19 maggio 2007    

Lucà (Pdm) propone Crotone come ZFU (zona franca urbana)


“Propongo di candidare Crotone a ZFU (Zona franca urbana) perché la realizzazione di una ‘zona franca’ in Calabria, nel territorio di Crotone, si pone, oggi, non solo come esigenza idonea alla realizzazione di una concreta politica di sviluppo e di rilancio del territorio, già dotato di porto e aeroporto, ma anche e soprattutto, per ridare vita, stimolo ed entusiasmo al tessuto produttivo ed imprenditoriale dell’intera regione”. E’ la proposta che lancia il consigliere regionale del Pdm Salvatore Lucà, che tra l’altro ricorda – “Entro il 15 maggio 2007, spetterà alle Regioni del Sud Italia proporre al Governo nazionale le prime aree individuate sui rispettivi territori, di concerto con enti locali e associazioni di categoria, per la sperimentazione delle Zone Franche Urbane, all’interno delle quali attuare, prevedibilmente a partire dal prossimo anno, politiche tributarie agevolative e di recupero urbano, tese allo sviluppo e alla ripresa socio-economica”. Il consigliere regionale Pdm Salvatore Lucà
“Con la zona franca a Crotone sicuramente – sostiene il consigliere regionale del Pdm - si potranno sviluppare una serie di azioni istituzionali per promuovere e sostenere le iniziative imprenditoriali ed economico-finanziarie volte allo sviluppo e all'ammodernamento delle strutture delle PMI industriali e artigianali, agricole, agroalimentari e delle strutture per l'allevamento del bestiame, con particolare riguardo alle iniziative volte al miglioramento degli scambi commerciali con i Paesi del Mediterraneo, nonché le iniziative volte ad incrementare l'interscambio tecnologico e culturale con detti Paesi. L’obiettivo del Governo sarebbe quello di approdare entro il mese di giugno 2007 alla stesura e alla pubblicazione del decreto ministeriale di cui al comma 342, e quindi all’avvio delle Zone Franche Urbane, una volta superato il vaglio del CIPE e il severo esame dell’Unione Europea”.
Secondo Lucà “i tempi per l’individuazione delle aree e per la previsione  ed attuazione della specifica disciplina fiscale al loro interno dovrebbero pertanto essere brevi. Crotone – sottolinea ancora l’esponente del Pdm - ha tutti i requisiti per poter essere riconosciuta come zona franca della Calabria. Trasporti e logistica sono, indubbiamente, risorse del territorio crotonese e fattori strategici di competitività tra aree economiche. Un’altra importante motivazione a sostegno della “zona franca” crotonese – segnala Lucà – è, la strutturazione, già avviata, del Distretto Energetico Regionale nel quadro di definizione del Distretto Energetico Nazionale. Lo sfondo della creazione del distretto energetico regionale a Crotone ha come cornice due risultanze. La prima è la presenza di giacimenti di metano e la posizione geoeconomica del crotonese, configurandosi in futuro come terminale continentale di corridoi energetici la cui base di partenza è l’Asia centrale, passando per la Turchia via trasporto navale. In secondo luogo, la presenza di tre centrali a biomasse, una centrale a turbogas e di alcuni Parchi eolici, oltre all’area industriale dismessa, potrebbe in futuro essere considerata strategicamente utile per un ipotetico investimento di centrali con fonti rinnovabili  (centrali ad idrogeno, prospicienti la costa), con notevoli effetti sulle attività portuale e con conseguente sviluppo di infrastrutturazione, ampliamento del porto industriale e della diportistica turistica, che potrebbe dare il ‘la’ a quello sviluppo nel settore turismo vanamente inseguito con il progetto di Europaradiso”.

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