IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
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SEDUTA APERTA DI MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
Inizio
seduta h 13,00
Fine
seduta h 16,08
INDICE
GRILLO
Alfonsino (Scopelliti Presidente)
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
SCOPELLITI
Giuseppe, Presidente della Giunta
regionale
Avviati i lavori, dopo aver salutato gli ospiti che hanno accolto l’invito ad un momento di riflessione sul decreto legge che prevede la soppressione delle Province, ricorda che la seduta odierna è stata richiesta, come previsto dal Regolamento del Consiglio regionale, da dieci consiglieri, quindi, dà la parola al primo firmatario.
Specificato di non voler intervenire per cercare di salvare la sua Provincia, Crotone, ma per portare avanti una battaglia a difesa della Costituzione, mette in rilievo che la soppressione delle Province costituisce una modifica della Costituzione erroneamente inserita nella manovra di spending review, sulla base di una errata valutazione del risparmio di spesa pubblica, evidenziata anche nella relazione tecnica allegata al decreto l’assenza di una quantificazione del risparmio, indi ritiene che, di contro, si andrà incontro a spese straordinarie. Censura, quindi, la politica di tagli che non valuta gli effetti concreti e le relative conseguenze: modifiche all’ordinamento dei tributi e delle entrate locali, saldi del patto di stabilità a carico delle Province. Criticato il presunto alleggerimento burocratico che, a suo dire, riguarda solo alcuni territori in una sorta di “roulette russa” i cui criteri non lo convincono, sottolinea che la soppressione dovrà necessariamente comportare un livello di governo intermedio l’esercizio di funzioni in una vasta area. Giudicato errato pensare che le funzioni provinciali possano essere attribuite ai comuni ( ad esempio l’edilizia scolastica), perché ciò, a suo avviso, produrrebbe servizi governati in maniera disintegrata, tra i tanti vizi di costituzionalità, mette in risalto la violazione dell’ articolo 118 comma 2 della Costituzione, nel momento in cui viene espropriata la potestà normativa delle Regioni nella assegnazione dell’esercizio delle funzioni amministrative.
Ribadito che non sono stati valutati attentamente costi e benefici della soppressione di questi presidi di democrazia, rammenta che l’articolo 72, comma 4, della Costituzione prevede che non possano formare oggetto di decretazione d’urgenza alcune materie tra cui le norme di carattere costituzionale ed elettorale. Rilevato, inoltre, che l’articolo 17 comma 3 del decreto legge numero 95 del 2012prevede che le Regioni debbano deliberare un Piano di riduzione ed accorpamentodelle Province, chiede al Presidente Talarico di attivare le procedure per costituire il Consiglio delle autonomie locali. Esorta, inoltre, il Presidente e la Giunta regionale ad impugnare davanti alla Corte costituzionale l’articolo numero 17 del decreto nella parte in cui prevede la soppressione della Province. Chiede, infine che con un ordine del giorno largamente condiviso si dia mandato al Presidente Scopelliti di presentare un intervento di tipo adesivo-dipendente nei giudizi promossi dinanzi alla Corte costituzionale dalle Regioni Lombardia, Campania, Piemonte, Lazio, veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna.
Definisce questa una importante battaglia di democrazia per rivendicare i diritti dei cittadini dei territori coinvolti nel processo di riforma che stanno venendo meno e ritiene ancora più importante prendere una posizione in un momento di crisi in cui ci si trova di fronte allo smantellamento dello Stato e delle certezze. Non condivide la linea scelta dal Governo, fatta, a suo dire, di tagli lineari e di rigore che deprime il tessuto economico sociale e non permette la crescita e sostiene che la chiusura di questi presidi di democrazia avrà un effetto distruttivo sull’economia di territori già deboli e marginali. Giudicato necessario un sussulto dell’Amministrazione e una presa di posizione netta, politica e giuridica, auspica, infine, che oggi ci sia un voto unanime del Consiglio regionale per un “no” deciso al decreto varato dal Governo e chiede un impegno chiaro del Presidente e della Giunta regionale per difendere gli interessi dei territori altrimenti destinati all’impoverimento.
Dà avvio agli interventi, invitando i presenti a contenerne la durata nel termine dei cinque minuti.
(Intervengono,
di seguito:
Stanislao
Francesco Zurlo, Presidente della Provincia di Crotone, che, facendo proprio il
contenuto dell’intervento introduttivo del consigliere Dattolo
e ritenendo doverosa la discussione odierna su un tema importante in passato, a
suo avviso, un po’ sottovalutato, chiede con forza l’impegno della Regione
finalizzato ad impugnare il decreto numero 95 del 2012 che presenta, a suo
dire,evidenti vizi di costituzionalità; non ritiene, peraltro, le misure
adottate dal Governo Monti risolutive delle problematiche nazionali ed
evidenzia le molteplici funzioni fondamentali svolte dalle Province;
Francesco
De Nisi, Presidente della Provincia di Vibo Valentia,
che, ricordato che l’articolo 23 del decreto “Salva Italia” aveva già posto
fine all’ente provincia, sottolinea la maggiore gravità della situazione
attuale che con gli accorpamenti territoriali determina la perdita di identità
dei territori senza, a suo avviso, alcuna giustificazione economica, acuendo la
crisi delle circoscrizioni provinciali calabresi interessate, in particolare di
Vibo Valentia, indi auspica che si compia una battaglia condivisa;
Peppino
Ruperto, Presidente del Consiglio provinciale di
Catanzaro, che, ricordato di aver in precedenza sollevato la questione di
incostituzionalità del decreto “Salva Italia”, afferma con forza la sua
contrarietà alla soppressione delle Province calabresi, ritenendo opportuno
procedere, prioritariamente alla soppressione di altri enti e rivolge un
appello al Governo nazionale affinché si segua un diverso percorso di riforma;
Domenico
Bevacqua, Vice Presidente della Provincia di Cosenza,
che, manifestando piena condivisione all’intervento introduttivo del
consigliere Dattolo ed esprimendo la vicinanza ed il
sostegno della Provincia di Cosenza alle Province di Vibo Valentia e Crotone,
sottolinea la situazione di preoccupazione in cui versano tutti gli enti locali
evidenziando la necessità di una riflessione attenta finalizzata al rilancio
delle autonomie locali;
Antonio
Eroi, Presidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria, che, ricordato
un incontro tenutosi in precedenza a Lamezia Terme, a suo dire, “disertato”
dalla Istituzione regionale, nonché i notevoli tagli subiti, anche in passato,
dalle Province, ritiene necessario influire sui parlamenti calabresi ed
adoperarsi affinché la Calabria rappresenti un “faro” per le altre Regioni e
non un “fanalino di coda” in un processo volto a scrivere una pagina nuova per
le Istituzioni calabresi).
Ritenuto il provvedimento di soppressione delle Province di Vibo Valentia e Crotone irrazionale e sciagurato, sottolinea che, a causa di esso, la Calabria rischia di essere irrimediabilmente tagliata fuori dai circuiti nazionali ed europei comportando danni indiscriminati agli enti locali che già fanno fatica a sopravvivere.
Ricordati i provvedimenti restrittivi già adottati in passato nei confronti dei territori con la soppressione delle preture, la chiusura di uffici postali, ospedali, scuole, uffici del Giudice di Pace ed, in ultimo, con il taglio di treni ad alta velocità ed aerei a fronte di continui aumenti di aliquote ed imposizione di tributi, reputa che il provvedimento del Governo rigido ed irragionevole, non consenta, peraltro, la realizzazione di economie e metta in luce interessi sottesi a salvare altre Province.
Pur essendo inizialmente contrario alla soppressione delle Province ed essendosi adeguato alla diversa impostazione del partito di appartenenza, ritiene che il criterio adottato non sia condivisibile, evidenziando che il problema non riguardi esclusivamente le due Province calabresi interessate dal provvedimento ma l’intera Calabria.
Sottolineate le molteplici conseguenze connesse alla soppressione delle funzioni delle Province, i cui effetti, a suo avviso, si avvertiranno nel prossimo futuro con migliaia di persone in mobilità costrette ad affrontare sacrifici logistici ed economici per mantenere il lavoro, evidenzia la necessità di evitare la perdita di importanti presidi di legalità nel territorio, ricordando i proficui risultati conseguiti dalle forze dell’ordine nella difesa del territorio.
Esprimendo una forte preoccupazione che ritiene opportuno sia recepita dall’intero Consiglio regionale, auspica che ci sia una mobilitazione civile e democratica in difesa del mantenimento delle Province, attraverso l’impugnazione del provvedimento del Governo nazionale.
Premesso che molti aspetti essenziali che attengono alla vicenda relativa alla soppressione delle Province di Crotone e Vibo Valentia siano stati sviscerati dalla relazione introduttiva dell’onorevole Dattolo, ritiene doveroso, da parte sua, sviluppare una riflessione politica, quindi esprime con coerenza la contrarietà al Governo tecnico del suo partito. Riferita l’odierna notizia giornalistica per cui i poveri sono circa 8 milioni, sottolinea la necessità di realizzare atti concreti e ritiene che, benché si sia in presenza di un Governo tecnico - che ha assunto tutti i vizi della politica -, la realtà del Paese debba essere interpretata dalla politica.
Evidenzia, anche alla luce delle valutazioni rappresentate dai colleghi, che si sia in presenza di una foga antimeridionalista, da tempo assente, di una vera secessione, anche se, nelle ultime ore, avverte una maggiore attenzione sulla vicenda. Ribadito di non condividere il provvedimento che vede lo Stato smobilitare i presidi presenti sul territorio, evidenzia che nella Provincia di Crotone esiste un grande centro di accoglienza e una riserva di metano.
(Intervengono,
di seguito:
Peppino Vallone, sindaco di Crotone, che
afferma di condividere molto dell’intervento del Presidente del Consiglio della
provincia di Reggio Calabria, ribadendo, come tutti, l’inopportunità del
provvedimento di soppressione delle Province. Ricordato che i partiti politici
sono prossimi a votare la fiducia su questo provvedimento, evidenzia la
necessità di reagire da parte delle istituzioni e della politica coinvolgendo
tutte le altre Regioni interessate alla soppressione delle Province;
Nicola D’Agostino, sindaco di Vibo
Valentia,.che, ritiene che i parlamentari calabresi dovrebbero dire con
chiarezza, da subito, se sono o meno disponibili a votare il provvedimento che
reputa, tra l’altro, ingiusto, irrazionale ed incapace di pianificare i
risparmi derivanti dalla soppressione delle Province).
Ringraziati
il Presidente del Consiglio ed il Presidente della Giunta per la convocazione
della seduta straordinaria sulla soppressione delle Province, giudica importante
la risposta ricevuta, oggi, da tutte le istituzioni. Ritiene, vista la
particolarità della situazione, che non sia il momento di polemizzare e che la
presenza di tutti i consiglieri regionali, anche quelli provenienti dalle
Province non interessate dal provvedimento, indichi che la vicenda interessa
tutta
Omesse alcune considerazioni che giudica già contenute negli interventi che lo hanno preceduto, guarda positivamente al coinvolgimento generale di tutti i rappresentanti delle Province, compresi quelli non coinvolti direttamente dal provvedimento che, ritiene, leda i diritti di tutti i calabresi, danneggiando principalmente la partecipazione democratica con un, a suo avviso, inevitabile allontanamento dei cittadini dalle istituzioni e dalla politica; altresì, ritiene che non possa registrasi alcun significativo risparmio economico.
Condivisa, poi, la necessità di apportare delle correzioni all’ordinamento statale, incidenti non solo dal punto di vista economico e capaci di consegnare un nuovo ordine istituzionale che sia completo ed efficace nel più breve tempo possibile, stigmatizza il provvedimento le cui continue modifiche sono tese, a suo avviso, a salvaguardare interessi limitati.
Evidenziato, infine, che il territorio di Crotone già nel dopoguerra si è caratterizzato per peculiarità che di fatto lo hanno distinto sempre quale provincia a se stante, assicura il massimo impegno istituzionale dell’intera Assise, con l’ausilio di tutte le forze politiche anche a livello parlamentare, attraverso un’univoca linea di indirizzo, scevra da imposizioni verticistiche di partito.
Giudicato irresponsabile ed incoerente con le politiche comunitarie il decreto che ha previsto la soppressione delle Province di Crotone e Vibo Valentia, censura l’esistenza di una spinta secessionista che, a suo dire, tenta di dividere i territori in ricchi e poveri, ravvisando nel Governo un condizionamento culturale di matrice bancaria. Sottolineato, quindi, che negli interventi precedenti sono state elencate le ripercussioni negative del provvedimento, evidenzia come non sia mai stato reso pubblico il rapporto tra le economie che si realizzeranno e i costi che si dovranno sobbarcare i cittadini.
Segnala, anche, l’assenza di un pronunciamento da parte dei parlamentari calabresi e riferisce come sia stato loro inviato il documento che oggi il Consiglio regionale si appresterà a votare affinché siano messi nelle condizioni di esprimere la loro opinione; a tal proposito, invita i presidenti delle Province a chiedere ai parlamentari dei rispettivi territori una presa di posizione palese sul documento. Riconosce, infine, al Presidente della Giunta regionale il merito di aver esperito tutte le azioni utili a riconoscere la giusta dignità dei territori di Crotone e Vibo Valentia.
Concordando
con quanti hanno espresso un parere contrario al decreto in discussione,
auspica siano presto definiti i criteri, ad oggi assenti, con i quali procedere
alla soppressione delle Province ed al conseguente accorpamento dei territori.
Riferito, poi, che la sua assenza alla seduta aperta di consiglio provinciale
di Vibo Valentia sia addebitabile ad impegni precedentemente assunti, giudica
legittima la richiesta dei due consigli provinciali interessati, contenuta nel
documento da loro condiviso ed approvato, in cui si chiede, nel caso in cui il
decreto venga convertito in legge, che
Non condivise, inoltre, le proiezioni in materia di risparmi economici, atteso che le funzioni delle Province andrebbero ripartite tra i Comuni con un conseguente aumento delle loro spese, in conclusione, propone che l’intera Assise si faccia promotrice di una proposta legislativa da contrapporre a quella in discussione, in ossequio alla facoltà della Regione di presentare proposte di legge al Parlamento.
(Intervengono,
di seguito:
Emilio
Verrengia, Presidente della delegazione italiana al
Consiglio d'Europa, che si augura che il Governo Monti riveda la propria
posizione sulle Province , anche alla luce della posizionedella
delegazione italiana delle autonomie locali a Strasburgo chenella
sezione plenaria di marzo è riuscita asovvertire il
monito della BCE <Banca Centrale Europea> e a dimostrare che l’ente
intermedio risulta essereun caposaldo della
democrazia ottenendo un grande consenso e stravolgendo la posizione della
stessa BCE;
Benedetto
Proto, Presidente del Consiglio Provinciale di Crotone, che afferma che l’abolizione
delle due Provincie di Crotone e Vibo Valentia assesta il colpo di grazia dal
punto di vista occupazionale ed economicoai territori
calabresi e che si augura che la Regione faccia ricorso alla Corte
costituzionale).
Salutati i Sindaci e i Presidenti delle Province presenti, afferma che, di fatto, già da dicembre scorso le Provincie sono state soppresse con gravi conseguenze in una Regione in cuigrande è il bisogno di presenza istituzionale. Ricordato che le Province di Crotone e Vibo Valentia, essendo al di sotto dei 170 mila abitanti, erano già ad altissimo rischio di cancellazione e sottolinea la necessità di adoperarsi per assicurare ai territori i servizi precedentemente garantiti dalle Province. Ritenuto che la volontà del Governo centrale di sopprimere in ogni caso tali enti possa essere bloccata esclusivamente con un’azione forte dei parlamentari calabresi, ritiene necessario essere propositivi ed esplicitare cosa si vorrebbe per il futuro di questi territori, comprendendo le conseguenze della soppressione di questi presidi istituzionali.
Salutati tutti i rappresentanti istituzionali presenti in Aula che hanno partecipato ad una discussione che cerca di stigmatizzare i provvedimenti, a suo dire, nefasti che colpiscono nel cuore le aree più deboli del Paese, riferisce che è stato approvato in Commissione parlamentareun emendamento, proposto dalla Lega Nord, che toglie ulteriori risorse al Sud e, quindi, alla Calabria. Sottolineato come, oggi, il ragionamento debbaessere più ampio e che il Consiglio regionale eilConsigliodelle autonomie locali debbano agire velocemente per garantire ai territori i servizi soppressi, dichiara che neldecreto spending review esiste una unica luce: la messa a regime delle città metropolitane.
Salutati i rappresentanti delle istituzioni presenti in Aula , afferma che il suo gruppo voterà a favoredell’ordine del giorno proposto che, a suo avviso, dovrebbe essere accompagnato da altri coraggiosi ed importanti provvedimenti di riforma istituzionale ed elettorale. Sottolineato come sul decreto di spending review il Governo porrà la questione di fiducia togliendo ai parlamentari calabresi la possibilità di opporsi, evidenzia il poco spazio riservato oggi alle rappresentanze che costituiscono una rete sul territorio preferendo seguire il principio della verticalità. Ritenuto che, esclusivamente battendosi contro la cultura della verticalità e a favore del ritorno del principio di sussidiarietà orizzontale, gli enti locali potranno dimostrare di esistere, ribadisce la necessità che il Consiglio regionale produca proposte legislative e di riforma importanti volte ad ottenere la riduzione del numero dei parlamentari e la modifica della legge elettorale esistente che non prevede il sistema delle preferenze per la elezione dei parlamentari. Evidenziato come anche le Regioni oggi siano accentratici perché la legge che nomina direttamente il Governatore lo pone ad “altitudini pericolose” e affermato che la Regione risulta essere un surrogato dello Stato che favorisce il principio di verticalità, conclude auspicando che vengano attuate, anche a fine legislatura, riforme fondamentali che consegnino ai nuovi eletti una Regione più snella e con un peso diverso nei confronti del Governo centrale.
Constatata la sensibilità calabrese sul tema in discussione, ammette di avere avuto, inizialmente, una posizione differente al riguardo, essendo tra quanti accoglievano l’idea dello scioglimento degli Enti intermedi, ma, pur ritenendo ancora valida quella posizione, precisa che il provvedimento, per avere un significato, avrebbe dovuto prendere in considerazione tutte le Province realizzando un risparmio calcolato tra i 5 ed i 7 miliardi di euro.
Ribadito, invece, che la posizione attuale è diversa a causa dello scioglimento, non di tutte le Province, ma soltanto di alcune, considera, a questo punto, importante difendere i territori coinvolti, esortando il Consiglio e la Giunta regionale a vagliare ed analizzare tutte le soluzioni possibili. Ricordando, a tal proposito, che le altre Regioni hanno già predisposto un ricorso per opporsi al provvedimento del Governo nazionale, propone un tentativo di raccordo tra tutte le Avvocature regionali per orientare le azioni al raggiungimento degli obiettivi, sostenendo, tra l’altro, a corredo delle iniziative da intraprendere, quanto sia fondamentale manifestare contrarietà al provvedimento anche in sede di Conferenza delle Regioni
Precisato che la opposizione al decreto andrà esercitata nei termini con le modalità previste, anche in ragione di un eventuale ricorso alla Corte costituzionale al fine di salvaguardare i territori più deboli, ribadisce, in maniera chiara e lineare, la posizione ufficiale della Regione, convinto che la presa di posizione del Governo leda, penalizzandoli, i territori calabresi.
Dichiarandosi pronto a ricevere il contributo da parte delle Province interessate, ritiene che, nonostante la situazione descritta, il Decreto Monti offra l’opportunità di raggiungere traguardi importanti, come il riconoscimento della Città metropolitana, che rappresenterebbe, a suo avviso, a differenza delle altre, una scelta utile e funzionale per la crescita della Calabria. Condivide, infine, l’ordine del giorno presentato in Assemblea.
Ringraziati i presenti per il contributo apportato, introduce l’ordine del giorno, iscritto al protocollo numero 32640, a firma dei consiglieri Bilardi, Bova, Orsomarso, Ciconte, Dattolo, De Masi, Principe, Serra e Adamo, in forza del quale il Consiglio regionale, nella ipotesi in cui il Decreto dovesse essere convertito in Legge, impegna la Giunta regionale ad impugnare, in via principale, dinanzi alla Corte costituzionale, l’articolo 17 del provvedimento, nella parte in cui prevede l’accorpamento e/o la soppressione e/o la razionalizzazione delle Province e delle loro funzioni, valutando, altresì, l’opportunità di un intervento di tipo adesivo-dipendente, in ragione dei giudizi già promossi da altre Regioni, e prevedendo la convocazione dell’assemblea per l’elezione del Consiglio regionale delle autonomie locali. Indi, pone ai voti l’ordine del giorno, condiviso dal Presidente Scopelliti, che è approvato all’unanimità con autorizzazione al coordinamento formale.
La seduta termina alle 16,08
La dirigente del Servizio
(dott.ssa Ester Latella)