IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO SOMMARIO

__________

 

12.

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 29 NOVEMBRE 2010

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO  E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’

 

 

 

Inizio lavori h. 12,43

Fine lavori h. 17,28

INDICE

 


Comunicazioni

PRESIDENTE

 

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

BILARDI Giovanni Emanuele (Scopelliti Presidente)

 

Mozione n. 21/9^ di iniziativa del consigliere Bilardi, sulla costituzione di parte civile da parte della Regione Calabria nei processi di violenza contro le donne ed i minori.

PRESIDENTE,*

BILARDI Giovanni Emanuele (Scopelliti Presidente),*

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

CENSORE Bruno (PD)

FEDELE Luigi (PDL)

GIORDANO Giuseppe (IDV)

MAGARÒ Salvatore (Scopelliti Presidente)

NUCERA Giovanni (PDL)

PRINCIPE Sandro (PD)

SERRA Giulio (Insieme per la Calabria)

TRIPODI Pasquale Maria (UDC)

 

"Sul dissesto idrogeologico della Regione Calabria" - DIBATTITO.

PRESIDENTE,*

ADAMO Nicola (Gruppo Misto),*

AIELLO Ferdinando (FDS)

CENSORE Bruno (PD)

DATTOLO Alfonso (UDC)

DE MASI Emilio (IDV)

FEDELE Luigi (PDL),*

GALLO Gianluca (UDC)

GENTILE Giuseppe, assessore alle infrastrutture ed ai lavori pubblici

GIORDANO Giuseppe (IDV)

GUCCIONE Carlo (PD),*

LOIERO Agazio(PD)

MAGARO’ Salvatore (Scopelliti Presidente)

MAGNO Mario (PDL)

MAIOLO Mario (PD)

MIRABELLI Francesco Antonio (Autonomia e diritti)

PRINCIPE Sandro (PD)

SALERNO Nazzareno (PDL)

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

TORCHIA sottosegretario alla Protezione Civile e meteo regionale,*,

 

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

 

La seduta inizia alle 12.43

NUCERA Giovanni, segretario questore

Legge il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

BILARDI Giovanni Emanuele (Scopelliti Presidente)

Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della mozione n. 21/9^ sulla costituzione di parte civile da parte della Regione Calabria nei processi di violenza contro le donne ed i minori.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento della mozione che è inserita.

Mozione n. 21/9^ di iniziativa del consigliere Bilardi, sulla costituzione di parte civile da parte della Regione Calabria nei processi di violenza contro le donne ed i minori.

BILARDI Giovanni Emanuele (Scopelliti Presidente)

Dà lettura del testo della mozione, che facendosi carico di una proposta della Commissione regionale pari opportunità, impegna la Giunta regionale sia ad attivare tutti gli strumenti di legge per consentire la costituzione di parte civile della Regione Calabria in tutti i  processi celebrati in Calabria, nel quale sono contestati reati che presuppongono l’esercizio di condotte violente, anche di carattere morale, ai danni di donne e minori, sia ad istituire un Fondo di solidarietà per coprire le eventuali spese legali.

FEDELE Luigi (PDL)

Giudicata lodevole l’iniziativa ed espresso il voto favorevole del suo gruppo alla mozione, annuncia un appoggio incondizionato a tutte le iniziative analoghe che la Commissione regionale pari opportunità intenderà promuovere.

NUCERA Giovanni (PDL)

Espressa pieno apprezzamento alla mozione di cui condivide spirito ed opportunità e ricordato che nelle commissioni competenti sono giacenti diversi progetti di legge inerenti le politiche sociali che potrebbero contribuire al contrasto delle violenze nei confronti dei soggetti deboli, auspica che l’approvazione della mozione possa essere da traino per una maggiore efficienza ed efficacia della già esistente legge sulla famiglia che, a causa di una disattenzione della politica verso le problematiche sociali,  necessita di un supporto concreto rappresentato anche da un incremento di risorse finanziarie.

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

Dichiarato il suo voto favorevole alla mozione che condivide e giudica di particolare valore, osserva, però, che sarebbe stato più opportuno che nel merito venisse coinvolta la Conferenza dei Capigruppo. Inoltre, in merito all’istituzione del Fondo di solidarietà, previsto dal testo della mozione, annuncia che in sede di Commissione bilancio, nell’esame del bilancio di previsione, proporrà che il Fondo venga immediatamente costituito, auspicando, infine, che il lavoro della Commissione regionale pari opportunità contribuisca a liberare la Calabria dall’immagine di sudditanza che la caratterizza.

BILARDI Giovanni Emanuele (Scopelliti Presidente)

Ricorda che la mozione è stata discussa ed approvata all’unanimità in sede di Commissione competente, indi alla presenza di tutti i gruppi.

PRESIDENTE

Riferisce che i tempi tecnici non hanno consentito di prevedere una riunione della Conferenza di Capigruppo dedicata alla mozione in discussione, ma che sarebbe possibile, con il consenso  del consigliere Bilardi, che i gruppi sottoscrivessero la mozione.

PRINCIPE Sandro (PD)

Condivisa ed apprezzata sia la mozione sia la proposta del Presidente del Consiglio, chiede, però, che nella prossima riunione dei Capigruppo venga redatto un documento che impegni la Giunta regionale a d attenersi ad una delibera dell’esecutivo Loiero che prevedeva che la Regione si costituisse parte civile nei processi di ‘ndrangheta.

MAGARÒ Salvatore (Scopelliti Presidente)

Espresso il suo voto favorevole alla mozione, annuncia di avere presentato già da tempo una mozione in linea con quanto richiesto dal consigliere Principe, indi ne chiede la discussione, con il consenso e la sottoscrizione di tutti i gruppi consiliari.

CENSORE Bruno (PD)

Giudicato di alto valore morale e sociale il senso della mozione e ricordato l’accordo bipartisan registrato in Commissione, ritiene opportuno, prima della costituzione del Fondo di solidarietà, investire l’avvocatura regionale della costituzione legale in giudizio.

SERRA Giulio (Insieme per la Calabria)

Rivolti i suoi apprezzamenti alle attività della Commissione regionale pari opportunità, a suo avviso lungimirante nell’affrontare le problematiche sociali, sottolinea che sarebbe stato eccessivo sottoporre all’attenzione della Conferenza dei Capigruppo un provvedimento approvato all’unanimità dalla Commissione.

 

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Espressa la piena condivisione del proprio gruppo alla mozione in discussione e il plauso per il lavoro della Commissione pari opportunità, auspica che nelle varie Commissioni consiliari, soprattutto nella terza, si lavori in sinergia, al fine di dar vita ad azioni concrete, supportate da adeguate risorse finanziarie.

 

NICOLO’ Alessandro (PDL)

Ribadito il più ampio apprezzamento, peraltro già espresso durante i lavori della Commissione, e ricordato il supporto fornito alla Commissione pari opportunità durante il percorso che ha condotto alla presentazione della odierna mozione, sottolinea il ruolo strategico della Commissione che dovrà trovare nel Consiglio regionale e nella Giunta regionale un valido supporto per la realizzazione di iniziative concrete.

Concordando sulla necessità di dare attuazione alle leggi in materia già in vigore in un più ampio contesto dialettico, dichiarandosi contrario alle quote rosa ritenendole una deminutio non essendo le donne categorie protette, ma soggetti capaci, alla pari degli uomini, di fornire il loro valido apporto, anche in politica, ribadisce il più ampio sostegno alle iniziative della Commissione.

 

TRIPODI Pasquale Maria (UDC)

Espresso preliminarmente il parere favorevole del proprio gruppo al contenuto della mozione, reputa fondamentale che la politica fornisca una risposta seria agli interrogativi esplicitati ai commi a, b e c del punto 2 della mozione, predisponendo adeguati strumenti economici che consentano alle donne e alle famiglie coinvolte in queste situazioni drammatiche, un sostegno che vada oltre l’assistenza legale.

Auspicando una volontà concreta di tutti i consiglieri regionali a tramutare le parole in fatti, ritiene necessario assumere un preciso impegno in tale direzione.

PRESIDENTE

Posta ai voti la mozione che è approvata all’unanimità, dà la parola all’Assessore Gentile per relazionare  sul primo punto all’ordine del giorno:

"Sul dissesto idrogeologico della Regione Calabria" - DIBATTITO.

 

GENTILE Giuseppe, assessore alle infrastrutture ed ai lavori pubblici

Ricordati gli eventi funesti che si sono verificati nella nostra regione a causa del dissesto idrogeologico, riferisce i vari interventi che la Giunta regionale sta attuando  per la risoluzione della problematica, precisando che dei 170 milioni di euro stanziati precedentemente, alcuni non sono stati utilizzati e rischiano di andare perduti se non utilizzati entro il 31 dicembre 2010 e per i quali è stata richiesta una proroga.

Riferisce che è stato predisposto, in collaborazione con l’Autorità di bacino, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, un APQ, che sarà perfezionato nei prossimi giorni, che prevede lo stanziamento di 220 milioni di euro, per metà provenienti dal Ministero Ambiente e per metà dai fondi FAS.

Ribadita la volontà di proseguire con impegno e serietà nella attività di programmazione già avviata, ricordato il ruolo importante svolto dall’Autorità di bacino, auspica che si possa addivenire a breve ad una risoluzione della problematica.

TORCHIA sottosegretario alla Protezione Civile e meteo regionale

Affermato che la relazione dell’Assessore Gentile ha descritto l’ultimo intervento in tema di APQ realizzati con il Ministero dell’Ambiente, sottolinea come questo intervento porta ad una svolta significativa, visto che negli anni precedenti sono stati sempre esigui, a pioggia e senza alcuna programmazione.

Elencati gli eventi che idrogeologicamente hanno interessato la Calabria, sottolinea come gli stessi hanno portato la Regione Calabria a richiedere il riconoscimento dello stato di  calamità naturale e il Governo a dichiarare lo stato di emergenza con un primo stanziamenti di 20 milioni di euro e con la possibilità di chiedere nuovi stanziamenti.

Affermato che la protezione civile ha posto in essere un’ analisi dei danni, sottolinea come ben 250 Comuni abbiano fatto richiesta di intervento per circa 300 milioni di euro.

Conclude ringraziando il Presidente del Consiglio per aver voluto convocare una seduta ad hoc per discutere della problematica del dissesto idrogeologico in Calabria.

DE MASI Emilio (IDV)

Asserito che la notizia fornita dall’Assessore Gentile sia da accogliere con favore, sottolinea come la classe politica sia stata fino ad oggi distante dai problemi riguardanti la salute del territorio mancando di rispetto alla popolazione calabrese.

Ribadisce di accettare con favore la notizia relativa all’APQ ambiente fornita dall’assessore Gentile affermando che dovrebbero essere chiariti alcuni aspetti di carattere finanziario e metodologico; sottolinea, inoltre, come la ragione di un disastro così diffuso come quello relativo al dissesto idrogeologico sia da ricondurre alla responsabilità dell’uomo che continua, approvando ed enfatizzando leggi come quella detta “piano casa” ad alimentare la possibilità di nuovi e ingenti danni al sistema idrogeologico calabrese.

Conclude asserendo che sarebbe indispensabile una concertazione con gli Enti Locali per dare a questi impegni una pregnanza di democraticità.

LOIERO Agazio(PD)

Affermato di aver ascoltato con interesse quanto detto dall’Assessore Gentile, sottolinea come la precedente Giunta da lui presieduta aveva posto in essere la scelta culturale di intervenire prioritariamente rispetto al problema del dissesto idrogeologico,  cercando di raccogliere risorse da più parti al fine di dare una svolta ad un problema atavico che si ripresenta costantemente.

A suo avviso, l’opposizione può dare un grande contributo rispetto ad una problematica che non può essere risolta utilizzando risorse per sole 220 milioni di euro e che andrebbe affrontata facendo delle scelte di priorità insieme con l’autorità di bacino, l’università, il CNR e gli Enti Locali.

Afferma che l’ APQ che era stato perfettamente istruito dalla precedente Giunta, era stato approvato dal Ministero per le politiche economiche e poi bloccato dal Ministero dell’ambiente in quanto lo stesso Ministero non era stato in grado di apporre una firma per l’approvazione dello stesso.

Conclude asserendo che rispetto ai 220 milioni di euro messi, ora, a disposizione dal Governo centrale sarebbe opportuno programmare un incontro per stabilire quali sono i problemi e scegliere le priorità rispetto alle quali intervenire immediatamente

MIRABELLI Francesco Antonio (Autonomia e diritti)

Ritiene che la questione idrogeologica sia il problema strutturalmente più grave, perché inerente la vivibilità stessa, tra i tanti ancora insoluti  nella Regione Calabria: trattasi di un’emergenza tragicamente cronica, riguardante oltre 300 Comuni, su un totale di 409.

Specifica che al rischio geologico (verificabilità di frane e smottamenti) si aggiunge quello idraulico, in particolare per le zone di Gioia Tauro, Vibo Valentia, Crotone ed in generale le zone alle foci dei fiumi, che oggi, al di sopra del livello del mare, creano “vasche” naturali pericolose.

Ritiene importante che la situazione sia affrontata con tempestività e competenza e rammenta che anche se negli ultimi tre mesi sono stati spesi dai Comuni oltre 5 milioni di euro ed altrettanti sono previsti per consolidare gli interventi, le risorse di fatto non sono nella disponibilità dei Comuni e ciò ha comportato un blocco sostanziale della situazione.

Aggiunge che il Piano Assetto idrogeologico risale al 2001 e ne ritiene necessario un aggiornamento; a tal fine propone la creazione di un organismo di coordinamento dell’azione che unisca le professionalità di ARPACAL, AFOR e Università che possa valorizzare il patrimonio di competenze della protezione civile, al fine di prevenire tragedia come quella di Maierato che causano impatti negativi su ogni fronte.

Sottolinea come la valorizzazione delle risorse interne sia funzionale anche al risparmio di risorse e propone di riconsiderare la situazione dell’AFOR, ricordando l’apporto positivo alla prevenzione dato negli anni Ottanta.

Sostiene che sia necessario mobilitare l’attenzione degli interlocutori nazionali, come già accaduto in Veneto, per assicurare che gli scarsi fondi a disposizione, destinati a diminuire negli anni,  non siano veicolati verso altri territori. Sottolinea che nella passata legislatura si era dato avvio ad un Piano d’azione, reso vano dal blocco dei fondi FAS (circa 400 milioni di euro).

Ritiene che i dissesti siano spesso frutto di incuria e scarsa efficienza da parte dei Comuni, spesso non dotati di Piani Regolatori Generali, in un campo in cui la programmazione è cruciale.

 

Presidenza del vicepresidente Nicolò

AIELLO Ferdinando (FDS)

Plaudendo alla notizia data dall’assessore Gentile sullo sblocco dei fondi, ritiene che in primo luogo la morfologia del territorio calabrese debba ispirare una riflessione seria ed auspica sul punto la comunione d’intenti fra le diverse forze politiche già registrata per la legge sullo sport.

In riferimento alla situazione a rischio dei bilanci di molti Comuni,  afferma che un anno fa fu il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, ad invitare gli amministratori ad impegnare risorse, assicurando che queste sarebbero celermente arrivate dal Governo centrale; asserisce che, però, queste non sono mai giunte, laddove altre Regioni (Veneto) hanno avuto risposte immediate in questo senso. Pertanto rende noto come molti Comuni stanno ricevendo intimazioni ad adempiere dalle ditte che hanno già svolto lavori di assestamento e manutenzione; ritiene, dunque, che il Consiglio regionale debba affrontare la questione per maturità istituzionale.

Auspica che il progetto di legge che ha presentato sull’argomento possa essere base per una riflessione seria e venga preso in esame dalla Commissione ambiente per giungere ad un testo di legge che dia risposte più operative di un mero dibattito, creando, se è possibile, un innovativo modello occupazionale, così intervenendo anche da un punto di vista sociale.

MAGARO’ Salvatore (Scopelliti Presidente)

Espresso apprezzamento per la relazione dell’assessore, propone di adottare un approccio che prescinda dall’emergenza e si ponga sulla  programmazione, tenendo conto del territorio esteso e fragile della Calabria, i cui problemi spesso derivano da errate politiche del passato .

Propone di verificare i risultati raggiunti dalla legge urbanistica varata nella passata legislatura ed invita a verificare il ruolo dei vari enti locali negli strumenti di programmazione quali i Piani territoriali e paesaggistici, a fronte delle risorse disponibili.

GUCCIONE Carlo (PD)

Chiede di sapere quali decisioni verranno assunte a conclusione del dibattito, stante che lo stesso sarebbe altrimenti sterile e fine a se stesso. Sottolineato, quindi, come sia determinante per la Regione affrontare concretamente il dissesto idrogeologico, a fronte dei danni subiti dalle infrastrutture ed il rischio costante vissuto dagli insediamenti abitativi, evidenzia la necessità di affrontare preliminarmente l’emergenza, avendo contezza dell’ammontare preciso dei danni, per poi passare ad una pianificazione strategica.

Ricordate le calamità naturali abbattutesi sul territorio calabrese negli ultimi anni, alle quali non sono seguiti, a suo dire, interventi strutturalmente adeguati, sottolinea le difficoltà economiche in cui versano numerosi Comuni per le risorse impegnate sul fronte idrogeologico. Elenca, quindi, l’ammontare della spesa relativa alla Provincia di Cosenza: 162 milioni di euro di interventi per la messa in sicurezza di aree a rischio (viabilità, difesa delle coste ecc…) connesse alle calamità del 2008; 434 milioni di euro per gli interventi di messa in sicurezza di pertinenza dei Comuni; 22 milioni di euro di pertinenza degli Enti diversi (Ferrovie dello Stato, Asi, Anas, ecc…).

A fronte dell’entità del danno, evidenzia quindi la necessità di prevedere misure che consentano l’utilizzo dei Fondi Por Fesr, mobilitando le risorse in due direzioni specifiche: il 30% per le emergenze e per le imprese danneggiate; il 70% per un Piano strutturale di pianificazione del territorio.

Ricordato che le competenze in materia di dissesto idrogeologico, ma non le risorse finanziarie sono state in parte delegate alle Province con L.R. 34 del 2002, evidenzia l’opportunità di mettere in atto azioni consequenziali prevedendo, ad esempio, un decentramento della protezione civile affinchè ogni emergenza venga affrontata con tempestività. Inoltre, denuncia lo scarso peso politico della Giunta regionale del Consiglio nei confronti del Governo nazionale su tutti i fronti dell’emergenza, da quella occupazionale a quella idrogeologica, sostenendo sia doveroso da parte del Presidente Scopelliti mettersi in testa ad un movimento teso ad aprire “una vertenza politica” con il Governo nazionale sulle risorse da destinare alla Calabria.

SALERNO Nazzareno (PDL)

Giudicata totalmente assente la politica sul territorio in materia di dissesto idrogeologico, denuncia il pessimo utilizzo delle risorse e le omissioni consumatesi negli anni,. Ad esempio, riferisce che nel comune di Vibo Valentia con le risorse destinate alla ricostruzione post alluvione sono state realizzate opere non consone e compatibili con gli interventi previsti e necessari.

Chiede, quindi, una riflessione generale sulle modalità di spesa, prevedendo la responsabilizzazione, ognuno per le proprie competenze, delle Province e dei Comuni, attraverso anche un monitoraggio costante dei danni e l’utilizzo di tecnici specializzati, capaci di accelerare la macchina burocratica.

CENSORE Bruno (PD)

Ritenuto che la seduta odierna debba essere di confronto e riflessione e condurre a soluzioni concrete, tese ad attuare forme di prevenzione e di monitoraggio costante, evidenzia i dati allarmanti relativi al numero di Comuni a rischio idrogeologico. Giudicate, dunque, esigue le risorse destinate dal ministero e preso atto dello sforzo compiuto dall’assessore Gentile per stilare un nuovo Accordo di Programma Quadro, auspica una programmazione organica che si basi sulla cultura della prevenzione e del monitoraggio.

DATTOLO Alfonso (UDC)

Espressa soddisfazione e plauso per l’attività posta in campo dall’Esecutivo regionale, soprattutto in termini di recupero di risorse finanziarie e ricordato l’accentuarsi negli ultimi 15 anni di disastri idrogeologici, dovuti in gran parte ad incurie di carattere urbanistico, evidenzia che l’esperienza del passato ha dimostrato che è notevolmente più dispendioso intervenire per tamponare alle situazioni di emergenza.

Considerando fondamentali per la risoluzione della problematica due aspetti e precisamente la prevenzione e la programmazione, auspica che il problema venga affrontato con un nuovo approccio di tipo culturale, in collaborazione con le forze politiche di opposizione.

MAGNO Mario (PDL)

Ricordato che gran parte dei comuni calabresi sono interessati dal rischio idrogeologico e che gli interventi messi in campo nel passato sono stati finalizzati esclusivamente a fronteggiare  situazioni di emergenza, reputa fondamentale un’attività di programmazione, che partendo dal PAI, sia pur con i dovuti aggiornamenti, giunga alla predisposizione di un Piano di difesa del territorio, adottato di concerto con il Governo nazionale e con gli enti interessati, quali province, comuni, consorzi di bonifica e ASI, per mettere il territorio in sicurezza.

GALLO Gianluca (UDC)

Condiviso che il problema del dissesto idrogeologico è di rilevanza pregnante nel nostro territorio come emerso dal dibattito in corso e ricordati errori e negligenze del passato, auspica un nuovo approccio alla problematica in discussione sia da un punto di vista scientifico che metodologico.

Espresso plauso per l’attività dell’Esecutivo regionale e rilevato che nell’ultimo quinquennio sono state esigue le risorse investite negli interventi della protezione civile, sottolinea la necessità di intraprendere una seria attività di studio e approfondimento con un monitoraggio su foci e argini dei fiumi, al fine di intervenire adeguatamente.

Auspica la costituzione di un tavolo tecnico con la Protezione civile, le Università, gli ordini professionali, sull’esempio della positiva esperienza della regione Sicilia, per rendere concreta ed efficace l’azione di governo.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Fatto rilevare come  la problematica del dissesto idrogeologico abbia origini antiche, evidenzia la necessità di affrontarla con un diverso approccio metodologico, attuando una strategia di tutela del territorio, in sinergia tra Regione e enti locali.

Ricordato il tavolo tecnico con Bertolaso nel febbraio 2009, ribadisce la necessità di ridefinire il PAI risalente al 2001, che non deve limitarsi solo a fotografare il rischio esistente, e di compiere una riflessione più ampia cui sono chiamati il mondo scientifico, gli ordini professionali, sollecitando l’intervento del Governo nazionale, affinché il dibattito odierno si traduca in azioni concrete.

ADAMO Nicola (Gruppo Misto)

Affermato che la discussione odierna può avere un senso se l’Aula mette in campo una idea attraverso la quale la problematica si guarda nell’ottica della straordinarietà della discussione e della problematica, sottolinea come si deve avere la consapevolezza di dover andare verso un approccio nuovo da dover sperimentare.

Asserisce che bisogna andare verso una presa di responsabilità collettiva in merito ai contenuti delle scelte riguardo ad una problematica che deve essere affrontata senza considerare gli schieramenti politici di appartenenza; sottolinea, inoltre, come le notizie avute dalla relazione dell’Assessore non sono di poco conto in quanto implicano scelte importanti e strategiche nel caso in cui l’APQ sia utilizzato per quelle che sono le sue finalità, visto che l’APQ può essere lo strumento di coordinamento di poteri legislativi e il contenitore dove convergono le varie fonti di finanziamento con le quali affrontare la problematica.

Afferma che oggi bisogna ragionare su come fronteggiare la domanda emergenziale presentata dai vari Comuni che hanno subito danni ingenti, su come prevenire i rischi magari approvando un programma di prevenzione dei rischi funzionale e attraverso l’utilizzazione delle autorità di bacino e dei bacini idraulici.

Conclude asserendo che sarebbe necessario conoscere il testo dell’APQ approvato dal Governo centrale per poi fare un passaggio nella Commissione consiliare permanente competente per discutere della programmazione e degli investimenti.

MAIOLO Mario (PD)

A suo avviso il dibattito odierno deve portare a riflettere sulla problematica tenuto conto che prima dell’avvento del regionalismo si ragionava con la logica dell’intervento estensivo su tutto il territorio con risultati significativamente positivi, passata la competenza alla Regione ci fu un dibattito che si fermò sulla proposta di una agenzia regionale per la difesa del suolo per scegliere di affrontare la problematica con interventi di carattere straordinario che prescindevano dalla capacità di programmazione per ridurre il rischio.

Asserisce che il meccanismo volto a ridurre il rischio delle calamità dovute al dissesto idrogeologico non è sotto il controllo della Regione in quanto esistono tanti enti di varia importanza che hanno competenza in materia.

Ricordato come nella passata legislatura la Giunta aveva deciso, dopo il concentrarsi di alcuni eventi calamitosi, di intervenire con un piano pluriennale volto a ridurre il rischio idrogeologico stanziando ottocentoquarantatre milioni di euro, sottolinea come ad una Regione come la Calabria conviene l’adozione del bilancio comunitario all’interno del quale esistono poste da utilizzare per fronteggiare il dissesto idrogeologico e come la Regione dovrebbe spingere perché il Governo centrale trovi le risorse da destinare allo stato di attuazione sulla difesa del suolo chiedendo a tal proposito una conferenza nazionale sulla difesa del suolo.

TORCHIA Giovanni, sottosegretario alla Protezione Civile e meteo regionale

Si dichiara deluso dell’andamento del dibattito che, a suo dire, non ha mostrato, se non a sprazzi,spunti di pro positività appiattendosi in un’elencazione di cifre richieste dagli enti locali, spesso confondendo gli interventi di messa in sicurezza con le risposte immediate ai danni.

Ammette che in passato programmazione e prevenzione sono mancate e che questo avrebbe evitato o almeno mitigato i danni verificatisi e conclude con una riflessione sul ruolo della protezione civile, che ritiene debba coordinarsi con altre istituzioni competenti per materia ed enti locali competenti per territorio al fine di programmare incisivamente gli interventi da attuare e risanare il territorio.

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

Ringraziati i consiglieri per il contributo al dibattito e l’assessore per i risultati ottenuti, sottolinea come la recente sottoscrizione con il Ministero dell’Ambiente di un impegno formale per l’erogazione di 11 milioni di euro sia un successo concreto, maggiore dei 70 milioni di euro annunciati qualche settimana fa che si aggiunge alla notizia dello sblocco da parte del Governo dei fondi FAS calabresi, a cui la Giunta intende attingere per altrettanti 110 milioni di euro per la difesa del suolo. Informa che il Piano d’azione sarà illustrato nei dettagli domani in conferenza stampa e che è mirato  non a finanziamenti a pioggia, bensì ad interventi strutturali funzionali ad evitare i danni del dissesto idrogeologico ormai generalizzato e aggravato da una gestione poco lungimirante degli amministratori locali.

Sul punto afferma come non sia ulteriormente tollerabile qualsiasi indulgenza in ordine ad abusivismo edilizio e mancanza di Piani Regolatori Generali, dato che proprio l’incuria è causa di danni ingenti, quali quelli accorsi della zona di Parghelia, ove la cementificazione ha ostruito il percorso naturale dei corsi d’acqua, causando sconvolgimenti nel regime delle acque e che la situazione risulta aggravata dalla carenza di monitoraggio.

Asserisce che la normativa nazionale indica chiaramente le linee di indirizzo da seguire, ma che sono necessarie per attuarle risorse finanziarie e una programmazione strutturale, per scongiurare il frazionamento degli interventi.

Illustrando la strategia della Giunta regionale per affrontare il problema del dissesto, che si snoda attraverso la valutazione del rischio, la diminuzione della pericolosità e dell’esposizione al rischio, la diminuzione della vulnerabilità attraverso il consolidamento delle misure di protezione, critica il risultato delle precedenti gestioni che con finanziamenti a pioggia non ha consentito un giusto approccio, il cui peso ricade sempre sulle spalle dei cittadini.

In relazione alle problematiche emerse dagli interventi dei consiglieri Aiello e Mirabelli, sottolinea che le richieste degli enti sono spesso esagerate sperando in finanziamenti cospicui che permettano di realizzare altri progetti; porta l’esempio del Comune di Belvedere Marittimo che ha richiesto 11 milioni di euro su 131 mila di danni certificati dal tecnico competente.

A tal fine dichiara che il monitoraggio e la valutazioni messi in atto dal dipartimento sono stati preziosi.

Compiuto un breve excursus sulle risorse impegnate , fa notare come l’approccio si distingua dal passato per l’attribuzione di poteri decisionali al Commissario delegato, la definizione di tempi certi, il controllo delle attività, la collaborazione tra istituzioni, la rapida erogazione di fondi e la trasparenza degli atti del Commissario. Illustra l’esperienza compiuta da alcuni comuni  e sul ponte di Gimigliano, con la differenziazione fra interventi strutturali e di consolidamento e non strutturali.

Evidenziato come sia indispensabile essere consequenziali ed offrire strumenti di valutazione, capaci di delineare obiettivi specifici, ed affermata la necessità di dovere affrontare e governare l’emergenza, annuncia che l’APQ con il Ministero per l’Ambiente, per un totale di 220 milioni di euro, verrà presentata nei prossimi giorni e riguarderà interventi mirati a ridurre il rischio idrogeologico, attraverso il trasferimento di parte delle risorse alle Province, prevedendo, però, un Piano generale di interventi per la Calabria stante l’enormità dell’attuale emergenza.

Affermato, inoltre, che gli errori del passato debbano rappresentare un monito per le scelte future, spesso assoggettate alle difficoltà emergenziali, ritiene che la Giunta regionale possa approntare un nuovo sistema di studio e valutazione degli interventi. Registrata, anche, una certa apertura sul tema da parte delle opposizioni, ritiene che la discussione odierna possa assurgere a pagina importante della politica calabrese, auspicando che l’armonia e la condivisione registrata in Consiglio regionale si trasferisca politicamente a tutti i livelli partitici, al fine di evitare una concezione distorta degli interventi istituzionali e strumentalizzazioni di sorta. Sottolineando che la crescita della Calabria è compito e dovere di tutte le forze politiche, attraverso rapporti di lealtà che si concretizzino anche fuori delle sedi istituzionali, si sofferma sul valore di una politica moderna che tenga conto delle istanze del territorio.

Presidenza del Presidente Talarico

FEDELE Luigi (PDL)

Dà lettura di un ordine del giorno, concordato con il Presidente Scopelliti e con l’assessore Gentile, teso “ad impegnare il Governo nazionale a voler disporre il tempestivo sblocco dei Fondi fas assegnati alla Regione Calabria per assicurare anche la copertura finanziaria della quota regionale del medesimo Piano, pari ad ulteriori 110 milioni di euro, al fine di consentire alla Giunta regionale di eseguire il completamento del Piano per la mitigazione del dissesto idrogeologico”.

Chiede, quindi, un breve incontro dei capi gruppo al banco della Presidenza per concordare un documento condiviso con le opposizioni.

PRINCIPE Sandro (PD)

Affermando che la cultura di Governo che gli è propria per tradizione non gli consente, però, di condividere pedissequamente tutte le azioni di governo ed evidenziato che, in democrazia, la detenzione del potere obbliga il soggetto titolare ad estendere il confronto alle forze di opposizione nelle sedi istituzionali opportune, chiede al consigliere Fedele di ritirare l’ordine del giorno che – rileva - appare superfluo stante che si chiederebbe al Governo di impegnarsi a rispettare quanto già pattuito con la sottoscrizione del nuovo APQ che, comunque, giudica finanziariamente misero, rispetto al precedente che ammontava a 700 milioni di euro. A tal proposito, dichiara che la perdita di risorse è addebitabile allo sconvolgimento dei Fondi Fas ad opera del Governo nazionale attuale che, a suo dire, non presta alcuna attenzione alle problematiche meridionali, sancendo una disparità di trattamento a medesime condizioni tra le Regioni del sud e quelle del nord. A nome del suo gruppo invita, infine, il Presidente della Giunta regionale a farsi carico, con decisione, degli interessi legittimi della Calabria presso i tavoli romani, ricordando che il così detto Piano per il sud non prevede alcuna importante opera infrastrutturale in Calabria.

GUCCIONE Carlo (PD)

Affermato che compito delle opposizioni è offrire una valida  alternativa politica ai calabresi, sostiene che l’APQ tanto decantato dal Governo regionale non sarà di 220 milioni di euro ma di soli 110 milioni, stante il contenuto dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Fedele. Ribadisce, quindi, la necessità che la Regione si doti di una legge organica che coniughi l’emergenza ad un Piano strutturale.

ADAMO Nicola (Gruppo Misto)

Propone di modificare l’ordine del giorno precisando che il Consiglio regionale non impegna ma piuttosto chiede il tempestivo sblocco dei fondi FAS assegnati, senza indicarne l’importo, nonché chiede alla Giunta regionale di convogliare le risorse destinate ai programmi europei per gli interventi relativi al dissesto idrogeologico, trasmettendo gli atti relativi all’APQ ai competenti organi europei.

PRESIDENTE

Invita i capigruppo ad avvicinarsi al banco della Presidenza.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

FEDELE Luigi (PDL)

Precisato che l’ordine del giorno era stato predisposto anteriormente all’intervento del Presidente Scopelliti che ha confermato l’avvio dell’APQ, ne considera superflua la discussione.

PRESIDENTE

Considerato terminato il dibattito, toglie la seduta, comunicando che la prossima seduta sarà convocata a domicilio.

 

La seduta termina alle 17,28

 

La dirigente del Servizio

(dott.ssa Ester Latella)