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X LEGISLATURA

 

RESOCONTO SOMMARIO

__________

 

9.

 

SEDUTA DI MARTEDI’ 28 LUGLIO 2015

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ANTONINO SCALZO, DEL VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO E DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

Inizio lavori h. 16,20

Fine lavori h. 19,48

 

 

 

INDICE


PRESIDENTE   2,*

NERI Giuseppe, Segretario Questore  2

Dimissioni del Presidente del Consiglio regionale Antonino Scalzo  2

PRESIDENTE   2

AIETA Giuseppe (Partito Democratico) 7

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra) 6

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) 7

BOVA Arturo (Democratici Progressisti) 8

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà) 5

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente) 5

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico) 7

MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso Vincenzo (Casa delle libertà) 8

NERI Giuseppe, Segretario Questore  2

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia) 7

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto) 4

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico) 7

SALERNO Nazzareno (Forza Italia) 5

SCULCO Flora (Calabria in rete) 6

TALLINI Domenico (Gruppo Misto) 6

Comunicazioni 9

PRESIDENTE   9

Proposta di provvedimento amministrativo numero 33/10^ di iniziativa d'ufficio recante:  “Elezione del Presidente del Consiglio regionale”  9

PRESIDENTE   9,*,*,*

NERI Giuseppe, Segretario-Questore  9

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale  13

 


 

 


Presidenza del Presidente Antonino Scalzo

La seduta inizia alle 16.20

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario Questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Dimissioni del Presidente del Consiglio regionale Antonino Scalzo

NERI Giuseppe, Segretario Questore

Informa che sul punto, come stabilito all’unanimità dalla Conferenza dei capigruppo, non si procederà a votazione, atteso che le dimissioni sono irrevocabili, e che interverrà preliminarmente il presidente Scalzo e, ove richiesto, si darà seguito al dibattito, concedendo la parola ad un consigliere per Gruppo per massimo cinque minuti.

PRESIDENTE

(L’intervento è riportato integralmente)

Signor Presidente della Regione, signori Assessori, cari colleghi, prima della presa d'atto delle mie dimissioni dalla carica di Presidente dell'Assemblea legislativa calabrese, prima di procedere con l'elezione di chi mi succederà su questo prestigioso scranno, prima che io torni a occupare il mio posto di consigliere regionale, ritengo doveroso rivolgere a tutti voi un breve indirizzo di saluto e tracciare un sintetico bilancio di quanto fatto in questi mesi.

La mia esperienza alla guida del Consiglio regionale si conclude con largo anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato conferitomi da quest'Aula, in ragione di una mia scelta personale e politica.

Ho già avuto modo di spiegarlo all'opinione pubblica ma il rispetto dovuto a questa Istituzione mi impone un passaggio, formale e sostanziale, dinanzi alla massima Assemblea democratica della nostra Regione.

La decisione di lasciare la Presidenza, incarico a cui i colleghi mi hanno designato nel gennaio scorso, è scaturita da una riflessione sul delicato momento che la Calabria sta attraversando.

Ho scelto di dimettermi per rispetto delle Istituzioni ma soprattutto per senso di responsabilità politica.

È vero che, da Presidente del Consiglio regionale, ho assunto un ruolo di “arbitro super partes” nelle attività assembleari; ma è altrettanto vero che per entrare in Consiglio ho ricevuto un'ampia investitura democratica legata a un progetto politico, quello del Partito Democratico e del centrosinistra, di cui sono espressione.

Era dunque doveroso, da parte mia, che ogni decisione non fosse frutto di un calcolo personale ma tenesse conto delle superiori esigenze del progetto di governo della Regione Calabria che ho condiviso e che ho intenzione di portare avanti sotto la presidenza di Mario Oliverio.

Nessuno, nelle sedi politiche del mio partito di appartenenza, ha chiesto le mie dimissioni. Ma non avrei mai potuto consentire di essere considerato di ostacolo al rilancio dell'azione di buon governo, di cui questa comunità ha bisogno per far fronte alla difficoltà socio-economica in cui essa versa.

Sono un uomo di partito e, prima ancora, un cittadino calabrese che, essendo chiamato a svolgere un ruolo pubblico, non può abdicare al senso di responsabilità che proprio da quel ruolo discende.

Dedicherò poche parole all'indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria che ha riguardato la passata legislatura e che è stata ribattezzata “Rimborsopoli”.

Ogni cittadino e, a maggior ragione, ogni rappresentante delle Istituzioni deve rispettare il lavoro della Magistratura, che bene ha fatto ad avviare un approfondito esame sull'utilizzo dei finanziamenti ai Gruppi consiliari, in relazione ai quali sono emerse svariate anomalie.

Alcune vicende, come quella che ha coinvolto il sottoscritto, ruotano attorno alla necessità di chiarire i criteri di spesa di somme esigue, per conto del Gruppo, in ordine ad attività che riguardavano il Gruppo stesso e che sono state rendicontate in maniera puntuale, nel rispetto della legge vigente e del regolamento interno al Gruppo del PD.

Da molte parti la mia posizione in questa indagine è stata definita marginale e, ne sono convinto, sarà chiarita fino in fondo.

Tuttavia, quanto più alto è il ruolo che si occupa in seno alle istituzioni democratiche, tanto maggiore deve essere la sensibilità politica. Ed è questo l'altro fondamentale motivo che mi spinge oggi a comunicarvi la mia volontà di rimettere il mandato, ribadendo che il problema del finanziamento dei Gruppi consiliari va affrontato seriamente dalla Politica e non solo per via giudiziaria.

La disponibilità di somme di denaro e la discrezionalità nel loro utilizzo concessa dalla legge ha generato fatti, fotografati dall'indagine della Procura reggina, che non possono essere archiviati in fretta.

Se a questo si aggiunge lo stato di profonda e generale crisi economica che colpisce la Calabria, terra in cui la povertà  è un male ormai quasi endemico, si coglie la gravità di vicende che finiscono per delegittimare tutte le Istituzioni e segnare una frattura sempre più profonda nel rapporto tra cittadini ed eletti.

Al contempo, sono fermamente convinto, e lo sono fin dalle origini della mia formazione politica e culturale, che la Politica non possa e non debba essere un'attività riservata solo ai ricchi. Ecco perché, nel profondo e radicale processo di riforma già predisposto, che dovrà riguardare il finanziamento dei Gruppi consiliari, sarà fondamentale saper distinguere i costi di funzionamento della democrazia dai cosiddetti “costi della politica”, su cui certamente occorre incidere con misure draconiane.

Tengo a sottolineare come queste valutazioni non siano nate solo dopo l'indagine su “Rimborsopoli”, ma nascano da una visione condivisa da tempo con l'Ufficio di Presidenza, che ringrazio per il proficuo lavoro svolto in questi mesi.

La nostra parola d'ordine è stata “sobrietà”. Una linea che abbiamo portato avanti senza ostentazioni, nella convinzione che le rinunce non debbano essere necessariamente di pubblico dominio. Adesso, però, proprio per la peculiare situazione nella quale ci troviamo, è giusto ricordare il venir meno di benefit per i consiglieri regionali.

E ancora, non vanno sottaciuti la notevole riduzione dei costi per le missioni, l'abbattimento del 70% delle spese di rappresentanza e della metà di quelle per patrocini e contributi.

Una “cura dimagrante” attuata con il nostro primo bilancio di previsione.

Il Consiglio regionale della Calabria, tra gestione e manutenzione del palazzo, personale, vitalizi e indennità, ha drasticamente ridotto il proprio budget che quest'anno a consuntivo si attesterà attorno ai 59 milioni di euro.

Abbiamo inoltre avviato la rotazione dei dirigenti, non solo per rispettare le disposizioni in materia di anticorruzione, ma anche per evitare il cristallizzarsi delle posizioni dei dipendenti apicali di questa Amministrazione.

Abbiamo condotto a termine alcune modifiche normative sulla gestione del personale di supporto ai consiglieri regionali, sanando alcune delle situazioni attenzionate dagli organi di controllo e dalla magistratura contabile. Abbiamo portato la Calabria a svolgere un ruolo attivo e apprezzato sia nell'ambito della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, di cui questa Assemblea è oggi un indiscutibile punto di riferimento, sia nel Comitato delle Regioni.

A Bruxelles la Calabria ha prodotto numerosi atti che sono stati recepiti in raccomandazioni, regolamenti e dossier, contribuendo “dal basso” alla legislazione comunitaria. Ci preme particolarmente ricordare la recente approvazione, a larghissima maggioranza, di un nostro emendamento su una Risoluzione in materia di immigrazione, finalizzata ad attribuire più risorse alla regioni di frontiera come Calabria e Sicilia. Sempre sul versante dell'immigrazione abbiamo creato un filo diretto con la Presidenza della Camera dei Deputati per dare concreta attuazione alla legge sull'accoglienza che forse ancora oggi rappresenta il punto più alto e avanzato dell'intera storia della legislazione calabrese.

Ci siamo messi al lavoro, e siamo a buon punto, per ridurre i costi e mettere a reddito la sede romana del Consiglio regionale, patrimonio che altrimenti avrebbe dovuto essere dismesso. Nell’ottica del contenimento delle spese abbiamo altresì assunto la decisione di recedere dalla locazione della sede del Consiglio regionale di Catanzaro.

Abbiamo costruito una relazione forte con l'Assemblea regionale siciliana finalizzata alla costituzione della Conferenza permanente per le politiche di sviluppo dell'area dello Stretto.

Abbiamo, infine, aderito al Decreto “Salva Roma” che, entro breve, porterà alla riduzione ulteriore dei costi degli organi di alta amministrazione.

Un lavoro impegnativo, condotto lontano dai riflettori, in parallelo con l'attività di programmazione e indirizzo portata avanti dalla giunta del Presidente Oliverio. Un'azione che potrà essere pienamente realizzata solo se nel prosieguo della legislatura riusciremo a raggiungere l'altro obiettivo che si era prefissato questa Presidenza: la razionalizzazione e semplificazione del corpus normativo della Regione Calabria, oggi ipertrofico e di difficile comprensione per i cittadini.

Abbiamo, in definitiva, avviato quella che qualche mese fa ribattezzammo “la rivoluzione della normalità”. Il lavoro, d'ora in avanti, proseguirà da un'altra postazione, sempre in Consiglio regionale, con la speranza e la ferma volontà di contribuire a un progetto politico di ampio respiro per il bene della nostra terra, ispirato dalla convinzione che la Calabria disponga di grandi risorse, tra le quali il talento indiscusso dei suoi figli che si sono affermati nel mondo. Ne è l'esempio Russell Grandinetti, il vicepresidente di Amazon, che abbiamo ospitato pochi giorni fa a Lamezia Terme e Conflenti, che vogliamo rappresenti un modello di realizzazione umana, prima ancora che professionale, per i nostri giovani. A Grandinetti abbiamo proposto di ospitare i tre migliori talenti delle nostre università per uno stage in Amazon. La sua reazione è stata entusiastica.

È con questa impostazione che potremo attuare quella “rivoluzione” di cui parlavo poco fa. Una “rivoluzione” che non si fermerà, ma che – ne sono certo – sarà attuata fino in fondo da chi raccoglierà il testimone della Presidenza del Consiglio regionale.

Con questi sentimenti ringrazio di cuore tutti i colleghi, e rivolgo a ciascuno di noi l'augurio di buon lavoro per il bene della Calabria

 

Presidenza del Vicepresidente Francesco D’Agostino

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ricordato che in Conferenza dei capigruppo è stato deciso di avviare un dibattito sul punto, ringrazia il presidente Scalzo per il lavoro svolto e ritiene che la scelta di dimettersi, per le ragioni a tutti note e che hanno scosso l’intera Calabria, dimostri la crisi profonda in atto all’interno del Partito Democratico che, a suo avviso, è commissariato di fatto dai vertici nazionali.

Rilevata l’evidente debolezza dimostrata dalla politica nel difendere con coraggio scelte determinate, censura il grave precedente che si sta verificando, evidenziando che paradossalmente anche il presidente Oliverio dovrebbe dimettersi nel caso ricevesse un avviso di garanzia. Conclude sperando che le difficoltà sull’elezione del Presidente del Consiglio possano essere risolte attraverso un confronto costruttivo in Aula tra maggioranza e minoranza.

SALERNO Nazzareno (Forza Italia)

Giudica che la seduta odierna segni concretamente la fine della politica attraverso le sue esequie e censura la scelta del Presidente della Giunta regionale di nominare esclusivamente assessori esterni, benché preparati e rispettabili ma non eletti dai cittadini calabresi. Stigmatizza poi la mancanza assoluta di garantismo all’interno della maggioranza ed evidenzia l’aumento di spesa connesso alla nomina di assessori esterni ai consiglieri regionali, considerato il momento di profonda crisi vissuto dalla Regione e non solo in termini economici. Auspica, infine, che i consiglieri di maggioranza abbiano uno scatto di orgoglio che consenta loro di trarre nuova legittimazione politica, a fronte delle intromissioni pressanti ed evidenti del Governo nazionale.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Censurato l’intervento del consigliere Salerno che, a suo avviso, sfrutta le dimissioni del presidente Scalzo per attaccare in modo “brutale e becero” la Giunta regionale, chiede al Presidente di vigilare affinché i consiglieri nei loro interventi si attengano all’argomento in discussione. Evidenzia, quindi, che la scelta del presidente Oliverio di nominare una Giunta tecnica è frutto della volontà concreta di attuare una politica riformista, volta a far ripartire la Calabria, sottolineando che sarebbe opportuno evitare strumentalizzazioni di ogni tipo. Infine, ringrazia il presidente Scalzo per aver deciso autonomamente di rassegnare le dimissioni perché così facendo, a suo avviso, ha tutelato l’intera Istituzione.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Ritenendo, contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Salerno, che nella seduta odierna si stiano celebrando non tanto le esequie della politica quanto quelle del Partito democratico calabrese, reputa contraddittorie le odierne affermazioni del consigliere Greco rispetto alle dichiarazioni - rilasciate anche a mezzo stampa - di non condivisione delle scelte del presidente Oliverio in merito alla formazione del nuovo Esecutivo regionale.

Invita, quindi, il presidente Scalzo ad occupare la sua posizione tra i banchi della maggioranza nella sua qualità di consigliere regionale, attese le dimissioni esclusivamente dal ruolo di Presidente, ed esprime apprezzamento per il proficuo lavoro svolto alla direzione della Assemblea regionale, sottolineando che avrebbe auspicato che rimanesse a svolgere tale ruolo.

Sottolineato che le scelte del presidente Oliverio nella formazione dell’Esecutivo, da lui stesso definito di alto profilo, mortifichino e delegittimino il ruolo del Consiglio regionale, ritiene che elevate capacità professionali siano presenti anche tra i componenti della sua maggioranza.

Giudica inaccettabili le lezioni provenienti dai consiglieri di maggioranza che, a suo dire, assumono posizioni palesemente contraddittorie rispetto a quelle precedentemente espresse e che mascherano, a suo avviso, un evidente imbarazzo e una forte difficoltà ad affrontare l’attuale momento storico che valuta il peggiore della politica calabrese; censura, quindi, le scelte, a suo avviso scellerate, compiute dai vertici del Partito democratico, ritenendo che il presidente Scalzo (nonostante le dichiarazioni di contenuto diverso) sia stato da essi “obbligato” a rassegnare le sue dimissioni che ritiene di dover respingere, quanto meno moralmente, invitando i componenti della maggioranza a fare la medesima cosa.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Apprezzata la decisione assunta in Conferenza dei capigruppo di svolgere il dibattito sulle dimissioni del Presidente del Consiglio, registra la volontà della maggioranza di governo di impedire tale dibattito, censurando gli interventi dei componenti dell’opposizione finalizzati a difendere il ruolo della politica.

Ritenuto il dibattito odierno scevro da intenti di strumentalizzazione, reputa, tuttavia, necessario compiere un approfondimento conseguente alle note vicende di “rimborsopoli” che hanno colpito soggetti che rivestivano ruoli importanti della maggioranza di Governo.

Giudicate contraddittorie, rispetto alle sue stesse precedenti scelte politiche, le dichiarazioni del presidente Oliverio in merito alla formazione di una Giunta di alto profilo, ritiene pericoloso cavalcare l’onda dell’antipolitica (alla luce delle conseguenze negative che ne potrebbero derivare) e sottolinea come gli assessori di nuova nomina dovranno affrontare, a breve, i reali problemi della Calabria. Censura, dunque, le dichiarazioni incoerenti del Presidente in merito alla scelta di soggetti esterni alla politica, benché medesima scelta sia stata operata dagli Esecutivi precedenti.

Registrato il rifiuto di far parte dell’Esecutivo calabrese da parte di numerosi illustri personaggi, censura la posizione centralistica assunta dal Presidente e la moltiplicazione dei centri di potere che rischia, a suo avviso, di paralizzare la Regione, registrando la necessità di affrontare i problemi atavici dei calabresi.

SCULCO Flora (Calabria in rete)

Rivolgendo il suo sentimento di stima e di affetto nei confronti del presidente Scalzo ed espresso dispiacere e rammarico per quanto accaduto, plaude alla nuova Giunta regionale auspicando che da oggi possa lavorare a pieno ritmo.

Ritiene, quindi, alla luce delle evidenti difficoltà registrate dalla politica, che sia necessaria una maggiore autonomia all’interno della Regione e la ricerca di equilibri non condizionati, giudicando l’unione l’elemento trainante nell’interesse della Calabria.

Precisa, altresì, il suo impegno politico, sino ad oggi dimostrato assolvendo all’impegno connesso al suo ruolo e rispondendo alla fiducia conferitale dagli elettori.

Auspica, quindi, che si proceda serenamente e concretamente all’elezione del Presidente, sottolineando l’impegno politico della sua maggioranza e precisando l’affiatamento e lo spirito di collaborazione, nonché la sinergia, da tutelare all’insegna del rinnovamento e del progresso. Indi, esprime il suo parere favorevole alla candidatura del consigliere Irto a Presidente del Consiglio che, a suo avviso, ritiene meritevole di fiducia e capace di concretizzare il senso di rinnovamento di cui la Calabria ha bisogno.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Esprimendo vicinanza e solidarietà al Presidente dimissionario Scalzo, rileva la precisione e la rigorosità della sua azione politica nonché la correttezza che lo ha contraddistinto; sottolineate le difficoltà del momento e ricordando che è in corso l’ennesima protesta dei lavoratori LPU ed LSU, ormai da anni in attesa di stabilizzazione, auspica che si possa trovare al più presto una soluzione e che la macchina politica possa ripartire a pieno ritmo, viste anche tutte le altre innumerevoli urgenze che gravano sulla regione.

In riferimento alla candidatura a presidente del consigliere Irto, esprime il suo parere favorevole, precisando che, avendone conosciuto le doti già in Commissione ed apprezzandone le capacità, lo reputa all’altezza di questo importante incarico, anche a dispetto delle polemiche di questi giorni, che considera superflue e poco utili.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Sottolineata la responsabilità politica che caratterizza tutti i consiglieri e, riferendosi in particolare alla vicenda “rimborsopoli”, pur non volendo mettere in discussione le scelte della maggioranza, riscontra la tendenza ormai diffusa a delegittimare il potere politico.

Esprimendo apprezzamento per la nuova Giunta regionale che segna una nuova partenza per la Calabria, auspica che la stessa possa essere giudicata sull’attività che svolgerà concretamente. Apprezzate le indubbie doti umane e professionali del Presidente dimissionario Scalzo, ricorda le difficoltà già riscontrate all’atto della sua elezione ma che non la impedirono.

Ritiene, quindi, vi sia uno scarso coinvolgimento dell’opposizione e ne sottolinea la rilevanza per una fattiva collaborazione, in considerazione del momento di grave disagio della maggioranza. Sottolineato che bisogna dare un’idea diversa anche ai calabresi, riconosce che, suo malgrado, poco sia stato fatto finora e, paventando una possibile delegittimazione della classe politica, si propone di attivarsi con tutte le forze, affinché ciò non accada.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Porge gli auguri alla nuova Giunta regionale che a suo giudizio avrà bisogno del forte sostegno dell’Aula a fronte della fatica enorme che dovrà sostenere per la Calabria. Ritiene che l’appuntamento per l’elezione del Presidente sia molto importante e che il consigliere Irto abbia le qualità per aprire una nuova fase del regionalismo calabrese, fatto di autonomia ed autorevolezza per non subire abusi dal Governo nazionale. In merito alla vicenda delle dimissioni del presidente Scalzo parla di garantismo alternato, presente al momento della sua candidatura per poi annullarsi nella fase attuale, e lo ritiene frutto di battaglie politiche subdole che utilizzano strumenti che suggestionano gli animi dell’opinione pubblica. Esorta una maggiore chiarezza e ritiene che la candidatura del consigliere Irto possa rappresentare un momento di ripartenza.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Apprezzato il gesto di grande disponibilità del presidente Scalzo verso il cambio di passo concretizzato nella nuova Giunta regionale, ritiene, scusandosi, che quello in essere non rappresenti una buona pagina per la politica calabrese. Manifestato apprezzamento per i consiglieri Guccione e Ciconte che hanno accettato la scelta del partito, reputa necessaria l’autorevolezza del presidente Oliverio per ottenere dei risultati dal Governo nazionale. Conclude auspicando una sinergia necessaria per guidare il processo di riforma e garantire una presenza forte sul territorio.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Ringraziato il presidente Scalzo per il lavoro svolto in questi mesi e per il suo gesto che dà il segno del nuovo orientamento di questo Consiglio regionale, formula i migliori auguri alla Giunta regionale dalla quale si sente rappresentato e che ritiene possa elevare il livello della legislazione regionale. Ritiene che il messaggio da inviare ai calabresi sia quello di una politica unita per risolvere i problemi dei cittadini, problemi enormi che permangono a causa delle incrostazioni presenti in Asp, dipartimenti e nella vita della Regione. Sostiene, quindi, che il Presidente debba essere la bandiera che traghetta la Regione per dare alla Calabria una immagine nuova.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Constata che la presa d’atto delle dimissioni del presidente Scalzo si è trasformata in un dibattito con una serie di interventi che hanno fatto riferimento alla morte del partito democratico, della democrazia, frutto di una triste strategia che considera l’Aula un’occasione per esprimere liberamente il proprio pensiero, specchio dell’ossessione della minoranza verso il presidente Oliverio e dell’auspicio di una fine anticipata della legislatura che non tengono conto, invece, delle precedenti esperienze di governo. Considera poco costruttivo il dibattito tra maggioranza e minoranza che sposta l’attenzione dal dibattito sui problemi della Calabria e dichiara che la maggioranza non consentirà che questo continui. Contestata, quindi, l’affermazione che vede decise a Roma le scelte di vertice della politica calabrese, quali le dimissioni del presidente Scalzo e la candidatura del consigliere Irto, fa appello all’Aula per eleggere unanimemente il nuovo Presidente. Reputa i giudizi sulla nuova Giunta frutto del preconcetto, a fronte di elevate competenze che saranno utili alla Calabria ed ai calabresi per dare risposte al momento storico in cui viviamo e rilanciare l’immagine della Calabria. Rileva cha la scelta fatta dal presidente Oliverio, ben lungi dal voler delegittimare il Consiglio, vuole mettere in evidenza la separazione dei poteri, legislativo e di controllo da quello gestionale. Evidenzia, infine, che la possibilità riconosciuta dal Senato alla Calabria di stabilizzare 5000 persone è una conquista per la quale si deve essere grati alla Giunta del presidente Oliverio.

MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso Vincenzo (Casa delle libertà)

Ringrazia il presidente Scalzo per come ha svolto il suo lavoro in questi mesi e, intervenendo sulle dichiarazioni del consigliere Romeo, concorda con quanto in precedenza dichiarato dai consiglieri di minoranza in merito alla circostanza che oggi si stiano celebrando le esequie della politica. Rilevata una netta differenza nello stato d’animo dei consiglieri di maggioranza rispetto all’inizio della legislatura ed evidenziato come, all’indomani delle elezioni, l’ottimismo, giustificato dalla vittoria riportata in sede di consultazioni elettorali, li spingesse a votare compatti la proposta di modifica dello Statuto regionale, dubita che alla luce delle recenti vicende tale proposta verrebbe nuovamente votata, poiché lo Statuto previgente avrebbe consentito almeno ad una parte dei rappresentanti politici di far parte della Giunta, partecipando alla gestione della Regione.

Ritiene corretto giudicare la politica sulla base delle cose fatte e per tale motivo pensa che l’attualea maggioranza dovrebbe essere assolutamente bocciata per la palese, a suo dire, improduttività registrata ad oggi. Riferito delle numerose lamentele pervenutegli personalmente in materia di gestione del turismo, dell’ambiente e del territorio e ricordato che la regione ha urgente bisogno di risposte diverse da parte della nuova amministrazione, auspica che le stesse non tarderanno ad arrivare ed augura buon lavoro alla nuova Giunta regionale. Tiene a precisare che nessun giudizio negativo è stato espresso nei confronti della nuova Giunta, invece ritiene che sia stato il presidente Oliverio a giudicare i consiglieri di maggioranza non adeguati ad assumere funzioni di gestione. Infine, con riferimento alla vicenda relativa alla stabilizzazione di Lsu e Lpu, ritiene che la vittoria di cui oggi si parla in realtà non sia tale, ma abbia dimostrato solo la scarsa considerazione della Calabria a livello centrale.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Porge i propri saluti ai consiglieri Scalzo, Guccione e Ciconte, che ringrazia per la serietà e l’autorevolezza del gesto nonché per l’alto senso di moralità dimostrata in questa occasione; quindi saluta la nuova Giunta e ringrazia gli assessori per aver accettato un incarico certamente prestigioso ma molto gravoso; esprime quindi massimo apprezzamento nei confronti dei membri dell’Esecutivo che ritiene capaci di dare un forte segnale di cambiamento e di interpretare le istanza del territorio. Giudica essenziale l’attività svolta dal presidente Oliverio in merito alla gestione della vicenda della stabilizzazione degli Lsu e Lpu in ambito nazionale e ribadisce la ferma volontà della classe politica da lui rappresentata di cambiare impostazione e modo di vedere la politica, per dare un respiro ampio al mandato ricevuto. Si dice onorato di essere consigliere regionale e di rappresentare i calabresi ed incita il presidente Oliverio a proseguire sul percorso intrapreso, assicurandogli il suo appoggio.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura di un seguito di comunicazioni.

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 33/10^ di iniziativa d'ufficio recante:  “Elezione del Presidente del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Avvia le procedure elettorali, indi compone il seggio, invitando i consiglieri Pasqua e Cannizzaro a svolgere le funzioni di scrutatori, e dispone la distribuzione delle schede.

 

(Vengono distribuite le schede)

NERI Giuseppe, Segretario-Questore

Fa la chiama.

 

(Segue la votazione, indi lo spoglio delle schede).

PRESIDENTE

Comunica l’esito delle votazioni: presenti e votanti 31; schede bianche 7; schede nulle 1.

Hanno riportato voti: Irto Nicola 23. Indi proclama eletto alla carica di Presidente del Consiglio regionale il consigliere Nicola Irto.

 

(Vivi e prolungati applausi da parte dei consiglieri, degli assessori e del pubblico presente.

Il consigliere Irto prende posto al banco del Presidente).

Presidenza del Presidente Nicola Irto

PRESIDENTE (L’intervento è riportato integralmente)

Signori Consiglieri Regionali, signor Presidente Oliverio, sono certo della vostra piena e convinta condivisione se, prima di ogni altra cosa, nell’assumere il ruolo altissimo che mi avete affidato, rivolgo un saluto per esprimere solidarietà a tutti i calabresi che soffrono e lottano per la salute nei nostri ospedali e in altri presidi sanitari per i quali questo Consiglio dovrà lavorare, per migliorare in maniera significativa.

Rivolgo un pensiero analogo, anche a vostro nome, alle famiglie che al proprio interno vivono, spesso in terribili difficoltà, il dramma dell’handicap e della solitudine.

Penso ai calabresi non più giovanissimi che hanno perduto il lavoro e vivono  un’umiliazione che attenta alla loro dignità di persona.

Ai giovani che non hanno, non hanno mai avuto un lavoro e sono afflitti dal pensiero disperato di non trovarlo più.

Alle donne della Calabria, oltre la metà del nostro popolo, che pagano per prime e più di tutti la crisi epocale dentro cui ci troviamo, col rischio di un restringimento dei diritti che con tanta fatica anche loro hanno rivendicato e conquistato.

Ai precari la cui esistenza è scandita dall’incertezza e dal rischio di perdere ciò che hanno ogni giorno.

Pochi minuti fa il Presidente Oliverio mi ha informato dell'inserimento nel maxiemendamento al Decreto sugli enti locali in esame al Senato della norma che salva i circa cinquemila precari Lsu- Lpu calabresi. Sarà possibile, dunque recuperare il testo che permette di utilizzare i 38 milioni di euro stanziati dalla Regione per la loro contrattualizzazione presso i comuni del nostro territorio.

È una buona notizia, per i lavoratori e le loro famiglie.   

E’ a partire dagli ultimi, dai più deboli, dai luoghi e dai territori dove la sofferenza è più acuta, che questa Assemblea, che tutta insieme -maggioranza e opposizioni- incarna la sovranità della Calabria, dovrà guardare impegnandosi ad affrontare un problema di dimensione storica: lavoro, modernizzazione, rinnovamento, riduzione delle diseguaglianze nella nostra regione, uguaglianza di opportunità, valorizzazione del merito.

La Calabria deve diventare fino in fondo una regione autonoma. Questo serve. E può essere autonoma solo una terra che crea e produce in modo crescente le risorse necessarie a soddisfare per intero i propri bisogni.

Per riuscirci, a partire da questa Assemblea, bisogna compiere tutte le scelte necessarie per cancellare dal nostro orizzonte futuro contraddizioni, arretratezza, privilegi, sprechi, illegalità, l’handicap terribile della ‘ndrangheta.

Deve diventare una terra normale, la Calabria. Una terra dove l’interesse generale, senza l’umiliazione di nessun altro interesse perseguito in modo legittimo, regolamentato e trasparente, sia finalmente al centro dell’attività delle istituzioni, della politica, delle forze e delle organizzazioni sociali, della cultura, dell’informazione.

Alla Chiesa, che in Calabria ha grande peso e prestigio, destinati a lievitare con l’affermazione del messaggio di Papa Francesco, chiediamo di continuare e intensificare l’impegno di rinnovamento e di aiuto di cui abbiamo avuto segni anche recenti.

Io vi ringrazio, cari Colleghi, per l’onore e la responsabilità a cui mi avete chiamato affidandomi la Presidenza della nostra Assemblea.

Ringrazio singolarmente ognuno di voi: quelli che mi hanno votato e quelli che legittimamente hanno fatto scelte diverse. I voti di ogni componente di questa assemblea hanno pari dignità a prescindere dalla collocazione di ognuno.

E’ così che funziona la democrazia e si garantisce la libertà delle assemblee elette dai cittadini.

In modo particolare voglio ringraziare il collega Antonio Scalzo, già da me votato con convinzione Presidente della nostra Assemblea. Le autonome scelte politiche e istituzionali da lui fatte, tutte non dovute e perseguite con personale generosità e disinteresse e con lo sguardo attento ai bisogni della Calabria, sono state il frutto di una visione lucida che ha aiutato ad affrontare questa congiuntura istituzionale. Lo ringrazio per tutto questo e anche per l’equilibrio e la saggezza con cui ha guidato il Consiglio in questi difficili mesi che abbiamo alle spalle.

Cari colleghi, non vi farò certo il torto di usare molte parole per richiamare la gravità della situazione in cui si trova la Calabria. Ognuno di voi sa quali drammi e quali difficoltà continuano ad accumularsi in gran parte delle famiglie calabresi. Del resto, basta dare un’occhiata ai maggiori indicatori sociali per capire cosa stia accadendo.

Siamo quindi consapevoli, il presidente Oliverio parlando più volte in quest’aula s’è mostrato perfettamente consapevole, di essere chiamati a un compito gigantesco e inedito.

La Calabria ha smesso da troppo tempo di andare avanti e di crescere. Ma questa affermazione è ancora insufficiente a raccontare la nostra regione. Il dato con cui dobbiamo fare i conti è sotto gli occhi di tutti: la Calabria, nel suo complesso, sta paurosamente arretrando.

C’è un punto che riassume tutto: sono sempre più numerosi, una quantità insopportabilmente ampia, i calabresi risucchiati nella disperazione della povertà.

Intere generazioni sembrano costrette a scegliere tra l’inedia della disoccupazione, l’abbandono della nostra terra, l’umiliazione e la dispersione delle competenze faticosamente accumulate.

Sono molti, direi troppi, le ragazze e i ragazzi della mia generazione – vi chiedo scusa per questa notazione personale - che non incontro più da tanto tempo, sono stati in realtà scacciati e cancellati dalla Calabria, alla ricerca di altre accettabili condizioni di vita.

Il lavoro, che è la misura della dignità, già così scarso in Calabria, diminuisce.

In questo quadro c’è addirittura chi insinua che ormai non ci sia più niente da fare e teorizza che la massa critica della Calabria sia al di sotto della soglia necessaria per tentare, perfino per tentare, la ripresa e lo sviluppo.

E’ importante, io credo, ci sia una presa di coscienza generale su come stanno le cose e sul punto da cui, qui e oggi, partiamo. Nessuno dei segnali di ripresa, per la verità ancora deboli in tutto il paese, viene segnalato nella nostra regione.

Molti si pongono una domanda: la Calabria può ancora farcela?

Sarebbe una iattura, io credo, se tracce di questi convincimenti e di questo scetticismo dovessero trovare spazio nelle nostre discussioni.

Il Consiglio regionale della Calabria, proprio perché espressione della sovranità popolare, ha il compito di lavorare e impegnarsi per rovesciare, intanto rovesciare, le tendenze, i processi, il degrado che si sono affermati.

E’ capitato a noi, a questo Consiglio, a lei Presidente Oliverio, a questi partiti, vivere un momento decisivo e non rinviabile: o la Calabria inizia, almeno inizia a riprendersi, o sarà destinata a una progressiva marginalità e a un ridimensionamento drastico per un lungo periodo storico e al sacrificio di molte generazioni.

Non sarà la sconfitta di questo o quel pezzo di Calabria: o ci salviamo tutti, in un quadro di progressivo rinnovamento e di cambiamento, o pagheremo tutti perché è questa la logica dei grandi eventi storici.

Su questo dobbiamo decidere. Se vogliamo tutti insieme, facendo ognuno la propria parte e svolgendo fino in fondo il proprio compito, salvare la Calabria da un destino di degrado.

Io non ho dubbi. Certo che possiamo farcela!

Le potenzialità della Calabria sono enormi. Lo dico sommessamente e senza intenzione polemica con alcuno: mai interamente esplorate e messe alla prova. Il quadro geopolitico mondiale sta nuovamente spostandosi verso il Mediterraneo di cui la Calabria è un’immensa e naturale area logistica.

Dal Mediterraneo che circonda tutta la regione, che non dista più di una manciata di chilometri dai suoi pochissimi punti più lontani, passa una gran parte delle merci che si producono in tutto il mondo.

E’ vero che per la messa in moto ci serve aiuto. Non abbiamo le energie, gli strumenti, le strutture per operare da soli.

Dobbiamo chiedere sostegno al resto del Paese e al Governo di Roma. Il Presidente Oliverio lo sta facendo. La maggioranza di questo Consiglio, com’è noto, sostiene questo suo sforzo strategico.

L’aiuto si può chiedere in tanti modi. Si può chiedere, implorare, questuare per avere qualcosa in più. O si può chiedere (e ricevere da subito) iniziando ad affrontare e risolvere le contraddizioni e i problemi interni alla Calabria.

E’ in questo secondo modo che dovremo rivolgerci, io credo, al resto del Paese: spingendo avanti il bilancio delle nostre scelte, la qualità e il carattere incisivo della nostra legislazione, delle nostre riforme, del nostro rinnovamento, dei fatti che dobbiamo produrre. Dobbiamo fare rapidamente e per intero la nostra parte mettendo in ordine la Calabria per quanto dipende dai calabresi e su questa base chiedere al Governo di fare della Calabria e del Mezzogiorno un’opportunità per la ripresa dell’Italia e per la crescita delle sue risorse.

Non sarà possibile la costruzione di una Calabria nuova senza l’impegno profondo di questo Consiglio regionale. E’ qui che dovranno nascere, essere verificati, approvati, controllati i tracciati delle strade da percorrere in questa straordinaria operazione.

Se c’è stato un limite nel regionalismo italiano e calabrese che abbiamo conosciuto è stato quello di caricare i Consigli e i consiglieri di un eccesso di gestione amministrativa, il più delle volte a discapito dello sforzo necessario per la definizione delle scelte strategiche, le sole che si sganciano dall’improvvisazione emergenziale, diventando promozione di crescita sociale, economica, culturale.

Non servono schemi: le istituzioni devono poter giocare a campo libero e senza condizionamenti facendo quel che di volta in volta è necessario per il bene pubblico.

Oggi serve uno sforzo strategico perché oggi non è più rinviabile la scelta del rinnovamento della Calabria.

Le strade precedenti ci hanno portato a questo punto: la Calabria viene distaccata dal resto del paese e anche da gran parte del Mezzogiorno. E’incapace di reagire e schierare energie interne contro una crisi che ha esasperato tutte le nostre debolezze.

Serve una terapia d’urto.

Il Consiglio ha una maggioranza politica di centrosinistra che è stata votata dagli elettori che hanno in maggioranza riconosciuto, nel programma presentato da Oliverio, i punti fondamentali che possono farci uscire dalla situazione in cui ci troviamo.

La maggioranza ha il diritto e il dovere di governare, ma tutti i consiglieri regionali, quale che sia la loro collocazione di maggioranza o opposizione, sono chiamati al ruolo fondamentale di sollecitare, ognuno dalla propria postazione e con le proprie posizioni politiche e culturali, il processo necessario a salvare la Calabria.

In quest’aula servono proposte, iniziative legislative, interrogazioni e controlli sullo svolgimento dei programmi che il Presidente Oliverio ha già illustrato all’Assemblea.

Servono discussioni nel merito dei problemi, la definizione di leggi e regolamenti capaci di rinnovare tutto a partire da questa nostra istituzione e dal suo funzionamento.

Come Presidente del Consiglio sarò garante rigoroso delle prerogative e dei diritti di ogni singolo consigliere regionale, dei gruppi in cui i consiglieri si riuniscono, dei regolamenti del Consiglio, della sua funzionalità. La salvaguardia dei diritti dei consiglieri è la condizione per assolvere al loro compito fondamentale: assicurare in maniera crescente il rispetto dei diritti di ogni singolo calabrese. Parte dalla trasparenza di quest’aula il recupero dell’autonomia e del prestigio della politica da parte dei calabresi, valori senza i quali nessuno riuscirà a spostare la Calabria dall’angolo in cui si trova.

Voglio ricordare a tutti che nella Calabria che dobbiamo costruire, non c’è posto per la ‘ndrangheta e l’illegalità. E’ un nodo della nostra regione. Avremo modo di discutere e valutare quanto, nel permanere e nel crescere di un fenomeno così devastante, abbia pesato e pesi il venir meno del ruolo della politica, la sua fuga dalla responsabilità, la delega esclusiva ai magistrati e alle forze dell’ordine. Sia chiaro: senza il loro lavoro la vita non sarebbe possibile in Calabria e di questo i calabresi onesti non li ringrazieranno mai abbastanza.

Ma liberarsi dalla mafia significa non solo reprimere e punire i reati mafiosi. Significa, vorrei dire, soprattutto modificare i fatti e le illegalità che producono e riproducono l’ambiente ideale allo sviluppo e al rafforzamento continuo della ‘ndrangheta.

E’ sulla modifica di queste condizioni che la politica deve urgentemente intervenire.

Non bastano testimonianza e sostegno, che non possono che essere piene, verso chi si espone e combatte. La Calabria va liberata dalla criminalità con una lotta e uno scontro politici che tolgano aria e ossigeno alla riproduzione e all’irrobustirsi del fenomeno.

Cari colleghi, scelgo di concludere il mio intervento con un ossequio non formale alla memoria di Francesco Fortugno, ucciso dieci anni fa per spezzare la sua attività politica a favore della Calabria e del bloccarne il suo rinnovamento. Sono sicuro che tutti terremo fermo l’impegno a non far mai diventare inutile il suo sacrificio.

Buon lavoro a tutti, cari colleghi, e auguri alla Calabria.

 

(Vivi e prolungati applausi da parte dei consiglieri e del pubblico presente)

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Rivolto un augurio personale e della Giunta regionale al neoeletto Presidente del Consiglio di buon lavoro per il compito impegnativo che è chiamato a svolgere in una fase importante per la Regione, rivolge, altresì, un ringraziamento al presidente Scalzo per il lavoro equilibrato svolto in questi mesi e per il gesto compiuto, in piena autonomia e con grande senso di responsabilità, rassegnando le sue dimissioni.

Censurati i commenti negativi rivolti alla nuova Giunta regionale costituita, peraltro, lo stesso giorno di entrata in vigore del nuovo Statuto regionale, ritiene tale scelta in linea con la volontà di conferire centralità al Consiglio regionale nonché maggiormente rispondente alle esigenze della Calabria per contrastare l’antipolitica dilagante.

Ritenuto che le responsabilità personali dei soggetti coinvolti dalle recenti vicende giudiziarie saranno chiarite nelle sedi competenti, rivendica la scelta di modifica statutaria ritenuta una importante intuizione per la politica calabrese.

Evidenziato come il nuovo Esecutivo regionale dovrà misurarsi con i problemi reali della Calabria, aggravati, a suo avviso, notevolmente negli ultimi anni, ritiene necessario dare vita ad una politica di confronto lasciando da parte logiche rivelatisi pregiudizievoli e recuperando la necessaria credibilità.

Ritenuta necessaria una inversione di tendenza nella politica regionale, imposta dalle esigenze dei calabresi, si dichiara in grado di affrontare questa grande responsabilità.

Dichiaratosi scevro da posizioni preconcette, auspica un appoggio al nuovo Esecutivo regionale al fine di rivendicare il ruolo primario della politica, ritenendo il neoeletto Presidente in grado di svolgere appieno questo ruolo delicato in un momento sì difficile ma in possesso di grandi potenzialità, reputando la Calabria in grado di svolgere il suo ruolo senza sottomissione al governo centrale.

PRESIDENTE

Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

 

La seduta termina alle 19.48

 

 

 

Il Funzionario responsabile

Giada Katia Helen Romeo