26 giugno 2007    

Occhiuto (Udc): «Trenitalia si scusi con i calabresi»


“Trenitalia chieda scusa ai viaggiatori che il 25 giugno hanno avuto la sventura di salite sul treno locale Reggio Calabria/Paola delle 13.09”.  Il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Occhiuto
E’ quanto chiede Roberto Occhiuto (Udc), vicepresidente del Consiglio regionale che aggiunge “Dal racconto di alcuni viaggiatori, si è compreso che se c’è una questione settentrionale, c’è  una forte questione meridionale che è anche  rappresentata dalla trascuratezza con cui le grandi società affrontato i problemi del Sud e le esigenze dei meridionali. Se il treno  da  elemento prezioso per le comunicazioni e, in questo periodo, per   il turismo,  diventa invece  una macchina di sofferenza e disagio per chi lo utilizza, è segno che tutto va a rotoli. E che vi è, insieme, cattiva gestione da parte di una importante società e non sufficiente vigilanza da parte di chi, in questa regione, ha la responsabilità politica dei trasporti”.
Ancora Occhiuto “In piena emergenza caldo, con tanto di preavviso, Trenitalia ha avuto il coraggio, mentre la temperatura superava i 40 gradi, di mettere sulle rotaie un treno privo di aria condizionata, con i vagoni sporchi e dall’andamento generale precario e deplorevole per una società cui è affidato il collegamento fondamentale su rotaie. Ciò ha messo a rischio non soltanto l’equilibrio degli stessi dipendenti costretti a lavorare in condizioni disagevoli e semplicemente assurde, ma anche la vita degli utenti meno giovani e di chi non immaginava di finire su un forno lanciato su rotaie”.
 Finisce Occhiuto: “ La traversata Reggio/Paola è stata un incubo per i viaggiatori che, abbandonati a sé, non hanno potuto confidare che nella buona sorte e in qualche bottiglietta d’acqua per difendersi da un arsura che nel treno ha toccato punte altissime. Mi chiedo qual è la modalità con cui Trenitalia programma i treni in Calabria,  se c’è la consapevolezza della sua dirigenza che, specie in questo periodo con l’autostrada in tilt, la ferrovia assurge a preziosa e interessante  alternativa e perché mai è potuto accadere tutto ciò. Perché esistono ancora treni cosi malmessi e perché si mettono in circolazione?  Nel contempo, tuttavia, comprendo che la politica regionale, soprattutto chi ha responsabilità di governo, dovrebbe vigilare di più sulla qualità dei mezzi messi in circolazione per soddisfare il diritto al trasporto pubblico da parte dei cittadini e, infine, esigere dai grandi gruppi economici maggiore rispetto per i cittadini”  

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