7 giugno 2007    

VI Commissione: ok al Piano di sviluppo rurale


La presidente della VI Commissione consiliare, “Affari dell’Unione Europea e Relazioni internazionali”, Liliana Frascà, ha così commentato i risultati dell'ultima seduta dell’organismo consiliare:
”Abbiamo apprezzato il lavoro svolto dall’assessorato all’Agricoltura e dal dirigente, dott. Toteda,  per l’analisi e l’impostazione del Piano di sviluppo rurale 2007/2013. Come Commissione, abbiamo dato atto che alcune delle indicazioni suggerite in precedenza sul documento originario, sono state recepite: la problematica della tutela e la salvaguardia ambientale (“Natura 2000”); gli indirizzi afferenti lo sviluppo locale, tesi ad esaltare il ruolo degli L'aula ''Commissioni'' di Palazzo Campanellaattori locali e le relative forme di partecipazione. Abbiamo, ancora, condiviso le analisi del Psr sui gravi  limiti emersi in tema di ricerca e sperimentazione in agricoltura e sulla esigenza  di interfacciare un sistema regionale che sia in grado, anche con adeguate misure legislative, di offrire risposte a questo problema.

La Commissione – prosegue Liliana Frascà -  ha individuato alcune criticità che, se non efficacemente affrontate, possono danneggiare l’attuazione del Programma. La prima questione è quella di definire il ruolo delle Province nel processo di governance del Psr, secondo quanto previsto dalle leggi regionali n.34/2002 e n. 9/98 rispetto alle attribuzioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura. Com’è noto, i due testi assegnano alle Province un ruolo di programmazione e di coordinamento. Si tratta di una scelta obbligata per recuperare efficienza ed  efficacia nella capacità di spesa delle risorse e per realizzare con tempestività i programmi. Altra questione posta è quella di dare attuazione ad un piano di definizione dei criteri di riparto delle risorse su base provinciale. In relazione agli strumenti di attuazione del Psr – prosegue Frascà -  la Commissione ritiene che sia indispensabile dettagliare le misure in riferimento ai Progetti integrati, ciò al fine di rendere più rapida ed efficace la spesa rispetto agli obiettivi preposti. Altro punto, assolutamente non secondario, consiste nelle iniziative da implementare per favorire l’accesso delle donne al mercato del lavoro. La Commissione ha proposto che ci sia un pacchetto di misure che raccolga questa aspettativa, ed in particolare, per quel che riguarda le misure “112”(“insediamento giovani in agricoltura”) e “312”(“creazione di nuove imprese”),  di stabilire la riserva del 40% delle risorse per incentivare l’intrapresa femminile nelle aree rurali a più elevato ritardo di sviluppo. Altra questione sottolineata dalla Commissione, è stata l’esigenza di costruire un “patto per il credito” per le aziende agricole, data la debolezza finanziaria del settore. La Commissione ha rinviato al prossimo 11 giugno l’approvazione del Piano, sapendo che fino a quella data dovranno essere affrontate e risolte le questioni già evidenziate”.       
 
 

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