IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
__________
17.
SEDUTA DI
MARTEDI’ 29 MARZO 2011
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
E DEL
VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’
Inizio lavori h. 13,05
Fine lavori h. 17,05
INDICE
SULLA Francesco, Segretario
Questore
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente),*
TREMATERRA Michele, assessore
all’agricoltura ed alla forestazione
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
STASI Antonella, Vicepresidente
della Giunta regionale
CICONTE Vincenzo Antonio (Autonomia
e Diritti)
PARENTE Claudio (Scopelliti
Presidente)
AIELLO Ferdinando (Gruppo Misto)
CICONTE Vincenzo Antonio (Autonomia
e Diritti)
LOIERO Agazio (Autonomia e
Diritti)
MIRABELLI Rosario Francesco Antonio
(Gruppo Misto)
SALERNO Nazzareno, relatore,*,*
SCOPELLITI Giuseppe, Presidente
della Giunta regionale
SULLA Francesco (Segretario
Questore)
Sulla convocazione della prossima seduta
Presidenza del Presidente Francesco Talarico
La seduta inizia alle 13,05
Avvia i lavori dando la parola al segretario questore per la lettura
del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale.
Pone in votazione il verbale della seduta precedente che viene
approvato senza osservazioni.
Lette le comunicazioni, dispone che si passi all’ordine del giorno
iniziando con le interrogazioni a risposta immediata.
Illustra l’interrogazione
rivolta al Presidente della Giunta regionale in ordine all’avviso pubblico pubblicato sul BURC in data 15/10/2010 per
la concessione alle imprese di borse lavoro e di altri incentivi occupazionali,
che prevedeva una procedura "a
sportello" per la presentazione delle domande e la formazione delle
relative graduatorie sulla base dell'ordine di spedizione (e non di ricezione)
delle medesime;
Atteso che si è appreso che molte delle domande presentate, per lo più
attraverso agenzie di servizio postale private, recherebbero il sigillo del
medesimo giorno, della medesima ora e del medesimo minuto, determinando
problemi in sede di istruzione delle domande, chiede se corrispondono al vero
le indiscrezioni indicate in premessa e soprattutto quali iniziative si
intendono intraprendere a garanzia della massima trasparenza nell'espletamento
della procedura di assegnazione dei benefici ai soggetti che ne hanno fatto
richiesta.
Premesso
che il problema delle poste private è stato ampiamente dibattuto, fa presente
che vi erano due possibilità; una prima quella di raccogliere le domande,
creare una commissione, fissare dei criteri, mandare pratiche alla commissione
ed aspettare che stabilisse ordine. La seconda possibilità era il meccanismo di
presentazione a sportello, che è stata scelta; , poi, continua, è stato necessario
scegliere se la data per l’accoglimento doveva essere quella di arrivo presso
l’assessorato o la data di spedizione ed è stata scelta la seconda opzione.
Poi, essendo il servizio postale liberalizzato, per evitate ricorsi, si è
deciso di consentire la spedizione anche tramite poste private.
Prosegue,
ancora, informando che il bando è stato pubblicizzato per raggiungere più
persone ed imprese e che le risorse esaurite nelle prime ore. Rende noto,
quindi, che è stato posto il quesito al responsabile dell’ispettorato delle
comunicazioni della Calabria, se tali agenzie fossero autorizzate e se fosse
giusto aprire a mezzanotte, e che lo stesso ha risposto che la licenza postale
non prevede il rispetto di orari apertura e di chiusura.
Dichiaratosi
non persuaso dalla risposta, si chiede ancora come abbia fatto l’addetto alle
poste private a certificare cento domande nello stesso minuto,cosa che
purtroppo è avvenuta. Considera la presentazione di cinquecento domande dalla
stessa azienda prova della discrezionalità delle agenzie private. Contesta
ancora che non è stata data risposta al quesito sulla efficacia dello
strumento.
Chiede di rinviare la discussione alla prossima seduta in cui sarà
ampiamente dibattuta.
Evidenziato la finalità della interrogazione di mettere in risalto
delle criticità, accoglie la richiesta, auspicando che nella prossima seduta
consiliare vengano date ampie rassicurazioni.
Reso noto che l’argomento è già all’ordine del giorno, dichiara
decaduta l’interrogazione
Illustra l’interrogazione relativa al centro socio – riabilitativo diurno per handicappati “la Speranza” di Cirò Marina, autorizzato all’ospitalità ed assistenza di 18 utenti con handicap, evidenziando come lo stesso rappresenti esempio di civiltà e modello di integrazione e accoglienza sociale per i soggetti con handicap. A fronte, quindi, delle difficoltà economiche in cui versa il centro a causa di una eccessiva esposizione bancaria, causata, a suo dire, dai mancati trasferimenti regionali per l’anno 2010, chiede di sapere se risponde al vero che la Regione non ha trasferito le risorse spettanti e quali ne siano le cause. Infine, evidenziato che i mancati trasferimenti potrebbero causare danni economici talmente ingenti da costringere il Centro a ridimensionare il proprio personale o indurlo addirittura alla chiusura definitiva, con i gravi disagi che ne conseguirebbero, chiede quali iniziative la Regione intenda adottare per garantire il funzionamento del Centro “La Speranza”.
Rende noto che già due acconti sono stati versati e che il saldo è in via di erogazione.
Dichiara di rimanere in attesa che la Giunta regionale si attivi per onorare gli impegni assunti.
Illustra l’interrogazione tesa a conoscere lo stato di attuazione della legge regionale n. 13 del 2005, relativa ad incentivare la distribuzione e somministrazione dei prodotti tipici calabresi nelle aree di servizio autostradale della regione. In particolare, evidenziato che la legge regionale di riferimento prevede che le aree di servizio delle tratte autostradali siano dotate di attività commerciali autonome, prevedendo all’articolo 15 comma 3 che siano destinati almeno 150 metri quadrati di superficie coperta ai prodotti tipici calabresi, chiede di sapere se la Regione ha sino ad oggi richiesto ai titolari delle concessioni l’adeguamento delle loro strutture alle previsioni normative e se i dipartimenti Economia e Agricoltura, Foreste e Forestazione abbiano proceduto al monitoraggio ed al controllo periodico delle attività, anche al fine di sostenere l’economia regionale.
Risponde all’interrogazione puntualizzando
che all’Assessorato per le attività produttive spetta accordare la concessione
per la vendita di carburanti e che per questo si è cercata una simbiosi tra i
due dipartimenti al fine di adeguare le strutture oggetto della legge regionale
n. 13 del 2005 al rispetto dell’articolo 15 della stessa.
Afferma di ritenersi soddisfatto
perché le iniziative assunte dai dipartimenti denotano una maggiore sensibilità
ad affrontare la problematica.
Premesso che sino a febbraio 2010 la retta giornaliera per ospite spettante alle Strutture socio sanitarie convenzionate con la Regione è stata erogata per il 50 per cento dall’Asp di competenza e integrata per il restante 50 per cento dai servizi sociali, ricorda che ai sensi dell’articolo 32 della Legge regionale n. 8 del 2010 tutti gli oneri per le rette sono passati a carico del fondo sanitario regionale, rilevando, però, che nessuna Asp ha ritenuto di dover pagare la quota sociale, contravvenendo agli obblighi di legge, adducendo come motivazione la mancanza di risorse. Inoltre, riferisce che con decreto il Commissario ad acta per il Piano di rientro ha sospeso l’articolo 32 della L.R. 8 del 2010, riportando le competenze dell’erogazione della quota sociale in capo al Dipartimento politiche sociali che nel frattempo, però, ha destinato le risorse in suo possesso ad altri fini, non disponendo neanche nel bilancio del 2011 di un aumento di risorse da destinare in tal senso. Sottolineata l’impossibilità quindi, di firmare per il 2011 le relative convenzioni, paventa il rischio di chiusura per molte Strutture con la conseguente perdita di lavoro per circa due mila soggetti. Alla luce di quanto premesso, chiede di sapere se risponde al vero che la Regione non ha ancora erogato le quote sociali alle Strutture convenzionate e quali siano le cause di tali inadempimenti e se per ovviare ai rischi paventati la Regione intenda versare a titolo d’acconto delle somme, chiedendo, altresì, se sia vero quanto appreso di recente in merito ad un accordo tra il Dipartimento e le Strutture interessate per l’erogazione di tre mensilità a titolo di acconto.
Giudica complesso il problema oggetto dell’interrogazione che consiste, in concreto, nel ripartire meglio l’onere del pagamento tra il fondo sanitario e quello sociale, considerando che la legge n. 8 del 2010, che prevedeva che tutti gli oneri per le rette passassero a carico del fondo sanitario, è stata impugnata e che il Governatore Scopelliti ha sospeso tutti i procedimenti avviati ex articolo 32 della legge n. 8 del 2010. Asserisce che, di fatto, le somme dovrebbero essere pagate con il fondo sociale, il cui ammontare complessivo è pari a 29 milioni di euro di cui 23 già impegnati, a fronte di una spesa per le Strutture socio sanitarie pari ad oltre 40 milioni di euro, risultando impossibile provvedere ad una eventuale copertura. Riferisce, inoltre, che, ad oggi, è stato istituito un tavolo aperto nel quale, di concerto, trovare una soluzione, benché alcune strade siano state individuate. Infine, atteso che si è consapevoli della situazione economica precaria in cui versano le strutture socio sanitarie, manifesta tutto l’interesse affinché il problema possa risolversi in tempi brevi.
Preso atto che l’assessorato ha consapevolezza delle difficoltà in cui versano le Strutture, comprende che la normativa ha subito l’inserimento di nuovi elementi che hanno contribuito a rendere la situazione più controversa, indi invita l’assessore a provvedere nel più breve tempo possibile al pagamento delle somme dovute a dette Strutture.
Illustra l’interrogazione, rivolta al Presidente della Giunta regionale, finalizzata a sapere se la Società partecipata della Regione Lombardia "Infrastrutture Lombarde S.p.A" in forza di una convenzione, di cui si intende conoscere i costi, sta curando l'istruttoria, la gestione e la predisposizione della gara d'appalto per la costruzione dei nuovi ospedali calabresi, se la stessa sia abilitata all’utilizzazione di soggetti terzi e quali siano le motivazioni che hanno portato ad una modifica rispetto alla decisione di affidare la gestione della gara alla Stazione Unica Appaltante (SUA).
Affermato che la storia della costruzione dei nuovi ospedali é sotto gli occhi di tutti, sottolinea come si era deciso di affidare alla SUA la redazione dei bandi di gara per la costruzione degli ospedali e che in data 29 giugno 2010 il dirigente generale della Stazione unica appaltante, Boemi dichiarava che la SUA non era in grado di svolgere tale compito con il rischio di perdere le risorse destinate dal Governo centrale, ragion per cui si dava incarico di dare attuazione a successivi atti in stretta collaborazione con la Regione Lombardia e precisamente con la società “Infrastrutture lombarde SPA” tenendo conto dell’esperienza della regione Lombardia in questa materia; il dirigente Boemi provvedeva, successivamente a confermare e ribadire l’impossibilità della Sua a provvedere a tali compiti e solo successivamente ha comunicato la disponibilità della SUA quando già con un protocollo di intesa erano state stabilite le attività che la società “Infrastrutture lombarde SPA” deve svolgere al fianco della SUA.
Riguardo al costo dell’intera operazione asserisce che lo stesso risulta essere inferiore a quanto si sarebbe speso se si fosse affidato il tutto a terzi.
Si dichiara non soddisfatto della risposta in quanto la Vicepresidente Stasi ha omesso di rispondere ad alcune domande riguardanti l’iter che ha portato alla scelta della società lombarda e la possibilità di affidare a terzi alcuni servizi.
Illustra l’interrogazione, rivolta al Presidente della Giunta
regionale, che rende nota
la situazione ambientale e lavorativa,
grave e preoccupante, creatasi all'interno del Pronto Soccorso di Praia a Mare,
nel giugno del 2008, nel momento in cui la dott.ssa Angela Riccetti, dirigente
medico responsabile, ha denunciato che due infermieri in servizio visitavano e
dimettevano una piccola paziente, falsificando la firma del medico in servizio
all’oscuro di tutto. Riferisce, inoltre, che a seguito di questo episodio, la
dottoressa Riccetti è stata vittima di numerosi atti intimidatori e sono state
istituite due Commissioni di indagine le cui disposizioni, relative
all’assegnazione ad altri reparti gli infermieri sopracitati, sono state più
volte disattese dal Direttore sanitario, creando da un lato una evidente
situazione di incompatibilità e dall’altro minando la fiducia e collaborazione
dell’intero personale. Chiede, quindi, se la Giunta regionale sia a conoscenza
di quanto denunciato e se, nell'ambito delle proprie competenze, intenda intervenire
al fine di garantire condizioni di sicurezza all'interno del Pronto soccorso di
Praia a Mare e quali iniziative intenda assumere per difendere l'incolumità
della dott.ssa Riccetti.
Ricordato che per i fatti oggetto di interrogazione sono state
coinvolte anche le autorità giudiziarie competenti, riferisce che, in attesa di
decisioni formali delle predette autorità, il Presidente Scopelliti, in qualità
di Commissario ad acta, ha chiesto di
sapere quali siano gli esiti delle Commissioni di indagine.
Pur apprezzando gli sforzi profusi dal Commissario ad acta per porre in essere il rispetto di quanto deciso dalle
Commissioni, chiede vi sia particolare attenzione rispetto alla problematica,
stante l’importanza che il servizio di pronto soccorso di Praia a Mare
rappresenta per la tutela della salute dei cittadini.
Illustra l’interrogazione tesa a sapere se corrisponde al vero la
circostanza secondo la quale alla Provincia di Crotone sia stato decurtato 1
milione di euro rispetto al 2010 per quanto riguarda i fondi della
specialistica ambulatoriale privata e quali siano i criteri attraverso cui la
Regione Calabria ha provveduto a ripartire tali fondi. Inoltre, chiede di
sapere se la Regione Calabria intenda provvedere a dei correttivi per non
penalizzare le comunità presenti nel territorio crotonese, a favore di altre
province calabresi (Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza) il cui incremento dei
fondi non appare giustificato, per evitare che molti utenti della Provincia di
Crotone vedano limitato il proprio diritto ad essere curati e si trovino
costretti ad “emigrare” fuori provincia per usufruire dei servizi in argomento.
Evidenziato che la Regione ha provveduto a definire, per la
specialistica ambulatoriale, dei limiti diversi rispetto al passato,
abbandonando il criterio dettato dalla spesa storica, adottando dei criteri
innovativi, oggettivi, in linea con la discussione nazionale sul riparto
sanitario, in particolare dei criteri che considerino il fabbisogno di
prestazioni, proporzionato al numero di popolazione per fasce di età ed il
numero delle prestazioni medesime, rilevando i dati ufficiali dalla SOGEI.
Riferisce, quindi, che tali criteri sono stati condivisi dai Commissari
delle Asp e dai rappresentanti di categoria, evidenziando le novità introdotte
in termini di quota, in particolare per le Asp di Catanzaro e Reggio Calabria,
per le quali si è poi proceduto ad un riequilibrio. In merito all’Asp di
Crotone, riferisce che per la specialistica ambulatoriale il fondo assegnato
per il 2011 è superiore a quello risultante dai contratti del 2010, indi in
tale nuovo riparto l’Asp di Crotone potrà nel 2011 contrattualizzare una cifra
superiore rispetto all’anno precedente.
Registrata l’essenza di risposta in merito all’errato censimento degli
abitanti e ritenuto, al di là del rispetto dovuto ai nuovi criteri, che l’Asp
di Crotone paghi una incapacità evidente ad erogare determinati servizi,
denuncia l’assenza di una seria e costante attenzione istituzionale in materia.
Dà lettura di un seguito di comunicazioni.
Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di
legge n.176/9^ d’iniziativa del consigliere Rosario Mirabelli recante “
Modifiche ed integrazione alla legge regionale 34/2010”
Ricordato che la Fondazione Campanella è un organismo di diritto
privato di cui la Regione Calabria è socia, riferisce che la Giunta regionale
con delibera del 2010 ha ritenuto necessario procedere alla trasformazione
della Fondazione in IRCS, evidenziando la indispensabilità della proroga
prevista dal provvedimento.
Sottolineata la valenza della Fondazione Campanella che – riferisce -
sta cercando di porre rimedio ad alcuni casi di malasanità verificatisi fuori
regione, sottolinea la professionalità ed elevata carica umana del personale
tutto.
Ricordato che la Commissione consiliare ha licenziato a maggioranza il
provvedimento, con il suo voto contrario, e di aver presentato un
interrogazione a risposta immediata, assorbita dal provvedimento in
discussione, evidenzia che la Fondazione ha negli anni imposto un aumento di
spesa in ambito sanitario per la Regione Calabria, criticando i contenuti della
delibera di Giunta, a suo avviso poco dettagliata.
Chiede di sapere, quindi, se la Fondazione sia da ritenersi pubblica,
accreditata o di diritto pubblico e natura privata, evidenziando la necessità
di comprendere quali siano le motivazioni che inducono ad una proroga,
nonostante riconosca le numerose ottime professionalità che si spendono al suo
interno.
Sostenuto che l’intero Consiglio regionale debba riflettere sul sistema
sanitario calabrese nel suo complesso, incapace, a suo dire, di prescindere
dalla Fondazione Campanella, a fronte dei servizi erogati dalla stessa,
nonostante le difficoltà in cui versano gli operatori sanitari, ritiene che la
Fondazione non possa che diventare IRCS, attraverso un percorso definito,
capace di offrire agli operatori della strutture le migliori condizioni in cui
svolgere il proprio lavoro.
Ritiene, quindi, sia opportuno approvare la proroga per consentire alla
Fondazione di svolgere le funzioni che le sono proprie.
Concordando con le osservazioni del consigliere Scalzo, in netto
contrasto con quanto asserito dal consigliere Giordano che, a suo avviso,
disconosce le capacità della Fondazione Campanella, il cui contribuito all’erogazione
dei servizi sanitari è noto, auspica che le procedure perché la Fondazione
diventi IRCS si concludano al più presto.
Evidenziato come sia necessario fare chiarezza sui compiti della
Fondazione Campanella, per la quale ad oggi si prevede esclusivamente una
proroga da inquadrare nell’articolato contesto in cui la stessa ha operato
negli anni, ricorda che la Fondazione è nata dall’idea del professor Veronesi
al fine di soddisfare le esigenze sanitarie dei malati oncologici, prima costretti
ad emigrazione sanitaria. A suo avviso, nel tempo, la Fondazione si è dedicata
a servizi sanitari non compresi nella sua mission,
evidenziando come la Giunta regionale si stia muovendo sia sul versante
giuridico sia riguardo le competenze della Fondazione, scorporando le
specialità trasferite agli ospedali di riferimento della città di Catanzaro,
riposizionando, quindi, la Fondazione sullo studio e ricerca delle patologie
oncologiche, che – ricorda - rappresentano la sua vera funzione. Sottolinea,
quindi, come la proroga sia necessaria per consentire si raggiungano tali
obiettivi, senza precluderne il funzionamento e la sopravvivenza stessa.
Ricordato di essersi astenuto in Commissione sul provvedimento,
annuncia il suo voto favorevole allo stesso, evidenziando che l’intento comune
è quello di creare un centro di ricerca di eccellenza. Indi, sottolinea la
necessità di definire precisamente quali siano i compiti del centro oncologico
del Pugliese Ciaccio e le sinergie da attivare tra i due centri, auspicando che
la proroga sia sufficiente a garantire il passaggio della Fondazione a IRCS.
Dichiarato il voto contrario del proprio Gruppo al provvedimento,
sostiene che le risposte non siano state esaustive soprattutto riguardo la
definizione delle risorse e dei tempi di realizzazione, dichiarando che porgerà
la massima attenzione alle attività della Fondazione, vigilando sugli effetti
del provvedimento, pur riconoscendo il valore sanitario della Fondazione.
Pone ai voti il provvedimento che consta di un unico articolo, che è approvato a maggioranza.
Illustra la proposta di legge relativa alla deliberazione della Giunta
regionale numero 77 del 16 marzo 2011, finalizzata al reperimento di ulteriori
risorse finanziarie per garantire l’attuazione dell’Accordo di Programma del 13
dicembre 2007 in materia di edilizia sanitaria, attraverso il ricorso
all’indebitamento.
Evidenziata la necessità di reperimento di ulteriori 80 milioni di
euro, peraltro sollecitata dal Ministero della salute, sottolinea che il mutuo
contratto sarà utilizzato solo in seguito all’esaurimento della dotazione
finanziaria attualmente a disposizione, rappresentata da un mutuo di
centodiecimilioni già contratto e dalla possibilità di utilizzo dei fondi FAS
2007 -2013.
Sottolinea, altresì, l’opportunità di procedere ad una indagine
conoscitiva ed ad un eventuale studio di fattibilità per procedere alla
localizzazione del nuovo ospedale di Crotone e dei centri HUB di Reggio
Calabria e di Cosenza, al fine di offrire ai calabresi un sistema sanitario di
qualità.
Valutata favorevolmente la proposta di legge in discussione nonché
l’opportunità di realizzare uno studio di fattibilità per la realizzazione
dell’ospedale di Crotone, evidenzia la necessità di dotare in tempi brevi tutto
il territorio calabrese di un valido sistema sanitario, pur conscio delle
difficoltà connesse alla fase attuale di rientro dal deficit.
Precisato che la costruzione di quattro nuovi ospedali costituisce il frutto
dell’impegno non soltanto della precedente Giunta regionale di centro sinistra
ma anche del Governo Prodi, plaude all’iniziativa dell’attuale Esecutivo
regionale finalizzata al completamento delle procedure avviate dalla precedente
Giunta, in soluzione di continuità come si addice ad amministrazioni serene ed
efficaci.
Ricordata una seduta aperta del Consiglio comunale di Cosenza, nel
corso della quale il Presidente Scopelliti criticò le precedenti
amministrazioni in merito alla costruzione dell’ospedale di Cosenza per non
aver adottato provvedimenti concreti, sottolinea che con la legge regionale
numero 15 del 2008 la precedente Giunta regionale aveva preso un preciso
impegno legislativo per la progettazione dell’ospedale di Cosenza e auspica che
venga colta l’occasione di dare corso a tale indirizzo.
Comunicata la presentazione di due emendamenti alla proposta di legge
in discussione, uno dei quali finalizzato ad aumentare l’importo del mutuo di
ulteriori 5 milioni di euro da destinare alla realizzazione dell’ospedale di
Cosenza, sottolinea la necessità di interventi concreti per guardare
fiduciosamente al futuro, avvalendosi dell’apporto della opposizione di
governo, rigorosa sì, ma costruttiva.
Evidenziata la possibilità di avvalersi delle risorse disponibili del
POR 2007 – 2013 per avviare il primo lotto dei lavori, precisa che le Regioni
più avvedute stanno già lavorando al POR 2014 – 2020 e sottolinea le difficoltà
ad ottenere dalla Unione europea finanziamenti per interventi in materia
sanitaria, atteso che si paventa il rischio che tali somme vengano utilizzate
per il ripiano del deficit,
Rivolgendo alla Vicepresidente Stasi l’invito a verificare
l’accettazione da parte della Unione europea di grandi progetti in materia
sanitaria come la realizzazione dell’ospedale di Cosenza, auspica l’avvio di
una indispensabile fase di progettualità invitando la maggioranza
all’accoglimento degli emendamenti presentati.
Ravvisata la necessità di precisare che trattasi della costruzione di
quattro nuovi ospedali e non di tre, come indicato nella relazione della Vice
Presidente Stasi, reputa opportuno che le procedure per la costruzione degli
stessi si svolgano contestualmente.
Ricordate le criticità emerse nella precedente gestione anche a causa
della distrazione del Governo nazionale verso le regioni del Mezzogiorno,
auspica un atteggiamento di maggior forza anche per il reperimento di risorse
finanziarie, a suo avviso, decisive.
Quanto al riordino della rete ospedaliera che ha comportato inevitabili
riduzioni coattive dei posti letto, chiede al Presidente Scopelliti notizie in
merito al numero di posti letto totali normalizzati alla fine della costruzione
dei quattro nuovi ospedali, attesa l’assenza di atti ufficiali al riguardo,
esprimendo perplessità in merito all’assenza di interventi nel settore privato
e temendo che si giunga alla chiusura di molti ospedali quali quello di Soveria
Mannelli e di Polistena.
Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò
Esprimendo parere favorevole a questa impostazione dell’Esecutivo
regionale, come fatto peraltro in Commissione bilancio, attesa l’importanza di
procedere alla costruzione dei quattro nuovi ospedali, adeguatamente attrezzati
e ubicati in posizioni facilmente raggiungibili, evidenzia la necessità di
ridurre i tempi tra la fase di progettualità e la fase di realizzazione, al
fine di incidere positivamente in termini di riduzione della spesa sanitaria e
di rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini.
Concordando con la necessità espressa dal consigliere Principe di
procedere alla costruzione di un centro Hub a Cosenza, attesa la vetustà e la difficile
collocazione dell’ospedale dell’Annunziata, auspica una rapida conclusione dei
provvedimenti amministrativi per la realizzazione degli ospedali, lamentando la
latitanza del Governo centrale nei confronti delle regioni del sud.
Evidenziata la necessità di procedere al reperimento delle necessarie
risorse finanziarie, esprime dubbi sulla decorrenza del mutuo a partire dal
2014, auspicando che le indicazioni dell’opposizione vengano recepite dalla
maggioranza come fattivo spirito di collaborazione, al fine di dare risposte
adeguate alle esigenze dei cittadini calabresi.
Affermato che il suo intervento è volto a chiedere alcune delucidazioni di carattere tecnico- politico, plaude al fatto che l’iter amministrativo inerente la costruzione dei quattro ospedali avanzi nel rispetto dei tempi previsti dalla Comunità Europea che sancisce che entro il mese di maggio deve essere posta in essere la gara per la costruzione degli ospedali.
Asserito di essere favorevole all’accensione del mutuo, ma che, a suo avviso, non ha senso che il mutuo previsto decorra dal 2014, chiede di conoscere se qualche decisione è stata presa riguardo alla messa in sicurezza del sito della città di Vibo Valentia e perché la certificazione dell’advisor adottata conseguentemente all’introduzione dell’addizionale sulla benzina, oggi, non è più prevista.
Affermato che è necessario rivendicare la necessità di comprendere Crotone nel novero dei territori che hanno bisogno di un nuovo ospedale, chiede che venga reperita la quantità di risorse necessarie per l’allestimento di un studio di fattibilità riguardante il nuovo ospedale di Crotone, poichè quello l’ospedale esistente è strutturalmente inadeguato e ubicato in una posizione “paradossale” che non consente la piena e razionale funzionalità dello stesso.
Dato atto al Presidente Scopelliti di pensare, per la prima volta, ad una sanità regionale, registra che le posizioni non univoche e schizofreniche della minoranza, in un tema importante come quello della sanità, non aiutino, censurando, altresì, l’uso di un linguaggio “politichese” ed invitando alla concretezza nell’appoggiare la costruzione dei nuovi quattro ospedali che la maggioranza sosterrà compiutamente.
Giudicato che la sanità è un problema serio sul quale non dovrebbero esserci strumentalizzazioni di sorta, afferma di votare a favore dell’accensione del mutuo perché, a suo avviso, è indispensabile che i quattro nuovi ospedali vengano realizzati al più presto, al fine di ridurre in modo consistente i costi legati all’emigrazione sanitaria e alla gestione delle strutture. Chiede, infine, chiarimenti sull’effettiva obbligatorietà, a Catanzaro, dell’integrazione con l’Università e l’azienda “Mater domini” e se i fondi ex articolo 20 della Legge n. 67 del 1988 sono a disposizione e in tal caso perchè non sono stati assegnati alle ASP di competenza.
Affermato, rispondendo al consigliere Orsomarso, che se la minoranza non presenta posizioni univoche la maggioranza è assente dall’Aula, sottolinea come, tenuto conto dell’estensione del territorio dovrebbe essere approvata la proposta del consigliere Principe volta a porre in essere un piano di fattibilità, con lo stanziamento di 5 milioni di euro, per la costruzione del nuovo ospedale di Cosenza , considerando, inoltre, che lo stesso presenta una serie di criticità che lo rendono non funzionale, con sale operatorie non a norma.
Giudicati importanti i contributi offerti dai consiglieri, ricorda che
il suo Gruppo ha focalizzato l’attenzione sull’esigenza di superare i vincoli
imposti dal Piano di rientro non ancorandovi scelte importanti, ma, di contro,
fornendo risposte concrete e compiute. In particolare riguardo la rete
ospedaliera, evidenzia che l’ospedale di Reggio Calabria ha una struttura
obsoleta con un pronto soccorso inadeguato rispetto alle esigenze, a fronte
anche delle riduzioni delle attività dell’ospedale di Melito e della chiusura
dell’ospedale di Scilla. In proposito, ricorda, le audizioni tenutesi in
Commissione consiliare sanità. Dichiara, quindi, che avrebbe auspicato fosse
prevista la costruzione di un nuovo ospedale a Reggio Calabria, a suo avviso
opera indifferibile, indi chiede che la Giunta regionale si faccia carico delle
modifiche necessarie al provvedimento, prevedendo le risorse aggiuntive
necessarie, al fine di rispondere alle istanze della popolazione.
Dà, ai sensi del regolamento, la parola al consigliere Principe che ha
chiesto di intervenire per fatto personale.
Evidenziato che il suo precedente intervento è stato equivocato dal
consigliere Orsomarso, al quale riconosce un ruolo di “sentinella” della Giunta
e dell’intera maggioranza, auspica che l’utilizzo del termine schizofrenia da
parte del consigliere sopra citato non fosse riferito a nessuno dei
consiglieri. In merito, poi, alle accuse di utilizzo di un linguaggio
“politichese” sottolinea che il suo intervento era scrupolosamente oggettivo,
scevro dall’estendere le sue osservazioni all’intero sistema sanitario.
Evidenzia, quindi, di aver proposto l’aumento del mutuo per 5 milioni di euro
al fine di consentire la costruzione di un nuovo ospedale a Cosenza, così come
già previsto dalla normativa regionale del 2010 che offriva indicazioni in tal
senso.
Chiarisce, altresì, al Presidente Loiero, di non aver mai chiesto
l’eliminazione delle case della salute, ma di aver proposto l’utilizzo di
eventuali rinvenienze per la costruzione dell’ospedale di Cosenza.
Inoltre, rifiuta i giudizi di campanilismo rivoltigli e ricordati i
ruoli istituzionali ricoperti nell’Esecutivo precedente, sottolinea di aver
consentito, anche grazie all’intervento del Presidente Loiero e dell’allora
Ministro Rutelli, che il Museo archeologico di Reggio Calabria venisse
ristrutturato, inserendolo tra le sette grandi opere per celebrare i 150 anni
dell’Unità d’Italia.
Sottolineato che la procedura prevista dal provvedimento è stata
richiesta dal Ministero della salute per ottemperare agli obblighi derivanti
dal Piano di rientro, ricorda che a breve verrà avviato uno studio di
fattibilità per la costruzione di nuovi presidi, centri HUB di Reggio e Cosenza
e Ospedale di Crotone, senza che ciò influisca sul provvedimento in esame.
Precisato di aver seguito i lavori dal proprio ufficio e rifatto l’excursus che ha portato alla
definizione dei nuovi ospedali, evidenzia che in poco tempo sono state
velocizzate tutte le procedure per tre dei quattro ospedali, con la
sottoscrizione di una convenzione con la Regione Lombardia e Infrastrutture
Lombarde SPA, sottolineando in proposito le difficoltà della SUA, che lamentava
carenza di personale adeguato. Indi, riguardo il nuovo ospedale di Catanzaro
riferisce l’esistenza di un vincolo imposto dalla protezione civile,
consistente nella pretesa che la nuova costruzione sia integrata con
l’Università in una unica Asp. A tal proposito, evidenzia come si stiano
approntando le soluzioni necessarie e definitive che consentano una modifica o
integrazione del vincolo, di modo che possano essere avviate le procedure per
la realizzazione di un nuovo ospedale a Catanzaro, in località Germaneto.
In riferimento, poi, alle osservazioni del consigliere Principe,
relative alla predisposizione sin dal 2008 della costruzione di un ospedale a
Cosenza, chiede per quale motivo il passato Esecutivo non si sia impegnato a
trovare le risorse necessarie per effettuare perlomeno la progettazione,
evidenziando che l’Unione europea non ha mai concesso disponibilità finanziare
per costruzioni ospedaliere.
Giudicata, quindi, valida la procedura oggi attivata grazie al
provvedimento in esame, riferisce al consigliere Loiero che la priorità in
ambito sanitario per la Regione è rappresentata dalla rete pubblica cui seguirà
la predisposizione di quella privata, con un aumento totale di 1300 posti
letto.
Assicurato, inoltre, che una
volta ultimati i nuovi ospedali verranno chiusi quelli limitrofi, ritiene che
la discussione non debba declinare su argomentazioni prettamente legate alla
campagna elettorale, ritenendo che le
scelte effettuate, ispirate alla riduzione dei costi, consentiranno di ambire a
maggiori risorse a livello nazionale con ulteriori finanziamenti, a fronte dei
riconoscimenti che dal Governo nazionale inevitabilmente perverranno. Infine,
censurata l’ipotesi, a suo giudizio demagogica, di finanziamento della
progettazione dell’ospedale di Cosenza, assicura che l’approvazione del
provvedimento consentirà di ultimare i nuovi ospedali in meno di 4 anni.
Dichiarato concluso il dibattito, dispone che si passi all’esame del
progetto di legge ed informa che all’articolo 1 è stato presentato dal
consigliere Principe un emendamento, protocollo numero 15261.
Puntualizzando preliminarmente di non fare campagna elettorale e
ricordato al Presidente Scopelliti di non essere assessore dal 2007, afferma
che la progettazione dell’ospedale di Cosenza è diversa da quella degli
ospedali di Crotone e Reggio Calabria, in quanto richiamata dall’articolo 36
della legge regionale numero 8 del 2010 che per Cosenza autorizza progettazione
e ristrutturazione dell’ospedale, mentre per le altre province solo lo studio
di fattibilità. Differenza di indirizzo che, rimarca, è stata data dal
Consiglio regionale e che è rimasta non attuata. Osserva, poi, che se ritardo
c’è stato, è ora di accelerare i tempi per dare attuazione a quanto disposto
dalla legge, rammentando che senza progetto non è possibile “muovere foglia”.
Conclude invitando ad instaurare un rapporto più civile con la minoranza.
Affermato che nessuno sta facendo campagna elettorale e sostenuta la
competenza della classe dirigente, considera fuori luogo tale emendamento,
essendo il finanziamento rivolto esclusivamente all’innovazione tecnologica.
Pone in votazione l’emendamento che è respinto. Informa poi che
all’articolo 1 comma 2 vi è un emendamento, protocollo numero 15259, a firma
del consigliere principe e altri.
Chiede la votazione per appello nominale.
Fa la chiama.
Comunica che, presenti e votanti 35, con 14 voti favorevoli e 21
contrari, l’emendamento è respinto. Dispone, poi, che si passi all’articolo 2.
Comunica, quindi, che vi è un emendamento, protocollo numero 15256, a firma
Principe.
Definito l’emendamento pretestuoso, non concreto ed inutile, ricorda
che il procedimento è iniziato nel 2007 e che la Giunta lo ha completato con il
mutuo di 80 milioni da aggiungere ai fondi dello stato, ai fondi Por, ed ai
finanziamenti previsti dalla legge n. 448 del 1998 per la riqualificazione
della rete ospedaliera. Rammenta che i termini stavano per scadere e la Giunta
si è attivata per poter realizzare gli investimenti programmati al fine di
evitare un congelamento da parte del Governo centrale, ripristinando così la
disponibilità per completare il procedimento. Conclude giudicando l’emendamento
da bocciare.
Preso atto che le proposte della minoranza non vengono tenute nella
dovuta considerazione, osserva che l’emendamento è stato già illustrato dal
consigliere Salerno. Constata inoltre che non si vuole tenere conto del
supporto dell’advisor contabile per
l’accertamento definitivo e completo del debito sanitario e di quanto previsto
dal Piano di rientro.
Pone in votazione l’emendamento che è respinto e quindi l’articolo 2
che è approvato. Pone infine in votazione il progetto di legge numero 175/9^
che è approvato.
Illustra la proposta di legge relativa alla modifica dell’articolo 10 della legge regionale 29 dicembre 2010 numero 34, avente ad oggetto l’acquisizione da parte della Regione Calabria delle azioni della Sial Servizi S. p. A, società istituita per la gestione del servizio di anagrafe zootecnica, partecipata dalla Regione per il 51 percento e per il restante 49 percento dal socio Italia Lavoro S.p.A., che ha manifestato la volontà di recedere.
Precisa, altresì, come, peraltro, evidenziato dal Dipartimento
bilancio, che la necessità di adeguamento della copertura finanziaria al
corrispettivo di acquisto delle azioni, è stato determinato definitivamente in
90 milioni di euro anziché 65 milioni.
Presidenza del Presidente Francesco Talarico
Pur esprimendo preoccupazione per la sorte dei lavoratori della
società, comunica il voto contrario del suo Gruppo, ricordando il percorso
individuato nella precedente legislatura e rilevando, altresì, la palese
contraddizione della presente proposta di legge rispetto all’indirizzo
precedente espresso dall’Esecutivo regionale in materia di partecipazione della
Regione agli enti.
Pone ai voti l’articolo 1 e l’articolo 2 che sono approvati e la
proposta di legge nel suo complesso che è approvata.
Illustra la proposta di legge in discussione risultante
dall’unificazione della proposta di legge numero 89 e numero 93, evidenziandone
le finalità volte a semplificare le procedure di accesso al Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria, che a partire dal 1 gennaio 2012 potrà essere
consultato per via telematica e in particolare l’articolo 13 che prevede la possibilità
per cittadini di visionare i testi pubblicati con le relative modificazioni.
Pone ai voti gli articoli 1 (Istituzione, oggetto e finalità), 2 (Validità degli atti pubblicati), 3 (Articolazione del Burc), 4 (Parte prima), 5 (Parte seconda), 6 (Parte terza), 7 (Supplemento speciale), 8 (Atti non soggetti a pubblicazione), 9 (Modalità di pubblicazione e tutela della riservatezza), 10 (Richiesta di pubblicazione), 11 (Termini per la pubblicazione), 12 (Correzione degli errori), 13 (Pubblicazione delle note e dei testi coordinati agli atti normativi aggiornati), 14 (Periodicità ed indici della pubblicazione), 15 (Responsabilità della pubblicazione, direzione, redazione amministrazione), 16 (Regole tecniche), 17 (Consultazioni del BURC), 18 (Spese di pubblicazione) 19 (Versamento proventi), 20 (Banche dati), 21 (Disciplina delle banche dati), 22 (Disposizione finanziaria), 23 (Decorrenza e norma transitoria), 24 (Abrogazioni), e 25 (Norma finale), che sono approvati e, indi, la legge nel complesso che è approvata.
Precisa che le proposte di legge in discussione sono state ampiamente
esaminate in Commissione.
Pone in votazione la proposta di legge numero 96, numero 97 e numero 98
che sono approvate.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge
numero 177/9^ a firma sua e del consigliere Amato, relativa alla modifica
dell’articolo 9 della legge regionale 16 gennaio 1985 numero 4, avente ad
oggetto l’indennità di funzione stabilita per il difensore civico.
Pone ai voti l’inserimento della proposta all’ordine del giorno che
viene approvato,
Pone ai voti la proposta di legge che viene approvata.
Pone ai voti la proposta di legge che è approvata.
Comunica che è stato presentato un ordine del giorno firmato da
consiglieri di minoranza e di maggioranza e ne pone ai voti l’inserimento
all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Pone ai voti l’ordine del giorno che viene approvato all’unanimità.
Comunica che la prossima seduta verrà convocata a domicilio, indi toglie la seduta.
La seduta termina alle 17,05
La dirigente del Servizio
(dott.ssa Ester Latella)