IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
___________
36.
SEDUTA DI GIOVEDI’ 10 MAGGIO
2012
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
Inizio
seduta h 12,50
Fine
seduta h 16,35
INDICE
GENTILE Giuseppe, assessore
alle infrastrutture ed ai lavori pubblici
FEDELE Luigi, assessore ai
Trasporti, all'intermodalità e all'Internazionalizzazione
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
AIELLO Ferdinando (Gruppo
Misto),*
CALIGIURI Mario, assessore
alla cultura ed ai beni culturali
IMBALZANO Candeloro, relatore,*
MANCINI Giacomo, assessore
al bilancio, programmazione e fondi europei
GRILLO Alfonsino (Scopelliti
Presidente)
SALERNO Nazzareno relatore,*,*,*,*,*,*,*,*
TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo
Misto),*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
CALIGIURI Mario, assessore
alla cultura ed ai beni culturali
TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo
Misto)
GRILLO Alfonsino (Scopelliti
Presidente)
CALIGIURI Mario, assessore
alla cultura ed ai beni culturali
Avviati i lavori dà la parola al Segretario Questore per la lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
Pone
in votazione il verbale della
seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Legge le comunicazioni.
Ricordato che nella seduta del Comitato regionale di controllo contabile del 13 ottobre 2011 sono stati auditi i funzionari dell'A.T.E.R.P. di Crotone sulla situazione patrimoniale e economica dell'Ente, nel corso della quale sono state rilevate criticità in ordine alla condizione generale degli immobili, ritardi nella riscossione dei canoni e nella preparazione delle graduatorie degli assegnatari, nonché un incremento del fenomeno dell'occupazione abusiva degli alloggi, evidenzia che l'Ente ha individuato dei residui derivanti da economie per un totale di euro 6.685.738,93, ad oggi giacenti presso la Cassa Depositi e Prestiti. Considerando che gran parte del patrimonio dell'Azienda è costituito da edifici realizzati in epoca antecedente all'entrata in vigore della normativa in materia di tutela dell'handicap e di abbattimento delle barriere architettoniche e che tra gli assegnatari degli alloggi sono presenti sia portatori di handicap sia persone anziane con ridotte capacità deambulatorie, ritiene necessario adeguare gli edifici alle prescrizioni vigenti in materia, anche in virtù di numerose istanze pervenute presso gli uffici dell'Azienda, essendo la somma indicata sufficiente ad affrontare i lavori di cui sopra.
Ritenuto che non appare giustificato il ritardo da parte della Regione Calabria nel rilascio dell'autorizzazione necessaria all'A.T.E.R.P. di Crotone per l'utilizzo dell'importo di cui sopra, atteso che si tratta di fondi con finalità vincolata e destinati all'edilizia residenziale pubblica, chiede quali siano le ragioni giuridiche e sociali per cui la Regione non abbia ancora provveduto ad assecondare le richieste dell'ATERP di Crotone per essere autorizzata ad utilizzare legittimamente la somma de qua; chiede, infine, se la Regione intenda utilizzare per le finalità individuate dall'A.T.E.R.P. la somma suddetta.
Evidenziato che i fondi con finalità vincolata e destinati all'edilizia residenziale pubblica sono previsti non solo per l'A.T.E.R.P. di Crotone ma anche per altre A.T.E.R.P. del territorio calabrese, dichiara che è in corso una procedura atta a regolarizzare la situazione inerente i fondi ed una consequenziale rimodulazione degli stessi.
Rassicurato dalle dichiarazioni dell’assessore, ritiene, tuttavia, di non avere ricevuto risposte precise sui tempi tecnici che saranno necessari per la citata rimodulazione e raccomanda affinché si provveda al più presto, non essendo tollerabile più alcun ritardo.
Ricordato che con legge regionale numero 23 del 7 agosto 1999 (Norme per il trasporto pubblico locale) sono state previste all'articolo 22 (Agevolazioni tariffarie) una serie di agevolazioni tariffarie per alcune categorie di soggetti che usufruiscono del trasporto pubblico locale e che, in particolar modo, al comma 5 è stato riconosciuto il diritto di libera circolazione a favore di tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato, all'Arma dei Carabinieri, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al Corpo Forestale dello Stato, al Corpo della Guardia di Finanza, agli Agenti di Polizia Penitenziaria, purché in possesso della tessera di riconoscimento rilasciata dalla rispettiva amministrazione di appartenenza, nonché a favore dei titolari di tessere di servizio rilasciate dalla direzione generale della M.C.T. – Motorizzazione civile del Ministero dei Trasporti e della Navigazione, rileva che la normativa, ad oggi, nonostante il disposto dell'articolo 22, comma 5 della predetta legge regionale, non ha trovato applicazione e che molti appartenenti alle forze dell'ordine si sono visti multare su mezzi delle Ferrovie dello Stato e di altri vettori del trasporto pubblico locale in quanto sprovvisti di idoneo titolo di viaggio.
Chiede, pertanto, di sapere se l’amministrazione regionale intenda predisporre un apposito protocollo di intesa tra la Regione Calabria, le Ferrovie dello Stato e le altre imprese che gestiscono il trasporto pubblico locale, al fine di rendere effettivo il diritto alla libera circolazione sui mezzi del trasporto pubblico locale a favore degli appartenenti alle forze dell'ordine, nonché i relativi tempi di attuazione.
Affermato che le disposizioni normative richiamate non appaiono
chiare al riguardo in quanto si prestano a differenti interpretazioni, sostiene
che si debba piuttosto considerare che la legge in materia riconosce il diritto
di libera circolazione a favore di tutti gli appartenenti alla Polizia di
Stato, all'Arma dei Carabinieri, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al
Corpo Forestale dello Stato, al Corpo della Guardia di Finanza, agli Agenti di
Polizia Penitenziaria, purché i soggetti in questione siano in uniforme e solo
se in servizio di pubblica sicurezza. Ritiene, infine, che la soluzione della problematica generale non
sia tanto attuabile attraverso la predisposizione di un
apposito protocollo di intesa tra la Regione Calabria, le Ferrovie dello Stato
e le altre imprese che gestiscono il trasporto pubblico locale, ma richieda, piuttosto,
la copertura finanziaria, che ad oggi non è garantita, delle stesse norme.
Dichiarandosi poco soddisfatto, ritiene tuttavia doveroso tornare in seguito sull’argomento, sperando che il Dipartimento competente possa fornire al riguardo un quadro migliore ed una prospettiva più completa.
Pur considerando l’interrogazione superata dai fatti intervenuti nel frattempo, chiede, tuttavia, l’aumento dei fondi previsti in bilancio, ricordando che, il regolamento di attuazione, previsto dalla L.R. 26 febbraio 2010 numero 11 del 2010 in a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro, è stato predisposto dalla Giunta regionale.
Ricorda che attualmente
i soggetti interessati, ovvero tutti coloro che sono stati vittime di incidenti
sui luoghi del lavoro, possono presentare domanda per accedere a questo contributo,
precisando che per il 2011 è stato previsto un termine di 60 giorni, e che per
gli anni successivi le domande dovranno essere presentate nel mese di marzo.
Evidenzia, come anche
sottolineato dal consigliere Nucera, la scarsezza dei fondi previsti,
prevedendo al riguardo un incremento con procedure ad evidenza pubblica, con un
assestamento delle risorse finanziarie o la formazione di una graduatoria che
vedrebbe, così, esclusi una parte dei soggetti che hanno presentato la relativa
domanda.
Reputando positiva la risposta fornita dall’assessore, considera che un incremento del fondo per l’anno 2013 darà la possibilità di offrire ristoro a tante famiglie bisognose, vittime di situazioni tragiche.
Ricordato che la società Acquereggine versa in uno stato, a suo parere, quasi irreversibile, e così critico da paventare la cessazione di ogni attività a causa dei numerosi ritardi nei pagamenti per le quote del servizio di depurazione da parte dei comuni fruitori, e che non hanno sortito alcun effetto i diversi incontri richiesti dalle organizzazioni sindacali di categoria e gli impegni assunti da parte degli enti locali dinanzi al Prefetto di Reggio Calabria in data 2 febbraio 2012, in gran parte, peraltro, disattesi, evidenzia come la stessa società stia provvedendo alla riconsegna degli impianti di depurazione ai rispettivi comuni, provvedendo alla messa in mobilità di circa 80 dipendenti.
Evidenziato, inoltre, che la legge regionale della Calabria 29 dicembre 2010, numero 34 (collegato alla finanziaria regionale) ha statuito all'articolo 47 che le funzioni di Autorità d'Ambito di cui all'articolo 148 del Decreto legislativo numero 152/2006, previste dagli articoli 41, 42 e 43 della legge regionale 3 ottobre 1997 numero 10, a decorrere dal 1 luglio 2011, sono esercitate, senza necessità di atti amministrativi di conferimento, dalla Regione Calabria, che subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi individuati con deliberazione della Giunta regionale sulla base della situazione economica e finanziaria delle attuali Autorità d'Ambito, e ricordato, inoltre, che a decorrere dal 1° luglio 2011 è istituito l’Ambito Territoriale Ottimale, comprendente l'intera circoscrizione territoriale regionale e la medesima norma ha poi stabilito che fino al 30 giugno 2011 sono sospese le procedure, ancorché avviate, per l'affidamento del servizio e le amministrazioni provinciali, secondo quanto sancito dal comma 5 dell'articolo 43 della legge regionale numero 15 del 2008, garantiscono il prosieguo nelle attività istituzionali il quadro delineato, considera la situazione normativa del sistema del servizio idrico regionale poco omogenea, anche rispetto alla legislazione nazionale, come anche sottolineato dalla Corte dei Conti, venendosi, tra l’altro, a determinare, per il periodo transitorio, un vuoto legislativo che rischia di generare una paralisi operativa nella gestione dei servizi all'interno delle rispettive autorità d'ambito.
Considerando, pertanto, che il periodo transitorio determinatosi a seguito delle modifiche legislative regionali rischi di determinare serie difficoltà per la tutela dei posti di lavoro, ad oggi riconducibili alla società Acquereggine, e che, nel contempo, si vadano prefigurando problemi di ordine sanitario ed ambientale, stante il mancato o parziale funzionamento degli impianti di depurazione ricadenti nell'ambito territoriale numero 5, in particolare nella città di Reggio Calabria, chiede di conoscere, in ragione delle modifiche apportate alla legislazione regionale del settore, lo stato dell'iter avviato dall'amministrazione regionale sulla riorganizzazione del servizio idrico regionale e, conseguentemente, degli ATO provinciali esistenti.
Chiede, infine, di sapere quali iniziative siano state attivate, all'interno delle competenze regionali per favorire una soluzione delle problematiche afferenti la tutela dei posti di lavoro degli enti gestori e, in particolare, di quelli riconducibili alla società Aquereggine e se non sia il caso di attivare urgentemente un tavolo di concertazione con gli enti interessati e le organizzazioni sindacali di categoria che possa addivenire alla stipula di un protocollo di intesa atto a dare efficaci garanzie per salvaguardia dei livelli occupazionali, nel pieno rispetto delle modalità attuative previste dal CCNL.
Sostenuto che in merito all’iter della procedura la normativa sui servizi pubblici locali è in continua evoluzione, rileva che l’articolo 47 della legge regionale numero 34 del 2010 al terzo comma prevede che le amministrazioni provinciali debbano elaborare con i commissari liquidatori un piano di ricognizione della situazione patrimoniale ed economica degli ambiti territoriali e che, in forza del quarto comma, dovranno essere definite le linee guida.
Evidenziato, inoltre, che nella legge numero 27 del 2012 sui servizi pubblici locali in questione sono indicati gli ATO per riorganizzare i servizi pubblici locali, sottolinea come la legge regionale numero 22 del 2010 abbia già prodotto degli effetti in quanto prevede la nomina di commissari ad acta per gli enti inadempienti.
Rassicura, pertanto, che la Regione Calabria non si limiterà all’utilizzo di questa normativa ma farà in modo che trovi attuazione anche l’articolo 25 della legge numero 27 del 2012, che al secondo comma considera, in tema di affidamento del servizio per procedura ad evidenza pubblica, la tutela dei posti elemento di valutazione dell’offerta.
Pur apprezzando la volontà dell’assessore di rispondere ad una questione così complessa, si dichiara insoddisfatto, ribadendo la situazione di difficoltà e di crisi per Acquereggine e per l’intero il sistema di depurazione. Considerando, inoltre, di non avere ricevuto risposta adeguata sulle iniziative da intraprendere e sui tempi, chiede all’assessore di farsi carico della problematica, cercando di offrire soluzioni con azioni mirate a risolvere la situazione drammatica in cui versa l’Acquereggine, predisponendo, altresì, un tavolo per la trattativa e la concertazione, nel rispetto della normativa vigente.
Illustra brevemente l’interrogazione riferita alla discarica in località Zingara che, in parte realizzata, insiste su un territorio, a suo dire, sensibile per il quale non si è proceduto alla messa in sicurezza. Riferisce, quindi, che risulta esistere al di sotto della discarica una falda acquifera che rifornisce l’acquedotto pubblico e che conseguentemente numerose associazioni hanno proceduto ad inviare un esposto alle autorità competenti. Indi, alla luce di quanto premesso ed alla luce della documentazione esistente, chiede che la Giunta regionale attivi le verifiche necessarie, verifichi se l’Arpacal abbia realizzato quanto di sua competenza e se non sia il caso di monitorare costantemente il territorio interessato al fine di rilevare eventuali anomalie che potrebbero indurre alla sospensione dell’autorizzazione.
Ricordato che la discarica è stata autorizzata dal Commissiario delegato al superamento dello stato di emergenza dei rifiuti e che la Regione Calabria è stata investita esclusivamente in merito alle valutazioni di impatto ambientale, sottolinea che il decreto Via è giunto dopo le conferenze dei servizi alle quali hanno partecipato tutti gli enti territorialmente competenti che hanno espresso parere favorevole, effettuando anche sopralluoghi nella discarica durante le fasi di realizzazione. Altresì, precisa che il soggetto deputato ai controlli periodici e conclusivi è Arpacal che, ad oggi, ha rilasciato certificazioni che attestano rispondenza tra i lavori realizzati ed i requisiti richiesti dalle norme e dall’autorizzazione, anche in riferimento alla tutela della fauna. Ritiene, però, che la richiesta del consigliere Giordano si possa prendere in esame e si possa costituire un comitato tecnico per monitorare le operazioni di gestione della discarica.
Si dichiara soddisfatto per la disponibilità dimostrata dall’assessore a costituire un comitato tecnico scientifico, sottolineando la delicatezza della situazione, indi chiede all’assessore sia di indicare dei tempi precisi per la formazione del comitato sia di riferire in merito, insieme al Commissario delegato all’emergenza ambientale, alla Commissione consiliare competente. In conclusione, giudica che il sito non sia idoneo ad ospitare una discarica, al di là dell’impermeabilizzazione che vi si intende realizzare.
Ricordata la delibera dell’Asp di Cosenza numero 777 del 23 febbraio 2011 che ha annullato le procedure di stabilizzazione del personale precario, precisa che in data 14 febbraio 2012 il direttore del Dipartimento salute, dott. Orlando, ha inviato una missiva indirizzata al direttore generale della Giunta regionale ed al sub commissario Scarpelli in cui precisava che l’Asp era stata regolarmente autorizzata. Tanto premesso, chiede per quale motivo la delibera numero 777 non sia stata revocata dall’Asp di Cosenza.
Riferito che la Regione ha messo in atto tutte le azioni di competenza del Dipartimento salute, sottolinea che il dirigente dell’avvocatura regionale ha comunicato al direttore generale della Giunta, in riferimento ai precari dell’Asp di Cosenza, che ad oggi sono state attivate due Commissioni distinte per la valutazione dei titoli dei precari. Inoltre, ricordata l’esistenza di una indagine della Procura della Repubblica, precisa che alcuni dei precari contrattualizzati hanno dichiarato il possesso di requisiti difformi da quelli richiesti, indi precisa che la Regione ha richiesto all’Asp di Cosenza di verificare con puntualità quali siano le unità in possesso dei requisiti.
In riferimento al possesso dei requisiti e dei titoli, auspica che al più presto si conosca quanti siano i soggetti in loro possesso, indi, pur concordando sull’ottimo lavoro svolto dal Dipartimento, ritiene che il Presidente Scopelliti non abbia risposto all’interrogazione. Rilevato, quindi, che la delibera numero 777 contiene un falso ideologico, perché nega l’esistenza dell’autorizzazione all’avvio delle procedure di stabilizzazione, ribadisce la richiesta tesa a sapere quali siano le motivazioni che ancora impediscono all’Asp di Cosenza di revocarla e si dichiara parzialmente soddisfatto, riconoscendo la particolare attenzione posta dal Presidente della Giunta regionale.
Evidenzia che l’interrogazione è tesa a conoscere le motivazioni che hanno prodotto un ritardo di oltre 10 mesi per il pagamento dei rimborsi offerti alle famiglie a titolo di contributo a sostegno della spesa per l’istruzione scolastica e se dalla data di presentazione dell’interrogazione si è provveduto ai pagamenti suddetti.
Riferisce che il 28 settembre 2011 è stata inviata una richiesta di
parere al dipartimento bilancio per l’utilizzo delle risorse necessarie e
l’implementazione dei capitoli di spesa relativi e che lo stesso si è
nell’imminenza espresso negativamente, considerata l’esigenza di ridurre o
eliminare numerosi impegni di spesa per non sforare il patto di stabilità.
Comunica, però, che già nel corso dell’anno si è dato seguito a richiedere
l’impinguamento del capitolo di bilancio che si è recentemente realizzato,
consentendo il 20 marzo di stilare l’elenco dei beneficiari e, ad oggi, di
varare il decreto relativo ai rimborsi per i comuni con popolazione superiore
ai 5 mila abitanti, per risorse pari ad oltre 6 milioni di euro, e che il
debito inerente le restanti risorse finalizzate ai comuni con popolazione
inferiore ai 5 mila abitanti verrà a breve onorato.
Non comprendendo le differenze di procedure tra i comuni con più di 5
mila abitanti e quelli inferiori ai 5 mila, paventa il rischio che non si
riesca a breve a pagare le somme dovute.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno relativo alla prossima chiusura degli uffici giudiziari del Tribunale di Lamezia Terme, indi ricordati i provvedimenti che hanno indotto alla riduzione dei tribunali, invita l’Aula a prendere una presa di posizione netta a fronte di quella che giudica una illogica stretta sugli uffici giudiziari. Osserva, quindi, che la chiusura di determinati tribunali, così detti minori, pur consentendo un risparmio in termini economici non tiene nella dovuta considerazione la posizione geografica degli stessi, in riferimento in particolare all’insistenza di fenomeni criminali. Ritiene, quindi, che la redistribuzione degli uffici giudiziari non possa vertere esclusivamente sull’obiettivo della riduzione dei costi ma debba tenere conto di altri elementi, in particolare per quanto concerne Lamezia Terme, attraverso una analisi diretta e concreta dello stato dei territori.
Associandosi alla richiesta del consigliere Scalzo, ritiene che in riferimento alla riforma complessiva anche gli organi politici debbano essere consultati e riferisce di un incontro odierno tra una rappresentanza dell’ordine degli avvocati di Lamezia Terme ed il Ministro Severino per valutare la situazione. Ritiene, altresì, che il tribunale di Lamezia Terme debba essere tenuto in vita poiché capace di rappresentare presidio di legalità.
Pone ai voti la richiesta di inserimento che è approvata. Indi, comunica, inoltre, che, di simile contenuto, è stato presentato un ordine del giorno, a firma del consigliere Magarò, che propone di inserire all’ordine dei lavori e trattare al termine degli altri punti inseriti all’ordine del giorno. Pone ai voti l’inserimento che è approvato.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 333 di iniziativa dei capigruppo consiliari avente ad oggetto la richiesta alla Giunta regionale di procedere al trasferimento alle Unioni dei comuni delle risorse finanziarie necessarie per il mantenimento economico del personale transitato dalle Comunità montane, al fine di garantire il ripristino del pagamento delle spettanze economiche.
Pone ai voti l’inserimento della proposta che è approvata, indi passa al successivo punto all’ordine del giorno.
Illustra la proposta di legge, composta da un unico
articolo, che intende abrogare, innanzitutto, i commi 1 e 2 dell’articolo 3
della legge regionale numero 40 del 2008, che autorizzavano la Giunta regionale
a contrarre con la Banca Europea degli Investimenti un mutuo ventennale
dell’importo di euro 64.520.396,00, destinati ad incrementare le disponibilità
finanziarie dell’Accordo di Programma Quadro tra la Regione Calabria e alcuni
Comuni del Crotonese, attivato ai sensi dall’articolo 20 della legge regionale
numero 13 del 2005.
Precisato che la copertura finanziaria del mutuo
ventennale era assicurata dalle royalties (rendite minerarie) per lo
sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi nelle acque antistanti Crotone
corrisposte dal concessionario alla Regione Calabria a partire dal 2007 e fino
alla data di estinzione prevista, riferisce che il disegno di legge in
discussione prevede, poi, al comma 2 di destinare le royalty, fino ad
oggi vincolate alla copertura del mutuo, alle medesime finalità previste
dall’articolo 20 della legge regionale numero 13 del 2005, dirette a realizzare
un programma di sviluppo economico ed occupazionale dell’area del Crotonese.
Preso atto delle modifiche apportate alla gestione dei fondi vincolati dall’articolo 5, commi 5 e 6, della legge regionale numero 47 del 2011, nonché delle indicazioni del Dipartimento bilancio, riferisce la formulazione di un emendamento tecnico finalizzato ad apportare modifiche al testo originario della legge prevedendo il trasferimento delle risorse disponibili ai Comuni del Crotonese per un importo aggiornato pari ad euro 28.483.843,19 e autorizzando il Dipartimento bilancio ad apportare le necessarie variazioni mediante riallocazione annuale delle risorse nei relativi capitoli di bilancio.
Comunicato che sulla proposta di legge in discussione è stato presentato un emendamento a firma dei consiglieri Sulla, Pugliano, Pacenza, De Masi e Dattolo che propone di sostituire il comma 3 dell’articolo 1 aggiungendo dopo le parole “… e 2006” le parole “… nonché 2007,2008”, dispone una breve sospensione dei lavori per consentire al relatore e all’assessore al bilancio di esprimere un parere in merito.
La seduta sospesa alle 14,23 riprende alle 14,27
Chiede che il parere sia espresso dall’Assessore al bilancio.
Comunica che l’Esecutivo si rimette alla decisione dell’Aula.
Posto ai voti l’emendamento che è approvato all’unanimità, pone ai voti l’articolo unico che è approvato e, quindi, la legge nel suo complesso che è approvata così come emendata con autorizzazione al coordinamento formale.
Illustra la proposta di legge, approvata all’unanimità dalla Commissione
consiliare, che riguarda una modifica ed integrazione da apportare alla
legge regionale numero 26 del 2007, istitutiva della Stazione Unica Appaltante
(SUA) e, precisamente, l’introduzione, dopo l'articolo 12, di una norma finalizzata alla tutela e alla
salvaguardia dei posti di lavoro e dei livelli retributivi attraverso l’inserimento
nei bandi di gara e negli avvisi per gli appalti di servizi di Enti pubblici
regionali, Enti sub-regionali ed anche Enti locali che utilizzano fondi
regionali e comunitari di clausole a tutela dei lavoratori quali, in
particolare, l’obbligo per le ditte aggiudicatarie di appalti di assorbire il
personale delle ditte non aggiudicatarie.
Comunicato che sulla proposta di legge sono stati presentati degli emendamenti da parte del consigliere Grillo, lo invita a ritirarli ed a predisporre un progetto di legge distinto.
Ritira gli emendamenti.
Esprime il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico per l’ottima iniziativa legislativa evidenziando le difficoltà in cui si trovano spesso gli enti locali.
Sottolineata l’importanza della proposta di legge di sua iniziativa, esprime apprezzamento per la sensibilità dimostrata dall’Aula nell’approvazione del provvedimento.
Considerato che la disposizione riguarda le procedure ad evidenzia pubblica finanziate con contributi regionali e comunitari, propone l’approvazione di un ordine del giorno affinché gli enti locali tengano conto di tale disposizione anche per iniziative finanziate con fondi diversi al fine di creare uniformità.
Esprime piena ed assoluta condivisione alla proposta del consigliere Principe, evidenziandone i ritorni positivi.
Condivide le osservazioni espresse dai consiglieri Principe e Chiappetta.
Precisa che esiste già il riferimento agli Enti Locali.
Pone ai voti l’articolo che è approvato e, quindi, la proposta di legge nel suo complesso, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale, disponendo, altresì, la predisposizione di un ordine del giorno.
Illustra la
proposta di provvedimento amministrativo, già ampiamente illustrata nella
precedente seduta del Consiglio regionale, riferendo che la terza Commissione, nella seduta del 26
aprile 2012, ha ritenuto di apportare una modifica all’articolo 9, comma 1,
relativo allo statuto della Fondazione arberesh di Calabria stabilendo
che il Consiglio di Amministrazione sia composto da: il
Presidente, designato dall’Assessore Regionale alle Minoranze linguistiche; tre
membri designati dall’assemblea dei sindaci dei comuni delimitati ai sensi
della Legge 482/99; un membro esperto designato dall’Assessore regionale alle
Minoranze linguistiche; due membri designati dal Consiglio regionale e un
membro nominato dalle province nei cui ambiti ricadono comuni di minoranza
linguistiche ai sensi della legge 482/99.
Sottolineata preliminarmente la complessità della materia oggetto della proposta di provvedimento amministrativo in discussione ed evidenziata la necessità di salvaguardare le minoranze linguistiche, riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, auspica che si compia una attenta riflessione di carattere politico, in merito a diversi aspetti procedurali, politici e gestionali connessi alla problematica in esame.
Sottolineata la necessità di riconoscere un ruolo importante alle Associazioni rappresentative delle minoranze linguistiche nella gestione delle Fondazioni e affermato di non voler creare dissenso tra le diverse comunità, comunica di aver presentato alcuni emendamenti che provvederà ad illustrare successivamente auspicando un confronto sereno sulle sue proposte e una attenta riflessione da parte dell’Esecutivo regionale.
Premesso di essere favorevole alla proposta, suggerisce a nome del gruppo del Partito democratico alcune modifiche: innanzitutto non ritiene corretto dal punto di vista istituzionale che il Presidente del Consiglio di amministrazione sia nominato dall’assessore al ramo e propone che in sede di coordinamento formale si preveda che sia nominato dalla Giunta regionale su suggerimento dell’assessore al ramo. In merito, poi, ai rappresentanti nominati dal Consiglio regionale, chiede sia indicato nel testo che uno dei due membri è nominato dalla minoranza. Favorevole, inoltre, agli emendamenti volti ad inserire rappresentanti delle associazioni espressione delle minoranze, chiede di trovare una soluzione mediana prevedendo un solo rappresentante di quest’ultime in ogni Consiglio di amministrazione per evitare di rendere pletorici questi strumenti. Conclude manifestando il suo favore alla nomina di un membro esperto da parte dell’assessore alla cultura.
Ricordato che tale provvedimento è stato approvato in Commissione seguendo le indicazioni ricevute dal Consiglio regionale, prende atto degli interventi ascoltati poc’anzi ed ipotizza che si possano modificare in coordinamento formale le previsioni relative alla nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione e dei due membri da parte del Consiglio regionale. Chiede, quindi, il ritiro degli emendamenti che ampliano il numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, in quanto, a suo avviso, rischiano di appesantire il lavoro di tale strumento.
Esprime il voto favorevole del gruppo dell’ UDC per una iniziativa che rilancia, a suo avviso, una nuova sensibilizzazione verso popolazioni storiche del nostro territorio. Sostenendo, poi, che tale proposta possa dare una marcia in più al territorio anche a livello nazionale, chiede che sia sostenuta la candidatura a patrimonio dell’Unesco di tale risorsa culturale.
Favorevole alla proposta del consigliere Principe di un unico rappresentante delle associazioni iscritte all’albo regionale indispensabile nel Consiglio di amministrazione, si dichiara disposto a ritirare gli altri emendamenti.
Rimarcata la necessità di coinvolgere il territorio, sottolinea, inoltre, che, a suo avviso, sarebbe opportuno non parlare di area grecanica, ma di area calabro greca.
Dispone che si passi all’esame degli emendamenti.
Illustra l’emendamento protocollo numero 21996 all’articolo 9 comma 1 prevedente la nomina di tre membri dell’associazione “arbereshe di calabria” all’interno del Consiglio di amministrazione.
Chiede che si proceda con ordine, trattando gli emendamenti articolo per articolo.
Chiede il ritiro dell’emendamento.
Rammenta all’Aula di aver presentato un emendamento con il medesimo contenuto.
Al fine di cercare di mediare ulteriormente, suggerisce di prevedere che l’assessore indichi un esperto sentite le associazioni.
Intima di mettere ordine nella discussione o di rinviare la proposta in Commissione.
Ricordato che la proposta è già tornata in Commissione per un riesame su indicazione precisa dell’Aula e che è stata licenziata all’unanimità, si dichiara contrario ad un ulteriore passaggio e chiede di andare avanti ed approvare la proposta di provvedimento amministrativo.
Ad integrazione del suo precedente intervento, ribadisce che si tratta di un provvedimento già rinviato nella Commissione competente per le eventuali variazioni sottolineando che in Commissione lo stesso è stato approvato all’unanimità e che era stato previsto che un comitato ristretto provvedesse a dirimere eventuali dubbi e ad apportare eventuali modifiche che, tuttavia, però non sono state poste in essere. Indi, chiede che si proceda con l’approvazione del testo nella seduta odierna.
Evidenzia come da un punto di vista formale sia necessario esaminare il progetto di legge e gli eventuali emendamenti articolo per articolo.
Pone in discussione lo Statuto della Fondazione Arberesh di Calabria; pone in votazione gli articoli 1 (Denominazione), 2 (Sede), 3 (Socio fondatore- sostenitori), 4 (Finalità), 5 (Patrimonio), 6 (Fondo di gestione ), 7 (Organi), 8 (Presidente) dello Statuto della Fondazione Arberesh di Calabria che sono approvati, indi pone in discussione l’articolo 9 (Consiglio di Amministrazione) e l’emendamento protocollo numero 21772 a firma del consigliere Tripodi.
Illustra l’emendamento in cui, a suo avviso, la discussione, sin qui svolta, è sintetizzata in quanto prevede che all’interno del consiglio di amministrazione della fondazione sia nominato un membro in rappresentanza delle associazioni iscritte all’albo regionale di cui all’art. 4 della Legge regionale 482 del 1999.
Chiede al consigliere Tripodi di ritirare l’emendamento in discussione.
Chiede che l’emendamento sia votato per appello nominale.
Chiede al Presidente di mettere ai voti solo la parte riguardante la nomina di un membro in rappresentanza delle associazioni, atteso che l’Aula già ha trovato un accordo in merito alle altre previsioni contenute.
Sottolineato come l’emendamento in discussione preveda tre membri in rappresentanza delle associazioni, afferma che si tratta di un numero eccessivo e che è opportuno prevedere un solo membro senza diritto di voto.
Affermato che c’è un suo emendamento che va nella stessa direzione propone che venga posto in essere un coordinamento formale tra questi emendamenti.
Pone in votazione gli articoli 9 (Consiglio di amministrazione) come modificato, 10 (Revisore dei conti), 11 (Comitato dei sostenitori), 12 (Direttore ), 13 (Commissione scientifico culturale), 14 (Gratuità delle cariche), 15 (Esercizio finanziario), 16 (Prima applicazione ),17 (Riconoscimento giuridico), 18 (Modifiche), 19 (Scioglimento della fondazione), 20 (Foro competente), 21 (Rinvio), che sono approvati, indi pone in discussione l’articolato inerente lo Statuto della Fondazione Grecanica di Calabria e l’emendamento a firma Nucera avente ad oggetto la modifica della denominazione dalla Fondazione in Fondazione Calabro-Greca.
Esprime parere favorevole.
Pone in votazione l’emendamento a firma del consigliere Nucera, che è approvato, indi l’articolo 1 (denominazione), che è approvato e pone in discussione l’emendamento protocollo numero 21765 a firma del consigliere Tripodi.
Illustra l’emendamento affermando che lo stesso prevede che la sede della Fondazione sia istituita presso l’Istituto Regionale di studi Elleno-Calabri.
Pone in votazione l’emendamento protocollo numero 21765 che è approvato, indi pone in votazione gli articoli 2 (Sede), 3 (Socio fondatore- sostenitori),4 (Finalità), 5 (Patrimonio),6 (Fondo di gestione ),7 (Organi), 8 (Presidente), 9 (Consiglio di amministrazione), 10 (Revisore dei conti), 11 ( Comitato dei sostenitori), 12 (Direttore ), 13 (Commissione scientifico culturale), sono approvati indi pone in discussione l’emendamento protocollo numero 21774 a firma del consigliere Tripodi.
Illustra l’emendamento che prevede la sostituzione della locuzione “può” con “deve”.
Pone in votazione l’emendamento protocollo numero 21774 che è approvato e gli articoli 13 (Commissione scientifico culturale), 14 (Gratuità delle cariche), 15 (Esercizio finanziario) , 16 (Prima applicazione) che sono approvati, indi pone in discussione l’emendamento protocollo numero 21775 a firma del consigliere Tripodi.
Illustra l’emendamento affermando che lo stesso prevede che le nomine del consiglio di amministrazione, già effettuate, decadono.
Esprime parere favorevole all’emendamento.
Posto in votazione l’emendamento protocollo numero 21775 che è approvato, pone in votazione gli articoli 17 (Riconoscimento giuridico), 18 (Modifiche), 19 (Scioglimento della fondazione), 20 (Foro competente), 21 (Rinvio),che sono approvati, indi pone in discussione l’articolato relativo allo Statuto della Fondazione Occitana.
Puntualizza che all’articolo 9 c’è un errore di trascrizione in quanto il sindaco di un solo comune può essere nominato quale componente del consiglio di amministrazione.
Pone in votazione gli articoli 1 (Denominazione), 2 (Sede), 3 (Socio fondatore- sostenitori), 4 (Finalità), 5 (Patrimonio) ,6 (Fondo di gestione ),7 (Organi), 8 (Presidente), 9 (Consiglio di amministrazione), 10 (Revisore dei conti), 11 (Comitato dei sostenitori), 12 (Direttore), 13 (Commissione scientifico culturale), 14 (Gratuità delle cariche), 15 (Esercizio finanziario), 16 (Prima applicazione ), 17 (Riconoscimento giuridico), 18 (Modifiche), 19 (Scioglimento della fondazione), 20 (Foro competente), 21 (Rinvio), che sono approvati.
Esprime la sua soddisfazione per il provvedimento approvato e raccomanda all’assessore Caligiuri la risoluzione dei problemi riguardanti la dotazione organica degli istituti, destinando, eventualmente, personale della Giunta o del Consiglio e l’assegnazione alle Fondazioni di una dotazione finanziaria.
Ritenuto meritorio l’aver organizzato gli Istituti in Fondazioni , reputa che a questi organismi debba essere riconosciuta la possibilità di essere operativi fornendogli personale qualificato magari attraverso il recupero dei progetti previsti in due APQ precedentemente presentati e che la Giunta regionale dovrebbe recuperare.
Pone in votazione la legge nel suo complesso che è approvata all’unanimità come emendata.
Legge un seguito di comunicazioni.
Sottolineata l’importanza del dibattito sviluppatosi sullo statuto delle fondazioni minoranze linguistiche che rappresentano una ricchezza per il territorio, evidenzia che l’assessorato sta cercando di valorizzarle sempre di più, anche attraverso progetti realizzabili con risorse finanziarie del Por; conclude affermando che saranno accolte le indicazioni suggerite dal consigliere Tripodi e che saranno ricercati, con gli uffici, percorsi perseguibili.
Riferisce che la proposta di legge introduce modifiche all’articolo 40 della legge regionale numero 13 del 5 aprile 1983, al fine di adeguare le disposizioni ivi contenute sia alle nuove disposizioni statutarie sia alla consolidata giurisprudenza costituzionale in materia di referendum consultivo obbligatorio in caso di circoscrizioni territoriali. In particolare, sottolinea che è stabilito che, a fronte di una interpretazione estensiva del concetto di “popolazioni interessate”, valida nella generalità dei casi, si debba ritenere ammissibile, in linea con il dettato costituzionale, la scelta di escludere porzioni della popolazione dalla partecipazione al referendum, qualora non sussistano in capo alla stessa interessi qualificati relativamente agli effetti di una modificazione territoriale. La proposta di legge si propone di adeguare la vigente normativa regionale in tema di referendum consultivi alla più consolidata giurisprudenza costituzionale in materia, al fine di affermare un principio di equità nello svolgimento della consultazione referendaria, a tutela del diritto delle popolazioni in capo a cui sussiste effettivamente interesse in ordine agli effetti di una eventuale modificazione di circoscrizioni comunali. Conclude affermando che la proposta di legge consta di un unico articolo suddiviso in 4 commi e che non comporta costi aggiuntivi, per cui non si rende necessaria la relazione economica né la norma finanziaria.
Sottolineata l’importanza del
testo in discussione, plaude il fatto che finalmente
Pone in votazione l’articolo unico che viene approvato, indi pone in votazione il provvedimento nel suo complesso che viene approvato all’unanimità.
Sottolineato che
Giudicato il provvedimento
meritevole di attenzione, come evidenziato dal Presidente Imbalzano, ritiene
che
Sottolineato che sono state messe in evidenza le criticità dei bilanci di tutte le Aterp delle diverse province, anche perché sono simili tra loro, ritiene necessario che, per evitare che anche il prossimo anno ci si trovi con gli stessi problemi nei documenti contabili, l’assessore e gli uffici competenti si debbano attivare affinché i bilanci siano lo specchio della trasparenza.
Pone in votazione il provvedimento che viene approvato.
Propone, vista l’importanza dell’argomento e gli emendamenti presentati da alcuni colleghi che meritano attenzione, di rinviare la proposta di legge alla prossima seduta di Consiglio, affinchè il tema sia maggiormente approfondito.
Condivide la proposta del consigliere Grillo.
Accoglie la proposta avanzata dal consigliere Grillo e rinvia la discussione del provvedimento alla prossima seduta.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno
relativo all’esodo volontario del personale del Consiglio regionale e
della Giunta regionale ai sensi dell’articolo 13 della legge regionale numero
34/2010 e di un ordine del giorno relativa alla sentenza numero 2325/2012 con
cui il Consiglio di Stato ha respinto gli appelli principali ed incidentali
proposti dai 33 operatori informatici, dipendenti del Consiglio regionale,
contro la sentenza del Tar di Reggio Calabria che statuiva l’obbligo del
Consiglio regionale di ripetere la prova pratica del concorso per titoli ed
esami. Comunicando che, al riguardo,
i capigruppo di maggioranza hanno presentato un’apposita mozione in forza della
quale si intende impegnare la Giunta regionale alla risoluzione della
problematica che è già stata sottoposta all’attenzione della Conferenza
Stato-regioni al fine di poter costantemente monitorare l’attività del tavolo
tecnico, già costituito, chiede, pertanto, che possa discutersi.
Pone ai voti l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno
relativo all’esodo e dell’ordine del giorno relativo ai 33 operatori
informatici che sono approvati.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di una mozione con cui
impegnare il Presidente e la Giunta regionale a promuovere ogni iniziativa che
miri a sostenere moralmente il Comitato No Lombroso, affinché si giunga alla
restituzione delle spoglie trattenute nel museo di antropologia criminale
“Cesare Lombroso” di Torino ai discendenti o alle amministrazioni comunali di
origine che ne abbiano fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che
nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio
Loffredo, parroco del rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengano
inumati nel cimitero delle Fontanelle di Napoli.
Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno della mozione che è
approvato.
Chiede se i due ordini del giorno possano essere unificati.
Esprimendosi negativamente, chiede di conferire presso il banco della
presidenza.
Invita i capigruppo a conferire presso il banco della presidenza.
(I capigruppo si portano al
banco della presidenza)
Comunica che è stato deciso di presentare un ordine del giorno comune
che verrà discusso alla prossima seduta di Consiglio regionale.
Pone in votazione gli ordini del giorno, con cui la Giunta regionale si
impegna ad intervenire presso il Governo e a porre in essere le misure e le
azioni più idonee affinché non vengano soppressi il Tribunale e la Procura di
Lamezia Terme, che sono approvati con autorizzazione al coordinamento formale.
Pone in votazione l’ordine del giorno, che è approvato.
Pone in votazione la mozione che è approvata.
Plaude con orgoglio all’iniziativa che, se sostenuta, contribuirà a spazzare via i pregiudizi ed i luoghi comuni legati alla regione.
Rinvia la trattazione della proposta di legge alla prossima seduta di Consiglio regionale.
Comunica all’Aula che il Gruppo del popolo delle libertà ed i gruppi della maggioranza hanno chiesto al prefetto di Catanzaro di intervenire per la definizione della questione relativa alle procedure elettorali.
Manifesta contrarietà in quanto ritiene che alla questione sollevata siano estranei tanto il Consiglio regionale quanto la prefettura che dovrebbe solo conservare le schede elettorali, considerando che ogni operazione successiva seguirà il suo corso e, laddove ce ne fosse motivo, si potrà sempre ricorrere all’Autorità giudiziaria competente.
Terminati i lavori d’Aula, dichiara tolta la seduta.
La seduta termina alle 16,35
La dirigente del Servizio
(dott.ssa Ester Latella)