27 giugno 2007    

Bova: «Carta della Pace patrimonio dei valori e delle aspirazioni dei calabresi»


"Signor Presidente della Giunta, onorevoli colleghi, autorità, signore e signori, a nome mio e dell'Assemblea che ho l'onore di presiedere, porgo un sincero e caloroso benvenuto alla nostra illustre ospite, la Sig.ra Mairead Corrigan Maguire, premio Nobel per la Pace per il 1976. L'intervento in Aula del Presidente del Consiglio regionale Giuseppe BovaPer tutti noi, Signora Corrigan, è un grande onore ed un privilegio averla qui oggi e ricevere dalle sue mani copia della "Carta per un mondo non violento", che in questo modo intendiamo solennemente acquisire al patrimonio dei valori e delle aspirazioni poste a guida dell'iniziativa politica della Regione Calabria. Conosciamo la sua storia Sig.ra Corrigan e sappiamo bene quanto ha fatto nel corso degli anni per l'affermazione di una cultura di pace e di nonviolenza, a partire dalla sua Irlanda del Nord. Lì, da una tragedia incommensurabile, è nata una interminabile scintilla di pace e solidarietà tra tutti i popoli del mondo di cui lei è fonte inesauribile e sincera. La ringraziamo allora per averci voluto onorare della sua presenza in quest'Aula che porta il nome del nostro compianto vice Presidente del Consiglio, l'On.le Franco Fortugno, che un anno e mezzo fa la bieca violenza mafiosa ci ha strappato. Questo Consiglio regionale crede nella pace e nella nonviolenza, così come ci è stata insegnata dal Mahatma Gandhi, come è stata vissuta dai coniugi Jean e Hildegard Goss, come ce l'hanno tramandata un grande italiano come Aldo Capitini ed un grande sacerdote come Don Milani. Seguendo questi illustri modelli, abbiamo ritenuto doveroso aderire sin dal nostro insediamento al Comitato Promotore della Tavola per la Pace e per questo abbiamo partecipato con il nostro Gonfalone alla Marcia per la Pace Perugia - Assisi, tenutasi l'11 settembre del 2005. In quell'occasione, facendo nostro il programma 'La mia scuola per la Pace', abbiamo inteso sollecitare tutte le scuole della Calabria ad inserire nei propri Piani dell'Offerta Formativa un progetto di educazione alla pace ed ai diritti umani, ed a stimolare tra gli studenti una riflessione su questi temi. Per noi, la pace e la nonviolenza non debbono essere utopie. Sono, e debbono essere sempre più, pratica politica quotidiana. La nostra Calabria è Il settore riservato alle autorità una regione che versa in una condizione di estrema marginalità, che richiede grande coraggio nell'affrontarne gli innumerevoli problemi ma, sopra ogni cosa, abbisogna di una politica che offra diritti più forti a chi è più debole ed opportunità vere a chi ha talento. Lei ha potuto visitare la mostra che il Consiglio regionale ha inteso inaugurare in occasione del cinquecentenario della morte di un grande calabrese, il frate Francesco di Paola divenuto Santo. Ebbene, alcuni secoli prima di Gandhi, egli incarnò per molte generazioni un portatore di pace e di giustizia, un paladino cui votarsi nei momenti di difficoltà. Egli si fece portavoce degli ultimi, dei più deboli; sfidò i potenti del tempo, incarnando una "terza via" nonviolenta alla risoluzione dei conflitti: tra il sottomettersi alle ingiustizie e la reazione cruenta contro di esse, egli seguì la via dell'apertura all'esistenza, alla libertà, all'ascolto, alla cooperazione. Vede, signora Corrigan, nelle vicende della nostra terra al tempo di San Il Premio Nobel per la Pace 1976 Mairead Corrigan MaguireFrancesco, come in quelle della Calabria di oggi, le difficoltà sembrano straordinariamente grandi, tanto da indurre in chi si trova ad affrontarle il timore di smarrirsi, di non avere più alcun punto di riferimento certo. E se per un verso la nostra comunità appare ancora oggi profondamente segnata dalla presenza pervasiva ed opprimente della 'ndrangheta, per l'altro essa è vittima di un attacco senza precedenti portato da poteri oscuri e deviati al cuore delle Istituzioni democratiche della regione. Ed allora, per superare l'empasse in cui la Calabria si trova, ciascuno, e tutti assieme, dovremo esercitare una funzione, positiva e propositiva, rivolta al bene comune, rafforzando per tale via il nostro spirito comunitario e consolidando nel contempo le fondamenta su cui è eretta la comunità sociale e civica. L'obiettivo è uno ed uno solo: costruire una società più moderna e più giusta. La sua presenza oggi qui, e la Carta che intendiamo sottoscrivere vogliamo leggerli come il segno che il riscatto calabrese è ancora possibile e che la via intrapresa è quella giusta. Grazie, allora, del messaggio e dell'incoraggiamento che attraverso la sua presenza ci infonde e grazie ancora per la sua straordinaria testimonianza di pace".

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