X LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
__________
5.
SEDUTA DI LUNEDI’30 MARZO
2015
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE ANTONINO
SCALZO E DEL VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO
Inizio lavori h. 14,15
INDICE
NERI Giuseppe, Segretario
Questore
In morte del Segretario generale
della CGIL, Giovanni Donato
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti)
MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso
Vincenzo (Casa delle libertà)
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
SERGIO Franco (Oliverio
Presidente)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto), *
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso
Vincenzo (Casa delle libertà)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
NERI Giuseppe, Segretario
Questore
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti)
CANNIZZARO Francesco (Casa delle
libertà)
GRAZIANO Giuseppe (Casa delle
libertà)
GRECO Orlandino (Oliverio
Presidente)
NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente
della Giunta regionale
SCULCO Flora (Calabria in rete)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto), *, *
MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso
Vincenzo (Casa delle libertà)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico), *
Guccione
Carlo, assessore regionale al lavoro
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici
Progressisti)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
Ordine del giorno di iniziativa del
consigliere Bova “sulla vicenda della Fondazione Campanella”
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti), *, *
CICONTE Vincenzo Antonio, Vice
Presidente Giunta regionale della Calabria
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
MANGIALAVORI Giuseppe Tommaso
Vincenzo (Casa delle libertà)
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
TALLINI Domenico (Gruppo Misto)
Dà avvio ai lavori invitando il Segretario Questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Comunica l’improvvisa scomparsa del Segretario generale della CGIL, Giovanni Donato, a seguito di una lunga malattia ed invita l’Aula ad osservare un minuto di silenzio.
(I consiglieri ed i presenti si levano in
piedi ed osservano un minuto di silenzio)
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della mozione finalizzata all’istituzione
di un tavolo tecnico inerente le problematiche dei Vigili del fuoco
discontinui.
Pone ai voti l’inserimento all’ordine del giorno della mozione del consigliere Mangialavori che è
approvato all’unanimità.
Chiede chiarimenti in merito all’interrogazione, a firma del
consigliere Tallini, giudicata inammissibile dalla
Presidenza; a tal proposito chiede di sapere quali siano gli strumenti idonei
affinché un consigliere regionale possa ottenere chiarimenti su atti e fatti
che avvengono in Consiglio regionale, considerato che
le interrogazioni possono essere rivolte esclusivamente al Presidente della
Giunta che però nel caso specifico non sarebbe competente a rispondere.
Chiarite le motivazioni, già espresse nel corso delle comunicazioni,
per cui l’interrogazione è giudicata inammissibile, dichiara che, per garbo
istituzionale, sarà l’Ufficio di presidenza a fornire le dovute risposte entro 30 giorni al fine di garantire la massima trasparenza degli
atti.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine
del giorno indirizzato al Governo per evitare l’accorpamento e la riduzione
delle Camere di Commercio.
Pone ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno che è approvato
all’unanimità.
In riferimento all’inammissibilità delle sua interrogazione, atteso che
il problema riguarda gli atti prodotti in Consiglio regionale che, però, non
possono essere oggetto, da parte dei consiglieri regionali, di interrogazioni,
chiede di sapere anch’egli quali siano gli strumenti idonei a risolvere
problematiche riguardanti l’amministrazione del Consiglio regionale, in
particolare quella inerente gli atti prodotti dal segretario generale, per i
quali paventa l’illegittimità, e giudica eccessivi trenta giorni per fornire i
dovuti chiarimenti.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno finalizzato
ad evitare la chiusura della Banca d’Italia di
Cosenza.
Pone ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno che è approvato.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di una mozione sui danni
subiti dal Comune di Oriolo a causa di un movimento franoso ed
i problemi ad esso connessi e ricadenti sui cittadini, al fine di ottenere un
tempestivo intervento della Protezione Civile
Pone ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno che è approvato
all’unanimità.
Chiede chiarimenti sugli ordini del giorno presentati, invitando
Preso atto della richiesta del consigliere Nucera, dispone la
distribuzione della documentazione necessaria, indi passa al primo punto
all’ordine del giorno.
Ricordando il parere negativo già espresso durante
la prima lettura delle modifiche statutarie e pur dichiarandosi disponibile a
qualsiasi discussione nel merito, invita il Presidente ad
effettuare scelte ponderate e rispondenti alle aspettative ed ai bisogni dei
calabresi, auspicando che l’istituzione di nuove Commissioni consiliari sia
ponderata e valutata al di là dei costi dalle stesse rappresentati.
Ribadisce la posizione contraria alla
riforma statutaria che giudicata negativa e finalizzata a soddisfare gli
interessi di pochi.
A suo dire, infatti, la riforma dello Statuto é soltanto
strumentale per arginare i conflitti interni alla maggioranza; chiede, poi, per
quali ragioni il presidente Oliverio non abbia proceduto a nominare gli assessori esterni, anche ai sensi
dello Statuto vigente, evidenziando come i consiglieri regionali siano esclusi da
qualsiasi scelta.
Invita il consigliere Tallini
a concludere il suo intervento dichiarando il voto.
Precisato, ancora, come i cittadini calabresi
siano del tutto disinteressati alla riforma dello Statuto ma che la stessa sia di interesse pregnante per i consiglieri, chiede ulteriori chiarimenti
sulla composizione della Giunta regionale e censura la rigida applicazione del
Regolamento interno in riferimento ai minuti concessi per l’intervento.
Pone ai voti la proposta di legge statutaria che è
approvata e passa al secondo punto all’ordine del giorno.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno riguardante la problematica della
Fondazione Campanella.
Accoglie con soddisfazione l’inserimento
dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Bova.
Condivide la proposta del consigliere Bova e
auspica che il documento possa portare alla salvaguardia
della Fondazione Campanella.
Annunciato il voto favorevole all’ordine del
giorno, ritiene necessario salvaguardare il diritto degli ammalati e scongiurare la chiusura della Fondazione.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine del
giorno che è approvato, indi introduce il secondo
punto all’ordine del giorno.
Informa che ciascun consigliere può esprimere il
voto indicando due nominativi, indi dispone l’apertura
del seggio elettorale.
Fa la chiama
(Segue la votazione indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e
votanti 30. Hanno riportato voti i consiglieri:
Battaglia 19, Pasqua 19 e Mangialavori
11; indi proclama eletti alla carica di componenti della Commissione tripartita
i consiglieri regionali Battaglia, Pasqua e Mangialavori.
Ritira la mozione,
affinché i contenuti della stessa siano trattati in maniera adeguata e nelle
forme opportune.
Sottolinea che la Conferenza dei capigruppo ha preso in esame la decisione, a suo giudizio grave, assunta da Trenitalia di escludere la Calabria dal Piano delle assunzioni e che il tema è stato sollevato dalle organizzazioni sindacali confederali e che ha già avuto risonanza in Parlamento, attraverso pronunce ed interventi. Evidenzia che i capigruppo consiliari, esaminata la questione, hanno ritenuto necessario proporre una mozione per impegnare l’intero Consiglio e far sentire forte l’indignazione di tutti i cittadini calabresi.
Stigmatizzata l’assenza di attenzione nei confronti della Calabria, oggi sofferente e bisognosa più che mai, di contro rileva disimpegno e disinteresse, a suo avviso certificati dallo stato di abbandono, dall’obsolescenza e dalla scarsa efficienza nei quali versa da tempo il sistema di trasporto ferroviario nella regione che, a suo dire, è vittima di continui tagli sulle rotte principali e di collegamento interregionale, cui si aggiunge lo stato degradante ed arretrato in cui versa la linea Ionica.
Ricordato che anche il presidente Oliverio nel presentare il suo programma di governo ha inquadrato il tema della mobilità come un diritto dei cittadini calabresi, costituzionalmente riconosciuto ed in parte negato per la Calabria, evidenzia che lo stesso si è impegnato alla rapida elaborazione di un nuovo Piano regionale dei Trasporti. Infine legge il contenuto della mozione con la quale si chiede alla Giunta di farsi interprete nei confronti di Trenitalia e del Governo nazionale della forte protesta affinché si riveda e si modifichi il piano delle assunzioni e degli investimenti.
Condivide lo spirito di indignazione della mozione con l’auspicio che i problemi della Calabria possano trovare spazio a livello nazionale.
Sottolinea che in brevissimo tempo il territorio ha subito tagli da parte di Alitalia e tagli nella sanità, censurando il disinteresse del presidente Oliverio verso queste tematiche.
Invita il consigliere Tallini ad attenersi all’ordine del giorno.
Sottolinea l’interesse del presidente Oliverio per altre tematiche.
Richiama all’ordine il consigliere Tallini.
Dichiara di votare a favore della mozione, a firma della consigliera Sculco, giudicandola insufficiente ad affrontare praticamente la problematica; a tal proposito ricorda che, a suo dire a seguito dell’occupazione del Dipartimento salute da parte sua e del consigliere Orsomarso, il Governo ha provveduto alla nomina del Commissario per l’attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario. Indi, propone la convocazione di una seduta di Consiglio regionale ad hoc per discutere la tematica, invitando le testate giornalistiche nazionali, paventando in caso contrario la sterilità del documento in approvazione.
Evidenzia che la mozione della consigliera Sculco accenda i riflettori su una questione molto
importante e su un nuovo atto perpetrato ai danni dei calabresi, poiché la
politica di riduzione dei costi vede la Calabria ulteriormente penalizzata
sotto il profilo della mobilità. Annunciando che la dichiarazione di voto verrà fatta dal capogruppo, sottolinea come la Calabria sia
stata tagliata fuori dal panorama di trasporti nazionali, attraverso un
progressivo e costante depauperamento di servizi, tra cui quello alla mobilità.
Riferisce che nel rapporto Pendolaria 2014 di Legambiante, la tratta Catanzaro lido – Lamezia Terme
rientra tra le peggiori e giudica la critica situazione in cui versano i trasporti regionali una conseguenza delle
politiche degli ultimi anni, che non sono state capaci di negoziazione e
contrattazione con Trenitalia, determinando conseguenze disastrose per i
pendolari della regione e per i flussi turistici. Ritiene che l’innovazione del
servizio di trasporto ferroviario appaia indispensabile per ammodernare la
regione e che il trasporto su gomma o il trasporto privato non solo non vadano
in questa direzione, ma determinino una notevole produzione di
inquinamento ambientale. Giudica il problema del trasporto pubblico
locale anche più grave rispetto a quello della sanità, in quanto, a fronte di
gravosi finanziamenti regionali destinati allo scopo, i collegamenti ferroviari
sono inesistenti e quelli su gomma non garantiscono le tratte essenziali per
favorire la mobilità sul territorio regionale. Si interroga
sul motivo per cui, in spregio alle procedure imposte dall’Unione europea, la
Regione continui ad affidare gli appalti in materia di servizio pubblico locale
senza effettuare le gare e si chiede se i controlli, pur previsti, vengano
effettuati. Indi, denuncia la grave situazione di disagio sopportata dai
cittadini calabresi, nonostante le ingenti risorse spese dalla Regione per il
servizio pubblico locale, evidenziando che solo negli ultimi due mesi del 2014,
per il primo trimestre 2015, sono stati elargiti già 17
milioni a titolo di acconto.
Denuncia come, a suo giudizio, in termini di
opportunità e servizi l’Italia sia un Paese ancora
diviso e ritiene che l’iniziativa di Trenitalia, stigmatizzata dalla
consigliera Sculco, non sia solo lesiva dei calabresi
sotto il profilo delle mancate assunzioni, ma determini un ulteriore
impoverimento delle opportunità di collegamento tra le città della regione e le
altre città. A suo dire, la disparità di trattamento si nota ancora di più
analizzando l’entità degli investimenti effettuati da Trenitalia al Sud,
pertanto ritiene necessario ribadire in sede nazionale
che al Sud come al Nord si debbano tenere comportamenti che non aggravino
ulteriormente il divario tra le regioni meridionali e quelle settentrionali.
Esprime consenso in merito alla proposta della
consigliera Sculco che, a suo avviso, consente di
aprire una discussione interessante rispetto al problema atavico della regione
che è quello dei trasporti ed evidenzia come, al di là delle
responsabilità di Trenitalia, ci siano responsabilità anche da parte del
Governo nazionale che sta attuando politiche, a suo giudizio, non adeguate a
risolvere le problematiche della regione. Pone l’accento sull’alta velocità, sottolineando come la tratta da Roma a Milano sia già attiva
da anni, ci siano in corso discussioni per la realizzazione di altre tratte ad
alta velocità per il collegamento di altre città italiane, ma nulla sia
previsto per sviluppare l’alta velocità in Calabria, che, ancora una volta,
sembra destinata a mantenere il suo isolamento, rimanendo esclusa anche dal
piano assunzioni di Trenitalia. Auspica che presto il Governo nazionale si
sintonizzi con i problemi della Calabria e, reputando necessario responsabilizzare la classe politica nazionale, propone di
convocare una seduta consiliare aperta alla presenza dei parlamentari
calabresi.
Interviene per dichiarazione di voto esprimendo
apprezzamento per la mozione presentata oggi dalla consigliera Sculco, rispetto alla quale annuncia voto favorevole,
ponendo tuttavia alcuni interrogativi, dichiarandosi dubbioso circa la sua
efficacia rispetto ad un intervento del Governo
centrale, a cui ritiene necessario dare dei segnali forti. Si dice perplesso
rispetto alla situazione creatasi tra rappresentanti del governo centrale e
Presidente della giunta e si dice d’accordo con la proposta del consigliere
Nicolò di convocare una seduta consiliare aperta ai parlamentari eletti in
Calabria. Si augura quindi che con l’approvazione della mozione possa esserci
una variazione nell’atteggiamento del Governo centrale nei confronti della
regione.
Ritiene che sulla problematica dei trasporti
regionali sia necessaria una seduta consiliare apposita,
in quanto giudica che la riflessione debba essere di ampio respiro. Ringrazia
la consigliera Sculco per la presentazione della
mozione, che riguarda la decisione di Trenitalia di non assumere in Calabria, e
chiarisce di avere già chiesto un incontro con i vertici dell’azienda, per sottolineare la situazione drammatica in cui versa la
regione anche a causa delle carenze di organico.
Sottolineato che della sanità si
discuterà a breve e in dettaglio, così come in generale sul problema dei
trasporti in generale, si dichiara basito dalle dichiarazioni fin qui espresse
che farebbero sembrare che i problemi della Calabria siano sorti nel corso
degli ultimi mesi e denuncia la gravissima situazione del trasporto pubblico locale,
accumulatasi, a suo dire, negli ultimi cinque anni e negli ultimi decenni, e
non certamente a causa di presunti cattivi rapporti del presidente Oliverio con il Governo centrale.
Dichiara, quindi, di aver già avuto un incontro
con il Ministero competente e con i vertici di Trenitalia, per denunciare la
pessima situazione in cui versa il tratto ionico e per richiedere di rinnovare
le carrozze, evidenziando che se tali interventi fossero già stati effettuati dalle amministrazioni precedenti probabilmente la
situazione sarebbe oggi diversa. A suo giudizio, al netto della propaganda
elettorale, è necessario aprire un dibattito serio su tutte le problematiche
della Regione e ricorda che, efficienti o meno che siano i trasporti, al suo
insediamento, il credito di Trenitalia nei confronti della Regione ammontava a
130 milioni di euro. In riferimento a quanto sollevato
dal consigliere Graziano in materia di procedure per l’affidamento appalti,
riferisce di avere istituito un gruppo di studio in collaborazione con
l’Università della Calabria e l’Università Mediterranea per redigere il Piano regionale
dei trasporti e ricondurre la situazione alla normalità. Ribadisce,
infine, che sulla problematica di mobilità e trasporti ci sarà una seduta consiliare
apposita.
Pone ai voti la mozione che è approvata a
maggioranza.
Illustra la mozione, con la quale si impegna
il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi con sollecitudine al fine di
istituire presso il Governo nazionale un Tavolo tecnico istituzionale per la
vicenda collegata alla condizione dei vigili del fuoco discontinui e a valutare
l’ipotesi di specifiche convenzioni con il Corpo dei vigili del fuoco in
funzione della tutela ambientale regionale.
Premesso, infatti, che il servizio di soccorso tecnico urgente non risulta rispondente agli standards europei e che il 23
dicembre 2014 il Ministero dell’interno ha emesso una circolare tesa ad operare
un significativo ridimensionamento delle attività dei vigili precari nell’anno
2016 e l’eliminazione totale nel 2017, considera che l’assenza di contratto e
la mancanza di appropriata tutela giuridica impedisce ai vigili discontinui
qualsivoglia ipotesi di stabilizzazione e la fruizione degli ammortizzatori
sociali previsti dall’ordinamento; di contro, a suo avviso, i vigili del fuoco
precari, stimati in circa 300 unità, hanno offerto per tanti anni un contributo
fondamentale per sopperire alla cronica carenza di personale.
Constatando che la situazione di fatto ed i relativi
problemi della Calabria non sono cambiati, nonostante le diverse legislature
che si sono succedute, esorta ad una presa di coscienza, ad una unità di
intenti, necessari, a suo dire, per cambiare il metodo di fare politica, promuovendo,
pertanto, il lavoro di squadra anziché quello di “un uomo solo al comando”.
Pone
ai voti la mozione che è approvata all’unanimità.
Premesso
che le intense piogge di questi giorni stanno mettendo a dura prova, in materia
di dissesto idro-geologico, i Comuni dell’Alto Jonio,
in particolare il Comune di Oriolo, dove lo smottamento ha interessato prima il
chilometro 6 e poi anche il chilometro 2, illustra il
contenuto della mozione con cui si impegna la Giunta regionale ed il
dipartimento regionale di protezione civile ad intraprendere ogni opportuna e
necessaria iniziativa, compreso l’invio di uomini e mezzi adeguati nonché il
ricorso al Fondo regionale relativo alle somme urgenze, al fine di evitare
l’ulteriore aggravamento del movimento franoso, assicurare un’adeguata
sistemazione alle famiglie a rischio evacuazione, ripristinare la viabilità e
garantire in sicurezza la mobilità di merci e persone.
Pur
concordando che gli interventi vadano fatti immediatamente, ritiene che siano
diversi i comuni interessati dalla stessa problematica.
Evidenzia
l’intervento immediato della protezione civile, giunta sul posto sin dal primo
momento, nonché dei tecnici dell’assessorato ai lavori
pubblici, aggiungendo, tra l’altro, che anche il CNR è stato allertato e che
sul posto si trova il geologo Carlo Canzi.
Comunica,
infine, che sarà attivato un tavolo tecnico per verificare che tipo di interventi effettuare e quali risorse finanziare
stanziare.
Ammettendo
di essere già a conoscenza della presenza dei tecnici
sul posto, ringrazia l’assessore Guccione.
Pur
ritenendo che il problema resterà come tanti altri, esorta al confronto
politico ed invita la maggioranza alla critica
costruttiva.
Pone
in votazione la mozione che è approvata.
Illustra l’ordine del giorno con il quale si impegna
la Giunta regionale a chiedere al Governo ed al Ministro dello sviluppo
economico un modello che preveda diversi parametri di valutazione per il
mantenimento o la chiusura delle Camere di commercio, tenendo in vita quelle
che (soprattutto nelle regioni del meridione, ove il numero oggettivo delle
aziende attive è ridotto rispetto alle regioni del nord) offrono attività e
servizi utili ed essenziali alle imprese ed allo sviluppo del commercio sul
territorio di appartenenza, considerando come parametro di mantenimento quelle
con un numero minimo di 50.000 aziende iscritte per ogni Camera di commercio al
fine di scongiurare soppressioni o accorpamenti non coerenti con il territorio
e con il modello di economia regionale in particolare.
Ritenendo che non intervenire in una fase così delicata come questa sia
un fatto abbastanza preoccupante, ricorda come la riforma prevedesse una sola
Camera di commercio in Calabria ed evidenzia che detto ente molto spesso si
sostituisce agli enti locali, promuovendo lo sviluppo
e le iniziative che sostengono le imprese.
Pur apprezzando le finalità della proposta, crede che l’iniziativa sarà
disattesa per l’incapacità di far valere i propri diritti e far
capire le condizioni reali in cui versa la Calabria in questo preciso momento
storico.
Pone
ai voti l’ordine del giorno che è approvato.
SERGIO
Franco (Oliverio Presidente)
Premesso
che la Banca d’Italia ha previsto il salvataggio di 6
filiali sul territorio nazionale con contestuale trasformazione delle stesse in
filiali ad ampia operatività, che tali filiali, unitamente a quella di Cosenza,
erano state oggetto di ridimensionamento con il provvedimento del 2009, che è
previsto che altre 3 USV create nel 2009 verranno mantenute e che è stata
disposta la chiusura di ulteriori 3 USV, tra cui quella di Cosenza, considera
che la Provincia di Cosenza è quella più vasta e popolosa della regione e che
tale ridimensionamento classificherà inevitabilmente la provincia di Cosenza
tra quelle di rango inferiore.
Illustra,
pertanto, la proposta di ordine del giorno con cui si impegna
il Presidente della Giunta regionale ad intervenire presso le competenti
autorità al fine di scongiurare la chiusura della unità specializzata in
vigilanza bancaria e finanziaria – USV di Cosenza e, al contempo, verificare la
fattibilità della trasformazione della stessa in filiale ad ampia operatività.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvata.
Ritenuto che la nota vicenda della Fondazione Campanella denoti la
spregiudicatezza e l’immoralità del vecchio ceto politico che ha proceduto alle
assunzioni del personale tramite chiamata diretta per ragioni meramente clientelari,
sottolinea l’impegno dell’attuale Giunta regionale e
dei consiglieri regionali per addivenire ad una rapida soluzione della vicenda
anche attraverso una serie di incontri presso il Tavolo Massicci che hanno
coinvolto tutti i rappresentanti dei Ministeri interessati.
Ricordata, inoltre, la formalizzazione di un emendamento al decreto
“mille proroghe”, poi non approvato in Commissione, finalizzato a garantire il
pagamento di cinque mensilità pregresse ai lavoratori
della Fondazione che aveva creato aspettative non soltanto nei lavoratori ma
anche nei malati oncologici, invita ad assumersi le dovute responsabilità
ritenendo la vicenda in esame una delle pagine più vergognose per la Calabria.
Sottolinea, poi, che l’ordine del giorno è
finalizzato ad impegnare la Giunta regionale ad individuare, nel più breve
tempo possibile, una soluzione tecnico – amministrativa che consenta di non
disperdere il patrimonio di professionalità della Fondazione, prendendo in
considerazione ogni ipotesi, ivi compresa la costituzione di analoga struttura
presso enti e/o strutture sanitarie pubbliche, al fine di salvaguardare i
livelli occupazionali, sia i servizi sanitari finora erogati a favore dei
cittadini calabresi, assolvendo al dovere, costituzionalmente sancito, di tutelare
i livelli essenziali di assistenza.
Ritenuto opportuno rivolgere un sentito pensiero ai malati oncologici nonché a tutte le professionalità impegnate nella Fondazione
Campanella, costrette a vivere da mesi in una situazione di precarietà ed
incertezza, compie un breve excursus sulla
nascita della Fondazione che avrebbe dovuto costituire un centro di eccellenza,
sottolineando, poi, la progressiva diminuzione dei contributi regionali fino
alle ultime vicende che hanno portato alla estinzione della Fondazione.
Concorda essenzialmente sull’ordine del giorno presentato dal
consigliere Bova ad eccezione del riferimento alla costituzione di analoga
struttura presso enti e/o strutture sanitarie pubbliche che reputa
un modo per eliminare il problema della Fondazione Campanella ricordando, in
proposito, le problematiche connesse alla situazione debitoria della
Fondazione.
Auspicando l’accoglimento della modifica proposta, preannuncia,
in tal caso, il voto favorevole.
Ritenuto necessario un approfondimento della materia che potrebbe
apparire, in assenza di una conoscenza precisa, come una vicenda esclusivamente
di politica clientelare, ricorda l’excursus della Fondazione Campanella che,
destinata a scomparire in seguito alla mancata trasformazione in IRCCS al
termine della legislatura guidata dal presidente Loiero, rivive, poi, con la
presidenza Scopelliti e vede ora tristemente la sua conclusione.
Condivise le osservazioni del consigliere Mangialavori,
comunica la propria disponibilità a presentare al Commissario alla Sanità le
proposte per la risoluzione della problematica non concordando con il
consigliere Bova sull’assenza di possibilità al riguardo.
Ricordato, altresì, che il 10 aprile prossimo scadono i termini per i
licenziamenti del personale, invita ad impegnarsi per
una proroga di tale termine al fine di scongiurare le possibili conseguenze di
tale situazione.
Precisato, inoltre, che la Regione è debitrice nei confronti della
Fondazione Campanella, ricorda la predisposizione, nella precedente
legislatura, di una ipotesi di transazione, di fatto,
poi, non conclusa per problemi burocratici ed invita ad individuare le
soluzioni necessarie a garantire la sopravvivenza della Fondazione non soltanto
per i malati oncologici esistenti al momento ma anche per il futuro per evitare
i costi connessi alle cure fuori regione.
Condivise le censure del consigliere Bova in merito alle assunzioni clientelari
presso la Fondazione Campanella, ribadisce la
necessità di salvaguardare la Fondazione come struttura privata, sottolineando
di aver compiuto nella precedente legislatura tutti gli atti necessari a
scongiurare l’estinzione della Fondazione.
Ricordato, infine, il contenzioso della Fondazione con la Regione e
ritenute sussistere le ragioni della Fondazione per la sua sopravvivenza, auspica che si abbandoni la posizione di chiusura e durezza
in atto, invitando ad integrare l’ordine del giorno in esame con la modifica
proposta dal consigliere Mangialavori.
Evidenziato come siano altre le sedi competenti ad assumere le
decisioni opportune, ritiene che comunque la politica debba attribuirsi le
responsabilità che le competono, ritenendo che l’Aula debba interrogarsi sulla
destinazione della Fondazione, elaborando un ordine del giorno che sintetizzi
una comunità di intenti e che contenga gli indirizzi
che il Consiglio regionale intende trasmettere al presidente Oliverio.
Riconosciuta la responsabilità già assunta dal Presidente della Giunta
regionale, ricorda come la maggior parte delle assunzioni, a suo dire
legittime, nella Fondazione Campanella siano risalenti al periodo 2006 – 2010.
Evidenzia, quindi, come l’ordine del giorno si riferisca ad
un ente di natura prettamente regionale, con ciò implicando l’obbligo da parte
della Regione di esplicitare la sua posizione politica. A suo avviso la
Fondazione può essere ancora mantenuta in vita, riferendo come la stessa abbia
impugnato innanzi al Tar l’annullamento del decreto prefettizio che ne ha sancito l’estinzione ed abbia richiesto la sospensione
immediata dello stesso.
Chiede, quindi, chiarimenti nel merito del testo dell’ordine del giorno, auspicando un impegno che individui percorsi che
impediscano la messa in liquidazione della Fondazione Campanella.
Ricorda, anche, che i 35 posti letto assegnati
alla Campanella “pesano” sulla distribuzione dei posti letto nell’ospitalità
privata e non possono essere tolti in maniera semplicistica e trasferiti, ad
esempio, all’azienda Mater Domini.
Annuncia, quindi, di non poter mai, in nessun caso, votare
favorevolmente atti che non siano giuridicamente ammissibili.
Evidenzia quindi come l’estinzione della Fondazione comporterà inesorabilmente
la perdita delle professionalità esistenti, indi a fronte di quanto già
dichiarato, ritiene che la politica debba scongiurare
la chiusura definitiva della Fondazione, valutando anche un’ipotesi
transattiva, già reputata idonea dal dipartimento bilancio ed esistente agli
atti del Tribunale di Catanzaro. In proposito, elenca gli atti prodotti ed
esistenti, non ultimo lo Statuto della Fondazione, il suo atto costitutivo e l’atto estintivo prodotto dal Prefetto.
A suo dire, quindi, è ancora possibile salvare la Fondazione, con
percorsi condivisi dal Consiglio regionale nella sua interezza.
Riferisce, inoltre, sia che KPMG - che
definisce organo terzo - ha dichiarato che il ricorso intentato dalla
Fondazione avverso la Regione Calabria è verosimile e fondato sia che molti dei
debiti della Fondazione sono stati assunti nei confronti di piccole imprese di
livello regionale.
Auspica, quindi, un confronto sulla rimodulazione dell’ordine del
giorno e dà lettura di una nuova stesura del documento che sopprima la parte
che prevede la costituzione di analoga struttura.
Infine, dichiara che tutti i governatori regionali negli ultimi 15 anni hanno agito in buona fede nel produrre gli atti
inerenti la Fondazione.
Stigmatizzate le scelte susseguitesi negli anni sulla
Fondazione Campanella, non condivide le dichiarazioni del consigliere Esposito
in riferimento al comportamento dei governi regionali nel corso degli anni,
giudicandole eccessivamente garantiste.
Censura anche la scelta del sindaco di Catanzaro di convocare una
seduta di consiglio comunale ad hoc
solo oggi e non nell’imminenza delle difficoltà che – ricorda - sono da tempo di dominio pubblico.
Invita quindi tutti ad una assunzione di
responsabilità, soprattutto politica, e si dichiara disponibile ad apportare le
modifiche necessarie.
Censura le dichiarazioni del consigliere Bova, ritenendo che la
chiusura della Fondazione Campanella sia problematica risolvibile innanzitutto
dal presidente della Giunta regionale, su cui a suo avviso ricade la
responsabilità politica delle scelte.
Invita i capigruppo a recarsi al banco della Presidenza al fine di approfondire e trovare una sintesi sul documento, considerata la rilevanza dell’argomento trattato, e sospende momentaneamente la seduta.
(I Capigruppo si recano al
banco del Presidente)
Riferisce quanto stabilito in Conferenza dei Capigruppo, ovvero dell’impegno assunto dalla Giunta regionale della Calabria ad individuare nel più breve tempo possibile una soluzione tecnico-amministrativa che consenta la sopravvivenza della Fondazione “Tommaso Campanella” al fine di non disperdere il patrimonio professionale, salvaguardando i livelli occupazionali ed i servizi sanitari finora erogati a favore dei cittadini calabresi.
Chiarisce il suo intervento precedente precisando che si trattava solo di un giudizio politico e non di un attacco ai colleghi consiglieri del Centro destra, ed in particolare al consigliere Esposito.
In riferimento alla problematica della Fondazione “Campanella”, ricordate
le responsabilità attribuibili alla precedente amministrazione, suggerisce di
valutare le motivazioni che portarono alla sua istituzione nonché i pregi ed i
difetti scaturiti nel tempo.
A tal proposito sottolinea l’impegno assunto sin da subito dalla nuova amministrazione che si è fatta carico del problema presentando una mozione per la sua immediata risoluzione, evidenziando come la “Campanella” debba essere salvaguardata sia per gli utili servizi che offre ai malati oncologici e che sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale sia per la tutela delle professionalità in essa esistenti.
Ribadisce, quindi, l’importanza dei fondi ai fini della transazione che al momento risulta impossibile visto che gli stessi saranno ancora incerti fino al 7 aprile, data in cui ci sarà il Tavolo che ne deciderà le sorti, fermo restando l’impegno della Giunta regionale per una mediazione che permetta di trovare una soluzione tecnica provvisoria con i poteri attualmente in dotazione.
Pone ai voti l’ordine del giorno che è approvato all’unanimità, indi toglie la seduta.
La seduta termina alle 18.19
Il funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo