell’istituto del referendum come l’unico strumento di democrazia a disposizione dei cittadini.

GRILLO Alfonsino (Scopelliti Presidente)

Ricordato  all’Aula che il tema della discussione odierna  non è lo spirito o  la bontà della proposta referendaria  ma la sua ammissibilità da un punto di vista tecnico legislativo, sottolinea come la proposta da questo punto di vista sia carente in quanto mirerebbe a non far raggiungere ai consiglieri i quattro anni sei mesi e un giorno richiesti per aver diritto al vitalizio, quando, di contro,  la legge regionale prevede che i consiglieri che abbiano versato i contributi per almeno ventiquattro mesi abbiano facoltà di continuare il versamento contributivo, così detto contributo volontario, fino alla maturazione del diritto al vitalizio; evidenzia, quindi, che qualora si riuscisse a svolgere il referendum nulla impedirebbe ai consiglieri di versare i contributi rimanenti ed avere diritto al vitalizio. Giudicata, infine, animata da pura demagogia la proposta referendaria, sottolinea gli elelvati oneri cui il Consiglio regionale andrebbe incontro per dare attuazione al referendum.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Affermato come non sia in discussione la validità dell’istituto referendario quale strumento di democrazia, sottolinea l’inutilità di discutere di determinate tematiche in sede di Conferenza dei capigruppo se poi, in Aula, si utilizza il voto di coscienza o personale. Dichiara, quindi, il suo voto contrario alla proposta in discussione, atteso che la restituzione delle somme già versate dai consiglieri e trattenute mensilmente dal Consiglio regionale rappresenterebbero per quest’ultimo un rilevante aggravio che, a suo avviso, minerebbe la tenuta dell’intero bilancio regionale.

SCALZO Antonio (PD)

Premesso di avere seguito attentamente il dibattito, essendo l’argomento molto impegnativo, ritiene che quanto sviluppato abbia messo in rilievo, al di là delle posizioni e delle argomentazioni differenti, un approccio, a suo dire, responsabile.

Considerato anche il momento difficile e particolare in cui la classe dirigente si trova a dover rappresentare il cittadino nella sua qualità di elettore, ritiene importante conseguire risultati concreti nei confronti dei cittadini stessi, nel rispetto della loro volontà democratica.

Evidenziando la collaborazione fattiva del gruppo del Partito democratico, rileva come il Consiglio regionale della Calabria si sia distinto tra gli altri Consigli regionali d’Italia per il percorso virtuoso intrapreso e tutt’ora proseguito nel taglio dei costi della politica e nel taglio del numero dei consiglieri.

Pur rispettando il movimento del referendum, considera, dunque, anche per valutazioni di tipo tecnico-economico, di non essere particolarmente convinto nella scelta intrapresa, parlando, tra l’altro, anche a nome del suo gruppo di appartenenza.

Considerando, pertanto, che lo strumento della democrazia partecipata e del dialogo debba essere avviato e coltivato nel tempo tra eletti ed elettori, tra legislatori e cittadini, nel rispetto dei valori e dei principi democratici, auspica che la politica possa tornare a svolgere la sua funzione di controllo, indirizzo e programmazione.

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

Coinvolto dal dibattito che si è sviluppato in Aula e dalle considerazioni degli altri consiglieri, riferisce che nei giorni passati vi è stata grande attesa sull’argomento in discussione ed evidenzia, anche a beneficio degli organi di informazione e del pubblico presente in Aula, come non vi sia stata una carenza di istruttoria da parte dell’ufficio di Presidenza; pertanto, invita a non discutere sulla necessità o opportunità della “istituzione del referendum”, atteso che un simile argomento non è previsto all’ordine del giorno, ma, piuttosto, sulla sua ammissibilità.

Ritenuto che non sia questo il momento storico giusto per alimentare strategie sulla base di demagogia, di populismo o considerazioni sbagliate che non lascerebbero tracce, evidenzia, invece, attenendosi a quanto previsto, che si sarebbe dovuto parlare di democrazia, di un diritto esercitato liberamente dai cittadini, sancito legislativamente.

A tal riguardo, legge testualmente il titolo del provvedimento che recita: …ammissibilità proposta di referendum abrogativo…”, evidenziando, pertanto, che l’Aula si dovrebbe limitare a dichiarare se la proposta di referendum abrogativo sia ammissibile o meno.

Elogiando quanto realizzato dalla maggioranza nel corso dell’attuale legislatura, ritiene che il Consiglio regionale della Calabria possa essere considerato come un vero innovatore. Espresso, pertanto, un voto di assoluta condivisione, anche a nome del partito politico, per il percorso seguito, annuncia che voterà contro l’ammissibilità del referendum proposto.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Favorevole all’accoglimento della proposta di provvedimento, considera opportuno prediligere il confronto con i cittadini calabresi, anche per ragioni di trasparenza e di efficacia degli atti posti in essere.

Pertanto, pur rinvenendo una matrice demagogica, invita a non fornire alcun tipo di alibi affinchè nei prossimi 16 mesi si possa lavorare attivamente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il provvedimento che dichiara la non ammissibilità della proposta di referendum abrogativo che è approvato a maggioranza con il voto contrario dei consiglieri Giordano, Guagliardi, Talarico Domenico e Magarò.

Proposta di legge numero 290/9^ di iniziativa del consigliere A. Grillo recante: “Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea”

PACENZA Salvatore (PDL)

Esprimendo soddisfazione per il provvedimento finalmente giunto in Aula, lo illustra precisando la sua utilità per l’incremento della conoscenza e la prevenzione di malattie quali quelle cardiovascolari nonché per l’obesità, definendo la dieta mediterranea “patrimonio di tutta la Regione Calabria” e non solo. Riferito, infatti, che il progetto è partito dalla città di Nicotera, attraverso un confronto di soggetti campione, evidenzia come sia stata riscontrata l’utilità della dieta mediterranea che, a suo avviso, va certamente diffusa attraverso uno strumento legislativo che miri a superare i confini regionali per proporsi all’attenzione delle altre regioni  e anche a livello internazionale.

Pertanto auspica l’approvazione all’unanimità del provvedimento.  

PRESIDENTE

Precisato che il provvedimento consta di 4 articoli e comunicata la decadenza dei due emendamenti presentati all’articolo 1, dal consigliere Vilasi e all’articolo 3, dal consigliere Imbalzano, pone ai voti gli articoli 1 (Finalità), 2 (Obiettivi), 3 (Fondazione Dieta Mediterranea) e 4 (Norma finanziaria) che sono approvati, indi la proposta di legge nel suo complesso che è approvata.

Mozione numero 92 di iniziativa del consigliere Giordano “ in ordine alla tutela dei lavoratori già impegnati presso gli uffici giudiziari della Provincia di Catanzaro e Reggio Calabria nell’ambito della convenzione “Patto Calabria sicura” stipulata nell’anno 2007 con il Ministero dell’Interno

PRESIDENTE

Pone ai voti la mozione che é approvata.

Mozione numero 95 di iniziativa del consigliere Giordano “sulla modifica del Piano europeo dei trasporti”

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Propone un coordinamento formale.

PRESIDENTE

Pone ai voti la mozione che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

Mozione numero 94 di iniziativa del consigliere Chiappetta “sui provvedimenti per garantire la piena funzionalità del Servizio sanitario regionale

PRESIDENTE

Pone ai voti la mozione che è approvata.

 

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Talarico D. “Sulla chiusura dei lavori dello svincolo per Paola (CS) sulla SS 18

TALARICO Domenico (IDV)

Chiede chiarimenti in merito alla mancata applicazione di un ordine del giorno approvato da diverso tempo nonché l’attuazione degli atti dovuti e dopo aver illustrato l’ordine del giorno, invita il Presidente della Giunta a convocare il presidente dell’ANAS, Ciucci, affinché solleciti la chiusura dei lavori dello svincolo per Paola.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere De Gaetano “Sull’affidamento del servizio di Urgenza ed emergenza SUEM 118”

PRESIDENTE

Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri De Gaetano e Guccione “Sui Lavoratori LSU, LPU e sui lavoratori di sorveglianza idraulica”

PRESIDENTE

Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato, indi toglie la seduta.

 

La seduta termina alle 17,50

 

 

 

 

Il funzionario responsabile

Giada Katia Helen Romeo