IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
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62.
SEDUTA DI LUNEDI’ 29
APRILE 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL
VICE PRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’
Inizio lavori h. 12,37
Fine lavori h. 19,16
INDICE
PRESIDENTE, *,*
NUCERA Giovanni, Segretario
Questore
TRIPODI Pasquale (Gruppo Misto),*
ARENA Demetrio, Assessore alle
Attività produttive
STASI Antonella, Vice Presidente
Giunta regionale
ARENA Demetrio, Assessore alle
Attività produttive
STASI Antonella, Vice Presidente
Giunta regionale
STASI Antonella, Vice Presidente
Giunta regionale,*
TRIPODI Pasquale (Gruppo Misto)
TREMATERRA Michele, assessore
all’agricoltura ed alla forestazione
GENTILE Giuseppe, assessore alle
infrastrutture ed ai lavori pubblici
TREMATERRA Michele, Assessore
all’Agricoltura e alla Forestazione,*
CICONTE Vincenzo Antonio (PD),*
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vice Presidente
Giunta regionale
TREMATERRA Michele, assessore
all’agricoltura ed alla forestazione
STASI ANTONELLA, Vicepresidente
della Giunta regionale
GUAGLIARDI Damiano (Federazione
della sinistra)
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo
Misto)
SARRA Alberto, sottosegretario alle riforme e semplificazione amministrativa
Comunica che la seduta è aggiornata alle ore 15,00 per consentire alla
seconda Commissione consiliare di esprimere il dovuto parere sulla proposta di
legge numero 411/9^, indi sospende la seduta.
Dà avvio ai lavori invitando il segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Come già fatto altre volte chiede che il Consiglio regionale proceda alle nomine dei rappresentanti negli organismi delle minoranze linguistiche.
Riferisce che la procedura per la nomina dei componenti degli organismi delle minoranze linguistiche prevede la predisposizione di un bando da parte dall’Ufficio di Presidenza.
Si dichiara in disaccordo, atteso che l’assessore Caligiuri ha già proceduto alle nomine di sua competenza.
Assicura che l’argomento sarà discusso nella prossima Conferenza dei capigruppo con l’intento di giungere ad una definizione. Avviando le interrogazioni formula l’augurio di buon lavoro ai neoassessori Dattolo, Salerno e Arena nonché al neo sottosegretario, Giovanni Dima, auspicando che ognuno di loro contribuisca fattivamente allo sviluppo della Regione.
Augurando buon lavoro ai neo assessori, illustra l’interrogazione
riguardante le agevolazioni previste per le aziende televisive nel passaggio
dal sistema analogico al digitale terrestre riguardo al quale il Presidente
aveva promesso che la graduatoria sarebbe stata pubblicata entro il 2012.
Ringraziando tutti i colleghi per l’augurio e soprattutto il
Governatore per averlo scelto auspica di essere all’altezza del compito al
quale è stato chiamato.
In risposta alla interrogazione comunica che il Dipartimento Attività
produttive, a seguito della rimodulazione finanziaria, ha emanato il bando dei
pacchetti integrati riguardanti le agevolazioni per le emittenti televisive,
approvato dal Direttore dell’industria e dell’artigianato e che, alla scadenza
del termine ultimo previsto per il 2012, sono state nominate le due
commissioni, una di valutazione interna e l’altra per la preventiva verifica di
ammissibilità, che, al termine dei lavori, hanno approvato la graduatoria
provvisoria fissando inizialmente il termine per la presentazione di eventuali
istanze in 30 giorni, poi prorogato a 120 giorni, il cui decreto è consultabile
sul sito istituzionale.
Dichiarandosi parzialmente soddisfatto, rileva che la procedura, che
doveva essere chiusa nel 2012, soltanto il 5 aprile ha ricevuto uno stimolo e
chiede, pertanto, di recuperare il tempo perso garantendo le certezze che le
imprese si aspettano.
Attesa l’assenza in Aula dell’assessore competente, Mancini, chiede il
rinvio dell’interrogazione.
Insiste affinché si diano risposte
all’interrogazione che è in fase di scadenza.
Comunica che al momento è accantonata.
Illustra l’interrogazione che riguarda la
prevenzione del randagismo sottolineando che il Commissario ad acta dovrebbe limitare il fenomeno
attraverso l’utilizzazione delle risorse previste.
Precisato che il problema è piuttosto
rilevante in quanto il decreto prevede l’istituzione di canili sanitari
tralasciando la creazione e l’implementazione dei canili rifugio, chiede quali
siano le iniziative previste per correggere il decreto e prevedere anche questo
aspetto.
Associandosi all’augurio per i nuovi assessori, risponde che le finalità delle risorse non possono essere cambiate, precisando tuttavia che, essendo già state previste in passato per realtà come Soverato, Gimignano ed altre, considerata, comunque, la necessità dei canili rifugio, ne saranno sicuramente previste di ulteriori.
Dichiarandosi insoddisfatto per la risposta, chiede che si modifichi il decreto predisponendo una analisi attenta perché nella provincia di Reggio Calabria l’unica realtà è rappresentata da Palmi ed è insufficiente, indi sottolinea la necessità di rimodulare le risorse.
Precisato che l’interrogazione è piuttosto datata, ribadisce che precedentemente
si è riunita una apposita Commissione al fine di acquisire la documentazione
sulla procedura espletata per l’assunzione di personale a seguito di un
articolo del Corriere della Calabria in base al quale sarebbero stati assunti
parenti ed affini di politici attualmente in carica. Chiede, pertanto di sapere
se è vero o meno e quali iniziative si intendano adottare a tal proposito.
Risponde che nel 2012 la delibera ha assegnato al Dipartimento regionale
le competenze sul controllo delle società partecipate, differenziando le
diverse tipologie di controllo finanziario, di efficacia ed altre; riferisce,
inoltre, che, oltre ad individuare i Dipartimenti interessati, la Giunta ha
delegato la predisposizione di una apposita direttiva per definire il modello
di governance a partecipazione
regionale, definendo anche il controllo indiretto su altre società per quanto
concerne l’andamento dei singoli servizi svolti. Precisa, inoltre, che
FINCALABRA deve osservare le regole e le procedure pubblicistiche a valere
sulle risorse comunitarie e il Dipartimento Attività produttive ha chiesto
informazioni dalle quali sono risultati casi di omonimia; precisa, però, come
non sia necessario conoscere i gradi di parentela o affinità durante le fasi
concorsuali pubbliche perché ciò sarebbe in contrasto con il dettato
istituzionale.
In seguito a quanto asserito rimanda alla rilevanza strategica per
definirne il livello delle partecipazioni, stabilendo che la stessa società si
avvalga delle risorse e in caso di assenza possa ricorrere a professionalità
esterne.
Manifesta perplessità e, pur ringraziando il neo assessore, non trova
soddisfacenti gli elementi forniti.
Interrogazione a risposta immediata numero
331/9^ di iniziativa del consigliere F. Aiello recante: “In ordine al mancato
avvio esecutivo del progetto Study in Action-Studi e Azioni integrate su
Immigrati, Rom e vittime di tratta”.
Dichiara decaduta l’interrogazione, atteso che il proponente non è più
consigliere in carica.
Dichiara decaduta l’interrogazione, atteso che il proponente non è più
consigliere in carica.
Interrogazione a risposta immediata numero
333/9^ di iniziativa del consigliere D. Talarico recante: “In ordine ai criteri
adottati dalle Aziende Sanitarie provinciali ed ospedaliere per il conferimento
o il rinnovo degli incarichi di direzione di Struttura Complessa, per il
personale appartenente al ruolo amministrativo”.
Illustra l’interrogazione e, premesso che il Piano di rientro già
avviato fissa i requisiti di ammissione per l’accesso al concorso di Dirigente
amministrativo che prevede che gli aspiranti abbiano laurea in giurisprudenza o
equipollente, comunica che da quanto si apprende il personale ricopre incarichi
senza il diploma di laurea. Chiede, pertanto se tali notizie rispondano al vero
e quali iniziative si intendano adottare al riguardo.
Comunica che a seguito di una prima verifica è emerso che alcuni
incarichi, conferiti precedentemente all’entrata in vigore dell’attuale
normativa, sono stati conferiti a dipendenti non in possesso della laurea,
precisando che, per il solo caso di rinnovo, è sufficiente, quale requisito,
aver maturato i cinque anni di servizio in carriera direttiva.
Convinto che la verifica non sia stata
avviata, si ritiene insoddisfatto chiedendo che si facciano al più presto le
opportune verifiche
Pur considerando l’interrogazione abbastanza superata, comunica che
essa rimane, al contempo, attuale e, richiamandosi all’avviso pubblico che, nel
2009, avviava una procedura selettiva per l’organico di personale sanitario,
precisa che dopo l’espletamento delle prove e la pubblicazione della
graduatoria la stessa é stata impugnata da altri lavoratori innanzi al giudice
del lavoro. Considerato che Locri e Reggio sono spesso accorpate in un’unica
ASP e dopo 2 anni non trovano risposte ma bensì un blocco della procedura senza
chiarire se si intende revocare il bando o emanarne un nuovo, reputa necessario
attuare il principio della trasparenza, garantendo i concorrenti che da oltre 4
anni attendono risposte.
Comunicato che la graduatoria è “congelata” in attesa dell’approvazione
definitiva dell’atto aziendale, ritiene che il concorso non vada annullato ma
siano necessarie ulteriori indicazioni.
Chiede chiarimenti sull’approvazione dell’atto aziendale ovvero se sia
stato approvato o meno
Risponde che ancora non è stato approvato.
Si dichiara insoddisfatto della risposta e censura la mancata
approvazione, dopo 4 anni, dell’atto aziendale, considerato che i concorrenti
non sanno se la graduatoria debba ritenersi valida, auspica, quindi, risposte
esaustive da parte dell’azienda ospedaliera.
Illustra l’interrogazione ed evidenziando che
l’Arssa è stata prima
commissariata, poi posta in liquidazione, chiede se sia stato giusto corrispondere nel 2013 ai dirigenti emolumenti
a titolo di “indennità di risultato e di posizione”, determinati nella misura
di circa quarantamila euro ciascuno per ogni anno e se tale indennità poteva
essere loro riconosciuta, trattandosi, nello specifico, di un’azienda posta in
liquidazione ormai da sei anni. Inoltre, ove tutto ciò dovesse corrispondere a
verità, si interroga su quali iniziative si intenderanno intraprendere nei
confronti del commissario liquidatore che avrebbe riconosciuto una “indennità
di risultato” ai dirigenti di un’azienda che si trovava da tempo in queste
condizioni, tra l’altro, senza la costituzione di un organismo indipendente per
valutazione delle performance dei
dipendenti e dei dirigenti, così come prevede la normativa specifica.
Considerato doveroso fare chiarezza sulla vicenda, evidenzia che l’Arssa, pur essendo in liquidazione, avrebbe dovuto svolgere, ravvisandosene la necessità, le attività ordinarie. Ricordando, inoltre, che dal 2010 al 2012 i trasferimenti di denaro all’Azienda hanno subito un depauperamento di circa il 28 percento rispetto agli anni precedenti, evidenzia che nonostante ci fossero minori risorse a disposizione, gli stipendi sono stati comunque corrisposti. Pur riferendo, infine, che l’indennità di risultato è stata corrisposta anche per i funzionari, eccepisce che non gli risultano le cifre riportate dal consigliere Guccione e che, invece, si tratterebbe di somme inferiori, ovvero circa 20.000 euro lorde l’anno per i dirigenti.
Presidenza del Vice
Presidente Alessandro Nicolò.
Dichiarandosi insoddisfatto ed evidenziando che, comunque, questi
emolumenti sono stati riconosciuti si interroga retoricamente su quale fosse il
risultato da raggiungere per i dirigenti di una Azienda posta in liquidazione e
sul perché non fosse stato previsto un organismo indipendente, arrivando,
pertanto, alla conclusione che gli stessi dirigenti si sono trovati nelle
condizioni di auto-valutarsi. Dovendo procedere ad un processo di riforma degli
enti, invita, pertanto, ad un esame attento ed approfondito della questione.
Illustra l’interrogazione e, mettendo in
evidenza i tanti problemi che
hanno interessato la costa tirrenica calabrese in seguito alle ultime avverse condizioni meteorologiche del
mare, rileva come il tratto di Strada Statale 18, al confine sud della
Provincia di Cosenza (ricadente nel Comune di Amantea) abbia subito notevoli
danni, provocando il crollo di parte della corsia in direzione Reggio Calabria.
Considerando, inoltre, che il problema è stato più volte sollevato,
anche recentemente, e che la Strada Statale 18 rappresenta un’importante
arteria di comunicazione, chiede quali provvedimenti urgenti si intendano
adottare per porre fine ad una emergenza che ha visto dissipare ingenti risorse
pubbliche per interventi di somma urgenza, atteso, peraltro, che a tutt’oggi,
non è stato ancora previsto da parte della Regione Calabria lo stanziamento dei
fondi necessari per cofinanziare l’intervento previsto.
Ritenuto, inoltre, che la chiusura della SS 18, unica principale
arteria sulla costa tirrenica, potrebbe mettere in serie difficoltà aziende,
operatori turistici e commerciali, invita
ad un rapido intervento per risolvere definitivamente questo problema ed
evitare di dissipare risorse pubbliche.
Concordando sul fatto che la questione rappresenti un punto molto
importante, riferisce di un intervento già predisposto con l’Autorità di bacino
insieme al Prefetto di Cosenza ed altre Istituzioni per alcuni finanziamenti
finalizzati ad interventi specifici nel Comune di Amantea.
Giudica positiva una intesa istituzionale per risolvere un problema che
può causare grandi danni all’economia e al turismo, cercando, però, al
contempo, di coniugare il ripristino stradale con gli altri problemi esistenti.
Premesso che in data 18 gennaio 2011 è stato nominato il Garante per l’esercizio
venatorio nella persona della dottoressa Antonella Mangano, e che di detto
incarico si sono recentemente occupati alcuni giornali regionali, evidenziando
come la spesa sostenuta dalla Regione per lo stesso sia in contrasto con altre
misure recentemente adottate, volte a sfoltire il numero di consulenze esterne
ed a ridurre la spesa per il mantenimento di enti sub regionali, chiede quali siano le effettive
attività amministrative, di controllo e di coordinamento svolte dal Garante per
l’esercizio venatorio dal momento della sua istituzione fino ad oggi e se sia
il caso di abolire detta figura, valutata la sua non indispensabilità ai fini
del monitoraggio sull’attività venatoria che potrebbe essere svolto da
personale qualificato.
Chiarito che il Garante della caccia non svolge una attività
amministrativa e che la mission
prevista dalla legge è quella di controbilanciare le posizioni di diversi
portatori di interessi che ci sono nel mondo venatorio, riferisce di una
recente proposta di legge che prevede, tra l’altro, l’abolizione della figura
del Garante della caccia.
Si dichiara del tutto insoddisfatto, ritenendo che l’assessore non
abbia risposto sulle caratteristiche dell’attività svolta e che non si sia
espresso sulla proposta di legge che prevede anche l’abolizione del Garante
sulla caccia.
Precisa che la proposta di legge richiamata, approvata in Commissione,
è stata seguita anche dal dipartimento agricoltura della Giunta regionale e che
l’attività del Garante non è caratterizzata dall’esercizio di funzioni
amministrative, quanto, piuttosto, dalla partecipazione alle attività per ciò
che attiene al calendario venatorio. Considerato, infine, il periodo attuale e
le imposizioni determinate dal decreto sulla spending review, ritiene che sarebbe giusto rivedere il compenso
erogato al Garante.
Illustra l’interrogazione con la quale evidenzia la situazione
determinata dal Decreto del Commissario alla sanità, numero 136 del 2011, che
ha portato al depotenziamento dell’Ospedale Pugliese Ciaccio con la perdita di
130 posti letto destinati soprattutto all’emergenza e all’urgenza e ad altri
reparti importanti quali la dermatologia e la pneumologia, a favore di aumento
dei posti dell’Università Magna Graecia, struttura, a suo dire, di natura quasi
privata, che devono invece gravare sull’intera rete ospedaliera regionale,
essendo l’Università patrimonio di tutti i calabresi.
Ritenuta tale situazione devastante per l’intero comprensorio catanzarese,
chiede di adottare i provvedimenti necessari a salvaguardare i posti letto
dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio, al fine di evitare le gravi ripercussioni che
la situazione prospettata potrebbe avere sull’erogazione delle prestazioni
sanitarie ai cittadini calabresi.
Ritenuto l’argomento di particolare delicatezza ed importanza, precisa,
preliminarmente, che la città di Catanzaro dispone di 735 posti letto a fronte
dei 516 posti letto di Reggio Calabria, che ha una popolazione pari quasi al
doppio, ed, inoltre, Catanzaro, che ospita tre importanti strutture ospedaliere
e sanitarie, ha un ospedale spoke a
poca distanza, a Lamezia Terme, mentre Reggio Calabria ha gli ospedali spoke a Locri e Polistena, a distanze
decisamente maggiori.
Ricordata la “sommossa” determinata dalla proposta avanzata
inizialmente dall’Esecutivo regionale finalizzata all’accorpamento della
Fondazione Campanella e dell’Ospedale Pugliese Ciaccio, reputa che lo
spostamento di 130 posti letto dall’Ospedale Pugliese Ciaccio a favore
dell’Università Magna Graecia, non determini un danno per il territorio
catanzarese ritenendo, tuttavia, necessario il miglioramento dell’intero
assetto organizzativo.
Ritenuto che al fine di risolvere la problematica in esame sia
necessario creare sinergie e collaborazioni tra le strutture ospedaliere
presenti a Catanzaro e rilevata la fase di difficoltà di tutti i centri in cui
vi sono ospedali hub che fungono da
catalizzatori, auspica una accelerazione delle procedure finalizzate alla
creazione di un’azienda ospedaliera unica e alla costruzione del nuovo ospedale
di Catanzaro, da inserire nel Piano operativo per il prossimo triennio.
Evidenziato che il problema della carenza dei posti letto dell’Ospedale
Pugliese Ciaccio potrà essere superato lavorando in questa direzione,
sottolinea le difficoltà degli ospedali presenti sul territorio nel tentativo
di dare risposte adeguate ai cittadini calabresi.
Ritenuto funzionale il trasferimento dei 130 posti all’Università Magna
Grecia per le importanti finalità formative, rileva la presenza di una
strategia comune della politica tesa a costruire una realtà nuova in grado di
dare risposte non soltanto al territorio di Catanzaro ma a tutta la Calabria.
Dichiaratosi insoddisfatto della
risposta e ricordato di aver sostenuto in passato l’istituzione di una azienda ospedaliera unica, auspica il mantenimento dei posti letto dell’Ospedale Pugliese
Ciaccio al fine di garantire gli interventi urgenti.
Chiede, altresì, l’istituzione di un tavolo finalizzato a predisporre
proposte concrete con la collaborazione delle forze politiche di opposizione, a
suo avviso, importante per la risoluzione dei problemi con buon senso ed
equilibrio su una questione fondamentale su cui si gioca il destino della
Calabria.
Illustra l’interrogazione relativa alla situazione di grave emergenza
in cui versa il presidio ospedaliero “spoke” di Castrovillari, evidenziando che
particolarmente gravi risultano essere le condizioni organizzative del Pronto
Soccorso e dei reparti di Ortopedia e di Pneumologia.
Precisato che il Pronto Soccorso è sottoposto ad un’intensa attività e
versa in una situazione organizzativa emergenziale che ne compromette il
funzionamento, con gravi disservizi che si ripercuotono sui cittadini del
territorio di competenza, illustra il volume delle attività e delle prestazioni
sanitarie del presidio ospedaliero, sottolineando le problematiche connesse
alla carenza di personale medico che rende difficile poter garantire standards assistenziali accettabili con
riferimento in particolare all’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia.
Ricordato che il Direttore Generale dell’ASP di Cosenza Gianfranco
Scarpelli ha più volte richiesto, purtroppo senza ricevere risposta,
l’autorizzazione all’Ufficio del Commissario per l’attuazione del Piano di
rientro di emanare avvisi pubblici per l’assunzione di personale medico al fine
di garantire i livelli essenziali di assistenza, sollecitando lo sblocco del turn over,
come previsto dal Decreto Balduzzi, per il personale sanitario e medico,
chiede all’Esecutivo regionale di adottare provvedimenti urgenti per
scongiurare la chiusura o il ridimensionamento di interi reparti dell’Ospedale
“spoke” di Castrovillari ed evitare, così, il rischio di non garantire i
livelli essenziali di assistenza, sottolineando che la situazione diventa ogni
giorno più grave.
Condivise le affermazioni del consigliere Guccione in merito alle
difficoltà connesse alla carenza di personale medico e sanitario, afferma che
lo sblocco del turn over nella misura del 15 percento
rischia di essere una soluzione esigua e
momentanea.
Riferite le interlocuzioni in atto con il Governo nazionale finalizzate
a risolvere la problematica in discussione che riguarda tutte le Regioni
sottoposte al Piano di rientro dal deficit
sanitario, afferma che in fase di stesura del Patto per la salute 2013 - 2015
la Calabria chiederà l’adozione di misure concrete per disporre delle
necessarie dotazioni di personale medico e paramedico.
Si dichiara insoddisfatto ricordando che a
distanza di oltre un anno sono stati attivati soltanto 113 posti letti
insufficienti a garantire i livelli essenziali di assistenza.
Sottolineata una sorta di rassegnazione non condivisibile in un settore
quale quello sanitario, auspica interventi rapidi per la risoluzione della
problematica attendendo gli esiti del Tavolo Massicci.
Premesso che nell’ambito di una nota trasmissione televisiva nazionale, “Le lene
Show” su Italia 1, è andato in onda recentemente un servizio sull’attività di
associazioni onlus con finalità di promozione nel mondo di prodotti tipici
calabresi, che avrebbero ricevuto cospicui finanziamenti da parte della Regione
Calabria, in particolare “Fimetica onlus” finalizzata alla promozione dell’olio
extra vergine d’oliva calabrese, rileva il grave danno d’immagine per la
Calabria e le sue Istituzioni, considerato che è stato mostrato che i membri
della suddetta associazione, con finanziamenti pubblici, avrebbero visitato la
città di Dubai e albergato in lussuosi hotel. Altresì, riferisce che un membro
della Fimetica, come riportato da alcuni organi di stampa, avrebbe raccontato illegittimità
commesse da alcuni politici calabresi, nell’ambito di associazioni; riporta,
inoltre, che sempre nel corso della trasmissione, il dirigente della Giunta
competente ha riferito di pratiche di contributi, per un ammontare di 50
milioni di euro, revocate o da revocare, riferite anche alle attività di cui
sopra. Rilevato, quindi, come dalla trasmissione si evinca l’esistenza di un
“sistema truffaldino” messo in piedi ai danni della Regione e che
l’associazione Fimetica, con proprio comunicato stampa, ha smentito di aver
usato soldi pubblici per pagare ai suoi membri il soggiorno a Dubai e che la
stessa manifestazione abbia goduto di finanziamenti pubblici, alla luce di
quanto premesso chiede, quindi, se
è stata avviata un’iniziativa per accertare la veridicità di quanto emerso
dalla trasmissione televisiva e quali iniziative si intendano assumere per
accertare eventuali responsabilità, anche di tipo penale.
Afferma che il dipartimento agricoltura non ha mai dato alcun
contributo ad associazioni, che non vi è nulla da controllare in quanto non è
stato erogato alcun contributo e che nessun esponente dell’attuale management del dipartimento ha beneficiato di attenzioni da parte
di associazioni.
Dichiara che la risposta dell’assessore Trematerra risulta essere
insoddisfacente in quanto l’avvocato Pietro Manna sostiene che è in corso la
revoca di 50 milioni di euro elargiti ad associazioni. Evidenzia come
l’assessore Trematerra risponda per quanto di sua competenza ma non possa
essere escluso che altri dipartimenti abbiano elargito somme ad associazioni.
Conclude asserendo che la richiesta di controllo deve essere estesa ad altri
dipartimenti e in special modo a quello delle attività produttive.
Riguardo all’interrogazione numero 327 inerente lo stato
dell’accreditamento della Regione Calabria sulla piattaforma elettronica per la
certificazione dei crediti vantati dalle imprese, chiede di sapere se è stato
completato il processo di accreditamento.
Afferma che, attesa l’assenza in Aula
dell’assessore Mancini, sarebbe opportuno discutere dell’interrogazione
nella seduta di Consiglio di domani.
Riferisce, nelle more della trattazione dell’interrogazione, che la
procedura per l’accreditamento è stata intrapresa.
Ricordato l’impegno preso dal Presidente di completare le
interrogazioni nella seduta odierna, sottolinea che convocare la Commissione
bilancio in mattinata per discutere di un provvedimento già iscritto all’ordine
del giorno della seduta consiliare oltre ad essere una cattiva novità non
consente di discutere compiutamente una legge importante come quella sulle
riforme.
Afferma che la minoranza avrebbe voluto discutere e dare il proprio
apporto nel merito del provvedimento attraverso un confronto diverso, più
spinto, tenuto conto che a valle del provvedimento ci sono attività che
andrebbero organizzate e che, per essere approvate, richiedono la maggioranza
qualificata dei presenti; evidenzia, inoltre, come il percorso non sia stato
ponderato e studiato neanche riguardo all’impatto finanziario che il processo
di riforma può avere sul territorio. Affermato che le scelte contenute nel
provvedimento non sono condivise, evidenzia come la proposta in discussione
necessiti di una riconsiderazione profonda svolta attraverso un confronto serrato.
Sottolineato che il percorso e, quindi, i tempi per l’approvazione
della proposta di legge sono stati decisi in Conferenza dei capigruppo, afferma
che il provvedimento in discussione risulta essere complesso e delicato e che
l’Aula si determinerà di conseguenza nel rispetto dello Statuto quando sarà
richiesto il voto dei due terzi dei presenti.
Afferma che il provvedimento in discussione risulta essere collegato a
provvedimenti legislativi nazionali che impongono di risparmiare e di legiferare
in questo senso entro i termini previsti dalla “spending review”, ragion
per cui ritiene indifferibile la scadenza del 30 aprile.
Chiede, vista la rilevanza del provvedimento, se sia stata posta in
essere una riflessione da parte della Giunta o del sottosegretario Sarra
riguardo alla situazione patrimoniale degli enti oggetto di riforma, altrimenti
ritiene non si abbiano gli elementi minimi su cui basarsi. Conclude chiedendo
che venga accolta la proposta avanzata dal consigliere Maiolo.
Non comprendendo
l’attinenza della risposta del consigliere Chiappetta con le richieste avanzate
dal consigliere Maiolo, reputa la stessa forzata nella parte relativa ai
richiami alla spending review e non
confacente alle osservazioni relative alle disposizioni statutarie, in
particolare all’applicazione dell’articolo 54 dello Statuto.
Evidenziato che le
richieste non sono sterili o strumentali ma finalizzate ad arrivare
all’approvazione di un provvedimento il più largamente condiviso che risponda
alla riduzione della spesa e non sacrifichi in suo nome alcuni diritti che
vanno salvaguardati, ad esempio quelli dei lavoratori, censura il ruolo
marginale relegato alle minoranze e, ribaditi i vincoli statutari, ripropone la
richiesta di rinviare l’esame del provvedimento.
Evidenziato come non esistano riforme perfette ma perfettibili, precisando
come nel caso specifico si renda necessario adottare il provvedimento per
rispettare i termini perentori dettati dalla normativa nazionale, ricorda come
il tema delle riforme degli enti strumentali sia protagonista del dibattito
politico ormai da anni e come fosse prerogativa della minoranza presentare
testi alternativi; reputa, quindi, che il provvedimento vada discusso ed
approvato per dare concretezza alla riforma e si dichiara disponibile ad
accogliere eventuali proposte modificative che rendano il testo più efficace,
auspicandone una celere approvazione nell’interesse della Calabria.
Chiede un approfondimento del provvedimento per consentirne una sua
approvazione con un numero ampio di consensi; oltre ai già evidenziati problemi
connessi all’applicazione dello Statuto, sottolinea l’opportunità che prevalga
l’aspetto politico, considerate le difficoltà che attanagliano il Paese e che
hanno imposto un governo di larghe intese a livello nazionale, e l’aspetto
amministrativo, attesa l’inesistenza di un accordo generale sul provvedimento
nel suo complesso.
Ritiene, poi, che il provvedimento non persegua la creazione di una
Regione snella che esalti le competenze delle Autonomie locali e che non possa
essere ben accolto esclusivamente per la riduzione dei consigli di
amministrazione cui, di contro, segue, a suo avviso, l’evidente
centralizzazione di interi settori. Osserva, inoltre, come vi sia un
affievolimento del ruolo del Consiglio regionale che è estromesso da qualunque
valutazione di merito ad esempio in riferimento al rendiconto degli enti in
liquidazione che si prevede siano presentati soltanto al Presidente della
Giunta regionale.
Pur condividendo le perplessità inerenti l’inopportunità di esaminare
in Commissione un provvedimento iscritto all’ordine del giorno del Consiglio lo
stesso giorno di convocazione della seduta, chiede che sia data l’opportunità a
tutti i consiglieri di approfondire e valutare il provvedimento.
In riferimento alla proposta dei consiglieri Maiolo e Principe,
dichiara l’assoluta necessità di trovare soluzioni unitarie, considerato che il
provvedimento è dal mese di dicembre all’esame della Commissione consiliare
competente che lo ha licenziato la scorsa settimana, reputando il parere della
Commissione bilancio un mero atto formale. Indi, auspicata l’approvazione del
testo con le modifiche ed i contributi che dovessero pervenire e fossero
successivamente valutati positivamente, ritiene che la maggioranza stia offrendo
un segnale forte, assumendosi la responsabilità delle scelte ed in particolare
delle nomine, soprattutto in materia sanitaria. Censura in proposito gli
attacchi, a suo dire, strumentali, sulla gestione sanitaria ad opera degli
organi di stampa sia nazionali sia locali, cartacei ed on line.
Propone, quindi, di procedere all’illustrazione e discussione generale
e dare la possibilità, ancora, entro domani di presentare proposte emendative
di modo da approvare il provvedimento nella seduta di domani, facendo precedere
la stessa da una Conferenza dei capigruppo che faccia una sintesi rispetto alle
scelte da effettuare, al fine di trovare una larga intesa ed una ampia
condivisione e finalmente approvare un testo che consenta di tagliare gli
sperperi presenti negli enti sub regionali.
Sintetizzata la proposta del presidente Scopelliti tesa a procedere
nella seduta odierna alla discussione generale e nella seduta di domani
all’esame del provvedimento ed alla sua approvazione, attraverso la sintesi
realizzata dalla Conferenza dei capigruppo, sottopone all’Aula la proposta che
è approvata.
Giudicato utile il provvedimento e riconosciuto che in Commissione vi
sia stata una condivisione, benché parziale, del provvedimento, chiede di
conoscere la disponibilità della maggioranza ad accogliere alcuni suggerimenti
della minoranza, finalizzati a migliorare il testo nell’interesse della
Calabria. Dichiara, quindi, che se la Conferenza dei capigruppo dovesse trovare
una sintesi capace di accogliere le proposte migliorative della minoranza
quest’ultima sarà disponibile a votare il provvedimento.
Riconosciuto lo sforzo profuso dal presidente Scopelliti per affrontare
la discussione nel modo più proficuo possibile, auspica che il reciproco
rispetto istituzionale permanga e si rafforzi, nonostante i molti punti di
divergenza. Ritenuti ristretti i tempi proposti per l’esame del provvedimento,
dei quali prende comunque atto, chiede che la Conferenza dei capigruppo si
tenga alle ore 12,00 di domani per valutare le modifiche da apportare e trovare
una sintesi.
Evidenziato che le richieste dei consiglieri Maiolo e Principe non
hanno carattere dilatorio ma sono finalizzate a non compromettere l’efficienza
delle riforme e ad assumersene la responsabilità, ritiene che alcuni
emendamenti presentati dalla maggioranza contengano modifiche da lui
condivisibili; e che, quindi, debba essere concesso un nuovo termine per la
presentazione di emendamenti, così come già avvenuto nel corso della seduta
odierna.
Chiede, ancora, di capire quale sia l’orientamento della Giunta su talune problematiche, in particolare riguardo alle sorti del personale di alcuni enti posti in liquidazione ed auspica, infine, che la Conferenza dei capigruppo nella giornata di domani lavori alacremente, con la dovuta attenzione, sottolineando come, a suo avviso, siano numerosi gli articoli che necessitano di essere approvati con una maggioranza qualificata.
Comunica che la seduta odierna proseguirà con la discussione generale
sul provvedimento, che il termine per la presentazione di nuovi eventuali
emendamenti è fissato alle ore 11 di domani, 30 aprile 2013, e che la
Conferenza dei capigruppo è convocata per domani alle ore 12,00 per effettuare
un esame preliminare del testo e trovare una sintesi efficace e largamente
condivisa che ne consenta un’approvazione nella seduta di domani.
Evidenziato che con il riordino degli enti sub-regionali la Regione
Calabria si propone una serie di obiettivi, avverte che l’esigenza è quella di
una migliore organizzazione funzionale volta al rafforzamento ed all’efficacia
dell’azione amministrativa ed all’unità di esercizio delle stesse funzioni
amministrative. Elencati, quindi, gli enti coinvolti nel riordino territoriale,
evidenzia che gli enti, aziende fondazioni, agenzie regionali, società e
consorzi comunque denominati sono riordinati, accorpati, fusi o soppressi per
materie omogenee e secondo criteri generali di economicità, efficacia ed
efficienza e che, in particolare, gli enti accorpati presenteranno un bilancio
unico. Passando ad esaminare l’articolato, rileva che l’articolo 3 (Norme procedimentali) prevede un
percorso da concludersi in nove mesi: entro sessanta giorni dalla entrata in
vigore della legge, il Presidente della Giunta regionale nomina un commissario
con poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria per ciascun ente
conseguente agli accorpamenti; il commissario, scelto di norma tra i dirigenti
della Regione Calabria senza alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio
regionale, redige una relazione tecnico-economica che trasmette al
Presidente della Giunta, e dopo, sulla base di conforme parere delle competenti
Commissioni, si provvede all’istituzione ed al conferimento dei beni mobili e
immobili, mentre le funzioni degli enti accorpati saranno svolte con le
relative risorse umane ed il personale conserverà la stessa posizione giuridica
ed economica. Passando ad esaminare l’articolo 5 (Accorpamento dei consorzi provinciali per le aree di sviluppo
industriale), evidenzia che il secondo comma stabilisce i requisiti
di professionalità che devono possedere i componenti degli organi monocratici e
collegiali in relazione all’incarico da ricoprire ed all’importanza dell’ente,
mentre i commi 3 e 4 stabiliscono le incompatibilità che impediscono il
conferimento degli incarichi. Riferisce che l’articolo 6 (Organi del Consorzio regionale per lo
sviluppo delle attività produttive) disciplina il nuovo assetto dei cinque enti
accorpati in uno, stabilendo che vi siano un unico Direttore generale ed un
revisore unico dei conti ed istituendo il Comitato di programmazione. Prosegue,
quindi, con l’articolo 7 (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica
regionale) che accorpa le 5 Aterp e che stabilisce che mentre la sede
legale è nella città di Catanzaro, l’Aterp unica è articolata in unità
operative ubicate nelle altre città. Sull’articolo 8 (Azienda Calabria
Lavoro) sottolinea che si avrà un accorpamento della Fondazione Field
all’Azienda Calabria lavoro e sull’articolo 9 (Ente per i Parchi marini
regionali) precisa che si accorperanno in un solo ente i cinque Parchi
marini regionali. Prosegue, poi, con l’articolo 10 (Agenzia regionale per il
marketing turistico e territoriale) sul quale evidenzia che lo stesso
prevede la soppressione della Fondazione Calabria film Commission, con
l’articolo 11 (Procedura di liquidazione dell'Ente fiera di
Cosenza) che stabilisce la messa in liquidazione dell’Ente fiera di Cosenza
e con l’articolo 12 (Fondazione Calabresi nel mondo:cessazione) che
disciplina la cessazione della Fondazione calabresi nel mondo, secondo le norme
del proprio statuto e della vigente normativa in materia. Evidenziato che
l’articolo 13 si occupa dei servizi e dell’assistenza finanziaria alle imprese
e che l’articolo 14 prevede, invece, la soppressione della figura del Garante
per la caccia, si sofferma brevemente sull’articolo 15 che disciplina la
procedura di liquidazione della Sial servizi S.p.A. Descritti succintamente gli
ultimi articoli, in particolare: l’articolo 18 sul finanziamento delle
attività, l’articolo 19 sulle risorse umane e strumentali, l’articolo 20 sul
controllo di gestione e sistemi contabili, l’articolo21 sulla revoca e
scioglimento che stabilisce le sanzioni per gli organi di gestione e revisione,
l’articolo 22 sugli statuti dei nuovi enti da adottare entro 30 giorni dalla
costituzione e l’articolo 23 che prevede modifiche ed integrazioni alla legge
regionale numero 20 del 1999, tra le quali la riduzione del numero dei revisori
dei conti ad uno (oltre il supplente) e di un Direttore Generale, rileva che la
norma finanziaria assicura la disponibilità di 100 mila euro e che la riforma è
destinata, a suo avviso, a procurare ulteriori vantaggi conseguibili in un
determinato periodo di tempo, oltre che un beneficio economico attraverso una
razionalizzazione dei servizi da rendere al cittadino, in termini di efficacia
ed efficienza.
Ritenendo doveroso ed importante illustrare i pilastri culturali che
presiedono al lavoro svolto dalla Giunta regionale, considera che la proposta
di legge in esame rappresenti una risposta a quelle che sono le rinnovate esigenze
della realtà calabrese. Fatto cenno ad alcune considerazioni espresse dal Ministro Amato in cui lo stesso analizza i
risultati sulle politiche del welfare, rileva
che con la riforma degli enti sub regionali si darà avvio non soltanto ad un
taglio sic et simpliciter degli
stessi enti ma anche e soprattutto ad una politica di razionalizzazione della
spesa, considerando, pertanto, che, come è stato sempre sostenuto, si andrà ad
approvare una legge in cui, secondo il principio della sussidiarietà, si avrà
un ente per ogni singola area di intervento regionale.
Facendo riferimento anche ai risultati pervenuti dalla Commissione
europea, ritiene non possa accettarsi ad ogni costo una politica di rigore ma
che si debba, piuttosto, attuare una accurata razionalizzazione attraverso la
riduzione della spesa al fine di ottenere una riforma decisa e rigorosa per le
politiche di welfare per la Calabria.
Giudicando, al di là di una presunzione di perfezione, che, valutata la bontà
delle azioni poste in essere, non possa non esserci, una condivisione assoluta
nell’approvazione del progetto di legge, riferisce che la Corte dei conti ha
rilevato una riduzione della spesa pubblica del 2 percento rispetto al passato
e che, ciononostante, non è stato realizzato un miglioramento del PIL che,
invece, si realizzerà, a suo giudizio, con il suddetto intervento.
Presidenza del Vice
Presidente Alessandro Nicolò.
Immaginando una Regione diversa e prevedendo che per ogni settore ci sarà
un ente accorpando le strutture precedentemente esistenti, ritiene che sarà un
intervento importante per strutture che offriranno servizi finanziari alle
imprese e che interverranno anche nel settore dell’ambiente. Sottolineando,
inoltre, come l’Agenzia di marketing
territoriale rappresenti una importante novità che determinerà la
valorizzazione del brand Calabria,
creando un soggetto giuridico in grado di portare all’attenzione degli
operatori il marchio caratteristico della Calabria, considera che i lavori
dell’Aula dovranno essere caratterizzati da un atteggiamento costruttivo per
avviare una riforma che abbraccerà l’intero territorio calabrese.
Riferito che nessun consigliere si è iscritto a parlare, toglie la
seduta.