IX LEGISLATURA

RESOCONTO SOMMARIO

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3.

SEDUTA DI MERCOLEDI’ 19 MAGGIO 2010

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

Inizio lavori h. 11,51

Fine lavori   h. 18,47

INDICE

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

Approvazione del programma di Governo (art. 33, comma 4 Statuto)

PRESIDENTE

DE GAETANO Antonino (Rif. Com.)

GIORDANO Giuseppe (IDV)

GUCCIONE Carlo (PD)

IMBALZANO Candeloro(Scopelliti Presidente)

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

In memoria dei due soldati italiani uccisi in missione di pace in Afghanistan

PRESIDENTE

Approvazione del programma di Governo (art. 33, comma 4 Statuto) – Ripresa della discussione

PRESIDENTE,*,*

ADAMO Nicola (Gruppo Misto)

AIELLO Ferdinando (FDS)

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto),*

CENSORE Bruno (PD)

CICONTE Vincenzo Antonio(Autonomia e diritti)

DE MASI Emilio (IdV)

FEDELE Luigi (PdL)

GALLO Gianluca (UDC)

LOIERO Agazio (PD)

MAGARO’ Salvatore (Scopelliti Presidente)

MAIOLO Mario (PD)

MIRABELLI Rosario (Autonomia e diritti)

PRINCIPE Sandro (PD),*

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

SERRA Giulio (IPC)

TALARICO Domenico (IdV)

TRIPODI Pasquale Maria (UDC)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE,*

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

Proposta di legge numero 5/9^ d’iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disciplina transitoria ed urgente in materia di incompatibilità statutaria”.

PRESIDENTE

Proposta di legge statutaria numero 1/9^, recante: “Abrogazione del comma 4 bis dell’art. 35 dello Statuto della Regione Calabria”.

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 1/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Proroga dell’entrata in vigore della Legge regionale n. 35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i. recante “la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica”

PRESIDENTE,*,*

ADAMO Nicola (Gruppo Misto)

BATTAGLIA Demetrio (PD)

 


Presidenza del Presidente Francesco Talarico  

La seduta inizia alle 11,51

SULLA Francesco, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente che viene approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

Approvazione del programma di Governo (art. 33, comma 4 Statuto)

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

Pronuncia il seguente discorso:

Egregio signor Presidente, signori consiglieri, i contenuti del Programma di governo, di questa nona legislatura 2010-2015, che mi accingo ad illustrare, ricalcano il programma elettorale sul quale vi è stato un netto pronunciamento del corpo elettorale.

Il 57,8 per cento dei calabresi, ha scelto la coalizione di centro destra, le nostre proposte politiche ed il nostro programma.

È chiaro, dunque, che il Programma di governo che oggi presento all’attenzione del Consiglio regionale per la sua approvazione, non è e non potrebbe essere diverso, da quello che ha avuto il sostegno e l’approvazione degli elettori.

Prima di evidenziare le priorità e le questioni fondamentali da affrontare nel corso di questa  legislatura,  farò una riflessione sulla fase delicata che sta attraversando il nostro Paese.

Il quadro generale della situazione economica e produttiva  è preoccupante per tutti, ma per la Calabria è drammatico, sia in rapporto allo scenario nazionale che internazionale.

La crescita economica irrilevante, il livello occupazionale che segna un saldo negativo, l’assenza di competitività delle nostre imprese, una pubblica amministrazione lenta ed inefficiente, servizi pubblici degradati, la carenza del sistema infrastrutturale, l’oppressione della ‘ndrangheta, aggravano le difficoltà già enormi che la nostra regione deve superare per raggiungere una condizione di equità sociale.

La riduzione dell’offerta occupazionale ha, tra l’altro, rallentato l’ingresso stabile dei giovani nel mondo del lavoro, favorendo la diffusione di forme di occupazione precaria clientelare e la ripresa della emigrazione verso altre regioni.

Questo costituisce uno dei principali problemi, su cui ci dobbiamo impegnare ad intervenire con sempre maggiore convinzione, pianificando interventi concreti per la creazione di una occupazione stabile.

Anche le condizioni sociali della nostra popolazione, risentono di questo quadro che è causa di quel senso di incertezza e di sfiducia, soprattutto nei confronti della politica. Dobbiamo essere  tutti consapevoli, che questa legislatura  sarà difficile e impegnativa.

Se la Calabria vuole uscire dal tunnel in cui è costretta da decenni, deve superare le difficoltà del presente e cogliere tutte le opportunità del futuro, deve affrontare e superare sfide delicate e complesse.

La Regione ha il compito di guidare questo processo, con scelte chiare e trasparenti assunte nell’esclusivo interesse pubblico.

E’ necessario un salto di qualità, ma per farlo, dobbiamo essere tutti partecipi di una rivoluzione culturale, che prendendo coscienza della grave situazione in cui oggi ci troviamo ad operare, in maniera obiettiva e critica, fa emergere  problemi e difficoltà che devono diventare patrimonio comune di conoscenza. Ai cittadini, alle categorie economiche e produttive, ai sindacati e al mondo del lavoro, chiediamo di esserci accanto per costruire una nuova stagione che sarà caratterizzata da una strategia di rottura con il passato e con quelle logiche perverse che ne hanno contraddistinto le scelte, nel convincimento che  la Calabria, è in grado di essere artefice del proprio sviluppo.

E’ questo lo spirito positivo che abbiamo interpretato con il programma elet­torale e che ora trasferiamo in questo Programma di governo, la cui attuazione  consentirà alla Calabria, di essere pronta a cogliere  le nuove opportunità e sostenere le grandi sfide che insieme dobbiamo affrontare e vincere.

Il nostro è un progetto di sviluppo che guarda al futuro e che mira a disegnare la Calabria del 2020, attraverso un processo graduale di cambiamento, con scelte di governo coerenti e finalizzate  a garantire ai cittadini calabresi: il diritto alla salute, il diritto al lavoro, la coesione sociale, la competitività del sistema produttivo regionale, il diritto alla sicurezza.

Il documento programmatico allegato, descrive in maniera puntuale le grandi fonti di vitalità e le croniche criticità del sistema Calabria, analizza l’attuale situazione, propone specifiche azioni mirate alla risoluzione dell’emergenza ed alla programmazione e pianificazione degli interventi.

La Regione che vogliamo costruire è aperta al confronto, coesa, competitiva, partecipata, attenta ai bisogni dei cittadini e delle comunità, alla loro salute ed alla loro formazione, capace di offrire opportunità e risposte concrete ai principali problemi dei più deboli, dei giovani, degli anziani, degli immigrati.

Vogliamo percorrere “insieme” una strada fatta di lavoro comune a tutta la società calabrese, con la partecipazione degli attori pubblici e privati, in una rinnovata governance che si fonda sulle solide basi della concertazione e si sviluppa attraverso la società dell’informazione e della conoscenza, come garanzia di forme più avanzate di partecipazione.

Ed è proprio partendo da questi concetti che ritengo opportuno evidenziare, alcuni gravi problemi che in questi primi giorni abbiamo dovuto affrontare e che costituiscono le priorità per questa legislatura.

Incominciamo dalla sanità e dall’aver ereditato un sistema inefficiente, produttore di sprechi e terreno fertile per il proliferare del clientelismo, sopratutto in concomitanza delle tornate elettorali.

Pensate, l’esubero nel settore è stato quantificato in circa tremila unità, ma nonostante questo nel periodo giugno-dicembre 2009, sono stati pubblicati dalle aziende sanitarie ed ospedaliere una miriade di bandi per il reclutamento di personale, sulla base di una serie di deroghe concesse dalla precedente giunta regionale!

Mi auguro, che le professionalità siano effettivamente necessarie al funzionamento delle singole aziende e non invece, costituiscano il frutto di una mediazione politica che nella maggior parte dei casi, prescinde dall’analisi del fabbisogno e dalle reali necessità professionali ed organizzative connesse ad un efficiente erogazione del servizio.

La situazione è drammatica anche perché, pur avendo sottoscritto il piano di rientro con i ministeri competenti, ancora oggi si è allo stesso punto del 17 dicembre 2009.

Gli adempimenti connessi agli impegni assunti sono rimasti lettera morta, le scadenze non sono state rispettate, ed ancora, paradosso dei paradossi, non si è in grado di quantificare con certezza il disavanzo finanziario, nonostante l’aiuto dell’advisor KPMG.

I documenti ufficiali parlano di 2 miliardi e 166 milioni di euro al 31 dicembre 2009!

Una voragine difficile da colmare, se non attraverso una decisa azione di governo, che deve essere condivisa da tutti gli attori del sistema sanitario regionale.

A quest’ultimi, chiederemo una assunzione di responsabilità per i ruoli da ciascuno rivestiti, in ordine alle scelte che dovremo necessariamente assumere e che comporteranno sicuramente, una contrazione delle disponibilità finanziarie per tutto il sistema.

Dei nuovi ospedali non vi è traccia e le procedure sono ancora in fase di definizione delle attività preliminari, pur essendo disponibili le risorse finanziarie.

Per capirci, gli appalti non possono ancora essere svolti.

Medesima cosa dicasi per gli altri fondi disponibili al 2007 e destinati ad altri interventi, quali ad esempio l’adeguamento tecnologico e la messa in sicurezza degli ospedali.

La nostra azione, quindi, va ad innestarsi in questo scenario desolante che richiede l’assunzione di drastiche decisioni, in linea con i principali obiettivi del piano di rientro, che deve essere in alcune sue parti operative rivisitato al fine di garantirne l’attuazione.

Ma non sarà sufficiente tagliare gli sprechi, è necessario pensare ad una nuova ed innovativa organizzazione della sanità in Calabria.

Pertanto, sarà necessario porre in essere un’attività finalizzata alla razionalizzazione delle risorse ed alla valorizzazione delle professionalità esistenti, eliminando quei centri obsoleti ed improduttivi, che costituiscono solo un costo non più sostenibile dal sistema.

Si dovrà costruire attorno ai poli di eccellenza, che gravitano sul territorio calabrese, una sanità territoriale che costituisce il primo momento qualificato di soddisfacimento della richiesta del paziente, completato da una ospedalità pubblica e privata, che agisce in un rapporto di complementarietà e di sussidiarietà.

L’integrazione, poi, con gli interventi sociali e di assistenza soprattutto agli anziani ed ai diversamente abili deve essere assicurata attraverso progetti e programmi finalizzati, che vedono il coinvolgimento delle associazioni “no profit” del territorio.

Solo se riusciremo a dimostrare concretamente una inversione di tendenza rispetto al passato, allora sarà possibile chiedere al governo una apertura di credito nei confronti della Calabria, che nel settore della sanità registra le peggiori performance di tutte le altre regioni.

Un sistema, che per raccogliere questa sfida di cambiamento virtuoso, abbisogna anche di un  management adeguato, sia nel dipartimento regionale che nelle aziende sanitarie.

Un management professionalmente qualificato per studi ed esperienze maturate nel settore incaricato, sì dalla politica, ma in una trasparente comparazione esclusivamente meritocratica e non legato alle logiche dell’appartenenza, che fino ad oggi hanno costituito la discriminante delle scelte. Se riusciremo in questa opera riformatrice, governando l’emergenza e costruendo un nuovo sistema sanitario regionale, sono sicuro che nell’arco di un triennio, potremo risalire la china e garantire ai calabresi una sanità efficiente.

Altra problematica da affrontare è quella legata al lavoro ed alla necessità di creare le condizioni, che favoriscono la nascita di nuove opportunità occupazionali.

Gli istituti specializzati e le organizzazioni che studiano il mercato del lavoro, tracciano scenari desolanti per la nostra regione, dove la disoccupazione giovanile raggiunge la percentuale più alta nel panorama europeo. Per invertire questa tendenza è necessaria una politica di sostegno all’intero sistema produttivo calabrese, per innalzarne la competitività attraverso interventi mirati sull’innovazione e sulla qualità della produzione.

Dobbiamo con forza difendere i nostri prodotti sul mercato mondiale, nonché avviare quel processo di internazionalizzazione delle imprese calabresi, cercando anche di incrementare il flusso degli investimenti esteri nel nostro territorio.

Guardiamo con molta attenzione a questa opportunità, legata anche alla posizione strategica che la Calabria ha nel bacino del Mediterraneo ed al ruolo primario, che potrà assumere nell’ambito di una strategia concordata con il governo nazionale e mirata alla ricerca di nuovi mercati.

Dovremo, quindi, stabilire un legame più stretto con la ricerca, per far crescere un più alto contenuto di saperi all’interno dell’impresa, nonché migliorare la dotazione infrastrutturale del territorio per sostenere la competitività, e favorire la qualità del lavoro attraverso un sistema più qualificato di formazione e di orientamento professionale.

Per garantire una occupazione stabile, soprattutto alle giovani generazioni, è necessaria una idonea utilizzazione dei fondi comunitari 2007-2013 che devono essere finalizzati, in coerenza con gli obiettivi della politica di coesione comunitaria, a promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio.

Anche in questo settore ci troviamo di fronte ad una programmazione già assentita dalla Commissione europea e che per alcuni aspetti prevede interventi, che non riteniamo coerenti per il perseguimento dell’obiettivo.

Inoltre, a tale proposito, si registra anche un ritardo nell’attuazione e nella percentuale della spesa, che deve essere rendicontata entro il 31 dicembre 2010, pena il disimpegno sulle successive annualità.

Interverremo per modificare, in conformità alla programmazione, alcune azioni già definite dalla precedente giunta regionale, al fine di inquadrare gli interventi all’interno di un più generale piano di sviluppo del territorio, che deve considerare anche i piani ed i programmi strategici integrati.

La partecipazione all’individuazione di questi programmi da parte di  attori pubblici e privati, che tende alla selezione delle priorità da cui discendono le progettualità da attuare, vuole conseguire l’obiettivo di costruire un sistema di relazioni che supera il settorialismo e la separazione dei diversi ambiti di intervento, e che costituisce la novità della governance che noi vogliamo attuare.

In sintesi, auspichiamo il coinvolgimento del mondo dell’impresa nella definizione delle scelte pubbliche di intervento per favorirne lo sviluppo, nella consapevolezza che una delle problematiche strettamente connesse, riguarda la semplificazione delle procedure amministrative ed il rapporto con la struttura burocratica regionale.

Quest’ultima, molto spesso, non è allineata ai tempi delle aziende e non dà certezze nelle procedure autorizzative.

Per favorire questa comunione di intenti è, però, necessario operare anche sul fronte della lotta alla ‘ndrangheta che costituisce un vincolo alla libera espressione dell’imprenditorialità.

Dobbiamo combatterla in tutte le sue forme ed in tutte le sue molteplici connotazioni, disboscando quella borghesia mafiosa, che si annida e prolifera, grazie a connivenze e comportamenti omertosi.

La lotta alla ‘ndrangheta, deve essere percepita da tutti noi come un dovere civico da esercitare in tutte le forme consentite dalla legge, per proteggere la nostra società dall’aggressione della criminalità, che limita la nostra libertà di cittadini.

Sosterremo concretamente e secondo un percorso concertato con le istituzioni democratiche, tutti coloro che si ribelleranno alle estorsioni, al pizzo ed alle minacce e ne denunzieranno i loro aguzzini.

La giustizia ed il rispetto della legalità, costituiscono per la Regione obiettivi da perseguire e da assicurare quotidianamente, nello svolgere della sua azione politico-amministrativa.

Saremo intransigenti con chi sbaglia e proporremo con il concorso e l’apporto di tutte le forze politiche rappresentate in questo Consiglio regionale, una normativa che regolamenti in maniera più stringente il conferimento degli incarichi negli enti.

Per attuare il programma sarà necessario uno stretto raccordo con il Governo centrale, di collaborazione e di leale sostegno, al quale ci rivolgeremo per proporre una serie di iniziative, che noi riteniamo essere di valenza strategica per lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno.

Nell’ambito delle relazioni politico istituzionali cercheremo con la nostra azione, di rendere sempre più coesa la maggioranza, rafforzandola e favorendo il radicamento sul territorio.

L’iniziativa politica sarà unitaria e valorizzerà le proposte di ciascuna forza politica che costituisce questa maggioranza, nell’ambito di un coordinamento condiviso delle attività dei gruppi consiliari.

Con l’opposizione intendiamo, se possibile, instaurare un dialogo costruttivo che, con grande impegno e nel rispetto dei ruoli, guardi alle riforme da attuare, in primis lo Statuto e la nuova legge elettorale.

La crescita di una comunità si misura anche dal tenore del confronto, che nelle assemblee elette democraticamente, avviene tra i rappresentanti del popolo.

Il Consiglio Regionale è la sede naturale di questo confronto, che auspico sia sempre improntato al rispetto reciproco pur nella diversità delle rispettive posizioni.

Ed è proprio nell’ottica del confronto e della collaborazione istituzionale che propongo a tutte le forze politiche di discutere ed approvare quale prima  legge regionale di questa legislatura, il provvedimento che riduce i costi della politica, liberando risorse che possono essere utilizzate per finanziare iniziative tese a sostenere le famiglie calabresi in questo particolare momento di crisi economica.

Un’ultima questione che intendo sollevare in quest’Aula riguarda la corretta composizione degli organi di indirizzo politico.

E’ noto che, sul finire della trascorsa legislatura, divenne efficace una modifica statutaria che introduceva, per gli Assessori interni al Consiglio regionale, la sospensione di diritto dall’incarico di Consigliere per tutta la durata del mandato assessorile e la surroga dei medesimi, secondo le modalità che sarebbero state previste dalla legge elettorale (articolo 35, comma 4 bis, dello Statuto).

L’interpretazione più diffusa della detta disposizione - che è quella alla quale pure io mi sento di dovere aderire, perché affermata in Aula da esponenti di punta della passata maggioranza politica e pubblicamente avallata dai funzionari apicali di questo Consiglio - è senz’altro quella per cui, non avendo la legge elettorale del marzo 2010 nulla disposto espressamente in merito alle modalità della supplenza, l’istituto della sospensione di diritto non sarebbe mai divenuto praticamente applicabile, perché, diversamente, si sarebbe dato luogo ad un Consiglio privo di sette dei suoi membri democraticamente eletti, senza la possibilità di una loro sostituzione anche solo temporanea.

Tuttavia, registro che su quale debba essere l’esatta interpretazione da dare alla norma è successivamente insorto un contenzioso legale.

Questo pone un problema di ordine politico, che chiedo a quest’Aula di risolvere da subito, con un atto che faccia chiarezza definitiva sul punto.

E’ per questo che la Giunta da me presieduta ha di recente approvato due distinti progetti di legge, che chiedo all’Aula ed al Suo Presidente di voler porre immediatamente ai voti: uno ordinario, che chiarisce l’esatta interpretazione da dare allo Statuto e l’altro, statutario, di abrogazione della norma sopra descritta, il cui contenuto, per altro, oggi stride dinanzi all’esigenza di ridurre e non ampliare i costi della politica.

Ove la mia richiesta di sottoposizione al voto delle due proposte fosse accolta, invito sin da ora i membri di quest’Aula ed in primis quelli della maggioranza eletta, proprio per assecondare quello che è lo scopo unico della mia proposta: consentire al massimo organismo regionale della Regione (e, quindi, al Popolo calabrese, che essi rappresentano) di dire una volta per tutte la sua su una questione così rilevante per il regolare assetto delle Istituzioni.

Ringrazio il Consiglio dell’attenzione e mi auguro che il dibattito che seguirà, possa costituire il primo momento di un confronto costruttivo che caratterizzerà l’intera legislatura.

PRESIDENTE

Dichiarato aperto il dibattito, comunica che non è pervenuta l’indicazione del Capogruppo di alcuni gruppi consiliari, sollecita, pertanto, tale adempimento. Comunica inoltre che al termine del dibattito sarà posto in votazione per appello nominale il programma di governo.

DE GAETANO Antonino (Rif. Com.)

Premesso di aver ascoltato con attenzione l’intervento del Presidente Scopelliti, evidenzia di condividerne alcuni punti, ma di aver colto anche mancanza di riferimenti ad alcune problematiche di bruciante attività. In tale ottica, riguardo il settore sanitario, chiede sia fatta chiarezza sul perché l’advisor nominato dal Governo nazionale per accertare il debito sanitario regionale, ancora dopo due anni non sia riuscita a quantificarne la consistenza. In merito, poi alla abolizione del ticket sanitario chiede che si lavori in tale direzione considerato che le fasce deboli sono quelle che risentono maggiormente di tale aggravio. Fa rilevare, inoltre, la necessità di dare risposte al territorio carente di strutture specialistiche investendo in tecnologia e professionalità.

Passando, quindi, all’ipotizzato aumento dell’Irpef per risanare il debito sanitario, obietta che tale ipotesi finirebbe per colpire la popolazione calabrese già gravemente danneggiata dalla crisi.

Esorta, poi, ad impegnarsi in Aula una battaglia contro il progetto del federalismo fiscale i cui effetti negativi ricadrebbero soprattutto sulla stabilità economico-finanziaria delle regioni meridionali.

Suggerisce, infine, di lavorare in due direzioni in questo momento di crisi per dare risposte all’emergenza occupazione: introdurre il salario sociale (che potrebbe essere finanziato anche con fondi comunitari) e portare a soluzione la situazione di precarietà storica che interessa i lavoratori della nostra regione.

Conclude auspicando una classe burocratica più efficiente ed un fronte comune di lotta alla criminalità per fare uscire l’economia regionale dalla cappa da cui è stata coperta fino ad oggi.

IMBALZANO Candeloro(Scopelliti Presidente)

Consapevole del ruolo decisivo che rappresenta questa legislatura per la regione Calabria, considera un privilegio fare parte della istituzione consiliare poiché consente di poter contribuire allo sforzo teso al miglioramento delle condizioni di vita dei calabresi. Reputa doveroso mettere al servizio della comunità il bagaglio delle proprie esperienze, per sfruttare appieno questa chance per il nostro territorio.

In una crisi di dimensioni planetarie che mette in gioco il destino di tutti, ritiene che le misure da porre in essere debbano coniugare rigore, trasparenza ed efficienza nell’uso delle risorse pubbliche.

In merito alla sanità, poi, non nasconde di avvertire una sensazione di fastidio nel leggere dichiarazioni, che definisce stucchevoli, incentrate sulla responsabilità delle amministrazioni regionali che hanno originato il debito da ripianare, si augura che tutto ciò possa essere accantonato e passare dai discorsi ai fatti, è giunto il momento di farsi carico dei problemi, che sono drammatici, provvedendo, anche da soli, ad adottare misure urgenti anche se dolorose . Dichiara di condividere la filosofia del Presidente Scopelliti tesa a rimuovere incrostazioni ed eliminare sprechi per innescare un percorso virtuoso di sviluppo. Dà risalto, infine, ad alcuni dei problemi storici della Calabria dall’agricoltura, al turismo, ad un sistema economico bloccato dal sistema creditizio. Definisce enormi le responsabilità che bisogna assumersi, consapevoli delle difficoltà che stanno davanti, e che costituiscono la grande scommessa su cui manifesta ottimismo, conscio che il Presidente Scopelliti saprà dare il meglio e da questo trarre nuovi stimoli da trasmettere alla squadra di governo.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

In qualità di Presidente del Gruppo di Italia dei Valori ricorda, innanzitutto, la profonda e convinta battaglia operata in Regione dal suo gruppo che ha consentito di ottenere un risultato elettorale lusinghiero, indi in merito al programma di governo evidenzia come in esso, a suo avviso, manchino le dovute risposte, tanto attese dai calabresi, ai problemi drammatici oggi acuiti dall’attuale crisi nazionale ed internazionale. Sottolineato, quindi, che Italia dei Valori si aspetta dall’Esecutivo regionale discontinuità rispetto al passato e logiche tese a premiare le competenze attraverso l’attuazione dei principi meritocratici, censura la scelta del governatore Scopelliti di elencare le colpe del precedente Governo regionale in materia di sanità, ritenendo più opportuno e necessario attivare tutte le iniziative volte a trovare soluzioni efficaci e celeri in grado di sanare la disastrosa attuale situazione, di modo che le colpe delle gestioni non ricadano sui cittadini, al pari di come già avvenuto, a suo avviso, politicamente per il Partito democratico. Inoltre, sempre in materia sanitaria chiede al Presidente della Giunta regionale di voler fare chiarezza su come intenda affrontare le problematiche inerenti la migrazione sanitaria e il dimensionamento della rete ospedaliera.

Sostenendo, quindi, come sia necessario intervenire decisamente in diversi ambiti, dalla valutazione ed eventuale taglio delle società partecipate ritenute inidonee, alla rimodulazione dell’accorpamento delle Asp, rivalutando, altresì i consorzi Asi, annuncia che il suo gruppo ha già presentato un progetto di legge inerente la riduzione delle indennità dei consiglieri e delle consulenze, sul quale auspica larga condivisione. Riferisce, anche, che Italia dei Valori aveva già immaginato di destinare parte delle proprie indennità ad interventi in ambito socio-familiare, restando sempre ferma, in tale ambito, la centralità delle istituzioni.

GUCCIONE Carlo (PD)

Rivolge innanzitutto un pensiero alle famiglie dei due soldati italiani uccisi in Afghanistan, impegnati in missioni per garantire la libertà e la pace di un popolo, auspica che questi due giovani militari italiani, col loro sacrificio possano assurgere ad emblema di un’intera nazione.

Riguardo, quindi, la relazione programmatica stigmatizzata l’assenza di un qualunque riferimento alla questione “Mezzogiorno”, da anni, a suo dire, non attenzionata dal Governo nazionale, chiede al Presidente Scopelliti quali azioni intenda attuare per porre rimedio alla distrazione dei fondi Fas dai progetti per il Mezzogiorno per realizzare opere al centro nord. Premesso che il Partito democratico ha preso atto della pesante sconfitta elettorale e di come, a suo avviso, sia da ritenersi chiaro il voto dei calabresi che ha conferito una netta vittoria al centro destra, evidenzia come la catastrofica crisi economica europea, venuta alla luce nelle ultime settimane, non possa che responsabilizzare ulteriormente l’Assemblea, tenuta ad operare scelte ferme e decise in direzione di una ulteriore riduzione dei costi. In particolare, afferma come il Partito democratico sia da subito disponibile ad approvare tutti i provvedimenti che si muoveranno in tal senso, ricordando, altresì, che nella scorsa legislatura si è provveduto ad una riduzione dei costi della politica per un totale di quattro milioni di euro.

Riguardo le problematiche della sanità sottolinea come sia fondamentale l’interlocuzione del Governo regionale con quello nazionale, ricordando in proposito che in passato il Governo Prodi ha contribuito con ingenti risorse a coprire il deficit sanitario della Regione Lazio, ed invita a rispettare il Piano di rientro con rigore e fermezza, auspicando che l’Esecutivo possa essere in grado di frenare quanto meno il cumulo di deficit annuale.

Invitato, quindi, il Presidente della Giunta regionale ad impedire scelte dettate da impopolari localismi che, a suo avviso, rappresentano il male endemico della Calabria, richiama le problematiche serie connesse alla questione ambientale, in particolare riguardo la provincia di Crotone e la realizzazione di centrali a carbone o eventuale conversione di centrali Enel esistenti, auspicando che venga innanzitutto perseguito l’interesse dei cittadini calabresi.

In memoria dei due soldati italiani uccisi in missione di pace in Afghanistan

PRESIDENTE

Invita i consiglieri ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei due soldati italiani uccisi in Afghanistan.

(I Consiglieri, in piedi, osservano un minuto di silenzio)

Approvazione del programma di Governo (art. 33, comma 4 Statuto) – Ripresa della discussione

PRINCIPE Sandro (PD)

Affermato che quella odierna è la prima la seduta di confronto della nuova legislatura, sottolinea come in una democrazia il confronto, la discussione, il lavorare tutti insieme per far crescere la comunità calabrese, debbano prevalere rispetto al vezzo consuetudinario di distruggere tutto quanto è stato posto in essere nella precedente legislatura.

Asserisce che dare giudizi sul programma illustrato dal Presidente Scopelliti è prematuro, in quanto è più concreto giudicare l’attuazione dello stesso, puntualizzando, inoltre, come la Calabria sia chiamata a fare da sé in quanto è da tempo che il Governo centrale si distingue per essere molto lontano dai problemi che assillano il Mezzogiorno.

Dopo aver affermato che la Calabria per poter crescere deve sconfiggere la criminalità organizzata, migliorare le infrastrutture ed attuare nel campo della ricerca scelte che possano immediatamente essere inserite nel processo produttivo calabrese, sottolinea come le politiche ambientali, di sviluppo, di sostegno alle imprese non possano essere attuate attingendo dal bilancio della Regione ma solo attraverso l’attuazione del POR 2007/2013, per cui non condivide che le scelte in tale campo già attuate vengano sovvertite, come preannunciato dal Presidente della Giunta.

A suo avviso, inoltre, quando si annunciano modifiche allo Statuto bisogna specificare la direzione in cui si vuole andare, che dovrebbe essere quella che porta ad un alleggerimento della burocrazia regionale.

Conclude dichiarando che riguardo alla problematica inerente i consiglieri supplenti voterà a favore dell’abrogazione della norma che li prevede.

CICONTE Vincenzo Antonio(Autonomia e diritti)

Fatto presente che la campagna elettorale è conclusa e che, quindi, tutti i consiglieri devono impegnarsi a porre in essere misure tese a migliorare le condizioni di vita dei cittadini calabresi, considera essenziale che il Governo centrale debba riconoscere nell’ambito di un problema di crisi economico- finanziario a livello mondiale, l’esistenza di problemi ancora più gravi che si affacciano sulla già grave emergenza che investe l’intera Calabria.

Riguardo alla questione sanità, ritiene opportuno che venga convocata una seduta ad hoc per discutere solo di questa grave problematica, cercando di risolvere la vicenda in modo costruttivo e propositivo.

A suo avviso è importante attuare un sistema basato sulla meritocrazia che insieme all’eliminazione delle strutture sanitarie obsolete e tecnologicamente arretrate contribuirebbe a migliorare di molto le condizioni dell’offerta nel campo sanitario ai cittadini calabresi.

LOIERO Agazio (PD)

Affermato di aver ascoltato con molta attenzione l’intervento del Presidente della Giunta e di porsi senza alcun pregiudizio nei suoi confronti, dichiara di sapere bene che la Calabria è una terra difficile e complicata da governare e che al Presidente dell’Esecutivo, dunque, occorre guardare con attenzione e vicinanza. In Calabria, prosegue, i rapporti fra maggioranza e minoranza non possono essere uguali a quelli che si istaurano in altre Regioni in quanto le condizioni – ricorda l’immagine che accompagna la Regione – in cui esse si trovano sono radicalmente differenti e precisa come dica quanto appena affermato, senza alcun rimpianto della “pratica dell’inciucio”, che in passato è stata ampiamente utilizzata, producendo innumerevoli sfasci.

Occorre, continua, prestare molta attenzione alla politica ed ai suoi valori alti: la convivenza; il diritto al lavoro; la solidarietà; la legalità.

Evidenziato come il tema della sanità sia stato un cavallo di battaglia della campagna elettorale del neopresidente della Giunta e come esso rivesta un ruolo centrale, lo invita a “frugare bene fra le carte” che l’advisor (ricorda nominato dal Governo Berlusconi) gli ha consegnato in quanto in esse troverà la prova del fatto che l’ammontare del debito è maturato per l’ottanta per cento negli anni compresi fra il 2000 e il 2005, nei quali, fa notare, la Regione era guidata da un governo di centrodestra del quale l’attuale governatore faceva parte.

Ricordato come il piano di rientro da lui predisposto sia stato approvato dal Governo nazionale soltanto lo scorso 17 dicembre, fa notare come il poco tempo disponibile fra tale data e la fine della legislatura non abbia consentito di ottenere risultati importanti ed evidenzia le tante cose positive che pure l’Esecutivo da lui diretto è riuscito a conseguire e che faciliteranno il processo disegnato nel Piano di rientro: le case della salute; l’incoraggiamento alla sanità di base; l’istituzione – e sottolinea con forza l’innovazione che essa rappresenta – della Stazione unica appaltante.

Purtroppo, rileva, in Calabria si governa storicamente in “fase di emergenza” e questo, afferma, allontana dal pieno rispetto delle regole.

Il Presidente della Giunta, fa presente ancora, ha il grande privilegio, dopo la vittoria conseguita, di avere un buon rapporto con il Governo nazionale, ciò consentirà, a suo avviso, di poter meglio dispiegare l’azione governativa sfruttando tutte le opportunità possibili di sviluppo.

Indi, evidenziati i pericoli che l’attuazione del federalismo possa comportare per il Mezzogiorno, ricorda che i fondi Fas sono stati distratti a favore di iniziative  a giovamento di bisogni di realtà che nulla hanno a che vedere con le Regioni per le quali erano stati stanziati.

Concludendo, evidenzia come l’unica vera risorsa spendibile in Calabria siano i fondi europei che rappresentano non soltanto il frutto di un lavoro immane svolto dall’Esecutivo da lui diretto, ma anche un fatto concreto che ha avuto unanimi apprezzamenti in Europa.

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

Fatto rilevare, in premessa, come l’attuale Presidente della Giunta abbia in passato ricoperto importanti incarichi di governo e come in quegli anni l’azione esplicata da quella Giunta non abbia prodotto risultati efficaci ed apprezzabili, evidenzia come in Calabria il dato elettorale si sia caratterizzato, sia durante l’ultima tornata elettorale sia durante la precedente; per l’espressione di un risultato di estrema nettezza; frutto, a suo avviso, di attese formatesi in un lungo periodo e disattese ed anche, teme, della resistenza opposta alla perdita di vecchi privilegi da parte di chi li deteneva.

Dichiarato di condividere i principi alla base del programma di governo appena illustrato, evidenzia le difficoltà che essi troveranno nel trasformarsi in azioni concrete stante l’atteggiamento del Governo nazionale e quanto comporterà l’attuazione del federalismo fiscale. Esso, aggiunge, finora, in un Paese che non cresce stante la situazione economica, ha rappresentato semplicemente una serie di azioni con le quali si sono tolte risorse alle Regioni che avevano di meno per darle a quelle che avevano di più.

La sfida che oggi, dunque, deve affrontare l’esecutivo regionale consiste, a suo avviso, nella possibilità di continuare a garantire ai calabresi lo status di cittadino e, quindi, i diritti costituzionalmente garantiti. Sarà, aggiunge, buon metro di valutazione dell’operato dell’esecutivo la capacità di ridurre le emergenze ed invita a smetterla di occuparsi di proclami o annunci del Governo nazionale di futuribili opere e di occuparsi di quanto viene scippato.

Rivendicato, inoltre, quanto fatto nella scorsa legislatura circa il contenimento dei costi della politica, afferma di essere pienamente disponibile a rivedere anche le norme dello Statuto regionale concernenti la supplenza del consigliere nominato assessore nel senso indicato dal Presidente della Giunta che ricalca, afferma, quanto deciso unanimemente in passato dall’Aula.

FEDELE Luigi (PdL)

Affermato di aver ascoltato con attenzione i punti del programma che, a suo avviso, hanno generato largo consenso in campagna elettorale, riconosce che la sanità è il problema principale da affrontare in questa legislatura. Premesso che la Giunta regionale si sta già muovendo per trovare le giuste soluzioni, reputa importante interpellare gli attori della sanità per sapere dove e come intervenire per dare risposte al territorio. Contesta, poi, l’addebito dell’incremento del deficit ai governi di centro-destra, facendo notare che nei cinque anni di gestione del centro-sinistra tale debito si è moltiplicato e critica l’inerzia degli ultimi sei mesi di governo dopo l’approvazione del Piano di rientro che dovevano servire a dare quanto meno un segnale di buona intenzione. Esorta, infine, ad evitare polemiche ed ad assumersi le proprie responsabilità.

Rimarca, poi, che molte sono le tematiche: il lavoro, i giovani, le infrastrutture su cui concentrarsi, evidenziando come su tali temi vi sia un impegno del Governo nazionale che, però, deve essere supportato da una Giunta regionale autorevole.

Conclude dichiarando di aver apprezzato la volontà di collaborare manifestata dalla minoranza, convinto che i prossimi cinque anni saranno determinanti per la regione. Sollecita, infine, l’inserimento all’ordine del giorno e la votazione delle proposte richiamate dal Presidente Scopelliti e chiede l’inserimento e la votazione di una proroga di qualche mese dei termini della legge sismica.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

DE MASI Emilio (IdV)

Osservato come l’esposizione teorico concettuale risenta poi dei rallentamenti dovuti al mancato raggiungimento degli obiettivi, considera l’esposizione del Presidente Scopelliti frutto più dell’euforia della vittoria che della consapevolezza delle problematiche da cui sono afflitti perennemente i calabresi.

Ritiene, inoltre, che in Regione come un po’ in tutti gli altri consessi vi sia un deficit della politica che scaturisce da una insufficiente consapevolezza o dalla piena coscienza che il voto è controllato dalla disperazione e che si agisca come se si volesse perpetuare tale situazione. Sottolinea, poi, che un elemento che induce ad essere sospettosi è la dichiarazione di non aver mai fallito come centro-destra in questa Regione (mentre, come da operatore sanitario ha riscontrato parecchie inefficienze), e pur riconoscendo responsabilità inevitabilmente diffuse, ritiene come la mancata consapevolezza degli errori del passato conduca ad affrontare il futuro con troppa disinvoltura.

Considera, inoltre, una provocazione, in una terra non risparmiata dalle devastazioni ecologiche e territoriali, pensare a costruire il ponte sullo stretto. In merito all’ambiente, poi, condanna il fatto che delle risorse disponibili non siano state impegnate ed evidenzia come anche sviluppo turistico ed agricoltura passino dalla tutela dell’ambiente che vuol dire investire nella salvaguardia del futuro scongiurando il rischio di desertificazione come è avvenuto nel comune di Crotone. Informa, in conclusione, l’Aula che è all’esame della decima Commissione del Senato una proposta di legge che prevede un incremento delle royalties per le attività estrattive da assegnare al territorio dal 5 per cento al 50 per cento e preannuncia che chiederà che questa iniziativa i cui benefici ricadrebbero non solo su Crotone, ma sull’intera Calabria, venga sostenuta dalla Regione

AIELLO Ferdinando (FDS)

Censurata l’assenza del Presidente Scopelliti dall’Aula, giudica approssimativo soffermarsi sulle responsabilità del deficit sanitario ritenendo più opportuno proporre soluzioni e riferire il reale ammontare del debito. Osservato, dunque, come nelle altre Regioni, a differenza della Calabria, si sia puntato sull’eccellenza delle strutture pubbliche utilizzando il privato solo in maniera complementare, ricorda l’importanza della relazione della Corte dei Conti del 2008 ed il documento programmatico scaturito dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2005, in cui in particolare venivano individuati percorsi per il contenimento delle liste d’attesa, con Piani sanitari rivolti alla prevenzione ed all’assistenza domiciliare, alla riduzione della spesa farmaceutica, affermando di essere favorevole e pronto ad offrire il proprio contributo a tutte le politiche volte ad attuare provvedimenti in tal senso.

Riguardo al welfare sostiene come sia indispensabile ripristinare lo stato sociale, consentendo ai calabresi di porsi alla pari dei cittadini delle altre regioni, prevedendo un aumento della spesa in materia ed il trasferimento delle risorse ai Comuni per l’attuazione dei piani di zona, rendendo reale sia il decentramento amministrativo sia la riforma della burocrazia.

Annunciando, dunque, che presenterà un progetto di legge sugli atenei, contribuendo così sia alla crescita culturale della regione sia alla tutela delle future classi dirigenti, osserva che la politica regionale si debba rivolgere principalmente alle politiche del lavoro, alla sanità ed alle politiche sociali senza perdere di vista la grave situazione economica europea che inevitabilmente condizionerà anche le scelte nazionali.

Infine, dichiaratosi favorevole alle due proposte di legge inerenti l’istituto della supplenza ed auspicata l’abolizione del ticket sanitario, annuncia la sua intransigenza e correttezza istituzionale.

TALARICO Domenico (IdV)

Stigmatizzata la scarsa partecipazione dei consiglieri e l’assenza del Presidente della Giunta regionale, registra un forte contrasto tra le dichiarazioni pre-elettorali e la relazione programmatica riferita in Aula che giudica generica, in parte omissiva, provinciale e priva, al contrario di quanto auspicasse, di riferimenti all’interregionalità ed al Mediterraneo. Affermato, quindi, che si sarebbe aspettato una relazione che indicasse le azioni tese a rientrare dal deficit sanitario e censurate anche le dichiarazioni del precedente Presidente della Giunta, Loiero, in merito all’impossibilità di rimuovere interessi ed incrostazioni, chiede di sapere sia quante siano in Calabria le cliniche private convenzionate in possesso dei regolari requisiti di legge sia quali siano le intenzioni del Governo regionale riguardo il ticket sanitario.

Indi, dichiarata la sua contrarietà al ponte sullo stretto ed auspicata una ricollocazione delle risorse in ambiti di maggiore necessità, affronta il tema del rischio idrogeologico, dell’ambiente e del Piano casa che, a suo avviso, dovrebbe puntare maggiormente ad impedire la cementificazione del territorio e non ad aumentare gli indici volumetrici.

Dichiara, dunque, come debba considerarsi ben chiara l’esistenza in seno al Consiglio di due correnti distinte di opposizione e censurata l’iniziativa autonoma del Partito democratico di procedere alle nomine dei componenti di minoranza dell’Ufficio di Presidenza senza un confronto ed un dialogo con Italia dei Valori, auspicando una opposizione reale concreta e la riconquista dell’intera Assemblea dell’autorevolezza e del prestigio che le sono proprie e che talvolta sono venute meno anche a causa di campagne mediatiche denigratorie ed esasperate. Si augura, infine, che con questa legislatura ci possa essere un aumento della produttività legislativa sia in termini di quantità che di qualità, manifestando la sua assoluta disponibilità a cancellare la norma sui consiglieri supplenti e dichiarandosi favorevole all’annuncio dei question time.

GALLO Gianluca (UDC)

Manifestato apprezzamento riguardo al programma di governo esplicitato dal Presidente Scopelliti, sottolinea come nello stesso viene fatto riferimento a scelte chiare che dovranno portare la Calabria ad un cambio di marcia e di mentalità.

Riguardo alla problematica inerente la sanità, ritiene opportuno che una questione così importante  occupi tutti i consiglieri sin dall’inizio della legislatura, per cercare di riformare l’intero sistema sanitario basandolo sugli interessi dei pazienti e non su quelli di medici e paramedici.

A suo avviso, infatti, nel comparto sanità sono necessarie delle scelte chiare e trasparenti puntando sulla sanità pubblica e facendo in modo che la sanità privata sia sussidiaria a quella pubblica.

Ritiene, inoltre, necessario sfruttare i fondi comunitari, magari, semplificando i meccanismi farraginosi che si devono affrontare per arrivare a programmarli e spenderli e velocizzando la spesa, intervenendo speditamente sulle infrastrutture che in Calabria sono molto carenti e necessitano di essere prontamente migliorate.

Riguardo alla riduzione dei costi della politica, giudica opportuno ponderare le scelte indirizzando i tagli verso l’eliminazione degli enti inutili e delle consulenze esterne.

Conclude affermando che il Presidente Scopelliti ha una grande responsabilità che deve condividere con tutti i consiglieri siano essi di maggioranza o di minoranza.

CENSORE Bruno (PD)

Rivolti gli auguri alla nuova Giunta, al Presidente del Consiglio e a tutti i consiglieri, asserisce che i calabresi sperano che i loro problemi vengano risolti, problemi che vedono la Calabria sottosviluppata, in continua emergenza, senza però un solo intervento dal Governo centrale per aiutarla a risolvere problematiche rilevanti come quella sulla sanità.

Ritiene impossibile attuare quanto affermato dal Presidente Scopelliti riguardo all’incentivazione alle imprese e al lavoro se si aumentano imposte come l’Irap e gravando ancora di più sui cittadini, per porre in essere piani di rientro, aumentando l’addizionale regionale all’Irpef.

Riguardo ai costi della politica, propone di tagliare le somme destinate al finanziamento dei gruppi consiliari e di ridurre il numero delle Comunità montane portandole massimo a tre.

Conclude asserendo che ci vorrà grande coraggio e responsabilità nelle scelte perché solo in questo modo si potrà scrivere una nuova pagina per la Calabria.

MAGARO’ Salvatore (Scopelliti Presidente)

Affermato di aver apprezzato l’intervento del Presidente Scopelliti perché è stato, a suo dire, chiaro, asciutto, stringato, dal quale è chiaramente trapelata la voglia di cambiare la Calabria e le condizioni di vita dei calabresi, sottolinea come lo stato della sanità calabrese è a dir poco allarmante in quanto la spesa sanitaria assorbe circa l’80 per cento delle risorse disponibili nel bilancio regionale, per cui a suo avviso bisogna innanzitutto sancire che la politica deve stare fuori dalla gestione della sanità, che bisogna mandare a casa gli incapaci invece di premiarli, chiudere i piccoli ospedali e introdurre il metodo della meritocrazia nella scelta degli incarichi.

Fatto rilevare che un’altra grossa problematica riguarda l’alto dato di disoccupazione e di inoccupazione, per cui propone che venga elaborato un grande piano per il lavoro utilizzando l’Azienda Calabria Lavoro, aggiunge come sia importante la problematica riguardante il federalismo che deve essere affrontata con le proposte e i contributi di tutti i consiglieri senza andare a Roma per pietire, ma presentandosi con le carte in regola rappresentando una Calabria propositiva e non degli sprechi.

Ritiene indispensabile intervenire nella ricerca, nell’istruzione e nell’innovazione che rappresentano per la Calabria l’unico modo per dare impulso e spalancare le porte alle nuove generazioni, conclude asserendo che è necessario spostare l’attenzione dalla quantità degli interventi alla qualità operando in sinergia e con il controllo continuo dei cittadini calabresi.

MIRABELLI Rosario (Autonomia e diritti)

Dichiarato che dal lungo dibattito svoltosi in Aula si sarebbe aspettato delle risposte più incisive ed affermato di non voler entrare nel merito dell’attinenza delle responsabilità circa la situazione deficitaria del sistema sanitario, evidenzia come le Regioni nel tempo siano state costrette a subire un’impostazione della sanità di stampo neoclassico decisa dall’alto.

Dal tunnel del debito sanitario, continua, occorre uscire in tempi veloci senza fare ricorso a misure di inasprimento tributario che finirebbero per affossare ancora di più la già debole economia regionale; occorre, invece, a suo avviso, chiedere al Governo nazionale di mettere a disposizione le proprie disponibilità finanziarie aprendo un ragionamento forte ed invitandolo a fare semplicemente quanto già fatto a favore di altre Regioni e di alcuni Comuni, come ad esempio Catania.

E’ questa, aggiunge, l’unica possibilità per attuare una ristrutturazione del sistema sanitario regionale nel quale esistono, pure, delle eccellenze che potranno aiutare a porre termine ad uno dei nodi più problematici del settore rappresentato dalla migrazione sanitaria.

In merito alla spesa farmaceutica rileva come sia ormai insufficiente continuare a puntare sul monitoraggio e controllo della stessa e come sia necessario emulare quanto fatto da altre Regioni.

Messo poi in guardia dal rischio rappresentato dall’accettare di destinare i fondi Fas alla copertura del deficit sanitario e ricordato come essi siano stati impiegati, nonostante il vincolo di destinazione, per i più disparati utilizzi, rileva come quello sanitario non sia l’unico settore emergenziale. Un altro settore che merita pari attenzione è, prosegue, quello ambientale e ricordate le tante criticità esprime il timore che la Calabria possa venire scelta come sito per l’istallazione di centrali nucleari.

Auguratosi, per il bene della Calabria, che vi sia nel rispetto della diversità dei ruoli, una collaborazione positiva ed evidenziato come occorra che vi siano scelte che generino possibilità di lavoro duraturo (anche chiedendo al Governo nazionale la defiscalizzazione di una parte di oneri), conclude augurando buon lavoro alla Giunta e al suo Presidente.

ADAMO Nicola (Gruppo Misto)

Afferma di non ritenere che il dibattito in corso si esaurirà nella seduta odierna, augura buon lavoro al Presidente della Giunta con lo spirito, dice, di un consigliere di opposizione che nel farsi carico della funzione che l’elettorato gli ha conferito non metterà in secondo piano gli interessi della Calabria e dei calabresi. Le responsabilità che competono a maggioranza ed opposizioni, aggiunge, sono diverse, ma occorre ricordare che deve svolgersi una sfida positiva fra proposte migliori e più positive per il futuro della Calabria.

La regione si trova, fa notare, in un momento particolare nel quale si vede aumentare la distanza fra i livelli di crescita della Calabria e quello delle aree più avanzate del Paese; nell’attuale congiuntura internazionale, continua, la Calabria viene utilizzata come una sorta di alibi per attivare politiche tese in realtà a difendere gli interessi delle aree più forti. La condivisione di questa consapevolezza non può non portare, a suo avviso, ad una impostazione per la quale ci si presenta al Governo nazionale spiegando che la Calabria non rappresenta il problema del Paese, ma che può, al contrario, rappresentare la soluzione.

Puntualizzato che quanto detto non deve essere inteso come un invito a spinte secessioniste, ma come l’esortazione ad aprire con Roma un confronto alto e diverso rispetto a quello fin qui avuto, evidenzia come il fatto che il sistema politico nazionale risenta della circostanza che nessun partito sia in grado di assolvere ad una funzione nazionale (vista la disomogeneità dei consensi che si registrano fra le varie aree del Paese) potrebbe portare ad una maggiore marginalizzazione. Il Governo regionale però, continua, potrebbe avere un’interlocuzione feconda con quello nazionale che ancora non ha forse, ritiene, a causa del peso politico rappresentato dalla Lega Nord.

Evidenziato quale potrebbe essere per la Calabria lo scenario che si delineerà in seguito al compimento del processo federalista, invita a guardare in modo concreto alle proposte che verranno avanzate dal Governo centrale cogliendo, ove necessario, le ambiguità che nascondono.

In merito alla sanità, evidenzia come abbia fatto bene il Presidente della Giunta a chiedere chiarezza circa l’ammontare del disavanzo e fa notare come un inasprimento delle imposte non solo sarebbe inutile, ma potrebbe risultare dannoso. Occorrerà certamente, afferma, razionalizzare il bilancio regionale recuperando la scarsa competitività regionale ed investendo sui settori trainanti.

Un altro aspetto sul quale investire, prosegue, è il riordino del sistema istituzionale e in tale contesto un ruolo primario potrebbe averlo l’attuazione della Città metropolitana dello Stretto che potrebbe essere coordinato con quello di altri agglomerati urbani regionali e trasferendo competenze e funzioni.

Il Presidente Scopelliti anche per la storia politica del partito al quale appartiene potrebbe essere il Presidente in grado di dare unità al sistema regionale, anche, magari, ipotizza, facendo svolgere un referendum per decidere quale dovrà essere la sede unitaria di Consiglio e Giunta regionale.

TRIPODI Pasquale Maria (UDC)

Confermato l’assenso proprio e della parte politica che rappresenta al programma di governo, preliminarmente afferma che per far funzionare il sistema, si ha bisogno di alcune verità su cui il Presidente Scopelliti, a suo avviso, è stato piuttosto sfuggente, ad esempio: il contenimento dei costi (su cui esprime piena condivisione e dichiara disponibilità a votare i relativi provvedimenti), utilizzo dei fondi comunitari (le farraginose procedure dei quali non dà possibilità di dare risposte alla Calabria). Sostiene, poi, che la politica debba ridurre le ingerenze sul mondo della sanità limitandosi a fissare solo le linee programmatiche. Affermata, quindi, la necessità di confrontarsi sui problemi auspica una coesione della politica per contribuire, ognuno con le proprie competenze, a risolvere i problemi della Calabria. Ritiene, inoltre, che si debba allontanare il modo di agire basato sulle emergenze, cercando di avere il quadro dei vari settori per riformare il sistema. Esorta infine, la Giunta regionale a rapportarsi in modo forte con il Governo nazionale per difendere la Calabria, anche a titolo di risarcimento per ciò che nel tempo doveva avere e non ha avuto.

Premesso di comprendere le motivazioni della richiesta del consigliere Fedele, conclude, esortando a fare in modo che la proposta di provvedimenti per urgenza non diventi sistema di confronto politico.

MAIOLO Mario (PD)

Riscontrata la consapevolezza della fine della campagna elettorale, esorta ad una maggiore riflessione sulla natura del risultato elettorale che, a suo avviso, è espressione di un livello altissimo di bisogni che la regione ha, a fronte della scarsità di risorse economiche. In un momento di crisi europea, ritiene che sarà necessario impegnarsi parecchio per costruire un programma reale di sviluppo che vada oltre il programma elettorale con una classe dirigente che faccia sentire la regione utile al Paese. In merito, poi, alla programmazione comunitaria, ricorda che nella passata legislatura si è affrontata la stagione della programmazione senza fare differenze tra centro-destra e centro-sinistra, assumendosi la responsabilità e approvando tutto all’unanimità in Consiglio regionale. Considera legittimo rivedere ciò che è stato e, quindi, ripensare, ma ritiene importante tenere comunque in conto quello che è stato fatto e mantenere il metodo del confronto con l’Aula, le parti sociali, le popolazioni. Riguardo la sanità, a suo avviso ritiene che non si debba intervenire solo con i tagli, ma che necessitino degli investimenti per dare risposte ad un sistema che cambia. Conclude auspicando un rafforzamento della responsabilità plurale che porterà ad una maggiore disponibilità a proporre e collaborare anche da parte della minoranza.

SERRA Giulio (IPC)

Ricordato il contributo offerto dal suo gruppo al risultato elettorale, porge l’augurio di un proficuo lavoro al Presidente della Giunta ed a tutta la Giunta regionale, censura l’assenza di una certificazione certa circa l’ammontare del debito della sanità, alla luce dei ripetuti incontri tenuti a Roma dal precedente esecutivo. Evidenzia, quindi, come sia evidente il segnale di discontinuità messo in atto dalla Giunta Scopelliti, auspicando che gli impegni assunti vengano rispettati anche attraverso un confronto aperto alle opposizioni, riconducendo, inoltre, ai consiglieri l’onore e l’onere di essere i reali conoscitori dello stato dell’arte delle diverse realtà locali.

Afferma, dunque, di impegnarsi a sostenere l’esecutivo regionale nelle iniziative che intenderà intraprendere per garantire efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, inevitabilmente legata alla celerità dei procedimenti.

PRESIDENTE

Dichiara chiuso il dibattito ed invita il Presidente della Giunta regionale ad intervenire per replica.

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

Chiede, innanzitutto, al Presidente del Consiglio regionale di convocare al più presto una seduta ad hoc per esaminare ed approvare alcuni provvedimenti relativi alla riduzione dei costi della politica, al fine di dare segnali importanti e decisi anche alle altre Regioni, in continuità rispetto ai tagli già effettuati nella precedente legislatura.

Riferisce, quindi, che non ci si approprierà dei meriti del precedente esecutivo. A tal proposito informa che sono stati consegnati ai Vigili del Fuoco di Catanzaro 10 mezzi, così come stabilito dal Presidente Loiero e che all’atto della consegna è stato precisato che si è dato seguito ad un provvedimento della precedente Giunta regionale. Indi, sostenendo che un momento di condivisione generale tra maggioranza e minoranze possa essere rappresentato dal comune interesse a porsi al servizio della Calabria e dei suoi cittadini, ritiene ci siano elementi perché si possa costruire un percorso univoco, al di là dell’intervento dell’onorevole Loiero che “accusa” di incapacità di riconoscere le proprie inadempienze e colmo di inesattezze. In particolare, precisa di aver ricoperto l’incarico di assessore nella Giunta Chiaravalloti per meno di due anni e che nel periodo di Governo di centro-destra l’azienda sanitaria di Reggio Calabria, con l’allora Direttore Lupoi, riuscì a presentare un bilancio in pareggio.

In merito alle eccezioni sollevate da più parti circa le responsabilità del deficit sanitario, ricorda gli innumerevoli interventi, anche a mezzo stampa, dell’assessore Lo Moro, e, affermato come sia dirompente il rischio per l’attuale Governo regionale di assumersi le responsabilità del fallimento di un Piano di rientro approvato e concordato dal precedente Esecutivo, annuncia che nel medio termine andranno assolutamente trovate soluzioni anche radicali, a causa, a suo dire, dell’inaffidabilità della classe dirigente agli occhi del Governo nazionale in virtù del mancato rispetto degli accordi del “Tavolo Massicci” e della leggerezza con la quale non si è dato peso alla relazione “Serra”.

Indi, sostenendo che l’inaffidabilità della politica passi anche dal mancato rispetto degli impegni assunti con i cittadini, ritiene necessario prendere atto degli sprechi e trovare soluzioni, ad esempio l’accorpamento delle As di Reggio Calabria e Locri ad oggi rimasto inattuato.

Censurato, anche, il poco coraggio dimostrato dal precedente Esecutivo, ed evidenziato come sia difficile ma necessario effettuare scelte e prendere decisioni, annuncia una stagione di lacrime e sangue per la sanità calabrese, evidenziando come si dovrà valutare la possibilità di eliminare il ticket.

In materia di Fondi comunitari riferisce che i problemi connessi alla spesa non riguardano tanto la quantità quanto le ricadute in termini di ricchezza, occupazione ed obiettivi raggiunti, anche attraverso approvazione dei progetti sponda che però siano espressione di un più largo programma di visione regionale. In proposito, censura la qualità della spesa della passata Giunta regionale, riferendo che le medesime preoccupazioni sono state sollevate anche da tecnici dell’Audit. Annunciato, quindi, che si sta provvedendo a recuperare le annualità dal 2007 al 2009 relative ai fondi comunitari per l’occupazione, e sottolineata l’importanza della movimentazione economica e dell’uso di nuovi strumenti, dichiara che il Ponte sullo Stretto consentirà la movimentazione di miliardi di euro in pochi anni, con ricadute occupazionali notevoli.

In merito ai pochi progressi delle infrastrutture stigmatizza le scelte operate negli anni sia dal Governo Prodi sia dal ministro Bianchi, capaci, a suo avviso, di aumentare l’isolamento della regione e di contro afferma la necessità di procedere ad una valorizzazione del porto di Gioia Tauro, vera frontiera sul Mediterraneo.

PRESIDENTE

Passa, quindi, alla votazione per l’approvazione del programma di Governo, ai sensi dell’articolo 36, comma 4 dello Statuto, invita, pertanto il segretario questore Sulla a fare la chiama.

SULLA Francesco, Segretario Questore

Fa la chiama

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

Interviene per dichiarazione di voto affermando che la minoranza seguirà con estrema attenzione l’operato del Governo regionale, indi dichiara il proprio voto contrario.

PRINCIPE Sandro (PD)

Interviene per dichiarazione di voto asserendo che la minoranza valuterà attentamente l’attività del Governo regionale, afferma, inoltre che la replica del Presidente Scopelliti è sembrata andare solo e soltanto contro l’operato del presidente della Giunta nella scorsa legislatura nel settore della sanità, mentre il governatore avrebbe dovuto responsabilmente informare l’Aula circa le modalità di gestione del comparto sanità, specificando i provvedimenti che intenderà adottare.

PRESIDENTE

Comunica che per il risultato della votazione: presenti e votanti 41; hanno risposto sì 23 consiglieri, no 18, il programma del Governo regionale pertanto è approvato.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Fa presente che c’è da trattare la proposta di legge numero 5/9^ .

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

Chiede al Presidente che vengano rispettate le prassi dell’Aula, per cui propone che vengano convocati i Capigruppo per concordare quali provvedimenti debbano essere posti in discussione.

PRESIDENTE

Replica che apprezzata la generale condivisione dei provvedimenti, non ha ritenuto convocare i Capigruppo, peraltro non ancora tutti eletti dai rispettivi gruppi, comunque convoca i capigruppo al tavolo della Presidenza.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

Proposta di legge numero 5/9^ d’iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disciplina transitoria ed urgente in materia di incompatibilità statutaria”.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento di legge numero 5/9^ che viene approvato, indi pone in votazione il provvedimento che viene approvato all’unanimità.

Proposta di legge statutaria numero 1/9^, recante: “Abrogazione del comma 4 bis dell’art. 35 dello Statuto della Regione Calabria”.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento che viene approvato, indi pone in votazione il provvedimento stesso che è approvato all’unanimità

Proposta di legge numero 1/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Proroga dell’entrata in vigore della Legge regionale n. 35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i. recante “la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica”

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento, che viene approvato, indi pone in discussione l’emendamento protocollo numero 1303.

BATTAGLIA Demetrio (PD)

Chiede di capire la ratio dell’emendamento in quanto, a suo avviso, pleonastico.

PRESIDENTE

Afferma che l’emendamento prevede uno slittamento dei termini di entrata in vigore della legge al 01 gennaio 2011.

ADAMO Nicola (Gruppo Misto)

Chiede se da parte della Giunta regionale c’è la volontà di migliorare la legge.

PRESIDENTE

Affermato che esiste la volontà della Giunta di migliorare il testo di legge, pone in votazione l’emendamento protocollo numero 1303 a firma Fedele, che viene approvato, indi pone in votazione il provvedimento nel suo complesso, come emendato, che è approvato.

Toglie, quindi, la seduta.

La seduta termina alle 18,47