13 luglio 2007    

Un’aula intitolata a Federica Monteleone (di Luisa Lombardo)


La scopertura della Targa che dedica la Sala di Via Card. Portanova a Federica MonteleoneCerca la mano del figlio Saverio e la stringe forte quasi a dare, e insieme, trovare conforto, mentre il sacerdote legge un passo del Vangelo di Marco sulle guarigioni miracolose compiute da Gesù. La mamma di Federica Monteleone, guarda con struggente tenerezza la targa su cui è inciso il nome della figlia sedicenne, deceduta il 26 gennaio scorso in seguito ad un black-out in sala operatoria dove si era sottoposta ad un intervento per appendicite. Adesso, dal 3 luglio 2007, il salone che si affaccia su Via Cardinale Portanova, si chiamerà ‘Federica Monteleone’. Un atto profondamente sentito con il quale – spiega il presidente Giuseppe Bova - si dà seguito ad una precisa volontà espressa unanimemente dal Consiglio regionale”.
Dinanzi alla sala ci sono il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova assieme a componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, consiglieri regionali, autorità militari e religiose. La solennità del momento è stemperata dall’emozione che a stento si trattiene, ma i genitori di Federica continuano a  testimoniare quel coraggio e quella dignitosa compostezza dimostrati anche nel momento della disperazione. “Seppur non potrà ridarci Federica, l’intitolazione è un gesto importante che mostra il cuore delle Istituzioni calabresi”.
E’ Don Nico Pangallo della Parrocchia di San Giorgio Extra a benedire l’aula. Un momento di preghiera – dice - “per custodire vivo il ricordo di Federica e la memoria di un gesto nobile e di superiore altruismo”.
Acconsentendo alla donazione degli organi, i genitori della giovane studentessa vibonese, che da grande avrebbe voluto fare la giornalista, hanno saputo trasformare una tragedia in un atto di straordinaria generosità. La Sala Federica MonteleoneNon a caso, l’aula intitolata a ‘Federica Monteleone’ è ‘gemella’ di un'altra altrettanto prestigiosa che porta il nome di Nicholas Green, lo sfortunato ragazzo americano, ucciso nel 1994 in un tentativo di rapina sulla Salerno-Reggio Calabria. Due aule accomunate dallo stesso gesto di straordinaria generosità che caratterizzò due diverse ma ugualmente tragiche vicende”.  
Un altro momento ‘forte’ di una giornata densa di significati, è stato il dono che, a nome dell’intero Consiglio regionale, il presidente Giuseppe Bova ha fatto ai familiari di Federica. Un ritratto della giovane, opera dell’artista Andrea Valere. “Questo quadro ha qualcosa di magico – ha detto commossa la mamma di Federica – la somiglianza è straordinaria. C’è lo sguardo e il sorriso di Federica, gli stessi che ci siamo scambiati prima che lei varcasse la soglia della sala operatoria. Ringrazio il maestro Valere e il Consiglio regionale per questo splendido dono. Stasera tornerò a casa con Federica”.
 
 
 

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