19 maggio 2007    

Occhiuto (Udc):«Anche in Calabria il Kit antidroga proposto dalla Moratti»


La Regione Calabria valuti  positivamente la proposta del kit antidroga per gli adolescenti avanzata dal sindaco di Milano Letizia Moratti”.  E’ quanto chiede  Roberto Occhiuto(Udc), vicepresidente del Consiglio regionale.

“Pur riconoscendo l’importanza del dialogo tra genitori e figli, è altrettanto importante non avere timori  a discutere di droga nelle famiglie. Per porre degli argini ad un fenomeno devastante come la dipendenza dalla droga,  ogni proposta, che non violi i diritti della persona umana,  può essere utile. Specie  in quelle famiglie dove capita che sia inesistente il dialogo e inesistente il controllo, se attraverso il kit antidroga può essere stimolato un  confronto, tanto di guadagnato, perché - afferma Occhiuto -   il silenzio assordante dell’incomunicabilità è sicuramente una sconfitta per  la famiglia, i ragazzi e la società”.Il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Occhiuto (Udc)

Aggiunge l’esponente dell’Udc: “ Per queste ragioni, condivo l’iniziativa del sindaco di Milano  sul kit antidroga. Sono sicuro che andrebbe benissimo anche per la Calabria,  che presenta, sul fronte  della tossicodipendenza, numeri allarmanti: 4595 utenti in trattamento nei servizi pubblici, con un trend annuale di nuovi utenti per anno di oltre 1000 unità di cui circa 100 di sesso femminile.  Considerato che per ogni utente eroinomane in trattamento ai Sert ci sono 4 soggetti non in trattamento, la proiezione è allarmante in quanto c’è da presumere l’esistenza di 16 mila consumatori di eroina”.

 Occhiuto fornisce anche numeri precisi sui kit di cui la Calabria avrebbe bisogno: “La proposta della Moratti è condivisibile perché non è ideologica, né va vista con le lenti della contrapposizione politica. In Calabria, per esempio, il  fenomeno ci dice che  più un soggetto è giovane e prima inizia l’assunzione di droga e che pertanto i ragazzi sono i soggetti su cui dovremmo concentrate di più l’attenzione. Si potrebbe quindi , come suggerisce    il presidente del consiglio di garanzia della Federferd (Federazione nazionale degli operatori dei servizi e dei dipartimenti delle dipendenze)   dottor Bernando Grande, iniziare con la distribuzione di 5000 kit antidroga alle famiglie che contattano i Sert o le comunità, dato che già da anni   sono numerose le famiglie che  chiedono di sottoporre a test a casa loro i figli quando iniziano ad avere dei sospetti. Si avrebbe cosi - conclude Occhiuto -  attraverso la distribuzione del kit antidroga, da parte delle strutture pubbliche e private che si occupano sul territorio di tossicodipendenze,  un’ interazione con le famiglie che darebbe senz’altro risultati positivi ed un supporto di tipo terapeutico nella gestione del fenomeno”.

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