IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
__________
SEDUTA DI LUNEDI’
19 SETTEMBRE 2011
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’
Inizio lavori h. 17,07
Fine lavori h. 22,01
CICONTE Vincenzo Antonio (Progetto
Democratico)
DE GAETANO Antonino (Progetto
Democratico)
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente)
TREMATERRA Michele, assessore all’agricoltura
TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo
Misto),*
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto)
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
Costi della politica-Dibattito
CICONTE Vincenzo Antonio (Progetto
Democratico)
LOIERO Agazio (Autonomia e
Diritti)
MAGARÒ Salvatore (Scopelliti
Presidente)
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
SERRA Giulio (Insieme per la
Calabria)
BOVA Giuseppe (Gruppo Misto),*,*,*
SARRA Alberto, sottosegretario alle riforme e semplificazione amministrativa,*,*,*
Sulla convocazione della prossima seduta
Legge il verbale della seduta precedente che è approvato senza
osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di una mozione per la liberazione
di Francesco Azzarà, operatore di Emergency, che da oltre un mese è prigioniero
in Darfur.
Pone ai voti la richiesta che è approvata.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori, con votazione per appello
nominale, di un progetto di legge relativo al calendario venatorio regionale.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di una proposta di legge, varata
dalla Giunta, inerente la Fondazione Campanella
Relativamente alla proposta del consigliere Tripodi, ritiene che sia
necessario in questo momento soprassedere per procedere, successivamente, alla
stesura di un provvedimento complessivo.
Ritiene che la proposta di legge debba essere rinviata in Commissione
per la trattazione.
Chiede si voti ai sensi del Regolamento che prevede l’inserimento di
una proposta di legge con il voto favorevole dei 2/3 dei Consiglieri.
Chiarisce, al riguardo, che si potrebbe evitare l’appello nominale se
solo intervenissero tutti i capigruppo.
Condivide l’inserimento all’ordine dei lavori della proposta del
consigliere Tripodi, proponendo, però, di discuterne solo dopo il dibattito
previsto sulla riduzione dei costi della politica.
Manifesta a nome del gruppo la condivisione della richiesta di
inserimento del consigliere Tripodi, purché il progetto di legge venga trattato
successivamente alle determinazioni che saranno adottate sui costi della
politica.
Condivisa la proposta avanzata dal consigliere Tripodi, sottolinea che
solo l’Aula sovrana può determinare se deve essere posta in discussione oppure
no una richiesta d’inserimento all’ordine del giorno, facendo rilevare,
pertanto, che l’iter iniziato si deve concludere e non può essere né
interrotto, né rinviato e precisando che non si tratta di un problema di
priorità delle proposte di legge da inserire, ma di rispetto del Regolamento.
Ricorda che un progetto di legge inerente la stessa materia è già stato
approvato un anno fa e impugnato dal Governo e che, a breve, la Corte Costituzionale
deciderà al riguardo.
Concordando con la richiesta avanzata dal consigliere Tripodi, ritiene
però che vada data priorità all’inserimento della proposta del consigliere
Fedele sulla fondazione Campanella.
Propone che la proposta di legge venga istruita in Commissione, se
necessario, con una seduta ad hoc per
un approfondimento della materia. Esprime, pertanto, a nome del gruppo il voto
contrario
Ricorda ai consiglieri di intervenire prima per l’inserimento
all’ordine dei lavori della proposta di legge del consigliere Tripodi
Censura le motivazioni addotte da alcuni consiglieri circa la priorità
data alla proposta di legge sul calendario venatorio rispetto a quella sulla Fondazione
Campanella.
Pone ai voti la richiesta di inserimento del consigliere Tripodi,
disponendo l’appello nominale.
Fa la chiama.
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 46, hanno risposto
si 20; hanno risposto no 26.
Indi, dichiarata respinta la richiesta di inserimento all’ordine dei
lavori del consigliere Tripodi, riferisce che in merito alla proposta di
inserimento del disegno di legge sulla Fondazione Campanella, avanzata dal
consigliere Fedele, la Conferenza dei Capigruppo ha espresso un parere
favorevole.
Ritiene che la proposta di inserimento del consigliere Fedele inerente
la Fondazione Campanella, in virtù delle difficoltà che la stessa ha vissuto
nel corso degli anni, vada approvata, per cui invita a procedere all’esame del
provvedimento al fine di consentire alla Fondazione di assurgere ad IRCCS.
Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento
inerente la Fondazione Campanella che è approvato.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione, a sua firma,
sul comprensorio della Locride, a suo avviso tra i più emarginati del
territorio calabrese, ricordando di aver sottoposto la stessa all’attenzione
della Conferenza dei capigruppo affinché venisse inserita all’ordine del giorno
della seduta odierna.
Pone ai voti l’inserimento della mozione che è approvato.
Chiede l’inserimento di un ordine del giorno da inviare alla struttura
del Commissario ad acta alla sanità
per verificare la compatibilità di una interpretazione autentica dell’articolo
17 della legge regionale numero 22 del 2007, inerenti il riparto del fondo
sociale.
Pone ai voti la richiesta di inserimento del consigliere Morelli che è
approvata.
Evidenziato che il polo oncologico rappresenta un fiore all’occhiello
per la sanità calabrese, chiede si approvi il progetto di legge in esame.
Pone ai voti gli articoli 1 (Oggetto),
2 (Finalità), 3 (Statuto e Regolamento di organizzazione e funzionamento), 4 (Personale), 5 (Finanziamenti e ricavi), 6 (Vigilanza),
7, 8 (Riconoscimento del carattere
scientifico della Fondazione), 9 (Scioglimento),
10 (Disposizioni transitorie e norma di
rinvio), 11(Abrogazioni) e 12 (Entrata in vigore) che sono approvati,
indi il provvedimento nel suo complesso.
Dichiarato il suo voto contrario al provvedimento, richiama l’Aula ed
il Presidente al ruolo ed alla responsabilità ad essi connessa e, pur
rispettando il ruolo istituzionale della Conferenza dei capigruppo, osserva
come metodologicamente e per procedura non possa la stessa Conferenza
sostituirsi alle Commissioni, celando di fatto ai singoli consiglieri il
contenuto delle proposte di legge e nello specifico la situazione economica ed
organizzativa della Fondazione Campanella.
Rilevato un equivoco rispetto al ruolo della Conferenza dei Capigruppo
della quale è componente, assicura, in riscontro a quanto dichiarato dal
consigliere Battaglia, che in sede di Conferenza dei capigruppo non è stata
discussa la proposta di legge in esame, ma ne è stato semplicemente distribuito
il testo, e dichiara di condividere nel merito le dichiarazioni del consigliere
Battaglia.
Sottolineando di non aver voluto ostacolare l’inserimento all’ordine
dei lavori della proposta di legge sulla Fondazione Campanella, annuncia il
voto di astensione della sua componente nel Gruppo Misto, rappresentata oltre
che da se stesso dai consiglieri Adamo e Tripodi.
Pur riconoscendo che le procedure regolamentari non sono state
rispettate totalmente, alla luce sia delle imminenti scadenze relative sia alla
mission della Fondazione Campanella,
ritiene che sia urgente procedere all’approvazione della proposta, indi
dichiara il proprio voto favorevole, evidenziando che una disamina puntuale
sulle attività passate della Fondazione può avvenire in altra seduta.
Evidenziato che la Conferenza dei Capigruppo non si è espressa nel
merito dei contenuti della proposta relativa alla Fondazione Campanella, stante
che la stessa era impegnata a discutere della riduzione dei costi della
politica, riferisce che il suo gruppo si è totalmente affidato nel merito del
provvedimento alle competenze del consigliere Scalzo. Inoltre, osserva che
l’approvazione del provvedimento consentirà di evitare conflitti con il
personale dipendente dell’Ente, assicurando che in altra seduta si potranno
approfondire, ove ritenuto opportuno, le passate attività della Fondazione.
Riferito che la Conferenza dei Capigruppo ha stabilito di tenere una
seduta di Consiglio regionale interamente dedicata al tema della sanità, nella
quale potrà discutersi anche delle problematiche connesse alla Fondazione
Campanella, ritiene che l’approvazione del provvedimento rappresenti una
assunzione di responsabilità da parte della maggioranza, evidenziando che il 30
settembre scade il termine per la conversione della Fondazione in centro IRCCS.
Annuncia il suo voto di astensione, a causa della mancata conoscenza
del provvedimento, e ricorda il commissariamento della sanità calabrese, nella
cui gestione ravvisa notevoli contraddizioni, in particolare riguardo alle
decisioni assunte in tema di ospedali di montagna.
Concorda con l’intervento del consigliere Dattolo, peraltro condiviso
da parte dell’opposizione.
Sottolinea che in capo a chi voterà favorevolmente il provvedimento
ricadrà la piena responsabilità delle eventuali conseguenze che ne deriveranno.
Invita ad evitare dichiarazioni programmatiche prive di riscontri, attesa
la drammatica situazione della sanità, oggi commissariata, e sottolinea la “spaccatura”
delle opposizioni.
Per dichiarazione di voto, ribadisce che il gruppo di Italia dei Valori
ritiene il provvedimento un atto gravissimo, non avendo seguito l’iter di approvazione previsto dal
Regolamento, evidenziando la necessità di fare chiarezza sulla Fondazione
Campanella che negli anni ha eluso, a suo dire, le normative sulle procedure ad
evidenza pubblica.
In riferimento agli interventi delle opposizioni, ritiene immotivata la
critica sollevata alla Conferenza di capigruppo, considerato che, avendo la
stessa rinviato all’Aula la proposta di legge, è onere dei capigruppo riportare
ai colleghi le specifiche del testo. Rammentando che la necessità di un disegno
organico della Fondazione era emersa nei mesi precedenti ed era stata
condivisa, ritiene che il provvedimento in discussione sia esempio di buona
sanità, poiché si propone di trasformare la Fondazione Campanella in un centro
di eccellenza che sia punto di riferimento non soltanto per la provincia di Catanzaro,
bensì per l’intera regione, salvaguardando un patrimonio di risorse ed idee
valide, attraverso un serio intervento nell’ambito del Piano di rientro, come
approvato nelle riunioni del Tavolo Massicci, durante le quali si sono
evidenziate le criticità del passato.
Premettendo che non condivide gran parte delle scelte che sono state
operate in passato sulla Fondazione, considera i suoi obiettivi validi e
meritevoli (al contrario di quei poli sanitari che, a suo dire, si sono ridotti
a “feudo” degli operatori) e la legge un ulteriore punto fermo nel percorso
verso la concretizzazione dell’idea della Fondazione in risultato positivo,
ribaltando l’attuale dispersione di risorse in materia di oncologia.
Pone ai voti il provvedimento nel suo complesso, che è approvato.
Ritenendo l’odierna discussione importante ed esprimendo soddisfazione
per il lavoro svolto dagli uffici del Consiglio e della Giunta e dai gruppi
politici, a partire da agosto, illustra brevemente la manovra, che si propone
di intervenire in maniera strutturale sui costi della politica, conformemente
alla manovra nazionale ed in continuità con il lavoro fatto dall’inizio della
legislatura che ha previsto: la riduzione del 10 percento del contributo ai
gruppi, del 20 percento per gli accessi, l’unificazione della sede romana del
Consiglio regionale e della Giunta che hanno prodotto risparmi tangibili.
Affermato, inoltre, che una manovra di riduzione dei costi è necessaria
per la Calabria ed essenziale per riconquistare fiducia e credibilità, anche al
fine di utilizzare i fondi nelle politiche sociali, ritiene che tutti siano
chiamati a svolgere la propria parte per colmare i ritardi, innanzitutto con
riforme concrete che precorrano cambiamenti culturali, invitando a distinguere
i costi della politica da quelli della democrazia, irrinunciabili per il
progresso della società e per assicurare il funzionamento dell’Assembla.
Annunciando che dalla prossima legislatura sarà abolito il vitalizio
per i consiglieri regionali, non potendo agire su diritti già acquisiti, e
evidenziando come, insieme all’Emilia Romagna, la Calabria sia l’unica Regione
ad avere operato questa scelta radicale; informa che sarà introdotto un limite
agli assessori esterni e che la figura dei sottosegretari sarà abolita, insieme
con la riduzione del numero delle Commissioni consiliari, da 10 a 6 (4 permanenti
e 2 speciali), alla riduzione sia del numero dei consulenti sia dell’ammontare
del finanziamento dei gruppi che del numero dei componenti delle strutture,
nonché l’aumento da 200 a 400 euro delle trattenute per ogni assenza dei
consiglieri dalle attività istituzionali.
Sottolinea che il numero dei provvedimenti approvati dal Consiglio
regionale calabrese è aumentato nonostante le meno frequenti riunioni,
traducendosi in una maggiore produttività con minori costi, non rilevata
tuttavia dai mass media nazionali.
In riferimento agli Enti strumentali, annuncia che saranno presentati
un ordine del giorno di delega alla Giunta regionale per il riordino entro 3
mesi, per porre fine a sprechi e sperperi, ed uno per la riduzione del numero dei
consiglieri regionali, in armonia con le scelte della politica nazionale.
Ringraziati i capigruppo per il confronto costruttivo, il Presidente
della Giunta regionale per l’attiva partecipazione, plaude alla sintonia
riscontrata sulla materia, nonostante posizioni diversificate, auspicando che i
provvedimenti possano contribuire a rilanciare la regione Calabria.
Ritenuto di aver svolto nei mesi precedenti un lavoro attento per dimostrare l’attenzione della classe politica calabrese su una tematica così importante quale quella della riduzione dei costi della politica, riferisce il coinvolgimento di tutti i gruppi consiliari nel processo di riforma, finalizzato a disegnare la Regione del futuro.
Ribadendo la necessità di una rivisitazione complessiva dell’intero sistema che ruota intorno alla politica, come anticipato dal Presidente Talarico, pone in rilevo la proposta di approvazione di un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a procedere entro fine anno al riordino degli enti a partecipazione regionale.
Precisato che alcune delle modifiche legislative proposte saranno immediatamente esecutive mentre quelle di riforma statutaria richiedono un percorso più lungo necessitando di una approvazione in seconda lettura, riferisce circa l’incontro odierno con una delegazione sindacale, che ha dimostrato un’ampia condivisione delle proposte illustrate, sia pur con qualche inevitabile distinguo, sottolineando che tale atteggiamento responsabile contribuisce a rendere più forte e incisivo il messaggio finalizzato a ristabilire la fiducia nei cittadini calabresi.
Illustra, quindi, le modifiche proposte che sono le seguenti: la riduzione di una unità del personale delle strutture speciali, che svolgono un ruolo molto importante; la riduzione del 50 percento delle consulenze della Giunta e del Consiglio regionale; una ulteriore riduzione del 10 % delle spese per il funzionamento dei gruppi consiliari; il raddoppio da 200 a 400 euro della trattenuta operata sull’indennità di carica dei consiglieri regionali per ogni assenza dalle sedute del Consiglio, delle Commissioni, della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi e dell’Ufficio di Presidenza; la soppressione dell’Autorità regionale per la valutazione dell’attività di consulenza; la delega alla Giunta regionale per la predisposizione di un Testo unico di riordino della struttura burocratica; la riduzione del 10 percento delle retribuzioni di tutti i dirigenti generali, che sarà oggetto di trattazione con le organizzazioni sindacali; una ulteriore riduzione delle indennità dei componenti i Consigli di amministrazione delle società partecipate.
Ricordato, inoltre, che a decorrere dal 1 gennaio 2012 i consiglieri regionali provvederanno ad una riduzione degli emolumenti spettanti, come previsto dalla manovra finanziaria, illustra le modifiche di carattere statutario che sono le seguenti: la riduzione del numero degli assessori esterni da 4 a 2, la soppressione della figura dei sottosegretari, la riduzione del numero delle Commissioni consiliari da 10 a 6, nonché la proposta di approvazione di un ordine del giorno per la riduzione sia del numero dei consiglieri regionali da 50 a 40 sia del numero degli assessori.
Ritenuto opportuno introdurre nella proposta di legge una ulteriore disposizione, per la quale invita il capogruppo del Popolo della libertà alla predisposizione di un apposito emendamento, e precisamente l’istituzione di una anagrafe patrimoniale dei dirigenti, analoga a quella prevista per i consiglieri regionali, finalizzata a garantire massima trasparenza, che - riferisce - nasce dalla proposta della associazioni sindacali, auspica che tale disposizione ottenga la condivisione da parte di tutti i consiglieri.
Ribadita l’importanza dell’approvazione di tali disposizioni per dare un messaggio forte alla Calabria che si trova in un contesto di forte difficoltà, ritiene che questo rappresenti un passaggio importante a dimostrazione della coesione della classe dirigente calabrese, in grado di dare risposte significative alle richieste del territorio, con l’impegno ad insediare un tavolo che provveda alla modifica della legge elettorale, anche per usufruire delle premialità previste dalla manovra finanziaria.
Considerato l’impegno precedentemente assunto nella Locride con i sindaci, comunica che lascerà i lavori l’Aula, auspicando l’approvazione unanime della proposta di legge.
Propone la sospensione dei lavori per alcuni minuti per precisare le modifiche da apportare.
Mette ai voti la proposta del consigliere Fedele che è approvata.
La seduta è sospesa alle 18,59 e riprende alle 19,20
Presidenza del Presidente Francesco Talarico
Affermato che le misure individuate dalla manovra sono frutto di un lavoro comune che si è sviluppato nel corso dell’estate con una partecipazione e una coesione che fa onore alla classe politica dirigente, evidenzia che le divergenze non riguardano la volontà di ridurre i costi, che appartiene a tutti i consiglieri regionali.
Asserito che persistono condizionamenti provenienti dai soggetti che promuovono il consenso nonché istanze qualunquistiche che vanno smussate, sottolinea come il risparmio che deriverà dalla manovra non sarà, a suo avviso, sufficiente a risolvere i problemi reali e strutturali della Calabria che possono essere affrontati e risolti solo proseguendo sulla strada del lavoro comune, ispirato ad una alta sensibilità, ritenendo che è la politica mediocre che costa molto ai cittadini e che dovrebbe essere trasformata in una politica sana.
Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò
Ritiene doveroso che anche la Calabria dia un contributo attuando una riduzione dei costi di funzionamento delle Istituzioni, in un momento così tragico per il Paese che rischia tanto sotto il profilo economico e finanziario ed anche in termini di perdita di credibilità, a causa del comportamento del Governo centrale che inserisce nuove imposte piuttosto che favorire la crescita economica.
Dichiara di condividere il provvedimento pur concordando con il consigliere De Masi quando afferma che le istituzioni riacquisteranno la fiducia dei cittadini solo quando risponderanno agli stessi affrontando e risolvendo i problemi e ritiene che si debba portare avanti l’operazione di contenimento dei costi, ognuno per le proprie competenze, cercando di risolvere i grandi problemi che affliggono la Calabria attraverso una opposizione responsabile, impregnata di quella cultura riformista che ha consentito la presentazione del provvedimento in discussione.
Afferma, però, che l’opposizione non condivide che le modifiche dello Statuto si limitino alla riduzione degli assessori esterni e all’abolizione dei sottosegretari, ritenendo opportuno rivalutare le componenti elettive della Giunta e del Consiglio e porre in essere subito una riduzione del numero dei consiglieri e dei componenti la Giunta e comunicando che il gruppo del partito democratico presenterà due emendamenti a tal fine .
Riconosciuto che il dibattito su questi temi, avviato da tempo, non ha
visto alcuna divisione tra maggioranza e minoranza, quanto invece una ampia
convergenza, conviene, inoltre, che tutta l’opposizione, assieme alla
maggioranza, ha apportato modifiche migliorative alla proposta iniziale.
Evidenziato, poi, il fatto che siano proposte che danno un segnale molto forte,
di grande assunzione di responsabilità in una regione difficile, rileva che
trattasi di una serie di provvedimenti, tra i quali alcuni non possono trovare
immediata attuazione, ma che verranno realizzati a scadenze precise e
investiranno diversi ambiti, ricordando, ancora, che si è dovuta attendere la
manovra nazionale per i riflessi che avrebbe avuto sulla realtà regionale.
Anche sulla riduzione del numero consiglieri regionali sottolinea che si è
cercato di arrivare ad una soluzione condivisa che vede oggi una lieve
differenziazione con la presentazione di un ordine del giorno che prevede che entro
sei mesi si andrà ad approvare la riduzione dei consiglieri da 50 a 40.
Affermata questa precisa volontà della maggioranza, rimarca che inoltre non vi
è stata alcuna prevaricazione, essendo tale iter condiviso anche da alcuni
esponenti della minoranza.
Premesso di non voler alimentare false polemiche in un momento di crisi
che non ha precedenti, dichiara che la cattiva politica, a volte, ha creato
false aspettative, facendo credere che “salvatori della patria avrebbero fatto
miracoli” mentre ci si trova di fronte ad una risalita che sarà difficile
affrontare. Rammentato di essersi astenuto nella legislatura precedente nella
votazione per l’aumento del numero dei consiglieri – deciso in conseguenza di
un disagio manifestato dai piccoli territori e dai piccoli partiti - perché
pensava si sarebbe creato un malinteso che avrebbe causato un attacco
generalizzato alla politica, asserisce che l’approvazione immediata della
riduzione del numero dei consiglieri metterebbe al riparo dal dubbio su cosa si
voglia fare, consentendo di confrontarsi a viso aperto con chiunque. Ritiene,
quindi, che bisognerebbe procedere a tale modifica predisponendo una legge che
rispetti i territori e rammenta che, a differenza del Parlamento, i consiglieri
regionali sono seduti in Aula perché votati dai cittadini grazie alla modifica
della legge elettorale effettuata nella passata legislatura che ha abolito
anche il listino. Condivide, inoltre, l’abrogazione del vitalizio, per come è
inteso adesso, da parte del Parlamento, ritenendo che il meccanismo in essere
non vada bene, osservando che nulla osti all’introduzione di un meccanismo diverso,
magari contributivo. Conclude, evidenziando che il costo del personale,
identico dovunque esso lavori sul territorio regionale, è cosa ben diversa dai
costi della politica riguardanti le spese dei consiglieri.
Ritenuto che l’ordine del giorno non rappresenti una procedura
parlamentare capace di dare un segnale forte all’esterno dell’Aula e censurato
il comportamento di parte della maggioranza che accusa di ignorare le
dichiarazioni delle opposizioni, evidenzia, a nome del suo gruppo, l’urgenza di
procedere a riforme concrete di intesa con la maggioranza.
Giudicato particolare il momento storico che la Regione e l’intero
Paese stanno vivendo, a fronte dei tanti comparti in cui si dovrà intervenire,
anche alla luce delle enormi difficoltà sociali ed economiche diffuse e benché
ritenga che la manovra economica del Governo centrale non sia pienamente
condivisibile, ritiene che la diminuzione del numero dei consiglieri regionali
dovrebbe essere trattata contestualmente alla riforma elettorale ed alle
diverse riforme istituzionali. Giudicato ai limiti di costituzionalità
l’articolo della manovra nazionale che impone la riduzione del numero dei
consiglieri regionali ed apprezzato il contributo offerto dai capigruppo
presenti in conferenza, ritiene che la legge elettorale della regione Calabria
dovrebbe rispondere alle esigenze dei territori, anche alla luce delle
riduzioni delle Province. Ritenuta, quindi, indispensabile la modifica della
legge elettorale, nel mantenimento delle preferenze, sottolinea come sia
indispensabile procedere alla riforma degli enti sub regionali, eliminando i
doppioni. Sostenuto, altresì, come non sia possibile rimandare ulteriormente le
problematiche connesse agli enti, auspica una stagione nuova di riforme che
aspirino a garantire la governabilità e lo sviluppo della Calabria.
Evidenziata la serietà con cui si sta procedendo alla riduzione dei
costi, condivide l’intera manovra proposta nella odierna seduta, censura, di
contro, le scelte del Parlamento, a suo avviso, colpevole di non procedere alla
riduzione degli emolumenti dei parlamentari. Sostiene, dunque, che è possibile
effettuare riforme concrete ed ampiamente condivise.
Apprezzato il lavoro svolto nella seduta odierna ed i risultati
raggiunti, conseguenti alle riunioni tenutesi dal mese di agosto, nelle quali
si sono registrate posizioni parzialmente diverse, evidenzia il desiderio
condiviso di dare risposte concrete e serie ai cittadini calabresi, anche
riguardo le consulenze, il vitalizio e in riferimento alla proposta di legge
relativa alla pubblicità della situazione patrimoniale e tributaria dei
dirigenti di Giunta regionale e Consiglio. Ritenuto che nei prossimi mesi si
possano concretizzare anche le modifiche allo Statuto, tenuto conto delle
modifiche legislative che porteranno alla riduzione delle Province, esprime
soddisfazione per il testo di prossima approvazione. A nome del suo gruppo
esprime dunque un voto favorevole.
In riferimento all’ordine del giorno inerente la riduzione del numero
dei consiglieri regionali, ricorda che tale tema era stato già trattato tenendo
conto della capacità funzionale delle Assemblee istituzionali, evidenzia,
inoltre, come la riduzione del numero dei consiglieri a 40 non discende da un
obbligo legislativo ma da ragioni di opportunità. A suo avviso già nella seduta
odierna si potrebbe procedere all’approvazione delle modifiche dello Statuto, giudicando
ingiustificatamente difensivo un atteggiamento diverso.
Attesa la delicatezza dell’argomento in discussione e l’importanza
strategica, tenuto conto dell’assetto istituzionale che si profilerà nella
prossima legislatura, giudica favorevolmente il provvedimento scaturito dalla
conferenza dei capigruppo, di intesa tra maggioranza ed opposizione.
Sottolineato, però , che i costi di funzionamento della politica sono necessari
per la democrazia e non sono, però, da soli capaci di procedere al risanamento
delle condizioni economiche calabresi, evidenzia, invece, come si palesino
sempre più indispensabili le riforme inerenti gli enti sub regionali, creando,
di contro, una cultura della rappresentanza rispondente alle esigenze del
territorio. A tal proposito, ricorda di aver presentato diversi progetti di
legge, alcuni dei quali relativi anche alla riduzione del numero dei
consiglieri regionali.
Stupito che dalla seduta odierna non sia emersa una volontà unanime,
censura la divisione registrata riguardo i tempi di approvazione delle
modifiche statutarie, ritenendo necessario procedere con attenzione e cautela
riguardo alle stesse.
Rilevato che i giudizi dell’opinione pubblica sulle istituzioni sono
negativi, con un aumento della disaffezione e sfiducia dei cittadini verso la
classe politica da cui si allontanano sempre più, ritiene debbano valutarsi le
soluzioni idonee ad avvicinare i calabresi alle istituzioni. Sostenuta, quindi,
la rilevanza assoluta dei risultati raggiunti e ricordato che, in qualità di Presidente
della commissione riforme e decentramento, nella scorsa legislatura, ha
espresso un voto contrario alle modifiche allo Statuto inerenti il numero dei
consiglieri e degli assessori esterni, e riferito, altresì, di aver presentato
successivamente diverse proposte di modifica statutaria, afferma che le
modifiche odierne non consentiranno da sole di recuperare la fiducia dei
cittadini per la quale, a suo dire, sarà necessario produrre risultati concreti
nell’interesse dell’intera regione.
Dà lettura di un seguito di comunicazioni.
Riferito che il progetto di legge di modifica statutaria consta di 4
articoli, informa che vi sono una serie di emendamenti alla proposta che sono
stati illustrati nel corso della discussione. Chiede di sapere se l’emendamento
44610, a firma dei consiglieri Principe e altri, che prevede la riduzione del
numero dei consiglieri da 50 a 40 può essere considerato assorbito dall’ordine
del giorno che si procederà ad approvare.
Chiede che si proceda alla votazione.
Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 44610 che è respinto, indi
pone ai voti l’emendamento protocollo numero 44611 che è respinto, benché
concretamente contenuto nell’ordine del giorno redatto in conferenza dei capigruppo.
Indi, pone ai voti gli articoli: 1 (Modifica dell’art. 26); 2 (Commissioni permanenti); 3 (Modifiche dell’art. 35); 4 (Differimento dell’efficacia della legge) che sono approvati, indi la legge nel suo complesso che è approvato, con l’autorizzazione al coordinamento formale.
Evidenzia che al testo è stato presentato un emendamento a firma dei
consiglieri Giordano e altri.
Posto l’accento sul grave stato di crisi che sta colpendo la Calabria,
evidenzia che l’emendamento mira a creare con i risparmi realizzati dalle
minori spese un fondo regionale da utilizzare quale ammortizzatore sociale,
prevedendo altresì che la Giunta regionale entro un termine preciso proceda
alla regolamentazione di detto fondo.
Chiede di accogliere l’emendamento trasformandolo in raccomandazione
alla Giunta regionale.
Chiede che il contenuto dell’emendamento venga di fatto inserito nel
testo dell’ordine del giorno che verrà successivamente posto in votazione.
Ritiene che l’ordine del giorno differisca dall’emendamento nel merito
dei contenuti.
Insiste affinché si trovi una formula per la quale l’Aula sia costretta
ad esprimersi ed assumersi responsabilità.
Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 44614 che è respinto, l’emendamento protocollo numero 44612, che è approvato, gli articoli 1 (Modifica dell’art. 4); 2 (Sostituzione dell’art. 5); 3 (Modifica dell’art. 7); 4 (Modifica dell’art. 8) che sono approvati e pone in discussione l’articolo 5 del provvedimento.
Chiede che l’articolo 5, inerente l’ufficio stampa del presidente della
Giunta regionale e mai portato all’attenzione dei Capigruppo, sia eliminato dal
testo complessivo in esame.
Evidenzia che l’articolo elimina la struttura ausiliaria dell’Ufficio
Stampa, consentendo una riduzione dei costi della politica.
Non comprendendo come l’articolo non rappresenti un aggravio di costi,
stante che consentirebbe di comandare presso l’Ufficio stampa del Presidente
della Giunta anche personale non dipendente di aziende pubbliche, ribadisce la
richiesta di eliminazione dell’articolo.
Assicura che l’articolo prevede l’eliminazione della struttura
ausiliaria e di conseguenza una riduzione di costi.
Evidenziato che l’argomento non è stato affrontato in alcuna riunione,
riferisce che la legge regionale numero 7 del 1996 riguarda tutti i dipendenti
regionali e non l’Ufficio stampa del Presidente della Giunta regionale,
giudicando disinvolto il modo di procedere e non coerente con la riduzione dei
costi.
Dà lettura del testo storico dell’articolo 9 della legge numero 7 del
1996.
Ricordato che all’inizio della legislatura era stato aumentato il
numero della dotazione organica dell’Ufficio stampa della Giunta al punto da
provocare un articolo sul corriere della sera, evidenzia che l’articolo esula
dalle motivazioni attinenti la riduzione dei costi.
Sottolinea che l’articolo elimina la struttura speciale,precedentemente
esistente, riconoscendo alla Giunta regionale un potere limitato di nomina dei
componenti dell’Ufficio stampa in misura non superiore al 50 per cento del
numero degli assessori.
Ritiene che il comma 2 dell’articolo non sia attinente al comma 1 che
elimina la struttura speciale.
Riferisce che la norma riprende testualmente il contenuto della legge
nazionale numero 150 inerente gli uffici stampa, eliminando altresì la
struttura speciale prima prevista, evidenziando che il numero delle unità pari
a 8 non verrà aumentato.
Contesta che il numero delle unità dell’ufficio resti uguale, ritenendo
che dal testo non si evincano i riferimenti alla legge 150.
Giudicata di fatto inconsistente la manovra nel suo complesso,
sottolinea che alla fine del primo comma dell’articolo 5 vi è un riferimento
preciso alle risorse disponibili, lasciando di fatto nella disponibilità del
Presidente della Giunta regionale di decidere quanto e come spendere e rendendo
incoerente la norma con la riduzione dei costi.
Demanda all’Aula la decisione, precisando che in ogni caso la norma in commento tende a non perpetuare situazioni di privilegio, essendo un mero adeguamento alla normativa nazionale ed alle rinnovate esigenze della Calabria nel solco delle direttive della conferenza dei capigruppo.
Obietta che all’articolo 10 si propone di abolire la Commissione consiliare “Politiche comunitarie e relazioni esterne”, scavalcando l’iter aggravato previsto per le modifiche statutarie, in considerazione del fatto che lo Statuto impone la costituzione di una commissione ad hoc.
Apprezzato il contributo, sottolinea che la volontà del Consiglio è l’abolizione della Commissione e che il coordinamento formale richiesto servirà ad appianare queste incongruenze.
Pone in discussione ed indi ai voti gli articoli 5 (Modifica dell’art. 9); 6 (Modifica dell’art. 7 bis); 7 (Modifica dell’art. 9); 8 (Modifica dell’art.10); 9 (Modifica dell’articolo unico); 10 (Abrogazione della l.r. 45/2002); 11 (Modifica della l.r. 9/2007); 12 (Efficacia della legge) che sono approvati, indi il provvedimento nel suo complesso che è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
Precisa che il coordinamento formale non può evitare la doppia lettura che necessitano le modifiche dello Statuto.
Si dichiara concorde.
Pone gli articoli 1 (Modifica della l.r. 7/1996) e 2 (Modifica della l.r. 8/1996) che sono approvati, indi il provvedimento nel suo complesso, che è approvato.
Pone in discussione ed indi ai voti l’articolo articolo 1 (Modifica dell’art. 3), che è approvato; pone in discussione l’articolo articolo 2 (Modifica dell’art. 8).
Evidenzia una disparità di trattamento tra i consiglieri che hanno proposto la domanda per l’indennità e quelli che non lo hanno fatto e richiede il coordinamento formale.
Assicura il coordinamento formale e pone ai voti l’articolo 2 (Modifica della rubrica del capo IV)
che è approvato, indi pone ai voti gli articoli articolo 3 (Disposizioni transitorie); 4 (Disposizioni abrogative) e 5 (Efficacia della legge) che sono approvati ed il provvedimento nel suo complesso.
Richiede particolare attenzione nel coordinamento formale.
Dichiara approvato il provvedimento legislativo con autorizzazione al coordinamento formale.
Pone in discussione ed indi ai voti gli articoli 1 (Modifica dell’art. 16); 2 (Modifica dell’art. 28); 3 (Modifica dell’art. 32); 4 (Disposizioni abrogative) e 5 (Differimento efficacia del provvedimento)
che sono approvati, indi il provvedimento nel suo complesso che è approvato.
Illustrato l’ordine del giorno con il quale
il Consiglio si impegna ad attuare, entro novanta giorni, una riforma e una
riduzione degli enti strumentali e delle società partecipate della Regione al
fine di contenere gli eccessivi ed ingiustificati costi ed abolire gli sprechi,
lo pone ai voti ed è approvato.
Illustra l’ordine del giorno che impegna le
Amministrazioni della Giunta e del Consiglio a presentare una proposta organica
di riforma delle normative di riferimento tenuto conto delle indennità dei
dirigenti generali e dei dirigenti degli enti strumentali, in house e delle
società partecipate a maggioranza della Regione, nonché a proporre, l’eventuale
riduzione delle indennità di posizione e di risultato dei dirigenti della
Giunta e del Consiglio ed, altresì, a predisporre un progetto di legge
finalizzato al conferimento alla Giunta della redazione di un testo unico un
materia di riorganizzazione del personale della Giunta regionale. Indi pone ai
voti l’ordine del giorno che è approvato.
Da lettura dell’ordine del giorno con il
quale il Consiglio si impegna alla modifica dello Statuto per la riduzione del
numero dei consiglieri regionali dagli attuali cinquanta a quaranta, unitamente
all’approvazione di una nuova legge elettorale.
Dichiaratosi favorevole all’ordine del giorno, attesa la presentazione
di emendamenti, che sono stati respinti, volti ad inserire con immediatezza
tale disposizione, sottolinea che sarebbe opportuno ridurre anche il numero dei
membri della Giunta regionale
Ritenuta pertinente l’osservazione del
consigliere Principe, propone la riduzione ad otto dei componenti della Giunta.
Pone in votazione l’ordine del giorno con la
modifica proposta che è approvato.
Illustra il contenuto dell’ordine del giorno, precisando che esso è da inviarsi preventivamente al Commissario straordinario per la Sanità, al fine di saggiare la compatibilità dell’interpretazione data all’articolo 17, legge n.22 del 2007, che consentirebbe di utilizzare il 70% del Fondo per il sociale sulla spesa sanitaria e il 30% in favore delle cooperative che operano nel sociale.
Ritiene che dare ad un ordine del giorno la valenza di interpretazione autentica sia un errore, in quanto sarebbe necessaria un’altra legge. Pertanto, invita il consigliere Morelli a predisporla.
Aggiunge che con l’ordine del giorno si impegna la Giunta regionale ad effettuare attività che non sono di sua competenza
Ringraziando per i suggerimenti, informa che l’ordine del giorno verrà preventivamente inviato al commissario ad acta, per assicurarne la compatibilità con la legge nazionale.
Ritiene che rispetto alla problematica l’atto sia debole e si dichiara convinto che potrebbe comportare ulteriori ritardi in un settore estremamente delicato.
Concorda sulla gravità della situazione, mostrandosi consapevole della crisi congiunturale, richiamandosi, infine, alla sensibilità della Giunta regionale per l’esame attento della questione.
Chiede se intende inserirlo nell’ordine del giorno della prossima seduta consiliare.
Dichiara che non voterà contro.
Nota che le osservazioni del consigliere Principe - precedenti alla distribuzione del testo- sono contenute e ritiene che le attività proposte nell’ordine del giorno siano opportune.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato all’ unanimità
Illustra brevemente il contenuto della mozione che impegna la Giunta regionale ed il Consiglio a compiere tutti gli atti necessari per agevolare la liberazione del volontario.
Ricordando che il Consiglio regionale ha già espresso solidarietà sul caso, pone ai voti la mozione che è approvata all’unanimità.
Comunica che la prossima seduta è convocata per il 7 ottobre, indi toglie la seduta.
La seduta termina alle 22,01
La dirigente del Servizio
(dott.ssa Ester Latella)