IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
25.
SEDUTA DI LUNEDI’ 7 NOVEMBRE 2011
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’
Inizio lavori
h. 16,53
Fine lavori h. 21,51
INDICE
TREMATERRA Michele, assessore
all’agricoltura
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
TREMATERRA Michele, assessore
all’agricoltura ed alla forestazione
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
In memoria delle vittime dell’alluvione in Liguria
FEDELE Luigi , relatore,*,*,*,*
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente)
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto)
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)
Presidenza del Presidente Francesco
Talarico
La seduta inizia alle 16,53
Avviati i lavori dà la parola al segretario questore per la lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
Pone in votazione il verbale della seduta precedente che è approvato
senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni, indi dispone si proceda alla discussione delle interrogazioni a risposta immediata.
Illustra l’interrogazione, premettendo che l’Arssa (Agenzia regionale
per lo sviluppo ed i servizi in agricoltura) è stata già posta in liquidazione,
insieme all’Afor, e che
Evidenzia, inoltre, di aver già chiesto, in Commissione, notizie
dettagliate dell’esatto ammontare del patrimonio, dei debiti e dei crediti sia
dell’Arssa che dell’Afor.
Sottolineato che già in Commissione è stata in parte affrontata la
tematica, evidenzia che la maggior parte delle risorse vengono utilizzate per
pagare gli stipendi agli idraulici-forestali.
Rende noto che presto, vista la richiesta dell’onorevole Guccione,
saranno disponibili gli atti e, pertanto, sarà disponibile il dettaglio della
liquidazione. Nel merito della interrogazione evidenzia che questi enti,
nonostante siano posti in liquidazione hanno continuato a svolgere l’attività
ordinaria e che conseguentemente le nomine in scadenza sono state prorogate per
garantire l’ordinaria amministrazione, puntualizzando comunque che due dei
dirigenti hanno già dato le dimissioni.
Rammentati i rilievi avanzati dalla Corte dei Conti sulla gravità della
situazione dell’Afor e dell’Arssa, dichiara di non essere completamente
soddisfatto della risposta e spera che entro il 31 dicembre il Consiglio possa
approvare la riforma di questi due enti.
Premesso che l’interrogazione era stata presentata per sapere se rispondesse al vero che i mancati pagamenti a favore dei titolari di farmacia ricadenti nell’ambito dell’ASP 5 fossero riconducibili alla mancata comunicazione del codice identificativo di gara (CIG), motivazioni in parte superate, tenuto conto che gli stessi dovevano avvenire in seguito di concessioni e non di gara, chiede di sapere a che punto siano i pagamenti e se si registrino ritardi e in tal caso quali ne siano le cause.
Ricorda, infine, che nell’ultime settimane si è ripetuto un ulteriore
blocco dei pagamenti che mette in crisi il settore.
Precisa che il problema è stato superato, che a breve si provvederà al
saldo delle spettanze, rimanendo ancora, però, in sospeso alcune somme
pregresse relative agli anni sono 2006-2008.
Prende atto della risposta dichiarando di essere parzialmente
soddisfatto, tuttavia a suo avviso occorrono azioni più incisive, per cui
auspica che si vada nella direzione di saldare tutto il pregresso.
Illustra l’interrogazione tesa a chiedere al Presidente della Giunta regionale di intervenire, attraverso l’adozione di atti amministrativi, al fine di sbloccare la situazione finanziaria che rende sempre più difficile la condizione economica degli operatori della salute mentale che non hanno ancora ricevuto il pagamento delle somme spettanti per i servizi erogati. A tal proposito, evidenziato che con legge numero 136 del 2010, “Piano straordinario contro le mafie”, tutti i movimenti finanziari relativi ai lavori, ai servizi e forniture devono essere registrati sui conti correnti dedicati, idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni, riferisce che le cooperative sociali interessate hanno provveduto a comunicare detto numero di conto, censurando le motivazioni addotte dal Dipartimento per non procedere ai summenzionati pagamenti, consistenti nella mancata comunicazione del CIG (Codice identificativo di gara).
Precisato che il problema del Codice identificativo
di gara non è l’elemento che ha bloccato i pagamenti e che al momento è stato predisposto
l’atto deliberativo che dispone la spesa del trimestre, evidenzia che sono in
pendenza alcuni residui; ribadisce, quindi, che il problema è superato e presto
ci saranno i pagamenti di quanto sospeso.
Afferma di essere parzialmente soddisfatto della
risposta e auspica che non si reiteri la situazione.
Attesa l’assenza dell’assessore competente rinvia la trattazione alla prossima seduta.
Concorda sul rinvio, precisando, però, che l’interrogazione è stata già rinviata più volte.
Premesso che l’interrogazione risale al mese di luglio e che i bandi relativi ai “Pia Turismo Nuova Ricettività” e “Pia Turismo Ampliamento Ricettività”, pubblicati dal Dipartimento turismo della Giunta regionale, prevedevano la presentazione di progetti da parte delle imprese entro il 30 giugno 2010 e lo svolgimento dell’attività istruttoria in un tempo pari a 90 giorni dalla scadenza dei termini, e che, a quella data, benché per il bando “Pia Turismo Nuova Ricettività” siano state pubblicate le graduatorie, non vi era alcuna notizia degli esiti istruttori relativi al bando “Pia Turismo Ampliamento Ricettività”, chiede di conoscere le ragioni di tale ritardo e di come si intenda procedere in futuro per mettere a regime tali procedure.
Precisato che il 16 settembre è stata pubblicata la graduatoria provvisoria e che sono stati presentati numerosi ricorsi, riferisce che si prevede entro il 30 novembre di emanare i decreti attuativi.
Evidenziato che spesso il ritardo viene attribuito superficialmente al cambio di amministrazione, non essendoci stata modifica nel bando, dichiara di essere insoddisfatto.
Affermato che l’interrogazione è riferita ad una delibera di Giunta regionale del luglio scorso attraverso cui si prevede l’istituzione di un’azienda pubblica cui trasferire tutto il personale dipendente dell’Arssa, senza distinzione alcuna tra quello con contratto di funzione pubblica e quello con contratto di diritto privato, chiede di sapere che sorte seguiranno da un punto di vista giuridico economico i circa 250 dipendenti, selezionati a seguito di bando pubblico con procedura di corso concorso. Evidenziato, quindi, che sia i sindacati sia le associazioni professionali richiedono il mantenimento delle funzioni pubbliche di detti dipendenti, così come avvenuto nella maggior parte delle regioni italiane, ricorda che le attività dei divulgatori rispondono ad una direttiva europea del 1979 e sono finalizzate a sostenere le attività agricole. Alla luce di quanto esposto, ritiene che alcune funzioni vadano mantenute al sistema pubblico, stante la specifica professionalità dei soggetti interessati, giudicando ardita una scelta differente.
Chiarito che la Giunta regionale non ha deliberato in materia, ma è in procinto di presentare un progetto di riforma in materia di agricoltura, invocato da tutto il sistema agricolo, e che, a fronte dell’attività posta in essere negli anni dall’Arssa, si è registrato, a suo dire, un incremento del Pil in materia, riferisce che intento della proposta è quello di consentire la creazione di una nuova struttura pubblica che si occupi esclusivamente di agricoltura, in cui i divulgatori, a suo avviso altamente qualificati, troveranno impiego. Inoltre, in riferimento all’ipotesi di trasferimento del personale nei ruoli della Giunta ne esclude la praticabilità, riferendo che è intendimento dell’assessorato continuare a puntare su un’azienda pubblica finalizzata a sostenere le aziende private in agricoltura, assicurando che la natura giuridica dei contratti dei divulgatori non verrà modificata.
Illustra il contenuto dell’interrogazione,
tesa a conoscere quali iniziative immediate ed urgenti il Presidente della
Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, nella sua veste di Commissario della
Sanità calabrese, vuole porre in essere per affrontare e superare le criticità
riscontrate nella gestione del Piano di rientro, tra cui, in primo luogo, una
applicazione, a suo dire, non corretta del Decreto n. 18 laddove, posto un fabbisogno
dei posti letto per "acuti" nella misura di 2,5 ogni mille abitanti,
si riscontra ad oggi, nella provincia di Cosenza, un numero di posti letto
inferiore dello 0,6 per cento ogni mille abitanti in meno, con chiari pericoli
per la salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza.
Denuncia altresì il sottodimensionamento
dell'ospedale HUB (Azienda Ospedaliera dell'Annunziata) e dei tre centri Spoke
(Castrovillari, Rossano-Corigliano, Paola-Cetraro), attualmente oggetto di accorpamenti
di reparti, riduzione di posti-letto e soppressione di servizi sanitari per
mancanza di personale medico e paramedico; il mancato potenziamento dei servizi
sanitari territoriali ed una spesa sanitaria regionale pro-capite suddivisa per
province che evidenzia uno squilibrio tra i diversi territori constatato nella
seduta del 19 luglio 2011 dal Tavolo Massicci e dal Comitato per
Invita i consiglieri a prestare attenzione alla discussione.
Evidenziato che il Piano di rientro rappresenta un atto dovuto e necessario, sottolinea che i parametri citati, relativi all’Asp di Cosenza e non solo, cioè i 2,5 posti letto per acuti ogni mille abitanti, risultano essere rispettati, nonostante non siano stati approvati ancora gli atti aziendali che, ricorda, potrebbero sanare eventuali squilibri esistenti. Inoltre, riferisce che la scelta del numero di posti letto e delle specialità dovranno corrispondere all’appropriatezza delle prestazione ed all’erogazione dei Lea da rispettare anche nelle fasi seguenti l’attuazione del Piano di rientro.
Rilevato un errore nei parametri riferiti dalla Vicepresidente, attesi i decreti del Commissario governativo n. 18 e n. 106 (che ha inserito i posti letto multidisciplinari diurni), evidenzia che non si è registrato un potenziamento dei sistemi territoriali e che l’Hub di Cosenza, ex decreto 18, manca delle strutture e dei servizi propedeutici alla sua identificazione quale Hub. Indi, denunciato che in Provincia di Cosenza non sono rispettati i Lea e che il Piano di rientro non è applicato, invita l’intero Consiglio regionale a prendere atto del rischio che entro il 31 dicembre non sia possibile avere un riequilibrio dei conti in materia sanitaria, cosi come imposto dal Tavolo Massicci, fatto che a suo avviso potrebbe portare ad una conseguente revoca dell’attuale Commissario.
Comunica che la discussione dell’interrogazione è rinviata, attesa l’assenza dell’assessore competente.
Comunica che la discussione
dell’interrogazione è rinviata, attesa l’assenza dell’assessore competente.
Comunica che l’interrogazione è
rinviata per assenza del proponente.
Comunica che l’interrogazione è
rinviata per assenza del proponente.
Evidenziato che l’Asp di Cosenza ha un numero notevole di lavoratori precari che svolgono attività essenziali per la garanzia dei Lea, sin dal 1998, così come riferito in sede di Commissione dal sub Commissario Scarpelli, stigmatizza la scelta di non procedere alla loro stabilizzazione, assumendo quale motivazione l’assenza dei titoli necessari. Altresì, evidenzia che per un elevato numero di precari, che svolge attività infermieristiche, non si è proceduto alla stabilizzazione, benché i rispettivi contratti siano in scadenza e nonostante le attività poste in essere dagli stessi vengano riconosciute quali essenziali per l’erogazione delle prestazioni.
Ricordato che la situazione di precariato cui l’interrogazione fa riferimento risale alle legislature precedenti, sottolinea la necessità di trovare soluzioni concrete e definitive, assicurando che il Presidente Scopelliti, in qualità di Commissario, sta procedendo ad esaminare tutte le ipotesi percorribili, in termini legislativi e rispettosi dei vincoli imposti dai Ministeri e dal Tavolo Massicci.
Dichiaratosi soddisfatto della risposta, dalla quale evince la disponibilità del Governo regionale di procedere alla stabilizzazione del personale suddetto, accoglie positivamente l’impegno che giudica solenne e formale.
Levatosi in piedi, chiede all’Aula di osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’alluvione in Liguria, alla quale, ricorda, la Calabria è accomunata dal dramma rappresentato dal dissesto idrogeologico.
(I consiglieri e tutti i presenti si levano in piedi ed osservano un
minuto di silenzio)
Disposto che si passi al successivo punto all’ordine del giorno convoca
i capigruppo al banco della Presidenza.
Ripresi i lavori, dà la parola al consigliere Principe.
Chiede il rinvio del punto, avendo la minoranza avviato un percorso di
confronto ancora da concludere.
Preso atto della mancanza di sintesi della minoranza, per garanzia della
quota loro spettante, si dichiara favorevole al rinvio.
Rinviato il punto alla prossima seduta del Consiglio regionale, dispone
che si passi al terzo punto all’ordine del giorno.
Illustra il Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile realizzato
dal dipartimento Turismo con l’assistenza tecnica di Invitalia, sottolineando
come, sino adesso, l’assenza di una strategia complessiva si sia tradotta in un
sistema imprenditoriale disomogeneo, nella scarsa rappresentatività
istituzionale del settore, nella forte specializzazione del mercato turistico
nel prodotto balneare. Evidenzia, poi, come il documento, in linea con le
indicazioni legislative, illustri la strategia di azioni sostenibili per le
aree ed i prodotti regionali a maggiore attrattività turistica sulla base dei
principi di sostenibilità enunciati dall’Unione Europea, in raccordo con gli
strumenti di pianificazione strategica del comparto turistico in Calabria ed in
coerenza con gli obiettivi del Por Calabria 2007-2013. Spiega, poi, che il
documento si articola in quattro sezioni: la prima riguardante il contesto
documentale di riferimento dell’elaborato; la seconda che fornisce una lettura
del contesto competitivo in cui si inserisce la regione Calabria; la terza che
individua gli obiettivi generali, le linee strategiche e le tipologie di azioni
volte da incidere sulle criticità; la quarta contenente il glossario dei
principali termini utilizzati e gli allegati.
Prosegue indicando come finalità principale del Piano una strategia
complessiva dello sviluppo turistico con lo scopo di aumentare la competitività
e promuovere lo sviluppo integrato e sostenibile delle risorse presenti sul
territorio, attraverso una strategia di diversificazione dell’offerta che
conduce agli obiettivi generali: accrescere la competitività del mercato, riequilibrare
la distribuzione spaziale, migliorare la qualità dei servizi, rafforzare e
qualificare l’offerta ricettiva, sostenere la gestione imprenditoriale,
rafforzare la percezione esterna dei territori, costruire una nuova alleanza
tra pubblico e privato, tra Regione e livello locale, tra offerta turistica e
servizi. Ricorda, infine, che la proposta in esame è stata ampiamente discussa
in Commissione con molti emendamenti proposti dall’opposizione e recepiti per
un Piano che sia della Calabria intera.
Ritiene necessaria un’ampia riflessione per quello che, a suo dire, è
uno dei settori trainanti dell’economia calabrese. Dichiara, poi, di non essere
soddisfatto della discussione avvenuta in Commissione a causa della scarsa
apertura della Giunta regionale nei confronti della richiesta della minoranza
di rivedere gli obiettivi e fare scelte strategiche diverse, senza concentrarsi
esclusivamente sulla modifica delle aree a maggiore vocazione turistica, con,
inoltre, macroscopiche dimenticanze e l’esclusione di aree con grandi
tradizioni, cui ha sopperito la Commissione. Si sarebbe augurato che si
entrasse nel merito del Piano che, a suo dire, contiene elementi di forte
criticità, che non trasmette spunti importanti rispetto ad obiettivi strategici
di breve e medio periodo. La più grande criticità, da lui segnalata, è che il
Piano non punta su innovazione e competitività, mancando, così, di un elemento
di rottura rispetto al modo tradizionale di pensare il turismo. Rimarca,
inoltre, che il Piano non è in linea con la legge regionale sul turismo
integrato, che non sono state accolte le osservazioni della minoranza nè quelle
di Confindustria che suggeriva di puntare sul turismo termale, incentrando la
discussione solo sui comuni, senza dare spazio ai piani ed ai progetti proposti
dai sistemi turistici locali.
Contesta, inoltre, il mancato coinvolgimento dei principali attori del
settore, e l’assenza di una condivisione che poteva diventare un valore.
Critica, infine, la persistente mancanza di un assessore al turismo che
penalizza il settore a causa della carenza della dovuta attenzione ed invita il
Presidente Scopelliti ad assegnare al più presto questa importante delega.
Definisce, quindi, il Piano solo un documento di spesa fine a se stesso privo dell’indicazione
delle risorse, né delle linee strategiche e senza prevedere una pur necessaria
rimodulazione del Por.
Conclude evidenziando come il Piano presenti molte strozzature che
rendono la Calabria poco competitiva: non propone soluzioni per destagionalizzare
l’offerta, non coglie le considerazioni fatte dall’osservatorio regionale del
turismo per rivedere la qualità delle strutture e la scarsa qualificazione del
personale, destina risorse scarse. Discrasie, afferma, che fanno di questa una
proposta insoddisfacente.
Ritenendo, a differenza di quanto sostenuto dal consigliere Censore, che in Commissione sia stato svolto un lavoro approfondito e puntuale, nonostante alcuni emendamenti non siano stati accettati, considera il Piano regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile per il triennio 2011 – 2013 uno strumento operativo di programmazione molto serio.
Rilevando il carattere multifattoriale di un settore complesso come quello turistico, valuta che non si potrebbe mai raggiungere la perfezione per un piano del genere, ma evidenzia come quello che si esamina nella seduta odierna sia stato redatto nel modo migliore possibile; per quanto lungo ed esaustivo sia sottolinea l’esigenza di entrare nella operatività dello stesso.
Ricordando come per anni il turismo sia stato considerato nell’immaginario collettivo un settore trainante, ma ciononostante sia sempre stato lasciato a se stesso, senza una reale programmazione che portasse ad individuare percorsi e obiettivi da raggiungere in tempi brevi-medi, evidenzia soddisfatto come, con il suddetto piano, possa finalmente aversi una programmazione in un settore così tecnico, anche se ritiene che i 145 milioni di euro stanziati dalla Comunità europea rappresentino una somma bassa rispetto alla portata del Piano che mira ad affrontare in maniera specifica i punti di forza e di debolezza del territorio calabrese.
Ritiene, però, che il Piano sia stato redatto correttamente perché capace di individuare non solo le carenze strutturali, ma anche le richieste dei turisti.
Considerando le varie difficoltà e le diverse complicanze del settore turistico, che proprio che per sue caratteristiche investe o dovrebbe investire altri dipartimenti, propone la costituzione di un Comitato multidisciplinare al fine di mettere mano a tutte quelle situazioni strumentali al turismo (facendo, a tal proposito, riferimento ai trasporti, ai lavori pubblici, alla questione ambientale, alla materia culturale, ecc.).
Conviene con il consigliere Censore nel considerare la scarsità della qualità della professionalità nel settore turistico, nonostante la pletora di scuole turistico-alberghiere, ma ritiene, al contempo, che tutto ciò rientri nella normalità, poiché, posto che la professionalità si acquisisce direttamente con il lavoro, non si potranno mai avere operatori turistici preparati senza le strutture esistenti sul territorio che consentano una reale ed effettiva preparazione pratica.
Rilevando la mancanza di strutture ad alto livello, ritiene che il territorio abbia, nonostante tutto, a sua disposizione, risorse naturali di grande portata: i parchi, le terme, le strutture interne, i borghi che vanno, a suo dire, rivalutati.
Giudicato il settore turistico come un settore su cui la Calabria per anni ha puntato male, considera positivamente, apprezzandolo appieno, il Piano di rilancio che merita, a suo parere, se letto approfonditamente, una giusta considerazione, perché per la prima volta la Calabria si è dotata di un valido strumento per analizzare tutta una serie di questioni irrisolte nel corso degli anni che depotenziavano, di fatto, l’offerta turistica.
Auspica una migliore riqualificazione delle zone montuose affinché anche i territori interni, non solo quelli costieri, possano vantare di punti d’eccellenza che costituiscono attrattive turistiche e affinché possa considerarsi non più e non solo un turismo di tipo balneare, cercando di far rivivere anche l’entroterra in ragione di una diversificazione dell’offerta turistica, cercando di andare, così, incontro alle tante esigenze dei visitatori (pensando, per esempio, all’escursionismo, al turismo religioso, al turismo culturale, eccetera).
Giudicando tardivo l’intervento del legislatore in una materia così complessa, considera, tuttavia, le grandi potenzialità del territorio calabrese che rispetto ad altre Regioni vanta importanti risorse naturali interne.
Reso plauso al lavoro
dell’Assessorato al turismo, ritiene che il consigliere Censore, nonostante i
rilievi tecnici sollevati, abbia “censurato” troppo un documento che
rappresenta, invece, per la Calabria una novità per il superamento delle
criticità e l’attuazione di strategie specifiche.
Prosegue ritenendo che la proposta in esame, nonostante il confronto legittimo con l’opposizione, non vada “demolita” del tutto, poiché al suo interno si rinvengono, a suo dire, tutte quelle caratteristiche, come la programmazione e la diversificazione, che il consigliere Censore non ha considerato; sottolinea, così, l’importanza fondamentale della condivisione delle idee, al di là delle critiche, senza, però, distruggere un documento di programmazione che rappresenta uno strumento di indirizzo e che, a suo dire, risulta essere uno dei migliori documenti prodotti dalla Regione Calabria, essendo lo stesso riuscito a vagliare un incontro domanda-offerta e avendo fornito prospettive concrete, con regole precise, attraverso un investimento puntuale delle risorse.
Conclude auspicando un cambiamento radicale per la Calabria, anche e soprattutto da un punto di vista economico, considerando il turismo l’unica leva di una regione alla ricerca di una nuova identità e che dovrebbe puntare sempre di più alla valorizzazione dei territori interni, della campagna, utilizzando le risorse disponibili.
Dichiarato preliminarmente il voto contrario del Partito democratico e ritenuto il piano turistico presentato disorganico, poco attento al territorio e con stridenti contraddizioni, evidenzia che, a suo avviso, esso non consente alla Calabria di uscire dalla condizione pesante in cui versa; ricorda che la regione, al quindicesimo posto per numero presenze, è caratterizzata da una forte stagionalità di arrivi e partenze, da una concentrazione turistica limitata ai mesi estivi e da una forte disomogeneità tra il litorale e l’entroterra, con la montagna che registra soltanto il 3 percento di presenze.
Condivise le osservazioni del consigliere Censore, avrebbe auspicato che il Piano contenesse una attenta analisi del mercato, con l’individuazione dei bisogni insoddisfatti cui rispondere con offerta di valore.
Evidenziata la necessità di adottare piani d’area ponendo la massima attenzione alla qualità urbana e ambientale, ritiene fondamentale fare leva su alcuni elementi essenziali quali, in particolare, il miglioramento dell’accessibilità alle località turistiche con investimenti infrastrutturali, la qualificazione delle risorse umane attraverso una adeguata formazione degli addetti del settore, il miglioramento della cultura dell’accoglienza, la necessità di rimanere al passo con il mercato offrendo vacanze brevi, in tutti i periodi dell’anno e non solo limitate alle località marine, realizzando una maggiore complementarietà tra il mare e le zone dell’entroterra, altrettanto ricche di attrattive ma prive delle infrastrutture necessarie a garantirne la fruibilità turistica.
Sottolineato che il Piano non contempla i comuni dell’ Alto Jonio cosentino, la cui importanza viene sottolineata, altresì, nella relazione del consigliere Morelli alla proposta di legge numero 77 relativa alla valorizzazione delle produzioni tipiche di fave e piselli in quel territorio, ricorda che si è cercato di ovviare a tale dimenticanza durante l’esame della proposta di legge in Commissione inserendo nel Piano alcuni comuni, anche se alcuni comuni montanti alle porte del Parco del Pollino ne sono rimasti esclusi.
Ritenuto che la Calabria possegga le risorse necessarie per essere competitiva, ribadisce l’inadeguatezza del Piano turistico.
Ritenuto che il Piano, elaborato con grande impegno dal Dipartimento, contenga una attenta analisi delle problematiche territoriali della regione e proponga una nuova strategia di sviluppo finalizzata ad una offerta turistica trainante per l’intero comparto, sottolinea che esso nasce dalla necessità di valorizzare e promuovere le qualità ambientali della regione, non solo relativamente alle località marine ma anche quelle dell’entroterra, non limitandosi all’offerta di mare pulito e dimenticando tutti problemi intorno alla costa.
Evidenziato come il Piano rivolga particolare attenzione alla necessità di riqualificazione del sistema alberghiero attraverso investimenti mirati, alla riconversione a fini turistici delle seconde case che costituiscono una notevole risorsa, nonché alla individuazione di risorse per potenziare il sistema aeroportuale, in merito al termalismo evidenzia la necessità di una regolamentazione organica del settore, ricordando che è in discussione in Commissione una proposta di legge al riguardo della quale auspica l’approvazione in tempi brevi.
Ricordato il Piano approvato dalla Giunta regionale per il rafforzamento delle vie di comunicazione e l’inaugurazione nella giornata odierna di un tratto della statale 106, ritiene che lo sviluppo del turismo debba necessariamente avvenire attraverso il miglioramento delle reti infrastrutturali, delle bellezze artistiche, dei beni culturali e di tutte le risorse della nostra regione, evidenziando che sono state smentite le voci su una stagione estiva, preannunciatasi negativamente.
Ritenuto, a nome del suo gruppo, che il Piano sia apprezzabile da un punto di vista meramente descrittivo contenendo, a suo avviso, una discreta analisi delle problematiche del settore, precisa, tuttavia, che esso potrebbe valere per tutte regioni italiane, atteso che si parla di turismo in maniera astratta e che il piano non è stato elaborato in sinergia con altri dipartimenti quale ambiente, lavori pubblici, cultura, bilancio e fondi comunitari.
Consapevole che la crisi del sistema turistico investe tutte le regioni italiane riflettendosi in maniera più accentuata in Calabria a causa dei pesanti deficit della nostra regione, esprime compiacimento per le azioni previste in determinate aree geografiche, egregiamente elencate nel Piano, evidenziando, tuttavia, la mancanza di due aspetti, a suo avviso, essenziali, quali la mancata previsione di misure per abbattere o ridurre le barriere d’accesso e la tutela e la valorizzazione della bellezza.
Sottolineato che la Calabria è esclusa dai flussi turistici nazionali e internazionali e ritenuto che tale problematica non sia stata affrontata dal Piano, avrebbe auspicato una maggiore preoccupazione per i problemi della viabilità e del sistema dei trasporti che, complice a suo avviso il Governo nazionale, ha subito una forte regressione, disincentivando il flusso e la permanenza turistica nella nostra regione.
Evidenziata la mancanza di coerenza delle misure previste dal Piano turistico con il Piano casa, la situazione dei depuratori, la mancata attuazione per il secondo anno consecutivo del piano spiaggia, con la progressiva privatizzazione delle spiagge che determina uno stato di anarchia, avrebbe auspicato una politica seria di lotta all’abusivismo, stimolando il turista a venire nelle nostra regione e rendendo l’offerta competitiva, valorizzando la bellezza dei mari e delle coste, che si stanno progressivamente deturpando in assenza di politiche di tutela.
Ribadito di non essere pregiudizialmente contrario, ma critico per la mancata considerazione di problemi strutturali, dichiara il voto contrario del gruppo, considerando necessario “fare un passo indietro” e considerare il settore turistico come un sistema.
Asserito che nella seduta odierna viene proposta l’approvazione di uno
strumento che risponde all’assenza, reiterata negli anni, di strategia e
programmazione in tema di sviluppo turistico, sottolinea come il Piano ha come
punto di forza quello di migliorare la programmazione, visti i risultati avuti
da interventi come i PIT che non prevedevano azioni di programmazione e
strategia. Affermato come sia evidente il lavoro sinergico posto in essere dai
vari assessorati all’interno del Piano, sottolinea come sia fondamentale dotare
la Calabria oltre che della legge per l’edilizia compatibile anche di una legge
sul termalismo, al fine di colmare un vuoto legislativo esistente da tempo. In
conclusione, ribadisce che il Piano, pur contenendo delle imperfezioni, ha in
sé il compito di programmare e porre in essere strategie di sviluppo turistico.
Affermato di non aver ragione di intervenire nel merito del
provvedimento, visti i puntuali e precisi interventi dei consiglieri Censore e
Franchino, sottolinea come lo stesso sembri ingessato e dotato di risorse
limitate, indirizzate in gran parte alla promozione turistica, e difetti, nella
visione generale, delle problematiche della regione, non prevedendo interventi
strutturali sui principali problemi del territorio e riguardanti la viabilità e
l’ambiente. Auspicata l’apertura di un nuovo scenario politico in Italia, con
la realizzazione di un Governo di larghe intese che possa uscire dalla crisi
con l’apporto di tutti, ritiene indispensabile che la classe dirigente
calabrese si presenti unita e con veemenza a Roma per pretendere interventi da
parte del Governo centrale riguardo alle opere infrastrutturali inerenti la
viabilità primaria. Ritenuto di primaria importanza risolvere il problema
dell’ambiente con un piano volto a proteggere i corsi d’acqua, in particolare
dalle infiltrazioni fognarie, sottolinea come sia indispensabile attuare gli
impegni previsti nel POR spendendo le relative risorse. Ribadito, dunque, che
dall’avvio della nuova legislatura la Calabria ha vissuto l’isolamento
istituzionale, pur possedendo infrastrutture come quella del Porto di Gioia
Tauro, di cui denuncia un arretramento pari a quello del settore turistico,
sottolinea che in merito alla cultura è doveroso concentrarsi su tre o quattro
località trainanti, come Locri e Roccelletta di Borgia, e che le forze
politiche devono agire unitariamente per chiedere l’intervento del Governo
centrale senza il quale il turismo non avrà sviluppo alcuno in Calabria.
Precisato che non è ipotizzabile pretendere la caduta del Governo solo per giochi, a suo dire, di Palazzo, riferisce che i valori della “borsa” hanno registrato un netto rialzo dopo la smentita di dimissioni del Presidente Berlusconi. Indi, in riferimento al provvedimento in discussione, ricorda le audizioni tenute in Commissione e gli emendamenti presentati dal consigliere Mirabelli, in parte condivisi, al pari di quelli del consigliere Censore, evidenziando che tali scelte sono state ampiamente condivise per consentire l’approvazione unanime del provvedimento. Conseguentemente, censura le critiche pervenute dal consigliere Censore, in particolare riguardo presunte disattenzioni nei confronti delle zone montane ed i ritardi accumulati. Giudica, poi, le critiche, rivolte al Presidente Scopelliti per aver mantenuto a se la delega del turismo, sterili e strumentali esclusivamente ad interessi politici, guardando, per contro, positivamente e con sincero apprezzamento l’approvazione del Piano da parte dell’Assemblea.
Dichiaratosi rammaricato dall’intervento del consigliere Fedele che giudica poco attinente rispetto alle importanti tematiche trattate, puntualizza che, contrariamente a quanto da lui riferito, la notizia delle dimissioni del Presidente Berlusconi ha comportato una crescita dei dati economici ed un successo delle borse. Specifica, quindi, che i propri riferimenti erano indirizzati a scenari generali relativi alla carenza di infrastrutture ed evidenzia che avrebbe auspicato una discussione costruttiva e rigorosa in termini oggettivi, senza banalizzazioni alcune.
Giudicato rilevante il provvedimento in discussione e sottolineato come ruolo primario della politica sia quello di guardare con lungimiranza allo sviluppo strategico del territorio, evidenzia che il Piano è frutto di un esame coerente con le vocazioni del territorio, con la previsione di 15 aree turistiche tra costiere e montane e l’investimento di risorse che fanno capo a diverse linee di intervento del Por 2007 – 2013. A suo dire, quindi, l’approvazione del provvedimento consentirà di incidere attivamente alla costruzione di una regione nuova e migliore, scevra da politiche dell’emergenza e capace di fare strategia. Inoltre, sottolineato che il provvedimento non ha la pretesa di soddisfare tutte le esigenze del territorio, ritiene però che lo stesso sia capace di tracciare riferimenti certi, capaci di finalizzare concretamente gli sforzi protesi.
Ricordato che già in campagna elettorale erano stati prefissati gli obiettivi da perseguire nei differenti settori di intervento ed evidenziati i malfunzionamenti registrati in passato in ambito turistico ed i diversi interventi economici messi in atto senza alcun obiettivo strategico, riferisce che il Piano ha la pretesa di stabilire delle priorità di intervento sul territorio regionale. Ritiene, quindi, doveroso continuare ad investire laddove vi sono attività in itinere, creando un’idea attrattivo turistica vincente, in cui gli operatori turistici e le strutture turistico alberghiere rispondano ad elevati standard di qualità. A suo avviso, è necessario, dunque, investire risorse sulle compagnie aeree ed i voli charter, entrando in un mercato ed in un circuito che violino le normali regole turistiche proprie della regione Calabria. Ricordato, inoltre, l’atto deliberativo di Giunta che riguarda il sistema portuale calabrese, teso a recuperare il gap esistente tra la Calabria ed il resto dell’Italia e dell’Europa, annuncia anche interventi in tema di “crocieristica”, ritenendo che tale ambito di investimenti possa rappresentare un quid pluris capace di contribuire allo sviluppo della Calabria. Censurate, poi, le cattive prassi, registrate in passato, per le quali si è sempre preferito, a suo dire, non intervenire su determinate materie per non avere l’obbligo di produrre risultati efficaci ed efficienti, anche a causa dell’incancrenimento del sistema burocratico regionale, in cui si registra la necessità di imporre una notevole accelerazione, nega che il provvedimento sia finalizzato esclusivamente al sistema turistico, evidenziando che lo stesso consentirà un lavoro interdipartimentale, attraverso il coinvolgimento di diversi settori e dei relativi assessorati, collegando di fatto il Piano a tutti i segmenti dello sviluppo del territorio. Dichiarandosi, infine, soddisfatto per i risultati raggiunti che consentiranno anche un’accelerazione di determinati bandi, illustra brevemente i contenuti dell’incontro tenuto con il Commissario Hahn.
In particolare, riferisce che il Commissario Hahn ha comunicato che le Regioni italiane dell’obiettivo convergenza raggiungeranno gli obiettivi prefissati al 31 dicembre, contrariamente a quanto paventato dalle opposizioni.
Riferito, altresì, che alcuni Presidenti di Regione hanno manifestato interesse nei confronti del protocollo sottoscritto con il Ministro Fitto, relativo alla riconosciuta possibilità di certificare risorse non giuridicamente vincolanti (al pari dei bandi pubblicati senza beneficiari finali) e dei provvedimenti in itinere, senza che le stesse vengano distolte alle regioni originarie, consentendo così che risorse formalmente sottratte alla Calabria vengano reinvestite nella regione, precisa che gli ulteriori investimenti verteranno in particolare su banda larga, pubblica istruzione, infrastrutture e nuova occupazione.
Ricordato, inoltre, che il Por 2007-2013 è stato redatto dal precedente Esecutivo ed evidenziato che le risorse recuperate verranno canalizzate per migliorare la capacità di spesa, rispondendo con azioni di qualità ai territori, comunica che è stata rappresentata al Commissario Hahn l’esigenza di intervenire in tema ambientale e di dissesto idrogeologico, anche alla luce dei gravi danni causati dalle alluvioni in Liguria e Piemonte. A tal proposito, ricorda l’Apq in tema ambientale sottoscritta con il Governo centrale per un totale di 110 milioni di euro per i quali la Regione, però, non ha una competenza diretta, essendo quest’ultima del Commissario per l’emergenza ambientale. Garantisce, però, che sul versante ambientale sarà possibile recuperare ulteriori risorse che verranno in tal senso canalizzate, evidenziando che il Ministro Fitto è stato unanimemente riconosciuto, anche dai Presidenti regionali di opposta appartenenza politica, quale interlocutore valido e credibile. Infine, rileva come sia evidente la necessità di fare fronte comune, maggioranza ed opposizioni, nell’interesse della Calabria e dei suoi cittadini, auspicando una accelerazione della spesa capace di produrre ricadute in termini di produttività per il territorio.
Dispone che si passi all’esame di merito della proposta di provvedimento
amministrativo e comunica che sono stati presentati emendamenti al testo.
Informa che gli emendamenti della maggioranza sono ritirati, perché già
recepiti in sede di Commissione.
Dà la parola al consigliere Giordano per illustrare l’emendamento
protocollo numero 51969.
Premesso di aver presentato alcuni emendamenti per cercare di risolvere
alcune problematiche, pur confermando il giudizio negativo sulla proposta,
illustra l’emendamento teso a fare in modo che in tema di albergo diffuso non
vengano escluse dalla possibilità di intervento le zone territoriali omogenee
diverse dalla zona A.
Acquisito il parere negativo del relatore, pone in votazione l’emendamento che è respinto. Indi, pone in discussione l’emendamento protocollo numero 51149.
Comunica che il comune di Oriolo è stato già inserito nel testo.
Avuta conferma dell’inserimento del comune di Oriolo nel Piano, ritira
l’emendamento.
Dà la parola al consigliere Giordano per illustrare l’emendamento
protocollo numero 51965.
Illustra l’emendamento teso ad ottenere il riconoscimento del sistema
turistico dell’area grecanica, la cui esclusione comporterebbe un danno a PIT,
PIAR e PISL che hanno riqualificato le eccellenze della zona.
Esprime parere negativo in quanto i medesimi comuni sono stati già
inseriti non in area grecanica, ma nei vari ambiti a seguito di un ragionamento
congiunto effettuato con tutti i sindaci
dell’area in questione.
Riconosce la validità del fondamento alla base dell’emendamento, ma
considera le minoranze linguistiche già tutelate nel Piano e ritiene che la
vocazione dei “paesini” si debba inserire in un sistema più ampio, inerente lo
spirito della legge nel suo complesso, rafforzando così un territorio più
vasto.
Controbatte che la forza di coesione dell’area si fonda non sulla minoranza
linguistica, ma su un sistema più complesso con eccellenze paesaggistiche che
hanno condotto alla sua candidatura a patrimonio dell’UNESCO ed invita ad un
ulteriore riflessione.
Come estensore materiale dell’emendamento di sintesi in Commissione,
informa di aver contattato personalmente alcuni sindaci dell’area per chiedere
il loro orientamento.
Pone in votazione l’emendamento che è respinto, indi passa all’esame degli emendamenti protocollo numero 49116 e 49114 a firma del consigliere Censore.
Illustra gli emendamenti che riguardano rispettivamente l’inserimento all’allegato 2 di alcuni comuni con particolari peculiarità enogastronomiche quali Rombiolo, Zungri, Limbadi e San Calogero e l’integrazione nell’area della Costa degli Dei del comune di Spilinga, noto per la ’nduia, grande attrattore enogastronomico e culturale.
Acquisito il parere negativo del relatore, atteso che si tratta di comuni privi delle caratteristiche necessarie per essere inserite nel Piano, contrariamente all’emendamento recepito in Commissione, a firma del consigliere Censore, e relativo al comune di Mileto, importante per il turismo religioso, pone in votazione gli emendamenti che sono respinti, indi comunicato che l’emendamento protocollo numero 49107 a firma del consigliere Censore è ritirato, passa all’esame dell’emendamento protocollo numero 49110.
Illustra l’emendamento con il quale si propone di incrementare di 10 milioni di euro la dotazione finanziaria della scheda Azione I - Sostegno della domanda turistica, per incentivare gli operatori turistici verso la regione Calabria.
Acquisito il parere negativo del relatore e ricordato l’impegno del Presidente Scopelliti a prevedere nel prossimo bilancio finanziamenti per la legge charter, pone ai voti l’emendamento che è respinto. Indi, posto ai voti l’emendamento protocollo numero 49120 a firma del consigliere Censore che è respinto, pone ai voti il provvedimento nel suo complesso che è approvato.
Propone la trattazione della proposta di legge numero 260 relativa all’unione tra i Comuni, attesa l’urgenza di legiferare entro il 17 novembre, rinviando la trattazione degli altri punti all’ordine del giorno alle successive sedute.
Ritiene importante che vengano trattati tutti gli argomenti inseriti all’ordine del giorno, attesa l’importanza della legge per la prima infanzia, licenziata, da oltre sei mesi, dalla terza Commissione, con il contributo della minoranza, ricordando, altresì, la necessità di esaminare le mozioni.
Dichiaratosi disponibile a trattare tutti gli argomenti all’ordine del giorno, chiede l’inserimento di un ordine del giorno relativo alla costituzionalità della norma di cui il consigliere Dattolo chiede la trattazione, evidenziando la necessità di un esame nel merito del provvedimento.
Riferito che con i capigruppo era stato concordato di rinviare gli argomenti della seduta odierna ad una delle prossime sedute del Consiglio già fissate, invita ad esprimersi sulla proposta del consigliere Dattolo.
Invitato il Presidente ad esercitare il suo ruolo chiedendo il rispetto degli argomenti posti all’ordine del giorno, appresa la notizia inerente la rimodulazione del POR, chiede di dedicare una intera seduta di Consiglio regionale alla trattazione di tale argomento, proponendo al consigliere Dattolo di ritirare la proposta, atteso l’impegno dei capigruppo di concludere l’ordine del giorno della seduta con la trattazione del Piano turistico.
Affermato di non mettere in discussione
la bontà delle altre proposte all’ordine del giorno e sottolineato che
il provvedimento di cui chiede l’inserimento è stato approvato all’unanimità in
Commissione e che deve essere approvato in Aula entro 17 novembre per renderlo
efficace, evidenzia come sia opportuno procedere ad una sua approvazione al
fine di favorire la nascita di unioni di
comuni a prescindere dalla legittimità costituzionale a cui si riferiva il
consigliere Maiolo.
Evidenzia che c’è un problematica di natura temporale che impone di approvare la proposta nella seduta odierna considerando, inoltre, che ogni norma poi può essere successivamente approfondita e modificata.
Sottolinea come all’ordine del giorno sia inserito un provvedimento, unificato di due proposte di legge consiliari, riguardanti la disciplina dei servizi socio educativi per la prima infanzia, chiede quindi che la stessa venga esaminata nella seduta odierna.
Convoca i capigruppo al banco della Presidenza per conferire sul prosieguo dei lavori.
(I Capigruppo si avvicinano al banco del Presidente)
Comunica che i capigruppo hanno deciso di porre in discussione la
proposta numero 260/9^ sulla quale ha già relazionato il consigliere Dattolo e di
approvare l’ ordine del giorno protocollo numero 52394 a firma del consigliere
Maiolo, avente ad oggetto il ricorso di legittimità davanti alla Corte
Costituzionale sull’articolo 16 del Decreto Legge numero 138/2011, convertito
nella legge 148/2011 al fine di tutelare le prerogative istituzionali in
materia di disciplina delle forme associate di Comuni.
Pone in votazione l’articolo 1 della proposta di legge numero 260/9 che
è approvata; pone in votazione l’emendamento all’articolo 2, protocollo numero
51710 a firma Dattolo, riguardante
l’abbassamento della soglia di popolazione a 2000 abitanti per i Comuni
appartenenti alla medesima isola linguistica e a 2500 per i Comuni che
appartengono o sono appartenuti a comunità montane che è approvato, pone in
votazione l’articolo 2 che è approvato,
come emendato, e la legge nel suo
complesso che è approvata, come emendata.
Pone in votazione l’ordine del giorno che è approvato , indi toglie la
seduta.
La seduta termina alle 21,51
La dirigente del Servizio
(dott.ssa Ester Latella)