5 maggio 2007    

Sarra (An):«Nel Bilancio riforme solo enunciate»


“Non si può parlare di una sostanziale inversione di tendenza, dal momento che le riforme, solo enunciate, non hanno alcun collegamento ad una vera fase progettuale”.
E’ quanto afferma il presidente del Gruppo consiliare di Alleanza Nazionale, Alberto Sarra, dopo l’approvazione, stamani, del Bilancio della Regione e del Collegato ordinamentale.Il capogruppo consiliare di Alleanza Nazionale Alberto Sarra
Ad avviso di Sarra “Si è voluto anteporre l’adozione di un atto sotto forma di maxiemendamento senza che lo stesso abbia un collegamento diretto a compiute e ben definite strategie, riconducibili ad una seria ed efficace politica di programmazione”.
“I provvedimenti in materia sanitaria e di enti regionali quali Afor e Arssa – sostiene il capogruppo di An - costituiscono, al momento, per le modalità con cui sono stati definiti ed adottati, l’ennesimo enunciato di un processo di riforma ancora non chiaro. La fase delle riforme, quindi, risulta sminuita proprio nei passaggi tipici di ogni disegno di riforma strutturale, dai criteri applicativi di una ‘metodologia elusiva’ di una parte dell’Esecutivo, senza il coinvolgimento effettivo delle componenti della sua maggioranza. E la pretesa di operare mediante forzature apparse ai più, inaccettabili, ha evidenziato, per l’ennesima volta, i gravi scollamenti tra i partiti della coalizione e tra giunta e maggioranza”. Secondo Sarra “Si è giunti a stravolgere la natura del documento contabile affidando ad esso la improponibile soluzione normativa di riforme complesse e ciò ha dato luogo a vere e proprie distorsioni interpretative ed attuative nella delicatissima materia della produzione legislativa,  affievolendo di fatto il ruolo di preminenza del Consiglio”.
“Senza il supporto di un disegno di riforma ben definito – prosegue Sarra – ‘i risvolti strutturali’ dell’impianto normativo del bilancio di previsione e la sua acquisizione formale in sede consiliare, pongono seri dubbi sulla sua valenza, correlativamente alle tipologie delle emergenze e delle problematiche regionali trattate, che avrebbero richiesto ben altra impostazione ed incidenza normativa sulla realtà sanitaria e sulle altre priorità incombenti nei vari settori dell’Amministrazione regionale. Di conseguenza – aggiunge Sarra - le componenti riformiste del maxiemendamento hanno inevitabilmente provocato reazioni politiche sociali e sindacali, suscitando un interesse peculiare ed una spasmodica ricerca del disegno strategico a fondamento delle auspicate riforme strutturali, non avendo tali provvedimenti seguito alcun percorso naturale ed estremamente logico secondo l’indispensabile predefinizione programmatica della gestione delle risorse umane e territoriali ed un serio e costruttivo confronto sociale. Determinando inoltre uno stato di confusione generale nella definizione delle fasi di competenza tra la Regione, Ente programmatore e le Province Enti gestori in un momento estremamente delicato del decentramento amministrativo”.
I banchi del centrodestra nell'Aula consiliare di Palazzo Campanella“Nello specifico – spiega l’esponente di centrodestra -  l’istituzione della Stazione Unica Appaltante  costituisce l’esempio emblematico della distorsione applicativa richiesta forzatamente ad uno strumento contabile. La rilevanza dell’istituto ed i suoi effetti nell’ambito dell’ordinamento regionale avrebbero richiesto quanto meno il ricorso a procedure normative più idonee ed  in grado di garantirne efficacia ed operatività negli aspetti fondamentali, chiarendone la portata e l’applicazione pratica, e in ordine alle competenze specifiche, e in ordine all’opportunità evidente che tale organismo venga strutturato, senza inficiarne la natura di  unico centro, in sezioni provinciali specializzate per materia o tipologia di appalti con l’adozione di criteri di articolazione su base territoriale. Non si comprende – secondo Sarra - come un’unica sede a Catanzaro possa curare la gestione di appalti, lavori pubblici e forniture di beni e servizi, procedure di predisposizione e affidamento di appalti fino alla stipula del contratto”.
“Il confronto – conclude Sarra - è comunque aperto in attesa di conoscere  una bozza più o meno ‘compiuta’ di piano di riforma dei vari settori che potrebbe scongiurare l’ipotesi, non certo remota, che ci si possa fermare alla fase delle enunciazioni normative di un riformismo solo ‘abrogativo’”.

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