19 maggio 2007    

Donne e immigrazione (di Luisa Lombardo)


Una Consulta delle donne immigrate in Calabria quale punto di raccordo e centro propulsore di iniziative. E’ questa la proposta maturata al convegno “La Migrante. Radici culturali, affinità, diversità, reciprocità”, organizzato a Cosenza dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità in collaborazione con la Fidapa.


A Palazzo dei Bruzi, il salone di rappresentanza si è ‘colorato’ della presenza di tante donne di diverse etnie.


Il seminario di Cosenza è stata occasione per dar voce alle donne immigrate. Si è parlato dei disagi legati all’integrazione e all’inserimento nel tessuto economico e sociale ma anche di quella Calabria capace di grandi slanci, una Calabria che sa essere ospitale e inclusiva.


L’iniziativa s’inserisce nell’anno europeo delle Pari Opportunità per tutti, mentre, nel Paese, è in corso un acceso dibattito sul tema dell’immigrazione e sulle nuove strategie per bilanciare integrazione e contenimento e regolazione dei flussi migratori.


Se oggi in Italia, la metà degli immigrati è donna, secondo un recente rapporto del Dipartimento Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite, il nostro Paese è destinato a diventare, fra le nazioni industrializzate, la quarta meta mondiale dei principali flussi migratori.


Dal seminario è emerso un quadro variegato della condizione delle donne immigrate. Sempre più avvertita è l’esigenza di costruire insieme politiche efficaci che sappiano promuovere la comunicazione e il dialogo fra culture per agevolare processi di scambio e neutralizzare le criticità emergenti. L’obiettivo è quello di lavorare all’’edificazione’ di una comunità multietnica matura, consapevole dei propri doveri e diritti.''Il giardino di Adone'' esposto nell'Aula Commissioni di Palazzo Campanella


Dai dati Istat emerge che gli immigrati, nel 2005, hanno dato al PIL del nostro Paese un contributo di 86,7 miliardi (cioè il 6,1% del totale); pagano le tasse; hanno un conto in banca; vanno a scuola; comprano casa.


A Cosenza, la Commissione regionale per le Pari Opportunità ha ribadito ancora una volta “il suo impegno accanto agli organi dello Stato preposti al controllo, per far emergere il lavoro nero contro ogni forma di sfruttamento. In questa direzione – ha detto Lanucara – intendiamo stilare con i sindacati un protocollo d’intesa per l’emersione del lavoro nero a cui si sottopongono le donne immigrate”.


Il seminario è stato anche occasione per fare il punto sulla legislazione europea vigente in materia che – ha detto Anna Maria Campanaro, componente della Commissione regionale per le Pari Opportunità – è copiosa e puntuale, ma anche per ragionare sui cambiamenti di mentalità e di atteggiamento che si rendono indispensabili per una vera accoglienza, una piena integrazione e interazione e una pacifica convivenza tra le diverse etnie”.


Dopo l’introduzione curata da Anna Maria Campanaro (coordinatrice d’area della Provincia di Cosenza per la Commissione regionale P.O.), sono intervenuti l’avvocato Franco Petramala, dir. Gen. Lavoro e Formazione, Politiche Sociali e Pari Opportunità, l’on. Maria Grazia Laganà, deputato della Repubblica e componente della Commissione Affari Sociali. Hanno poi relazionato Pina Falcone (presidente FIDAPA Cosenza), Salvatore Perugini (Sindaco di Cosenza), Antonino Campennì (Docente UNICAL – Sociologia delle Relazioni Etniche), Don Bruno Di Domenico (Direttore Ufficio Diocesano ‘Migrantes’) e Marlena Cichi (Mediatrice culturale Sportello Immigrati Coldiretti). Ha concluso i lavori, Antonia Lanucara, presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità.


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