X LEGISLATURA
RESOCONTO
SOMMARIO
__________
8.
SEDUTA
DI MARTEDI’ 16 GIUGNO 2015
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE ANTONINO SCALZO E DEL
VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO
Inizio lavori
h. 17,04
Fine lavori h. 20,38
INDICE
GRAZIANO Giuseppe, Segretario
Questore
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
GRAZIANO Giuseppe (Casa delle
libertà)
GRECO Orlandino (Oliverio
Presidente)
MIRABELLO Michelangelo (Partito
Democratico)
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente
della Giunta regionale
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
SALERNO Nazzareno (Forza Italia)
SERGIO Franco (Oliverio
Presidente), relatore
ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
CANNIZZARO Francesco (Casa delle
libertà)
CICONTE Vincenzo Antonio, Vicepresidente
della Giunta regionale,*, *
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)
GRAZIANO Giuseppe (Casa delle
libertà)
GUCCIONE Carlo, assessore al
lavoro, formazione, attività produttive e politiche sociali, *
NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
PASQUA Vincenzo (Oliverio
Presidente)
SALERNO Nazzareno (Forza Italia)
SCULCO Flora (Calabria in rete)
SERGIO Franco (Oliverio
Presidente)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
Presidenza del Presidente Antonino Scalzo
Dà avvio ai lavori invitando il Segretario Questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Riferito,
preliminarmente, che
Riferisce, quindi, la necessità di
rispettare il principio di neutralità finanziaria (non potendo
Sottolinea, quindi, il nuovo metodo legislativo utilizzato dalla Commissione da lui presieduta e consistente in un lavoro elaborativo e deliberativo “partecipato e consapevole”; pertanto, assicura, anche in virtù dell’importante ruolo rivestito dall’Assemblea in materia, che il legislatore regionale ascolterà gli enti locali, le loro associazioni rappresentative ma soprattutto i soggetti sociali per meglio conoscere come e dove serva l’esplicazione di funzioni e servizi da parte della Regione e degli enti così detti di area vasta, per rispondere efficacemente ed efficientemente alle esigenze della popolazione calabrese.
Sottolineata l’urgenza di procedere all’approvazione della proposta di legge in discussione al fine di attuare, anche alla luce dell’esperienza maturata, il riordino delle province nonché avviare, in tempi rapidi, un processo di riforma complessiva dell’intero assetto istituzionale, ritiene che i processi di depotenziamento delle Province, avviati con la legge numero 56 del 2014 (Legge Del Rio), impongano una attenta riflessione che tenga conto, a suo avviso, anche del progressivo depotenziamento delle funzioni di legiferazione, programmazione e controllo proprie della Regione.
Evidenziato come l’approvazione della proposta di legge in esame rappresenti esclusivamente un tassello del più ampio processo di riordino che dovrà portare, anche attraverso il coinvolgimento degli enti interessati e di tutte le forze sociali, all’approvazione di una legge organica in materia, sottolinea come la stessa consenta di recuperare i ritardi accumulati al riguardo dalla Calabria.
Riferisce che l’attuale Esecutivo ha provveduto ad istituire l’Osservatorio regionale - in ottemperanza agli adempimenti previsti dalla legge Del Rio, precedentemente disattesi - in concorso con l’Anci e l’Upi, che hanno proceduto ad effettuare una mappatura del personale e delle funzioni pervenendo anche all’elaborazione della proposta di legge in esame; rammenta, altresì, l’importante confronto svolto con il Ministero e con la Conferenza Stato – Regioni per la definizione delle Linee guida da seguire.
Sottolinea, quindi, come la proposta consenta il trasferimento alla Regione delle funzioni e del personale precedentemente trasferito alle Province a seguito dell’approvazione della legge regionale sul decentramento amministrativo (L.R. 34 del 2002), a costi invariati, evidenziando le difficoltà connesse al rispetto dei vincoli imposti dalla normativa nazionale in materia di spese relative al personale.
Pur comprendendo appieno le ragioni che hanno portato alcuni consiglieri regionali alla presentazione di emendamenti, invita i consiglieri al loro ritiro, rinviando la risoluzione di tali importanti problematiche al più ampio progetto di riordino dell’intero assetto istituzionale, senza “intenti espropriativi” nei confronti delle Province alle quali andrà riconosciuto un ruolo fondamentale nelle decisioni da assumere.
Ricordate le novità del decreto legislativo di recente approvazione in materia di trasferimento di funzioni e personale in materia di mercato del lavoro che dovranno essere oggetto di un opportuno approfondimento, sottolinea la necessità di una governance unitaria nella gestione delle problematiche regionali, anche attraverso forme di associazionismo tra i Comuni al fine di assumere provvedimenti maggiormente rispondenti alle esigenze dei territori.
Ringraziati coloro che hanno validamente contribuito all’elaborazione della proposta di legge in esame, ne auspica l’approvazione al fine di superare le problematiche esistenti.
Sottolineando
l’importante lavoro svolto in Commissione in cui, precisa, si è astenuto dal
dare un giudizio sulla proposta, annuncia che esprimerà un eventuale voto
favorevole a condizione che gli emendamenti presentati dai consiglieri siano
ritirati; infine, ribadisce l’importanza nell’utilizzo delle risorse
disponibili e la necessità dell’invarianza della spesa.
Presidenza del Vicepresidente Francesco D’Agostino
Ribadendo
quanto già espresso dal consigliere Orsomarso, le cui
dichiarazioni condivide, e reputando proficui i lavori svolti dalla Commissione
consiliare competente al fine di colmare le lacune presenti nel dispositivo, ritiene
anch’egli che gli emendamenti presentati vadano ritirati, esprimendo totale
condivisione al rientro dei dipendenti regionali transitati alle Province a
seguito delle norme sul decentramento amministrativo.
Precisa,
poi, a differenza di quanto riferito dal presidente Oliverio,
come non vi siano stati gravi ritardi attribuibili al precedente Esecutivo
nell’attuazione della Legge Del Rio, considerata la situazione allora
verificatasi e coincidente con la fine della legislatura.
Infine,
apprezzando la fase ampiamente partecipativa avviata nella Prima Commissione
consiliare e riconoscendo il dovuto merito all’attuale Esecutivo nell’istituzione
dell’Osservatorio regionale, annuncia il suo voto favorevole al provvedimento.
Sottolineando
la difficile situazione istituzionale a livello nazionale, precisa che il
provvedimento, approvato in Commissione all’unanimità, restituisce alla
Regione, in ossequio alla legislazione nazionale, le funzioni precedentemente
trasferite alle Province in seguito alle norme in materia di decentramento
amministrativo.
Pur
condividendo il contenuto degli emendamenti presentati, ricorda le
problematiche emerse in Commissione, auspicando l’approvazione di un testo che
superi eventuali censure di illegittimità costituzionale da parte del Governo centrale.
Indi,
preannunciando il suo voto favorevole alla proposta, invita a valutarne puntualmente
alcuni aspetti con l’ausilio del Servizio legislativo.
Plaudendo
al disegno di legge, così come illustrato in maniera dettagliata dal relatore,
chiede chiarimenti sulla quantificazione degli oneri, ribadendo la necessità
che ci sia un’invarianza dei costi rispetto a quelli già cristallizzati
nell’aprile del 2014.
Ritiene,
altresì, opportuno meglio chiarire il dettato dell’articolo 5 nel quale è
previsto che la Regione promuove e sostiene la riqualificazione professionale
del personale; a tal proposito, ricorda come detta previsione abbia destato perplessità
in merito alla sua sostenibilità dal punto di vista finanziario, reputando
utile evitare sovrapposizioni e contrapposizioni tra enti, ad esempio tra la Città
metropolitana ed altri soggetti.
Inoltre,
a suo avviso, si potrebbe incidere anche su funzioni diverse da quelle
fondamentali oggi ricadenti sulle Province, valutando la possibilità di
riallocare al sistema locale quelle attualmente collocate in modo improprio ed
addirittura sopprimendo quelle divenute ormai superflue.
Con riferimento agli emendamenti presentati alla proposta, dichiara la disponibilità a ritirare quello a sua firma, nell’ottica della collaborazione di cui parlava il presidente Oliverio, rimarcando tuttavia la necessità che l’attenzione rimanga alta rispetto ad alcune contraddizioni e difficoltà che la Regione in generale e le Province più piccole in particolare stanno vivendo.
Disponibile a votare favorevolmente la proposta, tuttavia sottolinea l’utilità di affrontare un dibattito serio in relazione alla modifica della legge regionale numero 34 del 2002 in materia di riordino delle funzioni amministrative regionali e locali, cominciando ad analizzare il nuovo disegno di assetto istituzionale proposto dal legislatore nazionale, attraverso una valutazione generale dell’intera Assemblea su quelli che dovranno essere i nuovi compiti degli enti locali, regionali e nazionali. Indi, evidenziato come la recente legislazione nazionale rivaluti notevolmente il ruolo dei comuni e degli enti comunque più prossimi al cittadino, reputa che la Regione non possa non intervenire su tali questioni che riscrivono un nuovo assetto dello Stato e giudica necessario che il legislatore regionale intervenga sulla riorganizzazione generale e complessiva della macchina regionale, effettuando un’analisi dettagliata sul regionalismo che consenta, quindi, alla Regione di assurgere a modello istituzionale e amministrativo, con funzioni di impulso anche per il Governo nazionale.
Preso atto del ritiro degli emendamenti da parte dei proponenti, pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4 , 5, 6, 7 e 8 che sono approvati, quindi pone in votazione la legge nel suo complesso che è approvata ed introduce il secondo punto all’ordine del giorno.
Rende un’informativa sui temi dell’immigrazione e delle politiche regionali in materia di integrazione, evidenziando il ruolo principale assunto dalla questione nel dibattito internazionale, nazionale e locale, quindi evidenzia come in Italia il fenomeno si sia fortemente incrementato nel corso degli anni, riferendo a tal proposito come il primo censimento degli stranieri in Italia, risalente al 1981, registrasse la presenza di 312.000 stranieri, mentre i recenti dati Istat del 2014 contano la presenza di quasi 5 milioni di stranieri residenti.
Rilevato in particolare che in Calabria l’ondata migratoria ha prodotto buone e strutturate prassi di accoglienza, con esempi di eccellenza in materia di integrazione, quali le esperienza vissute dai Comuni di Badolato e Riace, ritiene opportuno segnalare che la Regione presenta un radicamento consolidato dei flussi migratori e sottolinea come i migranti riescano a trovare occupazione persino negli interstizi di una realtà produttiva poco dinamica e che tuttavia spesso utilizzino la regione solo come canale di transito per altre destinazioni.
Ribadito quindi che tra il 2004 e il 2012 si è registrato un notevole incremento di immigrati regolari, sottolinea come tale aumento di popolazione straniera incida anche sulle dinamiche demografiche e sulla conformazione sociale regionale, rilevando che la parte più consistente è di giovane età, compresa tra i 25 e i 34 anni, a differenza della popolazione calabrese, per la maggior parte formata da persone ultrasessantacinquenni. Sottolinea, quindi, la rilevanza del dato, considerato che l’aumento di popolazione giovane straniera residente in Calabria consente di mantenere o riaprire plessi scolastici che altrimenti sarebbero stati chiusi e incide significativamente sul PIL regionale e in particolari comparti quali l’agricoltura. Rileva quindi che la presenza di immigrati giovani non si inserisca nell’ottica della concorrenza rispetto a lavoratori autoctoni, ma dell’alternatività perché copre fasce di mercato che altrimenti rimarrebbero scoperte, poiché non appetibili.
Alla luce di quanto considerato, ritiene necessario promuovere politiche di integrazione e percorsi virtuosi che potrebbero passare anche attraverso l’approvazione di una nuova legislazione, a suo avviso vetusta.
In merito ai processi di accoglienza, giudica buona la legge regionale numero 18 del 2009, capace di coniugare accoglienza e sviluppo del territorio; tuttavia si rammarica dell’assenza di copertura finanziaria necessaria per renderla efficace e reputa strategico il ruolo svolto dalla Regione anche nella gestione dei flussi irregolari, anche grazie alla presenza, a Crotone, di una della 10 Commissioni territoriali per le domande di asilo - che ha verificato negli anni migliaia di domande - e di un Centro di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati (C.a.r.a.) che è andato spesso oltre la capienza possibile, fornendo soccorso a migliaia di migranti. Sottolineato quindi il ruolo fondamentale svolto dalla Regione che ha messo a disposizione tutte le strutture idonee all’accoglienza di adulti e minori ed ha anche recentemente sollecitato il governo nazionale per garantire ai migranti giunti in Calabria una adeguata copertura sanitaria, ritiene utile un lavoro di cooperazione sinergica tra tutte le autorità competenti al fine di realizzare una corretta gestione dei flussi migratori. Infine, dichiara che la Regione intende fornire aiuto ed asilo a coloro che fuggono da situazioni di guerra e cercano un futuro migliore.
Presidenza del Presidente Antonino Scalzo
Informa
di aver presentato una legge sull’emigrazione e chiede di aggiungere alla
stessa ed all’ordine del giorno presentato dalla consigliera Sculco la richiesta di sollecitare il Governo alla
concessione di un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Evidenziato
che l’argomento in discussione richiama il Consiglio regionale ad assumere una
posizione unanime su quella che è diventata una vera emergenza, che sta generando
problemi anche di carattere sociale, esorta ad intervenire per sollecitare il
Governo e l’Europa ad agire in maniera decisa, assumendo posizioni ferme verso
i Paesi che si oppongono al flusso migratorio. Ritiene corretto effettuare,
quindi, una analisi seria del fenomeno che porti ad affrontare situazioni con
peso diverso in maniera differenziata, osservando che, presumibilmente, il
fenomeno nei prossimi mesi tenderà a crescere e con esso anche l’allarme
sociale. Invita, ancora, il Governo a farsi carico seriamente di una azione
decisa nei confronti dell’Europa che, a suo avviso, non sta offrendo risposte
concrete ed esaurienti alla problematica. Conclude dichiarandosi favorevole all’approvazione
di un documento unitario che tenga conto di tutte le problematiche in essere.
Premesso
che trattasi di un problema complesso che non ha soluzioni semplici e che non
si risolve con proclami, evidenzia che il numero dei migranti è cresciuto
esponenzialmente facendo saltare gli equilibri e portando alla chiusura delle
frontiere. Fatto notare che ogni Stato si è chiuso ed ha interpretato a modo
proprio le regole, auspica una visione più oggettiva del problema che porti a
mettere in atto politiche nuove per rallentare i flussi migratori, agendo nei
paesi d’origine. Sottolineato, quindi, che la mancata definizione delle quote
di accoglienza da parte dell’Europa ha condotto alle scene di abbandono registrate
a Ventimiglia, ricorda che quella degli sbarchi è una emergenza quotidiana. Affermato,
poi, che la questione sanitaria va affrontata in maniera concreta e non
attraverso l’abbandono dei migranti, sollecita un maggiore controllo del
territorio, esortando tutti ad assumersi le proprie responsabilità, attivando i
necessari meccanismi di rimpatrio e di aiuto.
Ribadito
che trattasi di un tema importante che necessita di una politica incisiva,
esorta tutti a fare uno sforzo per realizzare un documento comune che sia
neutro a fronte di posizioni politiche molto diverse. Esorta, poi, a fare un appello
al Governo affinché si faccia carico di ottenere maggiori risorse per la
Regione da destinare a tale scopo. Conclude censurando
l’assenza del Presidente della Regione ad un dibattito di tale rilevanza
sociale.
Premesso
di intervenire per senso del dovere e di responsabilità, nonostante l’assenza
del Presidente Oliverio ad un dibattito di rilevante
importanza come quello in corso, considera doveroso prendere in considerazione
le istanze dell’intero territorio calabrese, ritenendo che alle parole del premier
Renzi debbano necessariamente seguire fatti concreti
e tangibili.
Affrontando
nel vivo il problema delle invasioni di immigrati, fotografa la realtà attuale,
considerando che, mentre Germania e Francia chiudono i confini, il territorio
nazionale italiano subisce, a suo dire, “in maniera silente” quella che giudica
una situazione contingente diventata ormai incontenibile.
Reputando
necessario che tutte le forze politiche vengano coinvolte per affrontare la
problematica in questione e arrestare una tragedia umana che assume contorni
sempre più apocalittici, denuncia una sicurezza sanitaria di fatto ingestibile
e che riporta il terrore di malattie che si pensava del tutto debellate.
Proponendo,
dunque, di agire immediatamente, sempre nell’ottica di un umanitarismo
efficiente ma con fermezza realistica, si interroga su quale sia la scelta
della Calabria; nel contempo, considerando negativamente l’operato del Governo
nazionale nella gestione dell’emergenza, evidenzia, inoltre, la scelta coraggiosa
messa in atto dai territori del Nord Italia nel chiudere le porte per impedire
una invasione continua di immigrati.
Ritenendo,
dunque, opportuno e doveroso che anche la Calabria ponga un segnale di
resistenza politica, esorta a non lasciare che il Paese sia schiacciato dal
peso di quella che egli stesso definisce “emergenza apocalittica umana”,
incrementando sempre di più l’industria criminale e auspica soluzioni
definitive da parte del Governo centrale e che lo stesso premier Renzi intraprenda azioni concrete atte a fermare una
invasione di immigrati ai limiti della sopportazione.
Giudicando
la discussione molto delicata, ritiene che sul problema della immigrazione,
nonostante permanga l’emergenza, non vi sia ad oggi una visione politica comune
al fine di trovare una soluzione concreta e fattibile.
Ritenendo
che l’attacco alle frontiere non rappresenti un soluzione al caso, ricorda che
in passato anche gli italiani sono stati degli emigrati, anche clandestini, ed
esorta, quindi, a non considerare il problema in maniera egoistica o razzista.
Ricordando
che sono circa 2200 gli immigrati che ogni giorno vengono soccorsi nel Mare
Mediterraneo, considera che ad oggi non è stata approntata nessuna soluzione
operativa e, scartando le ipotesi di intervento drastico, auspica un maggiore
impegno, anche finanziario, da parte dell’Unione Europea, ritenendo che la vera
risposta sia rappresentata da un piano efficiente per l’accoglienza con una
rete capillare a ciò predisposta.
Considerando,
però, l’inserimento degli immigrati alquanto difficile anche in considerazione
dell’isolamento dai centri urbani dei centri di prima accoglienza, ritiene che
il Governo nazionale debba consentire ai migranti, qualora decidessero di
rimanere in loco, l’integrazione
sociale in tutti i campi della vita quotidiana, invitando a considerare
l’immigrazione quale valore aggiunto.
Nonostante la posizione del
gruppo Misto sia stata espressa dal capogruppo, consigliere Orsomarso,
ritiene necessario informare l’Aula dello sbarco avvenuto a Reggio Calabria,
poche ore fa, di una nave militare tedesca con a bordo 544 clandestini,
immediatamente sottoposti alle prime cure sanitarie, ritenendo tale episodio
esemplificativo dello sguardo dell’Europa verso l’Italia e, conseguentemente,
dell’Italia verso la Calabria.
Ritenendo che tale problematica
abbia fortemente messo in difficoltà anche la politica attuata dal Governo Renzi, ricorda come il fenomeno sia stato affrontato in
passato dai governi nazionali, rammentando, in particolare, la visita in Italia
del leader libico Gheddafi e, soprattutto, le critiche al Governo italiano
dell’epoca che considerò Gheddafi come capo di Stato; in proposito sottolinea
come i dittatori delle regioni del Mediterraneo abbiano in passato mantenuto un
equilibrio e tenuto sotto controllo un fenomeno oggi divenuto ormai
incontrollabile.
Evidenziata la gravità assunta da
tale fenomeno, che ha portato all’approvazione condivisa del documento
elaborato, riferisce le posizioni assunte da sindaci di importanti città come
Venezia, di ferma chiusura nei confronti degli immigrati, ritenendo necessario
superare il “buonismo” ed affrontare la problematica in maniera più incisiva,
attesa la crescita esponenziale del fenomeno immigratorio.
Ritenuta
necessaria un’attenta riflessione al riguardo, rivendica maggiore rispetto per
la Calabria chiamata ad affrontare emergenze come quella odierna in assenza di
adeguate risorse finanziarie e, a suo avviso, “isolata” dal contesto nazionale
nell’affrontare tali difficili situazioni.
Invitando
tutti ad essere maggiormente realisti e non demagogici, sottolinea le
problematiche di ordine e sicurezza pubblica che tale fenomeno determina nel
territorio regionale, sottolineando, altresì, la necessità di fornire agli
immigrati una adeguata accoglienza, comprendendo le diverse tipologie del
fenomeno immigratorio.
Sottolineato
di aver sottoscritto il documento predisposto per senso di responsabilità,
ribadisce la necessità che la Calabria
rivendichi maggiore dignità e rispetto, invitando il presidente Oliverio a svolgere un ruolo forte in tal senso,
paventando, peraltro, l’acuirsi del fenomeno degli sbarchi sui diversi versanti
delle coste calabresi.
Messa
in risalto l’inadeguatezza della Calabria a far fronte a tali situazioni di
emergenza, auspica che il documento elaborato non sia meramente simbolico, ma
consenta di addivenire a rapide soluzioni.
Intervenendo,
perché stimolato dal dibattito svoltosi e dal quadro diametralmente opposto
registrato sull’argomento dalle diverse parti politiche, giudica surreale la
rappresentazione della Calabria quale regione accogliente ed ospitale.
Soffermandosi
sugli interventi dei consiglieri Cannizzaro e Tallini in particolare, evidenzia il persistere di una
diversità politica da non sottovalutare e di cui prendere atto, in
considerazione di un approccio diverso rispetto ad un problema globale e
diffusissimo che da sempre attanaglia i diversi Paesi.
(Alcuni consiglieri intervengono fuori
microfono in dissenso)
In
riferimento alle interruzioni fuori microfono di alcuni consiglieri, chiede che
gli stessi siano richiamati all’ordine.
Invita
il consigliere Bevacqua a concludere il suo
intervento, tenendo sempre in considerazione il lavoro ed il contributo di
ognuno nell’ambito di una problematica così delicata.
Riferisce
che avrebbe auspicato una disamina sul malfunzionamento ad oggi riscontrato nel
sistema di accoglienza che, a suo avviso, non è attuato con un approccio umano
ma di mero business; a tal proposito,
invita i presenti a chiedersi quali siano le ragioni di tali negativi esiti
nella gestione dell’accoglienza, pur in considerazione degli esigui mezzi per
supportare i numerosi e continui arrivi di migranti.
Evidenziando
l’importanza del lavoro svolto dal premier Renzi,
invita ad una fattiva collaborazione e vicinanza agli immigrati e all’Europa
nonché ai principi dei suoi popoli.
Censurando
l’assenza del Presidente della Giunta regionale nell’ambito di discussioni delicate
ed importanti quale quella odierna, sottolinea quanto sia marginale il ruolo
della Calabria nell’affrontare questa problematica, attribuendone la
responsabilità al Governo centrale.
Registra,
quindi, l’assenza di una strategia forte ed efficace, causata, a suo avviso,
anche dalla poca considerazione goduta nei rapporti con l’Europa dal Governo italiano
che si dimostra debole in materia di politica estera.
Ritiene,
quindi, che l’assenza di una adeguata programmazione, contribuisca al caos e
impedisca, conseguentemente, di offrire la dovuta ospitalità, con la mancanza
assoluta di strutture e strumenti che consentano la tutela dell’incolumità sia degli
immigrati sia dei cittadini; in tal senso, ricorda come si siano registrati
episodi di violenza ad opera di migranti che hanno contribuito ad alimentare
l’intolleranza e il razzismo.
Evidenziando
tali inadempienze, invita ad una riflessione seria, soprattutto alla luce della
difficile situazione socio economica della Regione che non può sobbarcarsi
altre problematiche oltre a quelle già esistenti ed invita ad un confronto con
gli altri Paesi che godono situazioni economiche meno disagiate e che
avrebbero, quindi, la possibilità di offrire un aiuto concreto.
Descritta,
quindi, una accoglienza precaria e incapace di offrire la dovuta assistenza,
invita a chiedere chiarimenti al presidente Renzi,
evidenziando le differenze esistenti anche tra le diverse regioni italiane in
cui, a suo dire, la Calabria è abbandonata e non supportata.
Precisato,
dunque, che non si tratta di mancanza di solidarietà ma dell’assenza di risorse
e riscontrato il forte disagio già presente da tempo, invita a valutare bene la
possibilità di prevedere ulteriori sbarchi a Reggio Calabria che, ricorda, non ha
un centro di accoglienza. In riferimento, poi, alla trasparenza per la
definizione degli atti - considerato quanto di positivo auspicato dal
presidente Oliverio - invita ad aggiornare la seduta
per affrontare meglio un argomento così delicato e rivolgendosi al presidente Scalzo,
alla luce dei continui ritardi nell’avvio delle sedute, invita alla puntualità
anche in considerazione delle difficoltà dei pendolari.
Ritenendo
che il ruolo della Regione sia soprattutto quello di comprendere e valutare
quanto di concreto si possa realizzare in favore di questi soggetti in
difficoltà – data per scontata la solidarietà –, ritiene che anche sentimenti
di pietà vadano gestiti ipotizzando soluzioni praticabili e gestibili. In
riferimento poi alle decisioni recentemente assunte dalla Francia di chiusura
dei valichi per non consentire l’accesso dei migranti sul territorio francese,
ritiene che tale scelta vada valutata con moderazione e sobrietà e non dietro
la spinta emotiva della solidarietà, ricordando in proposito le norme
internazionali che disciplinano l’asilo politico e la migrazione irregolare.
Condividendo
quanto detto dai colleghi di opposizione, esprime il suo parere favorevole
rispetto alla programmazione di interventi possibili e concreti all’interno
della Regione, che garantiscano l’assistenza sia agli immigrati che ai
cittadini calabresi.
Auspicando
che si possa dare una impostazione seria ed equa, invita a meglio comprendere
come si possa procedere all’integrazione sociale dei migranti anche rispetto al
tessuto economico della Calabria, valutando, ove possibile, se la regione debba
limitarsi ad essere territorio di transito.
ARRUZZOLO
Giovanni (Nuovo Centro Destra)
Ritiene
che, prescindendo dalla diversità di vedute, il clima del dibattito debba
essere di condivisione e di sintesi per portare contributi costruttivi, per cui
fa appello alla serietà e responsabilità di ognuno affinché si giunga alla
sottoscrizione di un documento condiviso. Reputa che i migranti regolari
possano rappresentare una risorsa e che si tratti di persone in cerca di un
futuro migliore, cui non possono aspirare nei loro paesi di origine, quindi
afferma che gli sforzi profusi dagli Stati non abbiano prodotto gli effetti
sperati e che la politica nazionale si sia dimostrata debole e inadeguata nella
gestione dell’emergenza derivante dai flussi migratori.
Invita
il Presidente del Consiglio regionale a far rispettare il Regolamento interno in
materia di durata degli interventi e stigmatizza i comportamenti dei
consiglieri che hanno interrotto il dibattito.
Precisa
che in sede di conferenza dei capigruppo si è deciso di non porre limiti
temporali agli interventi dei consiglieri su un tema così delicato.
Ritiene
che l’argomento della migrazione tocchi la sensibilità di molti, anche in virtù
dell’emigrazione che in passato ha contraddistinto molti italiani, e valuta
inadeguato l’intervento dell‘Europa per risolvere ed affrontare il problema,
indi chiarisce che l’assenza del presidente Oliverio
è stata determinata da impegni che lo vedranno coinvolto in una riunione di
livello nazionale in cui si affronterà il problema dell’immigrazione, giudicato
di portata nazionale.
ESPOSITO
Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)
Ritenuto
che sotto il profilo strettamente regolamentare non sia stato corretto
concedere la parola al vicepresidente Ciconte, poiché
la Giunta aveva già riferito sull’argomento, fa proprie le considerazione del
consigliere Nicolò ed auspica che i lavori consiliari inizino in orario.
Quindi,
in merito alla questione dell’immigrazione ritiene doveroso affrontare il
problema con pacatezza e giudica necessario un coinvolgimento maggiore
dell’Europa nella gestione del problema, sostenendo che un eventuale isolamento
dell’Italia rappresenterà una sconfitta politica ed economica. Sostiene,
dunque, che è necessario impedire la partenza dei barconi carichi di immigrati,
le cui relative problematiche si riverseranno inevitabilmente sulle regioni meridionali. A suo giudizio,
quindi, è indispensabile rappresentare in sede nazionale l’insufficienza delle
strutture che svolgono la funzione di prima accoglienza ed essere rigorosi
nella verifica dei requisiti utili al rilascio del visto di asilo, espellendo
coloro i quali ne sono privi.
Sottolinea,
inoltre, l’imponenza dell’impegno profuso dalla Calabria e dai sindaci
calabresi, che lamentano grosse difficoltà di gestione dell’emergenza e che, a
suo parere, non devono essere lasciati da soli, evidenziando come solidarietà e
accoglienza possono essere tali soltanto all’interno di un percorso di
legalità. Quindi, giudicato necessario garantire ai migranti assistenza
sanitaria e reputato eccessivo il lasso di tempo trascorso dall’approvazione
della legge regionale numero 18 del 2009 e valutate le nuove e diverse esigenze
in materia di immigrazione, reputa utile un nuovo intervento del legislatore
regionale che, a suo giudizio, dovrebbe calendarizzare
i lavori in materia.
Dopo
aver apprezzato lo spirito solidaristico che ha caratterizzato il dibattito,
sottopone all’attenzione dell’Aula un documento conclusivo che si augura possa
esprimere il sentimento unitario del Consiglio regionale. Documento, spiega,
finalizzato a far sì che il Governo solleciti anche altre zone del Paese a non
sottrarsi all’emergenza su una questione di cui, a suo dire, non si deve
occupare solo Italia, ma che deve essere affrontata globalmente, anche, e
soprattutto dall’Europa che invece si dimostra assente.
Evidenziato
che la Calabria affronta il problema con ogni mezzo, anche dando attuazione
alla legge regionale numero18 del 2009, osserva però che tutto rimarrà
velleitario se nell’appuntamento del Consiglio europeo del 25-26 Giugno non si
decideranno azioni forti, in un quadro condiviso, che incidano sulle cause del
problema. Illustra quindi il documento con cui il Consiglio regionale sollecita
il Governo ad assumere, nell’appuntamento di fine giugno, una posizione forte,
determinata e risoluta sul fenomeno migratorio, per far sì che l’Europa prenda
una posizione su un problema che non è solo delle zone d’attracco ma che è
generale e di portata mondiale. Esorta, infine, il Governo a mettere a
disposizione strumenti e risorse a sostegno del fenomeno e impegna la Giunta
regionale a dotare di copertura finanziaria la legge regionale numero 18 del
2009.
Manifestato
apprezzamento per il documento posto in essere, ritiene che l’Aula debba
tornare a riunirsi per discutere delle
risultanze degli incontri a livello nazionale ed europeo.
Pone
in votazione il documento che è approvato.
Chiede
l’inserimento di un ordine del giorno sulla riapertura dei centri di ristoro
gestiti dal corpo forestale.
Pone
ai voti la richiesta di inserimento che è approvata.
Pone
in votazione l’ordine del giorno che è approvato, indi toglie la seduta.
La seduta termina alle 20,38
Il Funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo