17 giugno 2005    

Abramo (centrodestra): “ Un grave disagio nella maggioranza”







 “L’evidente difficoltà con cui la maggioranza è riuscita a chiudere, dopo ore di estenuante discussione e a costo di un altro strappo nei rapporti istituzionali con l’opposizione, la partita delle commissioni permanenti in Consiglio Regionale è l’ennesimo segnale del disagio che regna nel centrosinistra calabrese “.SERGIO ABRAMO

 Lo afferma il candidato alla Presidenza della Regione per il centrodestra Sergio Abramo, secondo cui : “   Il centrosinistra difficilmente produce atti concreti e, quando riesce a farlo, è a prezzo di polemiche e prove di forza interne. La testimonianza più evidente che siamo di fronte a un cartello elettorale, tenuto insieme dal potere e non dalla politica vera, quella, per intendersi, fatta nell’esclusivo interesse dei cittadini. La valutazione non cambia se, piuttosto che dal Consiglio, si guardano le questioni dal lato della Giunta Regionale. A due mesi dal suo insediamento, debbo purtroppo constatare che, al di là delle scontate dichiarazioni di principio, nessun provvedimento concreto è stato assunto per affrontare con determinazione e chiarezza di idee le emergenze che affliggono la nostra regione.

Per altri versi, i pochi atti ufficiali, assunti dall’Esecutivo o da esso proposti al vaglio del Consiglio Regionale, non hanno mai mancato di suscitare polemiche, talvolta aspre e sedate con difficoltà dalla stessa Giunta o dalla composita maggioranza che la sostiene.

Lo scontro accesosi di recente sull’organizzazione dei dipartimenti e sulle problematiche del personale è solo l’ultimo degli esempi in ordine di tempo, tant’è che ancora questa mattina i giornali riportano una dura nota del segretario generale della Uil, che accusa il Governo regionale di fare semplicemente ‘politica spettacolo’. Uno scontro che rischia, tra l’altro, di compromettere definitivamente quel metodo della concertazione al quale il presidente Loiero ha sempre dichiarato di volersi ispirare, salvo poi assumere in concreto comportamenti che hanno di fatto spaccato il fronte sindacale e invertito proprio il metodo concertativo. La Giunta, infatti, prima ha preso le sue decisioni e poi, solo dopo le proteste sindacali, le ha portate a un tavolo di confronto, peraltro monco. Un  atto assai grave, quello compiuto dalla Giunta, che grave resta anche di fronte alle spiegazioni, peraltro deboli, date dal presidente dell’Esecutivo per motivare l’esclusione di Cgil e Uil  dall’incontro “.

 Ancora Abramo : “ Sul tema specifico dell’utilizzo delle risorse umane all’interno della Regione, non posso che esprimere, dunque, tutta la mia preoccupazione e l’intenzione di chiedere io stesso un confronto con le organizzazioni sindacali per avere da loro il quadro dei problemi sul tappeto e le possibili soluzioni. Ciò, allo scopo di perseguire un’organizzazione regionale che risponda solo ed esclusivamente alla logica dell’efficacia, dell’efficienza e del servizio da rendere ai cittadini, attraverso un utilizzo delle risorse umane secondo criteri di competenza e professionalità “.

 Per  l’esponente del centrodestra : “ I segnali che su queste tematiche la Giunta Regionale ha dato non sono stati certo positivi, anche quando si è messo mano all’organizzazione degli uffici. Suscita molte perplessità, ad esempio, la scelta di disarticolare in più dipartimenti materie come l’Informatica o i Beni Culturali separati dalla Cultura, oppure ancora la Comunicazione complessivamente intesa, che sparisce del tutto come se non vi fossero differenze sostanziali, in termini di servizio da rendere ai cittadini e alla categorie, tra la Comunicazione stessa e le comunque necessarie attività dell’Ufficio Stampa o di quello del Portavoce.  Insomma, non è affatto chiaro se la Giunta e il suo Presidente si siano mossi nella direzione della razionalità dei compiti e degli uffici o se non abbiano piuttosto perseguito gli obiettivi della spartizione delle poltrone da un lato e dell’accentramento dei poteri dall’altro, con il rischio, in quest’ultimo caso, di creare qualche figura di plenipotenziario di cui la Calabria non ha certo bisogno “ .

Termina Abramo : “ Come ho più volte ribadito, la nostra regione ha bisogno di risposte. I cittadini chiedono di sapere cosa facciamo in concreto per contrastare il crimine, oltre a quelle iniziative che rischiano di assumere il sapore della ‘facciata’ fine a se stessa se si fermano alla pura e semplice osservazione o denuncia dei fenomeni. La gente chiede di conoscere come si intende contenere la spesa sanitaria al di là delle iniziative, come lo sconto sui farmaci da banco, che, pur rappresentando un possibile vantaggio per i cittadini, non incidono sul bilancio del comparto, che era e resta fuori controllo, al punto che dopo le promesse della campagna elettorale, la Giunta non è ancora in grado di dire oggi se i ticket verranno aboliti oppure se quelle promesse erano promesse da marinaio.

Ancora, i cittadini chiedono di sapere cosa la Regione intende fare per il precariato, oltre che rivendicare genericamente fondi dal Governo nazionale; qual è il piano per i lavoro o con quali investimenti si intende favorire l’occupazione e rilanciare l’impresa.

Si potrebbe continuare parlando di altre contraddizioni non risolte, come la questione del ponte sullo Stretto o di temi cruciali, come l’aera industriale del porto di Gioia, dove abbiamo registrato solo la nomina di un sottosegretario – figura peraltro anomala rispetto all’ordinamento regionale, che non ha mancato di suscitare anch’essa polemiche con il sindacato – mentre attendiamo di sapere come e con quali iniziative la maggioranza e il suo presidente intendono affrontare il problema. Insomma, la via che la Giunta continua a battere è quella delle pure e semplici dichiarazioni di volontà o dei trionfalismi, come nel caso del coordinamento dei settori Ambiente e Protezione Civile, affidato dalla Regioni alla Calabria. Un compito certo importante ma un fatto di normale amministrazione e non certo un evento straordinario. Dunque, quella prova dei fatti alla quale attendevamo il nuovo Governo calabrese non è ancora giunta, anzi le premesse fanno tutte pensare che l’attesa potrebbe anche essere vana”.

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