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LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
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n. 19
SEDUTA Di GIOVEDì 31 MARZO 2016
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO
E DEL VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO
Inizio lavori h. 15.23
Fine lavori h. 21,40
INDICE
GRAZIANO Giuseppe, Segretario
Questore
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente
della Giunta regionale
Dibattito sulla sanità – ripresa
della discussione
GRAZIANO Giuseppe (Casa delle
libertà)
CICONTE Vincenzo (Partito
Democratico)
CANNIZZARO Francesco (Casa delle
libertà)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
MANGIALAVORI
Giuseppe Tommaso Vincenzo (Casa delle libertà)
AIETA
Giuseppe (Partito Democratico)
Presidenza del Presidente Nicola
IRTO
ORSOMARSO Fausto (Gruppo misto)
SERGIO Franco (Oliverio
Presidente)
TALLINI Domenico (Gruppo misto)
GRECO Orlandino (Oliverio
Presidente)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
MIRABELLO Michelangelo (Partito
Democratico)
SALERNO Nazzareno (Forza Italia)
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)
SCULCO Flora (Calabria in rete)
NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)
SCALZO Antonio (Partito
Democratico)
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico)
OLIVERIO Mario, Presidente
Giunta regionale
ROMEO Sebastiano (Partito
democratico)
ROMEO Sebastiano (Partito
democratico)
SALERNO Nazareno (Forza Italia)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo centro
destra)
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
SALERNO Nazzareno (Forza Italia)
CANNIZZARO Francesco (Casa delle
libertà)
Pag.
Dà avvio ai lavori invitando il Segretario
Questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del
verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il
verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Come concordato in Conferenza dei
capigruppo, invita il presidente Oliverio a svolgere la relazione introduttiva.
Ricorda, preliminarmente, che
Rammenta, poi, l’iter di avvio, in data 30
luglio 2010, della fase commissariale con la nomina dell’allora presidente della
Giunta regionale, Scopelliti, quale commissario ad acta e di due sub commissari,
che ha dato inizio, a suo avviso, ad uno dei periodi più difficili del sistema
sanitario calabrese.
Constatato il fallimento della gestione commissariale
responsabile, a suo dire, di un ulteriore peggioramento della situazione sanitaria,
riferisce, in particolare, che l’analisi dei livelli essenziali di assistenza
(LEA) ha impietosamente evidenziato il mancato raggiungimento della soglia
minima da parte della Calabria che si attesta su valori critici, con un lieve
ma non significativo incremento del punteggio complessivo (ancora molto distante
dal valore di riferimento) e che documenta, a suo dire in maniera inoppugnabile,
l’incapacità della gestione commissariale.
Riferito, altresì, come l’analisi dell’attività
assistenziale ospedaliera rilevi la riduzione dei ricoveri e la conseguente contrazione
del numero di posti letto (sia totale sia per acuti, sia pubblici sia privati)
passati a valori al di sotto dei riferimenti nazionali, sottolinea, inoltre: l’incremento
della mobilità passiva extraregionale, aumentata dal 17,2 percento del 2011 al
20,1 percento del 2014; le criticità della rete di emergenza – urgenza,
ritenuta inadeguata con il peggioramento dei tempi di intervento delle
ambulanze, addirittura crescenti; la gravissima inefficienza del servizio
sanitario in termini di assistenza domiciliare ed alle fasce più deboli della
popolazione; la gravissima situazione in tema di prevenzione con il
peggioramento dei dati inerenti gli screening
oncologici.
Sottolineato come i Piani Operativi validi
fino al 31 dicembre 2015, che hanno ricevuto molteplici osservazioni da parte
del Ministero, siano, a suo avviso, inefficaci e privi di strategia, ritiene
necessaria la revisione delle seguenti azioni in materia di riorganizzazione: delle
reti assistenziali con particolare attenzione per i punti nascita; della rete emergenza
- urgenza con interventi di aggiornamento dell’informatizzazione; della rete di
assistenza territoriale con la previsione di specifici indicatori; delle reti di
terapia del dolore e per le cure palliative; del servizio veterinario.
Riferite, altresì, le problematiche connesse
alle gare d’appalto nel settore, comunica l’adozione di misure concrete finalizzate
alla riduzione degli sprechi ed al potenziamento dei servizi esistenti,
attraverso un rafforzamento della Stazione Unica Appaltante e la revisione di
alcune gare in corso.
Sottolineata, poi, la crescita del
contenzioso con gli erogatori privati accreditati, evidenzia le criticità
connesse alla concretizzazione del protocollo d’intesa tra Regione ed Università,
caratterizzato da procedure confuse e disorganiche.
Precisato come, dall’analisi effettuata dall’advisor di riferimento, che ha
confrontato i dati della programmazione annuale per il 2015 con i dati del consuntivo
2014, sia stato stimato un disavanzo di 55 milioni di euro di cui 11 milioni
per beni e servizi e 44 milioni per la spesa per farmaci innovativi per epatite
C, ribadisce il fallimento, a suo dire, della gestione commissariale che, oltre
a svilire l’attività gestionale delle aziende ospedaliere, ha travalicato i
limiti del mandato ricevuto raggiungendo inauditi livelli di discrezionalità.
Ritenuta necessaria una inversione di
tendenza, caratterizzata dall’adozione di misure organiche idonee a fornire
risposte adeguate alle esigenze dei cittadini calabresi, individua le seguenti
Linee guida: una visione unitaria del sistema sanitario; l’analisi del bisogno
di salute della popolazione che tenga conto delle condizioni orografiche e
della viabilità dei territori, sottolineando, in particolare la situazione
degli ospedali di zone disagiate e di montagna o a maggiore intensità
turistica; il pieno coinvolgimento di amministratori locali, operatori del
settore, associazioni di categoria e organizzazioni di volontariato che ha già
portato a proficui risultati; la riprogrammazione degli investimenti ex
articolo 20 Legge 67 del 1988, con riferimento ai quali illustra gli interventi
posti in essere dall’attuale Esecutivo fin dal suo insediamento; l’organizzazione
degli Stati generali della sanità per confrontarsi su una proposta di
riorganizzazione del servizio sanitario regionale predisposta dalla Giunta e
dal Consiglio che sarà sottoposta a breve agli operatori del settore.
Dichiara, infine, come a suo avviso sia
giunto, come affermato in una recente riunione della Conferenza dei presidenti,
il momento di compiere una riflessione a carattere nazionale sull’esperienza
commissariale, in considerazione dei risultati prodotti in Calabria che giudica
catastrofici e ribadisce la necessità di una inversione di tendenza capace di
garantire il diritto alla salute dei cittadini calabresi.
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti)
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che
impegna la Regione a stanziare le risorse finanziarie al fine di garantire la
copertura delle spese relative ad una corretta e completa informazione in
merito al referendum nazionale in materia di trivellazioni previsto per il 17
aprile 2016.
Pone ai voti la richiesta di inserimento all’ordine del giorno che è
approvata.
Evidenzia, preliminarmente, come il problema sanitario sia atavico,
atteso che da oltre un decennio è fonte di dibattiti, incapaci, però, a suo
avviso, di fornire risposte concrete ai cittadini calabresi. Censura, dunque,
l’incapacità dei diversi livelli di governo, sia regionale sia nazionale, di
porre in essere azioni concrete, stigmatizzando la scelta del commissariamento
che giudica fallimentare e disastrosa per l’intero comparto sanitario.
Non condivide, quindi, le azioni previste all’interno del Piano di
rientro dal deficit sanitario che
ritiene incapace di valorizzare le eccellenze, di contenere gli sprechi e gli
sperperi, effettuando esclusivamente tagli lineari; per contro, ritiene che
sarebbe efficace prevedere un’analisi costi-benefici ampia che, tenuto conto
delle efficienza, eviti il verificarsi di situazioni paradossali e disagi,
anche ai pazienti che talvolta non sanno dove ricoverarsi o fare accertamenti.
Riferito, poi, che
Sottolineata la reale situazione degli ospedali calabresi che, a suo
dire, subiscono “la scelleratezza del Piano Scura” senza mettere in primo piano
il diritto alla salute, ritiene che l’errore iniziale sia stato quello di
chiedere il Commissariamento della sanità da parte del governo Scopelliti.
Asserito che il Commissariamento non ha portato ad una riduzione della
spesa e giudicati inappropriati i livelli essenziali di assistenza (LEA),
esorta il Presidente della Giunta regionale ad adottare misure idonee affinché
si riappropri della gestione della sanità.
Giudicato il commissariamento odierno disastroso per gli effetti
prodotti, tra cui il divieto di turn over, ricorda di avere già nella
precedente legislatura chiesto che
Sostiene che la problematica relativa all’emigrazione sanitaria sia
dipendente da fattori diversi su cui incidere per ottenerne una riduzione nel medio
periodo e si dichiara perplesso delle procedure concorsuali per l’affidamento
degli incarichi di primariato, ritenendo opportuno preliminarmente soddisfare i
bisogni reali dei territori e dei presidi.
Ribadita, quindi, la necessità di procedere ad una riforma inevitabile
della sanità, ritiene che il Consiglio regionale debba autonomamente poter
decidere del proprio sistema sanitario, considerata l’importanza dei servizi
erogati, anche in virtù del rispetto dei principi costituzionali in materia di tutela
della salute.
Infine, auspica che il Governo centrale comprenda la necessità di porre
fine al commissariamento, che stigmatizza perché colpevole, a suo dire, anche
dell’incapacità di ascoltare le esigenze dei territori.
Ritenuta tardiva la scelta di dedicare una seduta di Consiglio
regionale al dibattito sulla sanità, evidenzia come il sistema sanitario sia
fallimentare. Precisa, quindi, come sia evidente il disinteresse del governo
centrale verso
Riferiti, quindi, quelli che reputa evidenti segnali del fallimento nel
governo della sanità, a fronte delle competenze ancora spettanti al Presidente
della Giunta regionale - tra cui la nomina del Commissario dell’Asp di Reggio
Calabria, giudicata non legittima dall’Anac - sostiene che il presidente
Oliverio non abbia una chiara idea di sanità e nessuna proposta da avanzare in
materia, neanche con il supporto della sua maggioranza.
Denuncia, infine, l’incapacità di approntare qualunque soluzione
concreta, ravvisando anche ritardi causati anche dai problemi interni al
Partito democratico ed all’intera maggioranza.
Non condivise le osservazioni del consigliere Cannizzaro che reputa
inopportune e non pertinenti rispetti al dibattito, ricorda che la
responsabilità connessa al ruolo di consigliere regionale siano da affrontare
quotidianamente e non sulla base di spinte localistiche o di emergenze. Auspica
la cessazione a breve del commissariamento anche in considerazione dello stato
drammatico in cui versa la sanità, elencando alcune delle problematiche
specifiche, non ultima le difficoltà causate dal blocco del turn over e
l’aumento dell’emigrazione sanitaria.
Ritiene, quindi, che sia indispensabile che il Consiglio regionale
rivesta un ruolo attivo, anche per contrastare le accuse di abdicazione al
ruolo che gli compete, ricordando che il commissario dovrebbe limitarsi ad
esercitare poteri amministrativi e regolamentari e non poteri legislativi.
Sostiene, quindi, che si debba assolutamente prevedere una integrazione
tra ospedale e territorio con strumenti di programmazione adeguata che
consentano di colmare le difficoltà connesse alla situazione viaria della
Regione, evitando il sovraccarico delle aziende ospedaliere.
Elenca quindi quelle che ritiene le condizioni essenziali per tentare
di migliorare il sistema sanitario regionale, non ultimo la ristrutturazione degli
ospedali, acquisendo “la coscienza della necessità ed il coraggio delle
scelte”.
Giudicata utile la seduta odierna per un
confronto fattivo sui temi della sanità regionale e, pur ritenendo che le sue
problematiche non possano essere ricondotte all’ultimo periodo politico, eccepisce
una carenza di programmazione che ponga in atto ipotesi reali di sviluppo.
Ritiene, quindi, che una serie di fattori abbiano
contribuito a determinare la situazione attuale e che l’incapacità della
politica sia rappresentata anche dal progressivo smantellamento dei presidi
sanitari regionali (uno fra tanti la chiusura del polo oncologico di Germaneto).
Critica aspramente il recente decreto
commissariale in vari punti, contestando in
primis il rifiuto del Commissario di interloquire con i sindaci, con i
medici, e con lo stesso presidente Oliverio e, ricordato che nel decreto sono
previsti 289 posti letto, evidenzia, tuttavia, che la realizzazione di un
Azienda unica dell’area, con la quale verranno mantenuti più o meno i servizi,
quasi tutti concentrati nell’area catanzarese, porterà inevitabilmente a
penalizzare le città di Vibo Valentia e Crotone.
Accennando, altresì, alla clamorosa protesta
dei sedici primari di Vibo Valentia che hanno contestato il decreto di riordino
della rete ospedaliera approvato dal commissario, considera la vicenda come il
fallimento della gestione commissariale, rilevando ancora come il decreto metta
in evidenza le forti contraddizioni politiche della maggioranza, incapace di
adottare una atteggiamento coerente che rispecchi credibilità politica ed
amministrativa, di farsi valere nel confronto con il Governo centrale e,
dunque, di offrire risposte concrete ai cittadini.
Nonostante le diverse problematiche
esistenti, riscontra che nessuna critica è stata sollevata a livello mediatico
e suggerisce, infine, dialogo con il Governo centrale ed un piano concreto per
mettere fine al Commissariamento ed uscire definitivamente dal Piano di
rientro.
Difesa con forza la posizione politica del presidente
Oliverio che, a suo giudizio, ha agito con prudenza e garbo istituzionale
rispetto a quanto accaduto nella sanità calabrese, ricorda che i principi che
hanno ispirato la candidatura del nuovo Governo regionale si sono sempre basati
su una migliore garanzia al diritto alla salute, ponendo fine alla malasanità,
contrastando le infiltrazioni malavitose e tutta una serie di inefficienze che
hanno riguardato 6 anni di gestione commissariale, a suo dire, fallimentare,
certificata, soprattutto, dalla Corte dei conti, i cui suggerimenti il Governo
regionale sta cercando di mettere in pratica.
Attacca duramente l’atteggiamento
ostruzionistico del commissario, volto più che a collaborare ad intralciare
l’operato della politica, incurante anche delle decisioni del Tribunale che ha
ordinato la riapertura degli ospedali di Praia a mare e Trebisacce.
Giudica, pertanto, che i veri problemi che
hanno determinato la situazione attuale siano causa diretta dei Commissari
Scura e Urbani che, sempre a suo dire, non hanno dimostrato volontà di ascolto
e di dialogo con le istituzioni politiche, i sindaci e gli operatori sanitari.
Ricordata la presa di posizione dei sindaci
del tirreno che paventano una perdita di sovranità e garanzia per il cittadino
con la messa in atto di ciò che dispone il decreto, conviene sulla proposizione
e predisposizione, da parte della Giunta e del Consiglio regionale, di un nuovo
piano concertato da presentare al Ministro Lorenzini ed al Governo, anche
rappresentando il quadro fornito dalla Corte dei conti.
Esige, infine, di accertare e dichiarare la
manifesta incompatibilità dei commissari Scura e Urbani, chiedendo la rimozione
degli stessi dalle cariche politiche e la revoca del decreto.
Manifestando, preliminarmente, il suo disaccordo sulle dichiarazioni
del consigliere Aieta, reputa indispensabile ripercorrere, con onestà ed al di
là delle appartenenze politiche, le fasi storiche ed amministrative che hanno
condotto al commissariamento della sanità in Calabria ed alle azioni sino ad
oggi poste in essere per realizzare soluzioni concrete.
Apprezzata la partecipazione alla seduta odierna dell’onorevole Nesci
che ritiene abbia predisposto proposte specifiche, derivate da un attento
studio e da una attenta esperienza, al fine di trovare soluzioni sostenibili, esprime
il suo disaccordo in merito ai contenuti del decreto emesso dal Commissario
Scura, auspicandone una sua revisione.
Presidenza del Vicepresidente
Francesco D’agostino
Apprezzata l’analisi offerta dal presidente Oliverio sulla sanità,
evidenzia però la necessità di predisporre una proposta alternativa per la
ricostruzione di un sistema sanitario più efficiente.
Ritiene, quindi, che il “contenzioso” tra la Regione Calabria ed il
Commissario governativo produrrà effetti negativi che ricadranno sugli utenti e
sui servizi, ricordando che, già prima della riforma Boschi, la normativa
nazionale ha previsto l’incompatibilità tra la carica di Presidente della
Giunta regionale e quella di Commissario ad acta. Dichiara, quindi, che avrebbe
auspicato che la Regione fosse quanto meno sentita circa l’individuazione del
Commissario e, apprezzata la presenza dei sindaci alla seduta odierna, sostiene
che la risoluzione delle problematiche della sanità risponda non solo a logiche
economico contabili ma, soprattutto, all’esigenza di ripristinare l’equità
sociale e colmare il divario tra il Sud ed il Nord del Paese.
Censurata la scelta di effettuare tagli lineari che, a suo avviso,
hanno prodotto maggiore nocumento alla sanità e ricordati i principali problemi
che la affliggono, denuncia il permanente stato di conflittualità esistente che
produce sfiducia nelle istituzioni.
Censurata l’assenza in Aula del presidente Oliverio, manifesta
perplessità sulla relazione precedentemente esposta e stigmatizza il continuo
atteggiamento della maggioranza proteso a individuare quale unico responsabile
del commissariamento il precedente governo regionale.
Ricorda, quindi, che le difficoltà della sanità calabrese risalgono
alla legislatura Loiero, nella quale fu proposto ed approvato il Piano di
rientro dal deficit sanitario che sfociò nel commissariamento durante la
legislatura del governatore Scopelliti. A tal proposito, riconosce il forte
impegno da quest’ultimo dimostrato nell’assumere la carica di commissario ad acta, riconoscendone impegno e
conseguimento di risultati concreti.
Denuncia, poi, il diffuso clientelismo registrato in particolare
intorno alle nomine degli operatori sanitari, indi chiede a tutti i presenti un
forte impegno partecipato e collaborativo.
Presidenza
del Presidente Nicola Irto
Contesta alcune considerazioni dei
consiglieri di minoranza che giudica contraddittorie e stigmatizza la divisione
creatasi su un tema così importante. Considera, quindi, che la seduta odierna
rappresenti la giusta occasione per realizzare una grande azione politica che
affermi che la Calabria non vuole essere commissariata ed esorta l’Aula a
riappropriarsi del ruolo che le compete. In conclusione riferisce
sinteticamente quelle che ritiene debbano essere le priorità: riappropriarsi
del primato della politica, superare il commissariamento, rinegoziare il Piano
di rientro, approvare un nuovo Piano sanitario e, nelle more, il superamento
dei commissari Scura ed Urbani.
Ritenuto che la seduta odierna avrebbe
dovuto riaffermare il primato della politica, ne contesta, invece, l’uso
strumentale. Ricordato che le problematiche della sanità risalgono ad oltre un
ventennio fa, esorta al rispetto dei reciproci ruoli, stigmatizzando
atteggiamenti che giudica arroganti e poco collaborativi.
Afferma, inoltre, che si deve prendere atto della
discrasia esistente tra dipartimento e struttura commissariale che, a suo
avviso, potrebbe essere risolta alternativamente o chiedendo la cessazione del
commissariamento o creando un dialogo. Contesta, poi, che il riordino della
rete ospedaliera avvenga senza dialogo con le istituzioni regionali ed invita
il Consiglio regionale a porvi rimedio. Censura, inoltre, la scelta della
maggioranza di presentare in Aula un documento senza coinvolgere le altre forze
politiche.
In merito al decreto commissariale numero 30
del 03/03/2016, dà atto che trattandosi di una lavoro complesso questo abbia
potuto generare degli errori che però, a suo avviso, inficiano la sostanza del
decreto stesso. Fa, poi, un appello perché lo stesso decreto sia rivisto e
perché sia posta attenzione alla prevista soppressione delle unità operative
storiche dell’ospedale Pugliese Ciaccio, nell’ottica della futura azienda
Dulbecco, ed alla mancata attivazione del polo traumatologico a Lamezia terme.
Conclude esortando a sveltire i percorsi autorizzativi alle professioni
sanitarie e a controllare la liquidazione della Fondazione Campanella per
evitare una emorragia finanziaria per le casse della Regione.
Reputa corretta l’analisi effettuata dal presidente Oliverio che,
esaminando dati noti ormai alla collettività, ha sottolineato come i sei anni
di commissariamento in ambito sanitario abbiano fatto registrare un trend negativo, determinando un costante
peggioramento dei servizi e un progressivo incremento dei costi della mobilità
passiva, gravante sulle casse regionali e sui cittadini, per come confermato
anche da quanto certificato dalla Corte dei conti. Indi, giudicata inadeguata,
da parte della struttura commissariale, la fase legata allo sblocco del turn
over, sostiene che le problematiche sollevate dal Presidente della Giunta diano
prova del fallimento della gestione commissariale. Inoltre, ritenuto inadeguato
e contradditorio, nonché basato su dati falsati perché non più attuali, il
decreto numero 30 del 3 marzo 2016, emesso dalla struttura commissariale, in
materia di riorganizzazione delle reti assistenziali, asserisce che il
dibattito debba avere una portata ampia e riuscire a fornire delle risposte al
disagio unanimemente espresso dal territorio regionale.
Presidenza del Vicepresidente
Francesco D’Agostino
Ritenuto che la realtà esistente nella zona del vibonese, di Tropea in
particolare, faccia emergere la contraddittorietà del citato decreto numero 30,
evidenzia la necessità di avviare una nuova programmazione in ambito sanitario
che tenga conto della struttura territoriale e delle sue esigenze, che consenta
di potenziare la medicina del territorio e di realizzare una politica volta
alla prevenzione, con un costante innalzamento della qualità dei servizi
offerti.
Infine, auspicando a breve la realizzazione di una visione che nel
lungo periodo consenta al Consiglio di proporre un nuovo progetto di Piano di
rientro, giudica coraggioso il comportamento tenuto dinanzi al Governo
centrale, del quale si è contestata con fermezza la scelta di nominare
Commissari esterni in ambito sanitario.
Ricordato di avere da tempo chiesto una seduta ad hoc sul tema della sanità, per avere modo di discutere su questa
problematica molto importante che interessa la regione e la salute dei
cittadini, reputa che sarebbe stato più opportuno affrontare il dibattito prima
della nomina dei Commissari e che sarebbe stato corretto che la gestione
sanitaria fosse affidata al Presidente della Regione. Indi, ricordato come il
Piano di rientro abbia consentito di raggiungere alcuni risultati positivi,
contesta la norma nazionale che vieta al Presidente della Giunta di assumere il
ruolo di Commissario ed afferma che una gestione politica avrebbe consentito di
prestare maggiore attenzione alle istanze provenienti dal territorio ed
adottare provvedimenti più lungimiranti. Poi, ripercorrendo brevemente le
vicende politiche che hanno portato all’approvazione del Piano di rientro in
materia sanitaria ed al commissariamento, ricorda come nel corso della
precedente legislatura sono stati assunti atti impopolari, con la speranza di
riuscire a rientrare dal debito e riuscire a rinegoziare il Piano di rientro.
Presidenza del Presidente
Nicola Irto
Evidenziate quindi le difficoltà di gestione della problematica, reputa
che, poiché una parte di obiettivi sono stati raggiunti, sarebbe opportuno
rinegoziare il Piano di rientro, sottolineando che la programmazione sia
fondamentale e che la questione necessiti di un approccio politico. Prosegue
inoltre sostenendo che il Governo non possa continuare a commissariare la
Regione, facendo gestire ambiti vitali, quali quello della sanità, da
Commissari esterni ed estranei al territorio, che conseguentemente non possono
comprendere le esigenze della regione, auspicando che la gestione sanitaria
possa ritornare in ambito regionale.
Ricordato anch’egli di aver richiesto alcuni mesi fa la convocazione di
una seduta ad hoc sulla sanità,
ritiene che abbia costituito un grave errore politico la decisione di
posticipare il dibattito in Consiglio regionale allo svolgimento della
interlocuzione romana.
Sottolineato come la Calabria sia stata interessata anche dal
commissariamento in materia di rifiuti con danni gravissimi ed il
depauperamento di ingenti risorse, evidenzia, in particolare, le problematiche
connesse all’emigrazione sanitaria fuori regione.
Ritenuta necessaria una seria interlocuzione con il Governo nazionale
finalizzata alla rinegoziazione del Piano di rientro, ricorda la sua aspra
opposizione nella precedente legislatura al Piano di rientro e paventa le
conseguenze che potrebbero derivare dall’attuazione del decreto commissariale
numero 30, a suo avviso, in contrasto con la normativa nazionale in particolare
in materia di unità operative complesse.
Evidenziata, poi, la forte pressione fiscale imposta ai cittadini
calabresi in conseguenza dell’attuazione del Piano di rientro, non ritiene le
problematiche esistenti addebitabili esclusivamente alla figura del commissario
ma piuttosto alle stringenti prescrizioni del Piano.
Riferito che avrebbe auspicato una maggiore attenzione da parte della
Giunta regionale nei confronti, in particolare, di transazioni milionarie poste
in essere in alcune aziende sanitarie provinciali e aziende ospedaliere
regionali, ritiene necessaria l’istituzione, conformemente alle prescrizioni
statutarie, di una commissione di inchiesta sulla sanità calabrese.
Ribadita, infine, la necessità di una rinegoziazione del Piano di
rientro finalizzata alla predisposizione di un nuovo Piano sanitario largamente
condiviso, auspica l’individuazione di soluzioni idonee alla risoluzione della
problematica paventando i rischi connessi ad un ulteriore procrastinarsi della
gestione commissariale.
Registra il ritardo e le difficoltà dell’Esecutivo regionale rispetto al
conseguimento di obiettivi programmatici di qualità e rammenta le censure
rivolte verso la scelta dell’affidamento dell’incarico commissariale ad un
soggetto diverso dal Presidente della Regione.
Ravvisate anche le responsabilità del Governo nazionale nella gestione
commissariale della sanità calabrese, avrebbe auspicato lo svolgimento di un
dibattito efficace rispetto alla proposta della maggioranza, ritenendo
necessario affrontare con serietà le questioni.
Riferita la presentazione alcuni mesi fa di una interrogazione in merito
alle condizioni igienico -sanitarie del presidio ospedaliero reggino, rimasta
senza risposta, ed anche le osservazioni sollevate nei confronti degli ospedali
della locride, sottolinea, in particolare, le problematiche connesse alle
caratteristiche orografiche del territorio calabrese.
Registrata la carenza di interesse del Governo nazionale nei confronti
delle problematiche del territorio calabrese, addebita al ritardo nello
svolgimento dell’odierno dibattito il prodursi di alcune conseguenze, a suo
avviso, evitabili.
Ritenuta necessaria l’individuazione di procedure idonee al
perseguimento della fine della gestione commissariale, sottolinea gli ingenti
costi della emigrazione sanitaria extraregionale soprattutto per le patologie
oncologiche auspicando una riduzione di sprechi ed un maggiore rispetto della
meritocrazia.
Comunica, infine, la più ampia disponibilità ad offrire un contributo
fattivo per l’adozione di decisioni condivise.
Apprezzato che la discussione sulla sanità sia ricondotta nell’alveo deputato, la massima Assemblea calabrese, auspica che la stessa non persegua logiche di appartenenza politica e non sia saltuaria o fine a se stessa, considerata la valenza e la delicatezza dell’argomento.
Paventando un livello di disapprovazione generalizzato nel sentire dell’opinione pubblica nei confronti del Consiglio regionale e della politica tutta, invita l’intera Assemblea a profondere il massimo impegno, esercitando le prerogative che ad essa competono ed esercitando la sua funzione democratica, per non compromettere definitivamente il rapporto con i cittadini calabresi.
Ritiene, quindi, che debbano essere avanzate proposte precise che consentano di realizzare un sistema sanitario capace di offrire servizi e risposte di qualità e di efficienza alla domanda di salute dei cittadini.
Denunciato l’uso strumentale distorto che in passato si è fatto della sanità, ritiene indispensabile rintracciare precisamente cause e responsabilità che hanno condotto dapprima al deficit e poi al commissariamento della sanità, dichiarando come, a suo avviso, dal superamento della crisi del comparto sanitario passi la credibilità dell’intera classe politica.
Giudica imprescindibile, quindi, che la Regione torni a riappropriarsi delle sue prerogative in ambito sanitario, per mettere ordine e mettere in filiera compiti, funzioni e responsabilità, in modo chiaro ed inequivocabile, e riorganizzare e qualificare i servizi sanitari, riducendo sprechi e aumentando il livello di soddisfazione dei cittadini.
Ricorda, infine, le prerogative e competenze spettanti rispettivamente al Consiglio regionale ed alla Giunta, auspicando soluzioni efficaci e concrete.
Pur condividendo nel merito la richiesta del consigliere Guccione di istituire una commissione di inchiesta, esprime a nome del suo gruppo la necessità di investire la Commissione speciale di vigilanza delle questioni attinenti l’attività ispettiva sulla sanità calabrese, senza così determinare sovrapposizioni o costituire nuove commissioni ad hoc.
Invita a riflettere sulla importanza e sulla
valenza della relazione svolta dal presidente Oliverio che è riuscita, a suo
giudizio, ad entrare nel merito della questione, analizzando tutte le criticità
del sistema sanitario calabrese.
Ricordato, inoltre, facendo riferimento alle
vicende passate, che il commissariamento del 2010 si sarebbe potuto evitare,
giudicando quelle scelte politiche una rinunzia al diritto/dovere di governare considera
che, a distanza di 6 anni, durante i quali ritiene che la politica sia stata
estromessa dalle decisioni, si abbia il dovere di effettuare una verifica
rigorosa degli anni di commissariamento, anche in considerazione della
complessità e delicatezza del problema, e capire che tipo di modello
organizzativo realizzare ed utilizzare per il futuro.
Ritiene fondamentale continuare a sostenere
i principi politici a sostegno della salute dei cittadini, a prescindere
dall’appartenenza politica, e considerando che le strutture commissariali che
si sono succedute hanno, purtroppo, attuato nei fatti un piano privo di una
linea organizzativa e tecnica, alimentando le contraddizioni generali ed il
clima di malcontento pubblico, giudica che negli anni i problemi causati siano
stati svariati, non ultimo la migrazione sanitaria, auspicando, quindi, una
riforma immediata del sistema che consenta di realizzare un modello più
attinente alle esigenze richieste per una buona sanità.
Ricordato, inoltre, il riscontro positivo da
parte dei cittadini e delle autorità locali, ottenuto in occasione
dell’incontro tenutosi a Lamezia Terme il 19 marzo, in occasione della quale
hanno partecipato, oltre al presidente Oliverio, anche alcuni esponenti del
partito democratico, riferisce che le materie trattate hanno toccato anche i
temi della sanità.
Propone, infine, di rinegoziare il patto tra
il Governo centrale e regionale, entrando nel merito della questione ed
esortando ad una vera battaglia, come lo stesso ritiene, per ottenere più
servizi sanitari, maggiore efficienza ed una nuova riqualificazione
territoriale, puntando ad ottenere una assistenza sanitaria h24,
Giudica positivamente lo svolgimento del
dibattito, affrontato, a suo dire, nel momento giusto rispetto a quanto
accaduto e ribadito che quanto è oggetto di discussione ha riguardato dati
concreti, ritiene fallimentare i quasi 7 anni di commissariamento che sarebbe
dovuto essere circoscritto nel tempo, e che ha portato, invece, al
peggioramento dell’offerta sanitaria in Calabria con la conseguente crescita
della sfiducia da parte dei cittadini.
Rivolgendosi al consigliere Tallini,
evidenzia come la disarmante verità dei dati riportati in Aula simboleggi una
assunzione delle proprie responsabilità da parte della maggioranza e censura il
comportamento di quanti hanno preferito al confronto il conflitto sterile.
Evidenzia, quindi, come il presidente
Oiverio goda di stima e considerazione da parte del Governo centrale ed esorta
a sostenerlo in maniera coesa, indirizzandosi verso un unico obiettivo.
Concorda, infine, nel porre termine al
commissariamento e nella elaborazione di un nuovo piano in cui procedere con la
revoca dei decreti emessi e la riorganizzazione dell’intera rete ospedaliera
Presidenza
del Presidente Nicola irto
Definendo la discussione odierna matura e responsabile, ritiene che
dalla stessa sia scaturito il contributo di ognuno, nell’intento di giungere
alla piena consapevolezza della difficile situazione in cui verte il sistema
sanitario calabrese.
Richiamando l’attenzione sui dati del lungo periodo di
commissariamento, evidenzia che lo stesso è stato male affrontato, così come le
ragioni che lo hanno causato e, a tal proposito, precisa quali avrebbero dovuto
essere i compiti di questo intervento che, ad oggi, necessitano di una totale
revisione.
Ritenendo indispensabile un recupero degli standard di qualità, sottolinea l’utilità di individuare strumenti
diversi da quelli adottati fino ad oggi, nonché maggiori investimenti in
servizi, personale medico e tecnologie che possano porre fine allo stato di
emergenza.
Ricorda, inoltre, l’importanza del dialogo con i commissari e precisa
la qualità ed il grande senso di collaborazione che alimenta i rapporti con il
governo Renzi.
In riferimento alla problematica del sistema sanitario calabrese,
risalente al 2010, ritiene di aver dato, sin dall’inizio della sua legislatura,
risposte concrete e chiare, e avrebbe auspicato maggiore collaborazione e
cooperazione, la cui mancanza ha favorito, a suo avviso, le scelte dei
commissari che hanno completamente ignorato qualsiasi confronto, sia con i
settori sia con le forze politiche.
Considerando l’odierna seduta come l’inizio di un nuovo percorso, alla
luce del cambiamento e della fattiva collaborazione di ognuno, invita i
consiglieri a raggiungere un’intesa comune nella speranza di un futuro volto al
superamento della fase di commissariamento, identificando come punto principale
la rinegoziazione del Piano di rientro.
Esprimendo soddisfazione per il contributo ricevuto oggi, precisa che
da qui partiranno nuovi confronti per il superamento della mancata efficienza
scaturita dal risparmio degli ultimi anni, puntando soprattutto sulla qualità
dei servizi offerti.
A tal proposito, annuncia la presentazione di un documento da
sottoporre all’Aula.
Chiede di illustrare il documento condiviso dalla maggioranza e
relativo alla gestione commissariale.
Concede la parola al consigliere Romeo per l’illustrazione del
documento.
Da lettura del documento, ripercorrendo l’iter del commissariamento e
le criticità riscontrate negli anni, finalizzato a richiedere la revoca dei decreti
commissariali 25/2016, 26/2016, 27/2016 e 30/2016; precisa che la richiesta è avanzata
dal Presidente della Giunta regionale, dai consiglieri regionali e condivisa da
numerosi consigli e giunte comunali, nonché da associazioni di categoria e
rappresentanze sindacali. Altresì, riferisce che attraverso il documento si
chiede che si pervenga ad una nuova proposta di riorganizzazione, attraverso
l’attivazione di una adeguata concertazione istituzionale, nonché la
rinegoziazione del Piano di rientro, attraverso misure e criteri più
flessibili, tali da consentire l’uscita dal piano stesso.
Si chiede infine che il governo nazionale assuma ogni utile iniziativa
finalizzata al superamento della gestione commissariale del Servizio sanitario
regionale calabrese.
Reputando di rilevante importanza il documento appena illustrato dal
consigliere Romeo, invita ad una attenta valutazione da parte di tutti i
consiglieri e chiede pertanto una breve sospensione della seduta, al fine di
giungere ad un parere unanime.
Sospende la seduta e invita i capigruppo a recarsi al banco della
presidenza.
(I capigruppo si portano al
banco del Presidente)
La seduta è sospesa alle
21,30 e riprende alle 21,32
Precisato che il documento è stato rimodulato al quarto punto secondo
paragrafo, invita i consiglieri ad esprimersi per dichiarazione di voto.
Annuncia il suo voto di astensione.
Osservato che il documento proposto all’Aula è
troppo sintetico e non propone soluzioni, dichiara voto contrario.
Pur ritenendo che il documento potesse essere
più incisivo, dichiara voto favorevole.
Ritenendo che sia stato mortificato il ruolo
delle forze politiche di minoranza e dichiarato che avrebbe gradito un
coinvolgimento maggiore, esprime voto contrario.
Pone in votazione il documento che è approvato.
Indi, comunicato che il consigliere Bova ha ritirato l’ordine del giorno
presentato, toglie la seduta.
La seduta termina alle 21,40
Il Dirigente
Area relazioni esterne Comunicazione e Legislativa
Dott. Maurizio Priolo