7 giugno 2007    

Lucà (Pdm): ''Il Piano riassetto dell'Eni penalizza la Calabria''


“Nel piano di riassetto delle sedi Italgas in Calabria si profila con molta leggerezza da parte dell’Eni la chiusura delle sedi di Crotone, Catanzaro, Siderno e Corigliano con il conseguente spostamento di tutte le attività in Calabria nella sede di Cosenza”. Il consigliere regionale del Pdm Salvatore Lucà

E’ quanto asserisce il consigliere regionale del Pdm, Salvatore Lucà, rilevando come “se da una parte l’Eni, nell’ambito dell’attuale fase di liberalizzazione nel mercato dell’energia elettrica, dichiara di voler acquisire nuove quote di mercato, dall’altra, nell’ottica della riduzione dei costi di gestione, pensa solamente ad accorpare in una sola sede tutti i servizi che eroga negli altri uffici calabresi”.

“Oltre al danno, la beffa”, rilancia Lucà, ricordando “all’Eni la sua trentennale attività di estrazione del gas metano a Crotone, quota che costituisce il 16% del fabbisogno nazionale, senza alcuna significativa ricaduta economica sulla nostra Regione  rapportata ai benefici che essa trae dalle nostre coste”.

Aggiunge l’esponente del centrosinistra: “Questi ventilati provvedimenti sono, pertanto, un’offesa alle nostre popolazioni che non possono assistere inerti a questi atteggiamenti di vera e propria prevaricazione nei confronti di un territorio che alcuni vorrebbero continuare a mortificare con decisioni unilaterali e discutibilissime”.

Da qui, per Lucà, “la necessità che i soggetti istituzionali interessati  intervengano con ogni azione presso il Ministero del Tesoro, azionista della società, per  scongiurare la chiusura degli uffici e per sollecitare un aumento, specialmente presso la sede di Crotone. Proprio dove -  sostiene Lucà - continua in modo incessante l’attività di estrazione del gas metano, dei  servizi per l’imminente campagna di acquisizione dei contratti per l’energia elettrica, non affidando il lavoro a  soggetti precarizzati con contratti con call center esterni e  formule di franchising vari”.

Lucà conclude così: “Se dovesse persistere questa volontà da parte della società,  già dai prossimi giorni, solleciterò un incontro di concerto con il Presidente della Provincia di Crotone e i sindaci di Crotone e provincia. L’obiettivo è invitare l’Azienda a rivedere il proprio piano industriale e a ridiscutere le condizioni generali per quella incessante attività estrattiva che l’Eni porta avanti al largo delle nostre coste, lasciando  sul territorio  problemi ambientali e nient’altro”.

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI