13 luglio 2007    

Guagliardi (Rif.Com.):''Nessuna chiusura dell'Ospedale di Lungro''


“Sulla stampa, in merito al Consiglio Comunale aperto del Comune di Lungro convocato d’urgenza per la paventata chiusura del Presidio Ospedaliero, mi viene attribuita l’espressione da me mai pronunciata: ‘L’ospedale di Lungo chiuderà’. Colgo l’occasione - precisa il capogruppo regionale di Rifondazione comunista - di questo titolo errato, non tanto per smentire tale affermazione, utilizzata negli interventi successivi al mio, ma perIl capogruppo regionale di Rifondazione comunista Damiano Guagliardi dire la mia nel merito della questione. Intanto, la mia presenza al Consiglio Comunale aperto va in direzione opposta a quanto dichiarato dall’articolo, e vorrei sottolineare che sono stato l’unico consigliere Regionale presente tra i tanti dell’Unione che solo qualche anno fa sostenevano a spada tratta il rilancio dell’ospedale di Lungro, tant’è che i Sindaci e gli operatori sanitari, pur apprezzando la mia presenza, hanno espresso un forte giudizio di incoerenza rispetto a consiglieri e assessori regionali che oggi approvano un Piano della Salute che è, per la vicenda di Lungro, la negazione di quanto sostenuto in passato. Nel mio intervento, ho ribadito - ricorda Guagliardi - che per gli ospedali di Lungro, San Marco Argentano e Mormanno vengano riconfermate le scelte attuate dal precedente Piano Sanitario e riproposte nell’ultimo piano attuativo dell’ASL di Castrovillari, e dunque non di chiusura ma di riconferma dell’attività di lunga degenza e dell’attività riabilitativa. L’ospedale di Lungro, dal punto di vista dei parametri della produttività raggiunge quasi sempre il 100% delle varie misure e, in alcuni casi, supera addirittura tale percentuale. Inoltre Lungro ha una duplice specificità: è un P.O. di confine vicino alle aree interne del Pollino e quindi più essenziale per il territorio; è un P.O. nel quale, dopo la riforma Luzzo, trovano accoglienza pazienti provenienti da tutta la provincia a testimonianza del suo buon funzionamento. Infine, alla domanda del parroco di Lungro, Papas Tamburi che chiedeva se, sulla base dell’art. 21 della legge regionale in materia di minoranze, che definisce le strutture sanitarie ricadenti in ambito territoriale di comuni di minoranza linguistica, fosse giusto impedire la chiusura dell’ospedale, ho risposto di sì. Così come ho risposto di sì anche alla proposta di un ricorso alla Corte Costituzionale contro la Giunta Regionale da parte dei comuni italo-albanesi. Ma soprattutto nel mio intervento ho sollecitato le amministrazioni locali di tutto il territorio, da Lungro a Roggiano a Sant’Agata d’Esaro, a mobilitarsi per difendere questa struttura, inoltre ho ribadito che molte di quelle amministrazioni locali che rappresentano l’Unione si sentirebbero tradite qualora venisse attuato quanto previsto dall’attuale Piano Sanitario. Ho detto tutto questo e non mi sembra che ciò vada in direzione della chiusura dell’ospedale di Lungro”. 

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