IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
__________
66.
SEDUTA DI VENERDI’ 31 MAGGIO 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’
Inizio lavori h. 15,31
Fine lavori h. 19,03
INDICE
TREMATERRA Michele, Assessore
Agricoltura e forestazione
STASI Antonella, Vice Presidente
della Giunta regionale
MANCINI Giacomo, Assessore
Bilancio e programmazione
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto)
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
FEDELE Luigi, Assessore ai
trasporti
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente),*
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
CALIGIURI Mario, Assessore alla
Cultura e all’istruzione
GUAGLIARDI Damiano (Federazione
della Sinistra),*
MAGARÒ Salvatore (Scopelliti
Presidente)
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto),*
GUAGLIARDI Damiano (Federazione
della Sinistra)
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente)
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto)
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo
Misto)
MAGARO’ Salvatore (Scopelliti
Presidente)
Dà avvio ai lavori invitando il segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Illustra l’interrogazione relativa alla reale ed evidente situazione di
crisi che riguarda il settore della pesca in Calabria nel quale si vivono momenti di grande
tensione e preoccupazione dovuti alle misure adottate dalla Comunità Europea e
all’applicazione dei nuovi Regolamenti CE a cui si sono aggiunte le nuove norme
in materia di commercializzazione e tracciabilità dei prodotti del settore,
nonché il progressivo aggravamento della situazione per l’uso della ferrettara ed i vincoli imposti dalla legge di stabilità con
conseguente aumento dei contributi che dallo sgravio dell’80 per cento sono
passati al 60 per cento per tutto il 2012, e poi al 70 per cento nel 2013 e del
costo del lavoro per le imprese, che hanno portato considerevoli ritardi alle
Amministrazioni Regionali nell’attuazione del Fondo Europeo Pesca (FEP)
necessario per l’ammodernamento e l’innovazione del settore.
Chiede, pertanto, quali
iniziative e strumenti si intendano adottare per dare corso agli impegni
assunti e da assumere nei confronti di un settore che rischia l’estinzione e
per superare, nel più breve tempo possibile, i gravi ritardi che la Regione ha
accumulato nei confronti dei lavoratori e delle imprese della pesca,
individuando un percorso che consenta a centinaia di famiglie addette al
comparto di poter continuare a svolgere un’attività che contribuisce in modo
significativo alla crescita del prodotto interno lordo calabrese.
Dando pieno merito all’esposizione
delle problematiche riguardanti la pesca che consentono di fare il punto su una
questione che riguarda un comparto delicato e diffuso in Calabria, precisa come
sia necessario valutare molto bene le scelte da effettuare in una materia così
complessa, considerato che le norme comunitarie tese ad evitare il
depauperamento, benché abbiano creato dei vincoli, hanno anche favorito i Paesi
terzi che si affacciano sul Mediterraneo ai quali è consentito utilizzare
strumenti maggiormente efficaci, che qui sono vietati.
Sottolinea, inoltre, l’impegno
del Dipartimento di sua competenza, ricordando i provvedimenti assunti già
nella giornata di ieri, in cui è stata accettata la proposta di riconoscere lo
stato di crisi del settore, nonostante le risorse previste in passato siano
state interamente spese, prevedendo un rifinanziamento per il futuro che
soddisfi anche l’analisi scientifica.
Precisa, però, che non
va garantita esclusivamente la ricerca ma anche la vendita del prodotto, indi reputa opportuno prevedere una
riprogrammazione dei fondi comunitari, comunicando che, in tal senso, sono già
state avviate diverse attività.
Dichiaratosi insoddisfatto della risposta ricevuta, ritiene debbano essere fornite informazioni precise e dettagliate in merito alle misure da adottare nel comparto pesca, in particolare di quelle che competono alla Regione e coinvolgono circa 1500 imprese, anche in riferimento alle agevolazioni per l’accesso al credito. Sottolinea, inoltre, come servano risorse aggiuntive che consentano anche un rapporto più equilibrato con l’Europa.
In riferimento al ricorso
giurisdizionale avverso il decreto del Consiglio dei Ministri del 15 giugno
2012 proposto dalla Regione Calabria per bloccare la costruzione della centrale
a carbone di Saline Ioniche, chiede se la Regione abbia provveduto ad impugnare
il decreto numero 115 del 5 aprile 2013 emanato dal Ministro dell’Ambiente; in
caso contrario, attesi i tempi limitati, se non si intenda con urgenza dare
mandato all’Avvocatura regionale perché depositi l’ulteriore ricorso al fine di
evitare un provvedimento di inammissibilità con tutte le conseguenze che si
possono immaginare per la tutela della salute e del paesaggio di un intero
territorio.
Dichiarandosi soddisfatto per la risposta, chiede all’intero Consiglio l’impegno di dare notizie dell’avvenuto deposito del ricorso nonché un’informativa compiuta in merito.
Premesso che il Governo nazionale, attraverso diversi provvedimenti, adottati nell’anno 2012, ha disciplinato i rapporti di credito e debito tra la Pubblica Amministrazione e le imprese fornitrici sulla base della legge 6 luglio 2012, che regolamenta la compensazione di crediti maturati nei confronti di Regioni, Enti locali ed Enti del Servizio Sanitario nazionale, e di un decreto sul Fondo Centrale di garanzia, a cui si sono succeduti ulteriori decreti ministeriali, evidenzia che ad oggi il procedimento è gestito tramite una piattaforma elettronica messa a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze dove gli attori principali, nella certificazione dei crediti, sono il titolare del credito e l’amministrazione o ente debitore; altresì, sottolinea che, per rendere operativo il sistema, è necessario che i soggetti siano accreditati alla piattaforma elettronica, mentre, per quanto concerne le Amministrazioni pubbliche, le stesse debbono essere preventivamente registrate nell’Indice Pubblica Amministrazione (IRA).
Riferisce di aver appreso
che il numero delle Pubbliche Amministrazioni che si sarebbero accreditate
sulla piattaforma elettronica è limitato mentre, nelle more, è stata eliminata
la possibilità di utilizzare in via transitoria la modalità cartacea e che tale
situazione sta determinando ulteriori problemi alle imprese che si trovano nell’impossibilità,
in presenza di una forte carenza di liquidità, di accedere ai servizi sostitutivi
come la certificazione considerato, peraltro, che sembra che la Regione
Calabria non abbia ancora ottemperato all’accreditamento, con gravi conseguenze
per le imprese che operano sul territorio regionale e che vantano crediti nei
confronti dell’ente Regione, pur riconoscendo il quasi superamento della
problematica.
Chiede, pertanto, se la Regione abbia provveduto ad effettuare l’accreditamento
al sistema PCC e, in caso contrario, quali siano le motivazioni del ritardo; in
ogni caso quali siano le iniziative che si intendono intraprendere per sanare
una situazione, che rischia di compromettere ulteriormente lo stato economico
delle imprese regionali alle prese con una crisi sistemica che coinvolge l’intero
Paese.
Comunica che la Regione ha chiesto al Ministero l’iscrizione sulla piattaforma e, in data 23 novembre, dopo varie problematiche e solleciti, ha ricevuto l’autorizzazione con atto formale.
Pur riconoscendo che il problema sia stato affrontato, precisa però che nel febbraio 2013 la procedura non era ancora perfezionata.
In merito al finanziamento di 3,3 milioni di euro all’autorità portuale
di Gioia Tauro da parte del Ministero dello Sviluppo
economico, chiede quali siano stati i criteri utilizzati nella relativa istruttoria che ha
portato alla ripartizione dei fondi e le motivazioni che hanno determinato l’esiguità
del finanziamento a favore dell’area portuale di Gioia Tauro;
se l’Ente Regione abbia fatto valere, durante l’istruttoria, tutte le
problematiche afferenti al porto di Gioia Tauro, le
risorse impegnate nell’Accordo di Programma Quadro e se tali parametri siano
stati utilizzati nei criteri di ripartizione; chiede, inoltre, se l’Ente
regionale abbia fatto rilevare come dal 2008 al 2011 la struttura portuale
progressivamente abbia perduto circa un terzo del proprio traffico con la
conseguente Cassa integrazione straordinaria per circa 400 lavoratori,
considerato che la situazione rischia di aggravarsi a causa dei rincari delle
tasse portuali in seguito al decreto interministeriale Trasporti/Finanze che ha
adeguato gli importi dei tributi portuali con aumenti crescenti delle tasse di
ancoraggio e delle tasse sull’imbarco e sbarco delle merci nei porti. Infine,
chiede di sapere quale sia lo stato di attuazione degli interventi ad oggi
approvati per il rilancio dell’area portuale di Gioia Tauro e quali iniziative si
intendano intraprendere per sostenere e riaffermare, nell’ambito delle risorse
nazionali da ripartire tra le strutture portuali attraverso lo specifico fondo,
criteri più equi e coerenti che non avvantaggino sistematicamente i porti siti
nell’area centro settentrionale del Paese.
Evidenziata la confusione che si registra in materia, precisa che per la realizzazione dell’Accordo di Programma Quadro per il porto di Gioia Tauro sono state già stanziate le risorse e si sta seguendo un crono programma il cui completamento avverrà entro il 2015.
Per quanto riguarda le tasse di ancoraggio precisa che si sta affrontando il problema perché i fondi sono stati assegnati agli altri porti e si sta tentando di attivare una forma di finanziamento alternativa, benché, a suo avviso, vi sia una disattenzione del Governo centrale nei confronti delle problematiche inerenti il porto di Gioia Tauro.
Si dichiara insoddisfatto della risposta e, viste le esigue risorse destinate dal Governo, auspica che il problema possa essere affrontato con maggiore efficacia nell’ambito dell’istituzione della Zona Economica Speciale.
In
riferimento alla cessazione immediata del commissariamento per l’attuazione
dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) per la riduzione del rischio
idrogeologico in Calabria, chiede quali
iniziative urgenti si intendano assumere nei confronti del Governo nazionale per
far cessare immediatamente detto commissariamento, considerati i fallimenti,
gli sprechi e l’incapacità del commissario di far partire e realizzare i 179 interventi previsti dallo
stesso APQ, la cui mancata realizzazione ha provocato, a suo avviso, un danno
gravissimo ai territori interessati e all’economia calabrese che, da oltre tre
anni, non ha visto utilizzare i 220 milioni di euro previsti per la Calabria
dal Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare per le finalità
previste. Chiede anche quanti dipendenti risultino ancora in capo al commissario
e quali iniziative la Regione intenda avviare per i lavori di sistemazioni per
gli interventi previsti.
Sottolinea l’importanza della problematica,
concordando sul fatto che il commissariamento sia stato un fallimento e
ricordando che il Presidente Scopelliti ha più volte sollecitato i Ministeri
competenti per la risoluzione della questione.
Preso atto della situazione, ribadisce l’importanza della questione,
auspicando una sensibilizzazione sulla problematica nei confronti del Governo
nazionale.
In riferimento agli accreditamenti, accordi
contrattuali e controlli delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche
e private, chiede se si intenda annullare la circolare emanata, al fine di
evitare disparità di trattamento nei rapporti tra la Regione ed i soggetti
erogatori e, soprattutto, di non consentire una applicazione discrezionale
degli standards
dei requisiti minimi organizzativi. Chiede, infine, se si intenda verificare e
correggere ogni eventuale anomalia o interpretazione erronea nella definizione
e nella attribuzione dei budget
annuali.
Riferendo che è stato sentito l’ufficio del commissario, chiarisce che,
per quanto riguarda la circolare, si tratta di reinterpretare la norma senza
modificarne il contenuto, precisando ulteriormente che per quanto attiene al budget la competenza dello stesso è del
commissario e in modo particolare del sub-commissario e che i ritardi di
assegnazione sono stati determinati da un processo di riaccreditamento
delle strutture.
Preso atto di quanto riferito dalla vicepresidente, dichiara di non
essere soddisfatto in merito alla spesa sanitaria e rileva la necessità di un report, ovvero di una relazione
sull’andamento e la qualità della spesa sanitaria, almeno dell’ultimo decennio,
considerando che più che un problema di indagine, di investigazione sia un
problema di conoscenza e trasparenza.
Chiede di inserire l’interrogazione all’ultimo
punto delle interrogazioni a risposta immediata in attesa dell’arrivo
dell’assessore alle politiche del lavoro.
Acconsente alla richiesta del consigliere.
In riferimento agli interventi a favore dei soggetti dializzati residenti
nella città di Reggio Calabria, atteso che l’assistenza ai dializzati in Calabria presenta
gravi carenze e disagi, come il trasferimento nella città di Messina per sottoporsi
a dialisi negli ambulatori competenti, chiede quali siano i costi di trasporto
che la Regione Calabria sostiene annualmente per garantire la mobilità dei
dializzati verso la città di Messina nonché le relative risorse finanziarie
impegnate a favore delle strutture private che erogano il servizio; quali siano
i motivi eventualmente ostativi che impediscono l’apertura di nuovi posti letto
per dializzati presso l’Azienda ospedaliera reggina o, in via subordinata, le
cause della mancata implementazione dei turni di lavoro per rispondere alle esigenze
sanitarie dei dializzati. Chiede, infine, quali iniziative si intendano
intraprendere per ridurre la mobilità passiva dei pazienti dializzati della
città di Reggio Calabria e se non si ritenga opportuno, a tal fine, programmare
interventi atti ad implementare i posti letto ed i turni di lavoro presso l’azienda
ospedaliera o, in ultima analisi, prevedere l’utilizzo, compatibilmente con il
Piano di rientro sanitario, di strutture private cittadine.
Riferisce che per quanto
riguarda i pazienti in dialisi si è in possesso esclusivamente dei dati del
2011 che riferiscono di 64 pazienti con un costo medio di 197 euro; per quanto
concerne, invece, il 2012, in assenza di dati ufficiali, anticipa, però, una
diminuzione dei pazienti rispetto all’anno precedente. Relativamente ai posti
letto, infine, evidenzia che il problema è relativo all’impossibilità di
attivare nuovi servizi a causa dell’assenza di personale; problema che auspica
risolvibile con lo sblocco del turn over.
Si
dichiara insoddisfatto e considerando non si tratti soltanto un problema di
costi, prende atto dell’incapacità di risolvere la problematica.
Ricordato che tra il 1990 e il
2000 sono state costruite in Calabria diverse strutture sanitarie in base all’ex
articolo 20 della legge numero 67 del 1988 che dovevano essere adibite a casa
famiglie, Rsa, alloggi protetti e comunità
terapeutiche e che gran parte di esse oggi risultano inutilizzate e lasciate in
un profondo abbandono e degrado, che nella sola provincia di Cosenza le
strutture sanitarie costruite sono 21, di cui 18 sono state ultimate e tre
risultano ancora con i lavori in corso, chiede di sapere quali iniziative
immediate e urgenti si intendano assumere per evitare di far disperdere questo
importante patrimonio che è costato oltre cinquantamilioni di euro.
Sottolineato che quanto riferito dal consigliere Guccione risponde al vero e che al momento alcune strutture non sono state completate, evidenzia che il dipartimento alla salute si sta adoperando per superare queste criticità e capire cosa impedisca il completamento di queste strutture, naturalmente, sempre rispettando le previsioni del Piano di rientro.
Si ritiene soddisfatto della risposta, reputando necessario attivare tutte le iniziative efficaci per adoperare dette strutture, giudicandone ingiusto il mancato utilizzo nell’attuale momento di crisi economica che attanaglia le famiglie calabresi.
Reso noto che la legge numero 183 del 2010 riconosce la specificità del ruolo svolto dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, unitamente alle Forze Armate ed a tutte le Forze di Polizia, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per la funzione di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, riferisce che quasi tutte le aziende di autolinee private convenzionate con la Regione Calabria consentono, doverosamente, la libera circolazione del personale dello stesso Corpo; indi, denuncia che esistono alcune di queste imprese che si ostinano a rifiutare detto diritto, normativamente riconosciuto, nei confronti del Personale del Supporto Amministrativo Tecnico Informatico (S.A.T.I.) componente essenziale ed organica al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, determinando una ingiustificabile discriminazione, con notevole aggravio delle spese di trasporto da parte di decine di lavoratori. Chiede, quindi, se sia possibile richiedere un’omogenea applicazione della legge e riconoscere il diritto alla libera circolazione, in ambito regionale, a tutto il personale appartenente al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e se non si ritiene necessario, ove dovesse persistere tale anomalo comportamento, adattare misure adeguate per imporre il rispetto di una normativa ormai riconosciuta in modo pressoché generalizzato nell’intero Paese.
Evidenziato che la normativa regionale dispone la libera circolazione gratuita sui mezzi di trasporto pubblico degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, a partire dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per esigenze di servizio ed identificandosi con la tessera di riconoscimento rilasciata dalla rispettiva Amministrazione di appartenenza, afferma di essere a conoscenza che alcune aziende non applicano detta normativa. Dichiara, quindi, che da parte della Giunta ci sarà l’impegno per eliminare il problema, verificando e controllando le aziende inadempienti e prevedendo, eventualmente, l’applicazione di sanzioni.
Si dichiara soddisfatto della risposta.
Dichiara decaduta l’interrogazione a risposta immediata numero 351/9^
di iniziativa del consigliere Naccari Carlizzi per assenza del proponente.
Ricordato che l’interrogazione a firma del consigliere Mirabelli sugli stagisti è stata rinviata per l’assenza dell’assessore Salerno, sottolinea che le interrogazioni sono rivolte al Presidente della Giunta, pertanto, atteso che l’argomento è conosciuto, ritiene possa comunque essere trattato.
In merito alla sua interrogazione chiede di sapere quali iniziative siano state assunte a seguito dell’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno, numero 44, nella seduta di Consiglio regionale del 30 gennaio 2012.
Chiarisce che la risposta alle interrogazioni è resa dall’assessore competente per materia.
Evidenzia che vi è una delibera specifica in cui la Giunta prende atto dell’ordine del giorno approvato dall’Aula.
Chiarisce che le interrogazioni sono divise tra gli assessori competenti che dovranno poi dare le risposte in Aula, pertanto, evidenzia che l’assenza dell’assessore Salerno va considerata un mero inconveniente.
Prende atto che l’interrogazione non riceverà risposta.
Dichiara decadute le interrogazioni numero 356 e 357 per assenza dei
proponenti.
Manifesta la forte
preoccupazione, così come appreso da
organi di stampa, in relazione all’operato del Dirigente scolastico del liceo
“Fermi” di Cosenza che si renderebbe colpevole della negazione dei diritti
sindacali, come più volte denunciato dalla FLC provinciale e regionale;
riferisce, inoltre, come sulla stampa vengano denunciate gravi violazioni delle
normative vigenti, poiché lo stesso Dirigente scolastico rifiuterebbe di
consegnare atti e documenti richiesti dal sindacato provinciale e dalla
componente RSU della FLC. Chiede, quindi, se si intenda intervenire
immediatamente, investendo della pesante situazione denunciata il Dirigente
dell’Ufficio Scolastico Regionale, dottor Francesco Mercurio, responsabile
delle nomine dei dirigenti scolastici nella regione, affinché invii una
immediata ispezione al liceo “Fermi”, come già richiesto da mesi dalla FLC
regionale, per verificare quanto denunciato in termini di agibilità sindacale e
correttezza della gestione dell’importante istituzione scolastica.
Ringraziato il consigliere Guagliardi per aver
portato il tema della scuola in Aula, afferma di aver inoltrato una lettera per
avere chiarimenti. A tal proposito riferisce che il Dirigente dell’ufficio
scolastico ha precisato che non emergono elementi sufficienti per disporre una
visita ispettiva e che occorre rispettare l’autonomia scolastica.
Ritiene necessario ed urgente istituire un tavolo tecnico tra il dirigente
scolastico e i sindacati in merito a tutte le dinamiche della scuola in
Calabria.
Chiede se sia possibile dare delle risposte in merito all’interrogazione a
risposta immediata numero 346 sul programma stage, rinviata a causa
dell’assenza dell’assessore Salerno, in considerazione della scadenza odierna
del contratto di questi professionisti.
Rileva che l’efficacia delle risposte alle interrogazioni si concretizza
se sono fornite dall’assessore al ramo che dispone di informazioni dettagliate per
dare risposte certe e ricorda che la prossima seduta di Consiglio si terrà tra
una settimana.
Fatto notare che l’immediatezza delle risposte tarda a giungere,
sottolinea che alla scadenza odierna non si è ancora in grado di dare ai
lavoratori risposte che consentano di comprendere l’intendimento della Giunta
regionale. Prosegue convenendo che, se non si è oggi in condizione di dare
risposte, si attenderà una settimana, ma chiede garanzia che il tema sarà
discusso nella prossima seduta.
Specificato che l’interrogazione numero 356, dichiarata decaduta, non
avrebbe comunque dovuto essere discussa in quanto materia di competenza dell’assessore
Salerno, assente, chiede di inserirla all’ordine del giorno della prossima
seduta di Consiglio.
Dispone un minuto di silenzio per ricordare Fabiana Luzzi,
barbaramente uccisa.
(L’Aula in
piedi osserva un minuto di silenzio)
Comunica che il Consiglio regionale ha deciso di intitolare a Fabiana Luzzi il concorso annuale dedicato alle scuole che si
recano in visita a Palazzo Campanella.
Ritiene che quanto accaduto a Fabiana Luzzi
abbia colpito profondamente l’opinione pubblica calabrese per la ferocia del
gesto turbando la quotidianità della Calabria. Sottolineato che si deve fare ancora
molto per debellare questa forma di violenza dalla società, condanna gli
stereotipi di cui è stata vittima la Calabria in questa occasione, con attacchi
vergognosi che sminuiscono il ruolo della donna nella società calabrese. Chiede
di manifestare contro la violenza sulle donne ed anche contro la catalogazione
e la demonizzazione della Calabria, una terra che ha visto crescere fulgidi
esempi di coraggio femminile, indossando simbolicamente la spilla distribuita a
tutti i presenti.
Ritiene importante che dalle Istituzioni parta un messaggio chiaro in tal
senso e comunica di stare lavorando con il consigliere Gabriella Albano alla
redazione di un progetto di legge che si schieri contro ogni tipo di violenza.
Interviene per chiedere l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine
del giorno per l’adesione del Consiglio regionale della Calabria al Manifesto
dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del
giorno ed è approvato.
Interviene per chiedere l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine
del giorno in merito alla situazione della pesca in Calabria.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del
giorno che è approvato.
Interviene per chiedere l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine
del giorno volto ad implementare i voli low
cost tra l’aeroporto di Lamezia Terme e Roma.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del
giorno che è approvato.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione sulla
conversione del decreto legge 8 aprile 2013, numero 35: “Disposizioni urgenti
per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il
riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di
versamento di tributi degli enti locali”.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori della mozione che è
approvato.
Riferisce che il provvedimento redatto della Giunta
regionale è stato discusso ed approvato dalla Commissione competente e, quindi,
successivamente trasmesso all’Aula per essere approvato nella seduta odierna affinché
il Consiglio possa porre in essere la sua potestà di iniziativa legislativa
presentando al Parlamento il progetto in discussione. Asserito che la scelta
della Giunta di proporre il provvedimento in discussione risulta essere
opportuna al fine di attrarre le aziende internazionali più importanti, sottolinea come per certi
aspetti ci siano tutte le condizioni per porre in essere una Zona Economica Speciale, benché il
procedimento non sarà automatico, considerati gli importanti passaggi che
coinvolgono sia il Governo nazionale sia la Comunità europea. Ricordato
che nell’area di Gioia Tauro è stata istituita una zona franca aperta che, però,
si è rivelata fallimentare, ritiene la creazione di una Zes un
obiettivo ineludibile che porterà sviluppo a tutto il retro porto, giudicandola
una opportunità per attrarre i gruppi internazionali di transhipment inseguiti da
decenni. Sottolinea come, a suo avviso, questo intervento possa essere l’unico
capace di portare l’incremento
occupazionale da tutti auspicato e rileva che, rispetto all’articolato
approvato in Commissione, viene proposta la modifica dell’articolo 7 e
conseguente autorizzazione al coordinamento formale su due commi dell’articolo
4, inserendo l’indicazione della soglia massima di benefici fiscali che di
concerto con il dipartimento si è deciso di stabilire nella misura del quaranta
per cento del fatturato di ogni esercizio finanziario.
Affermato che in Commissione si è affrontato
l’argomento in discussione, apprezzando la volontà di istituire una Zes nella zona di Gioia Tauro,
ritiene che la proposta avrebbe dovuto essere presentata negli anni passati in
modo da godere, oggi, dei risultati positivi. Ricordato come questo tipo di
scelte economiche siano state adottate anche negli Stati Uniti, istituendo nelle
zone di altissima disoccupazione delle Zone Speciali, prevedendo l’esenzione
dalle tasse per chi vi avesse effettuato investimenti e comportando, conseguentemente,
l’innesto di nuove imprese, occupazione e profitti, a condizione di un
reinvestimento dei fatturati in innovazione tecnologica, sottolinea che le zone
franche, pur avendo una loro valenza economica, nel caso specifico non siano
state attrattive, limitandosi all’azione portuale di transhipment, senza il
trasferimento di nuove imprese sul territorio di Gioia Tauro.
Afferma di sperare che dall’applicazione di queste zone speciali si possa
ottenere un maggiore potere attrattivo sulle imprese italiane e internazionali
in modo da creare una nuova realtà di interesse. Ritiene, quindi, che la scelta
sia doverosa perché volta a migliorare economicamente tutta l’economia del
territorio di Gioia Tauro, evidenziando che per
ottenere il massimo risultato è necessario applicare e concretizzare in tempi
brevi quanto previsto nell’Accordo di Programma Quadro. In merito alla realizzazione
del rigassificatore, ritiene opportuno definirne la posizione,
considerato che una sua collocazione nel retro porto potrebbe rappresentare un
investimento importante, capace di far nascere piccole e medie imprese di
trasformazione dei prodotti.
Affermato di aver condiviso la proposta nella
consapevolezza, però, di una
contrapposizione con il porto di Trieste, ritiene opportuna una
interlocuzione con il Governo centrale affinché venga posto in essere un
percorso condiviso capace di sostenere la proposta quando sarà al vaglio della
Comunità europea.
Affermato che la relazione introduttiva alla proposta e la
delibera della Giunta consentono di approvare un provvedimento importante per
l’area di Gioia Tauro, ricorda, però, tutto l’impegno
messo in campo dal Presidente Scopelliti e dall’autorità portuale per il
rilancio dell’area. Afferma di reputare importanti le cose dette dai
consiglieri nei precedenti interventi che reputa inerenti la strategia futura
del porto di Gioia Tauro e rappresentano una
ulteriore opportunità per l’intera area, rendendo il porto appetibile alle
compagnie internazionali. Conclude affermando che ci sono tutte le condizioni
perché il provvedimento sia approvato purché il Governo centrale si impegni a
sostenere la proposta difendendola quando
verrà discussa dalla Comunità europea.
Precisato che la proposta di provvedimento
amministrativo in discussione è stata caratterizzata da un’ampia condivisione,
sottolinea, tuttavia, la necessità che le forze politiche affrontino con
maggiore attenzione e senso di responsabilità la problematica in esame che non
riguarda esclusivamente Gioia Tauro, ma investe, a
suo avviso, il ruolo complessivo della Calabria
nell’ambito del Mediterraneo in un settore particolarmente strategico.
Evidenziata, altresì, la necessità di non dar
vita a “leggi manifesto”, ma di adottare misure concrete, ricorda il grave
problema relativo ai distretti tecnologici in cui la Calabria rappresenta un
anello debole, sottolineando la necessità che la politica non abbandoni i
territori dando vita a contrapposizioni.
Ritenendo l’istituzione della ZES di Gioia Tauro un’importante punto di partenza, auspica la
condivisione di tutte le forze politiche e, soprattutto, l’impegno dei
parlamentari calabresi, pur consapevole delle molteplici difficoltà esistenti.
Ricordato che il Consiglio regionale ritorna
ad occuparsi della problematica in esame dopo circa 3 anni e mezzo, paventa il
rischio che la proposta di provvedimento amministrativo in discussione, della
quale, tuttavia, riconosce le potenzialità per la risoluzione di alcune
problematiche dell’area di Gioia Tauro, si traduca in
uno “spot”, in una ennesima battuta
d’arresto che la Regione non può, a suo avviso, permettersi.
Sottolineate le molteplici criticità
esistenti in termini di ritardi, di bandi andati deserti, su cui reputa che
l’Esecutivo regionale debba interrogarsi, ricorda i notevoli investimenti di
gruppi bancari nonché gli importanti interventi di implementazione del Governo
nei confronti degli altri porti italiani a scapito di Gioia Tauro
dove si registra, peraltro, un notevole ritardo nell’attuazione dell’Accordo di
Programma Quadro.
Auspicando una interlocuzione seria con il
Governo ed un forte impegno dell’Esecutivo regionale, chiede quali misure si
intendano porre in essere ritenendo l’istituzione della ZES a Gioia Tauro una misura insufficiente se non seguita dalla creazione
della piattaforma intermodale.
Ravvisata la mancanza di sensibilità
nell’affrontare una problematica seria quale quella in discussione, ritiene che
l’Europa potrà uscire dalla situazione di profonda crisi in cui versa soltanto
attraverso l’individuazione di un modello alternativo di sviluppo economico
imperniato sull’attribuzione di un ruolo preminente alle attività produttive.
Ritenuto, altresì, necessario riportare il
mare al centro delle vie di comunicazione del Paese rimodulandone, nel
contempo, il modello di sviluppo, pur non essendo contrario all’istituzione
della ZES a Gioia Tauro, esprime perplessità sullo
sviluppo del progetto temendo che le potenzialità, che riconosce insiste in
esso, possano essere vanificate nel
lungo periodo, ritenendo, peraltro, sbagliato concentrare attenzione e sforzi
su un singolo settore senza valorizzare il territorio.
Comunicato il voto di astensione del suo
gruppo, ritenendo la proposta di provvedimento in discussione insufficiente e
incapace di dare risposte adeguate, ribadisce la necessità di dar vita ad un
nuovo modello di sviluppo economico per la Calabria creando le condizioni
affinché l’industria calabrese sia reale e affianchi i settori dell’agricoltura
e del turismo.
Giudicato rilevante il documento per il futuro dell’intera area, nonostante si limiti a trasmettere una proposta al Parlamento, registra un impegno unanime sull’argomento capace di invertire la tendenza spesso manifestata dai Governi nei confronti del Mezzogiorno ed in particolare della Calabria; a tal proposito ricorda che, mentre il porto di Gioia Tauro reclamava spazio ed attenzione, l’allora Ministro competente lo sacrificò a favore di Genova. Ricordate, quindi, le numerose iniziative in atto ed in itinere indirizzate al territorio della Piana di Gioia Tauro, evidenzia che un’azione tempestiva, attraverso l’istituzione di una task force che coinvolga anche il Commissario Hann, consentirà di comprendere l’andamento della spesa e cosa farà il NISE sull’area di Gioia Tauro, consentendo alla Regione di controllare lo stato di avanzamento dei lavori in capo ad altre società che impiegano risorse comunitarie, sia che esse riguardino la realizzazione di infrastrutture di competenza dell’Anas sia di RFI.
Censura, quindi, le critiche avanzate da parte della stampa in merito in particolare allo sviluppo dell’area portuale e ad un eventuale rifiuto di una task force, così come ipotizzata dal Ministro Barca, al pari del condizionamento che la stessa esercita sulla politica medesima; ribadisce, quindi, che detta task force nasce per consentire di indirizzare anche le scelte del Governo nazionale, nonostante il ritardo nella spesa dei fondi comunitari.
Ricordato, quindi, che i ritardi nella spesa sino al 2010 sono in parte addebitabili ai mancati controlli esercitati dal Ministero competente, sottolinea che in materia di fondi comunitari vi sarà una verifica più puntuale che consentirà di comprendere il reale stato di avanzamento della spesa.
Rammentato, inoltre, che il Commissario Hann ha censurato l’assenza di una rendicontazione puntuale alle Regioni italiane nel loro complesso, facendo riferimento anche alle risorse utilizzate in ambito nazionale, evidenzia che in assenza di infrastrutture adeguate e di tutti gli strumenti necessari (come la Zes) si rischierà di rendere il Porto di Gioia Tauro poco appetibile.
Ritiene, quindi, che il Governo nazionale debba vigilare e collaborare per quanto di sua competenza nella realizzazione di tutti i progetti necessari a rendere Gioia Tauro competitivo.
Sostiene, dunque, che la ZES consentirà di attrarre investitori privati stranieri, considerate tutte le esenzioni che il Governo potrebbe prevedere in particolare in materia di lavoro, evidenziando che il porto di Gioia Tauro per essere competitivo, sopperendo alle criticità esistenti, dovrebbe scaricare 30 Teu al giorno.
Evidenzia, quindi, che la proposta, se supportata da tutti i consiglieri, già condivisa anche dalla Commissione europea, avrà chance di essere approvata, consentendo così di offrire un sostegno serio all’intera regione.
Ricordate, quindi, le esenzioni che conseguirebbero al riconoscimento della ZES e che consentirebbero di stravolgere, di fatto, in positivo lo sviluppo della Calabria, cooptando gli interventi infrastrutturali necessari per il raggiungimento degli obiettivi, stigmatizza il ruolo marginale sino ad oggi svolto dal porto di Gioia Tauro, con una movimentazione di merci limitata al trasporto da una nave all’altra; indi, sottolinea come sia necessario sfruttare le larghe intese presenti nell’attuale Governo nazionale e far si che ognuno si impegni ad esercitare le pressioni politiche sui propri parlamentari, attraverso un gioco di squadra che coinvolga tanto i consiglieri regionali quanto i parlamentari calabresi, al fine di raggiungere un obiettivo comune per il riconoscimento di Gioia Tauro quale Zes, consentendo uno sviluppo all’intera Regione, in particolare in materia di occupazione.
Pone ai voti la proposta che è approvata con le modifiche illustrate dal consigliere Imbalzano.
Illustra l’ordine del giorno che prevede che il Consiglio regionale aderisca al Manifesto predisposto dai Sindaci contro il gioco d’azzardo, invitando il Parlamento a legiferare al più presto per aumentare le distanze tra le sale di gioco d’azzardo ed alcune attività, non solo commerciali; attese le dimensioni socio sanitarie del fenomeno, evidenzia che l’adesione del Consiglio regionale darebbe maggiore forza al Manifesto medesimo.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Attesa la crisi cui è soggetto il settore della pesca chiede l’approvazione dell’ordine del giorno.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
Giudicato che la mozione si illustri da sé, ne chiede l’approvazione.
Pone ai voti la mozione che è approvata.
Evidenziato che l’aeroporto di Lamezia Terme ha superato il milione di passeggeri e che la tratta Lamezia Terme/Roma Fiumicino era coperta da alcune compagnie low cost che consentivano di raggiungere la capitale facilmente ed a costi residui, denuncia che da alcuni mesi vi è un solo vettore sulla medesima tratta che non garantisce prezzi concorrenziali; tanto premesso ritiene che un solo vettore non sia sufficiente, auspica, quindi, un intervento deciso che consenta il ripristino dei voli low cost nella tratta di cui sopra, con ogni azione opportuna presso gli enti interessati.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato, indi toglie la seduta.
Il funzionario responsabile
dott.ssa Giada Katia Helen Romeo