IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
__________
52.
SEDUTA DI LUNEDI’ 12
NOVEMBRE 2012
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
Inizio lavori h. 14,45
Fine lavori h. 18,36
INDICE
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
Sul rinnovo delle Commissioni consiliari competenti
Informativa dell’assessore ai Trasporti su Ferrovie della
Calabria
FEDELE Luigi, assessore ai
trasporti
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente)
MANCINI Giacomo, assessore al
bilancio, programmazione e fondi europei
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
TORCHIA Franco, sottosegretario alla protezione
civile e meteo regionale
Legge il verbale della seduta precedente.
Legge le comunicazioni.
Propone l’inserimento all’ordine del giorno di una proposta di legge
tesa alla modifica dell’ articolo 65 della legge urbanistica della Regione
Calabria.
Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno della proposta
avanzata dal consigliere Dattolo che è approvato, indi comunica che la
Conferenza dei capigruppo ha deciso di inserire all’ordine del giorno le
comunicazioni dell’assessore ai Trasporti riguardo Ferrovie della Calabria.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una modifica riguardante
la legge sulla sicurezza sul lavoro e sul lavoro nero al fine di correggere un
errore materiale contenuto nel testo di legge andato in pubblicazione.
Affermato che reputa opportuno verificare l’atto da modificare per poi,
eventualmente, porre ai voti il relativo inserimento all’ordine del giorno,
passa alla trattazione del primo punto all’ordine del giorno.
Ricordato che l’interrogazione in oggetto è stata presentata il 29 giugno 2012 rispetto ad una criticità come quella del sistema dei rifiuti solidi urbani, oggi al collasso e che vede all’orizzonte l’abbandono del termovalorizzatore di Gioia Tauro, afferma che la risposta dell’assessore non può limitarsi al termovalorizzatore ma deve indicare i motivi del fallimento del sistema dei rifiuti solidi urbani nonché quali iniziative la Giunta intende intraprendere per gestire un sistema il cui commissariamento cesserà il 31 dicembre 2012.
Afferma che i temi dell’interrogazione in oggetto sono ancora molto attuali e che rispetto alla situazione presente che vede gli impianti del termovalorizzatore lasciati nelle mani del Commissario c’è una manifestazione di interesse indetta da quest’ultimo per individuare un eventuale soggetto gestore. Comunica, inoltre, che la Regione sta chiedendo con forza al Governo nazionale di costituire un tavolo tecnico al fine di conoscere le condizioni in cui la Regione “riceverà” il sistema dei rifiuti solidi urbani.
Giudicata una“non risposta” quella fornita dall’assessore, sottolinea
come la Regione abbia assistito inerme alla disfatta del sistema dei rifiuti
solidi che, se crollerà, travolgerà tutti i calabresi
Afferma che l’interrogazione riguarda un impianto di produzione di
bitume nella zona di Campo Calabro, già definito dalla normativa impianto
insalubre, e che per tale motivo non dovrebbe essere ubicato nei pressi del
centro abitato. Chiede di conoscere l’iter procedimentale delle competenze
della Regione, se sono stati fatti i relativi controlli di sicurezza e quali
iniziative la Regione intenda attivare affinché ci sia un controllo straordinario.
Censurato che si faccia un uso improprio delle interrogazione a
risposta immediata poiché attraverso di esse si imputano alla Regione
responsabilità per competenze non proprie, sottolinea come nel caso di specie
l’autorità competente sia la Provincia che ha dato parere favorevole per
l’autorizzazione provvisoria, successivamente non prorogata, ragione per cui
l’impianto non è in funzione.
Affermato che l’interrogazione a risposta immediata è lo strumento
principe per discutere di determinate problematiche e per fare chiarezza,
chiede che la Regione faccia massima attenzione rispetto alle “industrie
insalubri” che non possono essere ubicate vicino ai centri abitati.
Fa rilevare che trattasi di una interrogazione finalizzata ad ottenere delucidazioni circa un decreto che prevede il trasferimento della sede dell’unità operativa Centro Elaborazione Dati (C.E.D.) da Reggio Calabria a Catanzaro, con il consequenziale trasferimento di attrezzature e personale che da oltre 40 anni vi opera e che con la sua attività ha consentito il recupero di 6 milioni di euro di spesa inerente la mobilità sanitaria. Chiede, pertanto, come la Giunta voglia operare per evitare questo trasferimento.
Sottolineato come non vi sia correlazione tra l’istituzione della
tecnostruttura e il trasferimento del C.E.D. e che al momento non c’è alcuna
disposizione volta al trasferimento dell’ unità operativa, benché sussista la
volontà di concentrare all’interno del dipartimento le sue funzioni, assicura
che, in ogni caso, se il trasferimento dovesse concretizzarsi, si terrà
presente l’appartenenza dei dipendenti ad una area specifica e saranno valutate
le esigenze del personale senza vanificare le esperienze e la professionalità
dei dipendenti.
Insoddisfatto della risposta che giudica incapace di fornire
assicurazioni ai lavoratori nonostante si tratti di uno dei pochi uffici attivi
nella Regione, insiste nel ritenere che la soluzione efficace sarebbe quella di
lasciare l’ufficio nella sede di Reggio Calabria, potenziandola.
Illustra l’interrogazione
evidenziando che il Comitato WWF del Medio-Alto Tirreno cosentino ha segnalato
alle competenti autorità una serie di abusi che si starebbero commettendo sulla
scogliera di Santa Maria, in località Zilletta del Comune di Bonifati (CS),
ricompresa nel Parco marino della Riviera dei Cedri ed assoggettata a vincolo
paesaggistico; inoltre, evidenzia che in tale segnalazione sono contenute
precise informazioni ed immagini inequivocabili sull’opera di cementificazione
della punta del promontorio della Zilletta che è classificato ad alto rischio
idrogeologico ed è attraversato da una galleria ferroviaria, che ne rende
ancora più precaria la stabilità geomorfologia. Sottolinea, quindi, che
Ribadito come, anche in questo caso, lo strumento delle interrogazioni a risposta immediata sia utilizzato in maniera impropria, non ritiene che la domanda possa essere indirizzata all’assessore all’ambiente, atteso che la responsabilità del controllo del territorio è demandata al Comune, e la responsabilità dell’autorizzazione paesaggistica è demandata alla Provincia. Rende noto, comunque, che l’assessorato all’urbanistica ha realizzato una mappatura di tutti gli eco-mostri presenti in Calabria chiedendo, tra l’altro, a tutti sindaci della Calabria di confermare o negare quali siano realmente abusivi per attivare tutte le azioni e tutti gli interventi per le relative demolizioni sul territorio.
Dichiara di essere assolutamente insoddisfatto della risposta. A suo avviso, l’assessore all’ambiente avrebbe dovuto quanto meno indignarsi venendo a conoscenza di un presunto abuso che si sta consumando sul territorio calabrese, al di là del fatto che la responsabilità stia in capo ai Sindaci o alla Provincia e non dare una risposta di tipo burocratico, ed aspettandosi un comportamento diverso di fronte all’immobilismo degli altri enti.
Riferisce che con decreto del Presidente della Giunta regionale, nella
qualità di Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, numero
155 del 7 agosto 2012, sono stati determinati i tetti di spesa per le
prestazioni di assistenza termale per l’anno 2012, che per lo Stabilimento
Termale “Fonti Sant’Elia” di Galatro è stato determinato in € 621.875,00
accorpando, tra l'altro, il ticket al budget, successivamente rideterminati.
Sottolineato, inoltre, che la presenza degli utenti alle terme è programmata
per tutta la stagione termale (marzo - dicembre) e non concentrata,
esclusivamente, nel periodo estivo, evidenzia che l’andamento della produzione,
pur registrando un incremento de 30% nel mese di agosto, risulta costante nei
restanti periodi e che, a seguito della riduzione di budget prevista dal
decreto, la società Terme Service srl non potrà garantire dal prossimo 10
ottobre la continuità assistenziale e di prestazioni specialistiche agli utenti
già prenotati per quel periodo, poiché tale provvedimento inciderà
profondamente sulla possibilità di continuare a versare la mensilità ai propri
dipendenti. Precisa, inoltre, che tale situazione comporterà il licenziamento
di 41 lavoratori, pronti a mettere in atto tutte le forme di protesta
necessarie a porre fine alla disuguaglianza di stanziamenti determinata dal
citato decreto che avvantaggia alcuni stabilimenti a sfavore di altri. Chiede, quindi,
quali provvedimenti si intendano adottare per sopperire alla disuguaglianza di
stanziamenti determinata dal decreto e di conseguenza garantire, oltre che la
possibilità di prosecuzione delle cure agli utenti dello Stabilimento Termale
“Fonti Sant’Elia” di Galatro, soprattutto il posto di lavoro ai dipendenti
dello stesso.
Rilevata la particolare
attenzione rivolta al termalismo dalla Giunta regionale e dal Consiglio nel 2012, dichiara che
sulla questione posta dall’onorevole Nucera è stato interrogato il dipartimento,
ma soprattutto l’ufficio del Commissario e del sub-commissario che hanno
riferito che la stima del budget 2012 è stata effettuata, per ciascuna
struttura, attraverso una proiezione dei dati su base annuale. Precisa che nel
2011 è intervenuto un chiarimento del Ministero della salute che individua nel ticket
una partita di giro per le
strutture sanitarie private, che lo acquisiscono da parte degli utenti e devono
riversarlo alla Regione. Concludendo , si augura che per il 2013 si possa
creare un tavolo tecnico con gli interessati e i fornitori del servizio per
poter trovare un momento di incontro e potenziare questo tipo particolare di
servizio sanitario.
Dichiara di essere ampiamente soddisfatto anche alla luce dei buoni propositi e auspici.
Illustra l’interrogazione sottolineando la sua preoccupazione poiché a
breve scadranno i contratti di quasi 2000 operatori sanitari, con ripercussioni
pesantissime per i livelli essenziali di assistenza (LEA). Evidenziato che tanti
di questi lavoratori, stabilizzati nel 2008-2009, rischiano il posto di lavoro
a causa di un parere della avvocatura regionale, pur essendo vincitori di
concorso ed operano nella sanità calabrese da 10-15 anni, chiede di sapere
quali provvedimenti si intendano adottare rapidamente al fine di garantire i
livelli essenziali di assistenza.
Evidenziato che i dati citati dall’onorevole Censore corrispondono al vero, sottolinea di essere a conoscenza della volontà di modificare la legge incriminata per consentire una proroga dei contratti ai lavoratori. Sottolineato, inoltre, che ci sono altre tipologie di lavoratori precari in alcune Asp, i cui contratti scadranno a fine dicembre, assicura che il sistema è monitorato e auspica che per fine anno il problema sia risolto.
Dichiara di essere soddisfatto della risposta, atteso che la situazione appare monitorata e controllata.
Ricordato che si è registrato nel tempo un
costante e ripetuto blocco dei conferimenti nelle discariche, con conseguenti
notevoli disagi, ed evidenziate le difficoltà connesse anche alla discarica di
Acri, riferisce che è di oggi la notizia di una imminente nuova chiusura della
discarica di Pianopoli, indi, benché la Regione non sia direttamente coinvolta
in materia di rifiuti, atteso il Commissariamento esistente, chiede quali siano
le iniziative legislative concrete messe in atto per rimuovere gli ostacoli che
portano alla chiusura di dette discariche nonché se vi siano responsabilità in
tal senso imputabili alla Regione. Chiede, infine, di sapere se sia possibile
verificare, anche in altra seduta di Consiglio regionale, come sia lo stato
dell’arte relativo alla depurazione ed all’ambiente in generale in Calabria.
Riconosciuta l’attualità della tematica sottesa all’interrogazione,
riferisce che è di poche ore fa la notizia che il Presidente Scopelliti è
intervenuto per onorare gli impegni assunti con la Daneco Spa; a tal proposito,
detta società riferisce anche come sia in atto un Piano di rientro. Altresì,
evidenzia come l’ufficio del commissario si sia dovuto autofinanziare
attraverso le tariffe dei Comuni, senza le quali non sarà possibile garantire
il funzionamento dell’intero sistema e , quindi, come sia indispensabile la
leale collaborazione degli Enti locali, chiamati a svolgere con responsabilità
le loro funzioni al pari dell’Ufficio del Commissario.
Porge i suoi ringraziamenti al Presidente Scopelliti per essersi
prodigato per risolvere le problematiche relative alla Daneco Spa; altresì,
dichiarandosi soddisfatto, auspica la convocazione di una seduta di Consiglio
regionale ad hoc.
Dichiara conclusa l’ora dedicata alle interrogazioni a risposta
immediata.
Riferisce che la proposta di legge in esame, attese le modifiche già
apportate alla legge urbanistica, predispone la proroga dei termini di validità
degli strumenti urbanistici al 30 giugno 2013.
Pone ai voti l’articolo unico che è approvato.
Pone ai voti l’inserimento della proposta di legge numero 392, di
iniziativa di tutti i capigruppo, inerente l’abolizione dei trattamenti di fine
mandato, che è approvata.
Ricordato che la Regione Calabria si è contraddistinta per aver
approvato modifiche legislative tese alla riduzione dei costi della politica,
annuncia la discussione di una proposta di legge che prevede, con efficacia
immediata, l’eliminazione del trattamento di fine mandato per i consiglieri
regionali, precisando che la proposta è stata approvata dalla Conferenza dei
Capigruppo all’unanimità. Sottolinea, quindi, come il provvedimento si incanali
negli obblighi discendenti dalla normativa nazionale da attuare entro il 23
dicembre prossimo e riferisce, quindi, che la proposta consta di un articolo
unico abrogativo della norma che istituiva il Trattamento di fine mandato per i
consiglieri regionali.
Pone ai voti l’articolo unico che è approvato all’unanimità.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di una mozione che impegna
la Regione ad adottare i provvedimenti necessari per la sospensione, in favore
dei cittadini delle zone colpite dal sisma, dei termini per il pagamento dei
contributi regionali nonché ulteriori misure di favore.
Pone ai voti la richiesta di inserimento che è approvata.
Ricordato che le Commissioni consiliari sono state ridotte da dieci a
sei, riferisce che la Conferenza dei Capigruppo ha disposto, in ossequio a
quanto previsto dal Regolamento, che le Commissioni competenti rieleggeranno i
rispettivi Uffici di presidenza nelle date del 27 e del 28 novembre.
Evidenziato, poi, che alcune delle Commissioni soppresse hanno competenze di
una certa rilevanza, annuncia che alcune di esse, tramite modifiche al
Regolamento, verranno diversamente accorpate per competenza.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno in
ordine alla barbara uccisione a Soriano Calabro di un giovane cittadino Filippo
Ceravolo; delitto avvenuto per uno scambio di persona.
Pone ai voti la richiesta di inserimento che è approvata.
Riferito che l’8 novembre 2012 si è concluso il percorso relativo al
passaggio definitivo della proprietà di Ferrovie della Calabria dallo Stato
alla Regione, impedendo di fatto il fallimento della società medesima, a fronte
del notevole numero di risorse umane impiegate, illustra l’iter avviato nel
2000; a tal proposito, sottolinea come non si sia trattato di attività semplici
ma che hanno comportato notevoli adempimenti, alcuni dei quali relativi al
passaggio di proprietà dei beni immobili dell’Azienda ed altri, ancora in
itinere, sul contratto di servizio.
Sottolinea quindi come vi siano in Ferrovie della Calabria notevoli
squilibri economici di non facile risoluzione e le cui responsabilità non sono
di semplice addebito.
Elencati, quindi, i principali appostamenti economici errati, precisa
che il passaggio di proprietà ha potuto scongiurare un possibile fallimento di
Ferrovie della Calabria, comportando però una perdita di esercizio superiore ad
oltre 1 miliardo di euro. In merito alle risorse messe in campo riferisce che
Ferrovie della Calabria riceverà notevoli risorse provenienti dai fondi Fas
regionali nonché risorse rinvenienti dal Ministero dei trasporti in virtù
dell’accordo sottoscritto. Riguardo ai fondi Fas precisa che non si tratta di
risorse aggiuntive, ma di autorizzazione ad attingere alle risorse già previste
per ripianare i debiti.
Sottolinea, quindi, come si stia procedendo ad una oculata politica
delle risorse umane, con l’attuazione di una rigorosa politica sul personale, e
come a breve vi sarà la prima anticipazione del mutuo decennale finalizzato
alla manutenzione straordinaria ferroviaria.
Precisando, quindi, come vi siano tutte le condizioni idonee ad un
consolidamento economico di Ferrovie della Calabria, sottolinea che la Giunta
se ne è assunta tutta la responsabilità, con la consapevolezza della necessità
impellente di un management di grande competenza per la redazione del Piano
industriale, a suo dire indispensabile in considerazione della mission aziendale.
Infine, riconosce a parte dell’opposizione di aver condiviso ed
apprezzato l’operazione che consentirà di rispettare un impegno assunto già nel
2000
Comunica che la discussione di merito verrà fatta nella prossima seduta.
Ricordato che il Documento di programmazione economico- finanziaria è
un atto di indirizzo programmatico dell’attività di governo della Regione per
l’anno successivo che precede la presentazione della manovra finanziaria per il
prossimo triennio facendo il punto sull’andamento delle politiche regionali e
sui nuovi obiettivi da perseguire, si sofferma sullo stato di attuazione della
politica regionale, sullo stato dell’arte della spesa sanitaria,
sull’evoluzione della normativa statale in tema di coordinamento della finanza
pubblica. In particolare, specifica, a proposito della programmazione
comunitaria, che il provvedimento in esame espone il quadro della spesa a
valere sulle risorse liberate dal Por 2000-2006 grazie alle quali la Calabria
potrà contare su investimenti pubblici aggiuntivi. Sottolinea, quindi, come la
Regione Calabria mantenga livelli di impegno superiori a molte regioni
dell’Obiettivo Convergenza ed in particolare che il Por FESR, che interviene su
ambiti importanti, presenta uno stato di avanzamento del programma in linea con
obiettivi prefissati e che l Por Calabria FSE ha compiuto dei notevoli
progressi nell’ultimo anno che hanno portato ad un aumento di 13 punti
percentuali gli impegni e di 12 punti percentuali i pagamenti. Prosegue
evidenziando come il provvedimento dia risalto alle azioni concordate con il
governo centrale per accelerare la spesa. Continua mostrando come il Dpefr
offra uno spaccato significativo sulle risorse nazionali disponibili per le
politiche di coesione. In ordine, poi, alle politiche di spesa nel settore
sanitario evidenzia come il provvedimento indichi le azioni che la Regione sta
implementando per dare attuazione al Piano di rientro dai disavanzi del settore
sanitario. Con riferimento al coordinamento della finanza pubblica evidenzia
come il documento di programmazione approfondisca il principio del pareggio di
bilancio, le forme di copertura dei residui perenti nei bilanci regionali, gli
effetti della spendig review.
Conclude mettendo in rilievo il grande sinergico sforzo fatto dalla Giunta
regionale per permettere alla Calabria di partecipare alla creazione di nuovi
obiettivi di crescita.
Ascoltata la relazione, consapevole della crisi del Paese e dei vincoli
imposti agli enti locali, evidenzia come questo DPEFR ricalchi quelli degli
anni precedenti, esplicitando un quadro attuativo con luci ed ombre
sull’attuazione della programmazione comunitaria da cui si evince che i
progressi risultano significativi, ma limitati rispetto agli obiettivi di spesa
finali. Rispetto alla sanità calabrese, dichiara di rimanere in attesa del
verbale del Tavolo Massicci per comprendere le motivazioni che hanno portato ad
una proroga di tre anni del Piano di rientro della spesa sanitaria in Calabria
che, a suo avviso, rivela il mancato raggiungimento degli obiettivi. Ritiene,
inoltre, che nel documento in discussione vi siano artifici che non stanno in
piedi: dovrebbe servire da linea guida per i bilanci futuri, ma rimane fermo su
posizioni di chiusura che svelano la mancanza di coraggio nel chiudere con la logica
delle clientele. Per questo, esprime il voto contrario a nome del gruppo del
Partito Democratico. Ricorda, inoltre, di aver chiesto una anticipazione per i
lavoratori calabresi senza stipendio con un ordine del giorno condiviso e
chiede cosa si stia facendo in tale direzione.
Espresso il voto contrario del
gruppo di Italia dei Valori, nota con rammarico il ripetersi di atti presentati
negli anni precedenti, con promesse e buone intenzioni, ma con una spesa
corrente che affossa la regione e non consente uno spirito riformista.
Ricordati gli impegni presi, il taglio enti sub-regionali, l’accorpamento, la
revisione o la soppressione, ecc rimasti proclami vuoti, auspica un sussulto di
orgoglio
Prima di soffermarsi sul documento in esame, suggerisce una riflessione
sul funzionamento delle Commissioni prima del loro ridimensionamento, non
considerandolo un mero fatto burocratico. Dato, poi, atto che il DPEFR in esame
sta all’interno di una programmazione più lunga risentendo di conseguenza di
ripetizioni, evidenzia però che stasera si sta approvando un documento a
cavallo con la nuova programmazione comunitaria che non viene minimamente
citata. Interrogatosi sul tipo di discussione e sugli obiettivi da raggiungere
per avviare un confronto serio per impostare la programmazione, considera
questa un occasione sprecata ed un atto miope che con la chiusura della
Commissione politiche comunitarie accentua la miopia politica e porta la
Calabria fuori dalla programmazione comunitaria.
Ringraziato il consigliere Imbalzano per il lavoro svolto in qualità di
Presidente della seconda Commissione consiliare, nonché per la relazione
esauriente svolta in Aula, alla luce del dibattito sviluppatosi, sottolinea,
innanzitutto, che il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria
Regionale, è stato approvato nei termini previsti dalla legge, così come gli
altri documenti contabili, a differenza di quanto accadeva in passato,
collocando così la Calabria tra le Regioni virtuose del Paese.
Evidenzia, quindi, che nel DPEFR si individuano le sfide che
l’Esecutivo regionale si propone di realizzare nel presente e nel futuro, sfide
che si inseriscono in un contesto profondamente cambiato sia dalla grave crisi
economica e finanziaria che affligge il Paese e non risparmia la Calabria sia
dal mutato contesto normativo.
Sottolineate le difficoltà che le Regioni e gli Enti locali dovranno
affrontare in seguito ai provvedimenti del Governo di contrazione delle risorse
finanziarie, di riduzione del numero e delle funzioni delle Province e rilevata
l’esistenza di un attacco nei confronti delle istituzioni regionali, in un
clima negativo di scandali per gravi responsabilità commesse da rappresentanti
istituzionali, ricorda che la Calabria è stata tra le prime Regioni ad adottare
provvedimenti inerenti i tagli ai costi della politica.
Riferisce, quindi, che nel 2010 il plafond
di spesa concesso alla Calabria era di 1 miliardo 420 milioni di euro e che nel
2013 sarà pari ad 1 miliardo e 6 milioni di euro, con una compressione della
spesa pari al 40 percento ed, inoltre, che i target di spesa del FESR e del FSE aumentano ogni anno, dando vita
al paradosso secondo il quale più si realizza spesa più si riducono gli ambiti
di manovra della spesa ordinaria.
Evidenziate le principali voci di spesa del bilancio regionale e,
precisamente, il comparto della forestazione che incide per 240 milioni di
euro, il comparto dei trasporti per 110 milioni di euro, le spese per il
personale per 110 milioni di euro ed altre, evidenzia che occorrerebbero
ulteriori ingenti risorse finanziarie per far fronte alle esigenze del
precariato e del sociale.
Ricordato che il Presidente Scopelliti ha annunziato nella precedente
seduta del Consiglio lo sblocco dei pagamenti del FSE che consentirà di
disporre di ulteriori risorse e le problematiche connesse alla riduzione nonché
al ritardo dei trasferimenti statali in diversi settori, sottolinea che
l’Esecutivo regionale sta operando con capacità e lungimiranza anche per
affrontare le conseguenze connesse ai provvedimenti del Governo, in particolare
al decreto 174 del 2012 che impone interventi che, se non attuati,
comporteranno gravi sanzioni per la Regione.
Illustra, quindi, le due grandi sfide che l’Esecutivo si propone e
precisamente la “nettizzazione”dei fondi strutturali e la realizzazione delle
riforme nei settori in cui si annidano sperperi e cattiva gestione, che ritiene
non più procrastinabili come, ad esempio, la riforma della forestazione
riguardo alla quale parte le forze politiche di opposizione hanno fatto mancare
il loro necessario contributo.
Evidenziato che trattasi di sfide complesse e auspicando che esse siano
affrontate insieme alle forze politiche di opposizione, si dichiara disponibile
all’ascolto delle opposizioni che invita ad abbandonare la propaganda e a
collaborare concretamente e proficuamente con l’Esecutivo per la realizzazione
delle sfide illustrate.
Concluso il dibattito, pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo.
Intervenendo per dichiarazione di voto, giudica l’intervento
dell’assessore Mancini difensivo e non di merito sul DPEFR che, essendo un
documento di programmazione, avrebbe dovuto, a suo dire, privilegiare proprio
questo versante .
Pur condividendo il momento difficile che si sta attraversando di
attacco al regionalismo con forti spinte verso il ritorno ad un governo
accentratorio, reputa, come più volte detto nei suoi interventi, che le
Regioni, in particolare quelle del Mezzogiorno, abbiano fallito nella loro
missione, divenendo piccoli stati accentratori e preannuncia la presentazione
di una proposta di legge finalizzata a dar vita ad una Regione “leggera”,
ritenendola un grande lascito ai futuri governanti calabresi.
Ricordato il contributo offerto per la realizzazione della riforma
dell’Arssa sulla quale si è riusciti a raggiungere una condivisione, evidenzia,
con riferimento all’Afor, che la riforma non è stata realizzata attesa la
mancanza di un accordo sulla qualificazione giuridica dell’ente, cosa di cui la
maggioranza era consapevole.
Rilevata l’assenza nel Documento in esame della nuova programmazione
comunitaria, ricordate le problematiche connesse ai ritardi nella spesa
comunitaria, afferma di non essere meravigliato di ciò elencando una serie di
interventi, quali: lo stanziamento di 45 milioni di euro nel settore dei beni
culturali per la realizzazione di 58 interventi con una media, a suo avviso,
irrisoria di 800 milioni di euro per intervento; lo stanziamento di 33 milioni
di euro per 9 poli di innovazione; che, a suo dire, sono chiarificatori della
linea politica posta in essere dall’Esecutivo regionale, che ritiene abbia
fallito nella realizzazione della sua missione.
Apprezzato lo sforzo analitico
dell’assessore Mancini, ricorda, tuttavia, che il Documento di programmazione
economico-finanziaria deve essere considerato un atto di indirizzo annuale per
il Governo regionale e riscontrata, invece, forte carenza nella individuazione
degli obiettivi, ritiene che lo stesso non sia sufficiente e non rappresenti
ciò che dovrebbe rappresentare. Non potendo, pertanto, evincersi, a sua dire,
lo sforzo programmatore del Governo regionale, esprime il voto contrario del
suo gruppo.
Rivolgendosi anche al consigliere Principe,
ritiene che, in termini di programmazione economica e finanziaria, il documento
sia stato redatto bene, e, riferendosi, in particolare, alla programmazione dei
fondi Fas, rileva l’importanza della seconda rimodulazione degli stessi che
rappresenta un dato di fatto. Compiacendosi con l’assessore Mancini anche per
la puntualità e la precisione nei termini utilizzati, esprime il suo voto
favorevole alla proposta di provvedimento amministrativo.
Sottolineato che dal dibattito è emerso, il
quadro della difficile situazione storica della regione e ritenendo opportuna
la necessità di un confronto, richiamato anche da altri consiglieri, considera
necessario e giusto affrontare con priorità, con una nota di richiamo alla
responsabilità, le varie problematiche e le emergenze più urgenti del
territorio. Invitando l’opposizione ad una maggiore consapevolezza, ritiene,
pertanto, che in questa fase sia più urgente affrontare le situazioni più
critiche, riferendosi, al riguardo, a tutti quei comparti che ancora
necessitano di un riordino da parte del Governo regionale. Evidenziata,
inoltre, l’importanza di garantire una copertura economica adeguata nel
bilancio 2013 e ritenuto che, per quanto attiene alla programmazione dei fondi
comunitari, ci sia stata una accelerazione sulla spesa dei fondi, come non si
era mai verificata in passato, esprime il suo voto favorevole.
Intervenendo per fatto personale sugli
interventi che hanno riguardato la spesa comunitaria e rivolgendosi alla
opposizione, in particolare, al capogruppo del Pd, consigliere Principe, invita
i consiglieri a documentarsi prima di esprimersi sugli argomenti per evitare
che la stampa pubblichi dati non veritieri e non corrispondenti a quelli reali.
Ritenendo quanto evidenziato giusto e doveroso per un fatto di chiarezza e di
rispetto, invita, altresì, ad utilizzare un linguaggio più appropriato e a dire
la verità per come emerge dai fatti.
Rivolgendosi al Vicepresidente del
Consiglio, invita a rispettare il Regolamento, riferendosi al fatto che il
Presidente Scopelliti non sarebbe potuto intervenire neanche per fatto
personale.
Rivolgendosi al consigliere Principe,
sottolinea di avere avuto rispetto sia per la sua persona sia per il ruolo da
egli rivestito, ricordandogli che anche il suo intervento precedente non sia
stato effettuato nel rispetto puntuale del Regolamento, eccedendo i termini
previsti.
Pone in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero
198/9^ che è approvata.
Chiarito che la proposta in esame tende a modificare ed integrare la legge regionale numero 4 del 1997 sulla protezione civile della Regione Calabria, evidenzia come la stessa assume rilevanza particolare in quanto tesa ad aumentare la formazione e la informazione nelle scuole sul rischio sismico. Spiega, infine, che la Giunta regionale dovrà adoperarsi per predisporre un programma di formazione per i docenti e di informazione per gli studenti che annualmente riservino ai temi trattati giornate di studio anche con obiettivi premiali da concludersi con esercitazioni di protezione civile.
Ribadito che la proposta di legge in esame affronta un articolo
particolare della legge sulla protezione civile e considerato che, forse, si
sarebbe potuto approntare una maggiore riflessione sull’argomento, anche
pensando, per esempio, ad un coinvolgimento del mondo del volontariato,
giudica, tuttavia, positivamente l’iniziativa messa in atto.
Facendo riferimento, inoltre, a quanto sostenuto dal Presidente
Scopelliti, evidenzia come lo stesso abbia, a suo dire, risposto erroneamente
su sottolineature che i consiglieri dell’opposizione hanno rilevato sul Fesr,
non sul Fondo sociale.
Ritenuto, pertanto, legittimo intervenire per fare propaganda e
demagogia, invita, però a dire il vero, constatando la mancanza di una onestà
intellettuale nel voler affrontare un confronto.
Interviene per sottolineare l’importanza di questa legge di sensibilizzazione verso i problemi relativi alla protezione civile e quindi alla prevenzione di eventuale calamità, reputando importante l’aspetto culturale presente nella proposta, poichè la prevenzione, attraverso l’intervento nelle scuole, può diventare patrimonio comune, Evidenzia, inoltre, come oggi accanto al volontariato sia giusto insistere con il coinvolgimento delle scuole per l’eventuale gestione di una emergenza.
Ringrazia la Commissione
competente per aver predisposto ed approvato la rivisitazione dell’articolo 6
della legge regionale sulla protezione civile e comunica che è attiva una
convenzione con gli uffici scolastici attraverso la quale si prevedono fasi di
preparazione ed esercitazione per fare fronte alle emergenze risultanti dalle
calamità naturali. Conclude informando che è stato definito un bando a valere
sui fondi POR volto ad attivare corsi di formazione non solo nelle scuole ma in
tutte le amministrazioni con la partecipazione dei Sindaci a cui spetta il primo
intervento in caso di calamità.
Pone ai voti gli articoli 1 (Sostituzione articolo 6 della legge regionale 4/1997) e 2 (Clausola di invarianza degli oneri), sono approvati.
Invita il Governo regionale a contemplare sia la parte inerente la prevenzione sia quella inerente gli interventi a favore delle zone colpite da calamità naturali in aggiunta a quelli erogati dal Governo centrale e fatto suo l’intervento del consigliere Maiolo circa l’ incapacità di spesa della giunta Scopelliti riguardo ai fondi comunitari. Annuncia, quindi, l’invio di una missiva al Presidente del Consiglio regionale per ristabilire il rispetto del Regolamento e per censurare la conduzione dei lavori da parte del Vicepresidente Nicolò che giudica incapace di essere super partes.
Pone ai voti il provvedimento nel suo complesso, che è approvato.
Afferma che la proposta in discussione prevede l’abrogazione dell’articolo 10, comma 2, della legge regionale 26 luglio 1999, numero 19 al fine di evitare ulteriori richieste di immissione nei ruoli regionali di personale proveniente da associazioni assimilabili all’Agris Coldiretti.
Pone ai voti l’articolo 1 ( Abrogazione dell’articolo 10, comma 2 , della legge regionale 26 luglio 1999, n. 19 e ss.mm.ii.) che è approvato, indi la legge nel suo complesso, che è approvata.
Riferisce che la proposta di legge di iniziativa del consigliere Caputo ha come obbiettivo quello di riconoscere attraverso il sistema culturale un metodo antichissimo di produzione del vino moscato di Saracena.
Esprime la sua massima attenzione verso la proposta in quanto la stessa riconosce un valore anche storico alla cittadina di Saracena conosciuta per i suoi prodotti eno-gastronomici ma mai celebrata.
Affermato che la legge rappresenta il primo atto legislativo volto a riconosce attraverso il sistema culturale un prodotto eno-gastronomico valorizzando il metodo di produzione del moscato di Saracena, conclude affermando che sarebbe opportuno avere conoscenza di una mappatura delle zone dei vitigni al fine di riconoscere al prodotto anche la denominazione di origine protetta.
Pone in votazione gli articoli 1(Definizione) e 2 (Metodo “Moscato al Governo di Saracena”), che sono approvati, indi la legge nel suo complesso, che è approvata.
Chiede di inserire all’ordine del giorno la delibera dell’Ufficio di Presidenza inerente la sostituzione di uno dei componenti del collegio dei consulenti giuridici .
A suo avviso, bisogna procedere con la nuova nomina di tutti i componenti.
Afferma che l’osservazione avanzata dal consigliere Adamo ha un suo fondamento e che va posto all’ordine del giorno il rinnovo complessivo di tutto l’organismo e non del singolo .
Ricordato che il collegio dei consulenti ha durata quinquennale, insiste sulla necessità di sostituire solo il componente dimissionario; comunque, annuncia che, ove non si raggiunga il quorum necessario per l’inserimento dell’ordine del giorno, il punto sarà rinviato alla prossima seduta.
Chiede di sapere se si tratti di consulenti esterni.
Chiarisce che si tratta di consulenti esterni i cui nominativi,
proposti con delibera dell’Ufficio di Presidenza, sono votati dall’Assemblea e
la cui carica dura per l’intera legislatura. Indi, ribadita la necessità che il
provvedimento sia inserito con il parere favorevole dei due terzi dei
consiglieri, dichiara che, in alternativa, il provvedimento sarà inserito
all’ordine del giorno della prossima seduta.
Chiede che il provvedimento sia rinviato alla prossima seduta e sia
comunque valutata l’opportunità di modificare la legge che prevede
l’istituzione del collegio dei consulenti, riducendone il numero.
Rinvia il punto alla prossima seduta .
Illustra brevemente l’ordine del giorno teso ad esprimere solidarietà
alla famiglia di Filippo Ceravolo ed ad attivare tutte le iniziative utili a
stimolare le attività degli organi di competenza.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato all’unanimità.
Sottolinea che la mozione è tesa ad impegnare la Giunta regionale in
alcune misure di favore nei confronti dei cittadini delle zone colpite dal
sisma, al fine di alleviarne i disagi.
Pur apprezzando lo spirito e la sostanza della mozione presentata dal
consigliere Gallo, attese le difficoltà vissute dalle popolazioni colpite,
ritiene che debbano essere prese in considerazione le misure idonee che
concretamente possano infondere forza e coraggio alle popolazioni.
Pone ai voti la mozione che è approvata all’unanimità, indi chiude la
seduta.
La dirigente del Servizio
(dott.ssa Ester Latella)