20 marzo 2007    

Adesione della Commissione Pari Opportunità alla marcia antimafia del 21 Marzo


La Commissione regionale per le Pari Opportunità, presieduta da Antonia Lanucara, nella sua ultima seduta, ha deciso formalmente di aderire alla dodicesima “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia” organizzata dall’Associazione Libera per il 21 marzo a Polistena. “Come Commissione regionale di parità – ha detto la presidente Lanucara – ribadiamo il nostro pieno appoggio e sicuro sostegno all’iniziativa di ‘Libera’ che, quest’anno, ha scelto la Calabria come sede della manifestazione nazionale. Un’adesione che – ha sottolineato Lanucara - non potevamo fare mancare anche alla luce di un impegno ‘pionieristico’ che affonda le sue radici nel lontano 1989, e cioè quando ancora, in Calabria e in Italia, non esistevano associazioni contro la mafia”. La Presidente della Commissione regionale per le pari opportunità Antonia Lanucara“Le donne, nel 1989, a Reggio Calabria, si sono costituite in associazione per dire che la mafia esisteva e che doveva essere combattuta a fronte di ambiguità e silenzi. E’ così che nasce ‘Donne contro la mafia’, alla cui fondazione io stessa ho lavorato e che ha dimostrato con i fatti e non a parole, di operare per la costruzione di una nuova coscienza collettiva che ripudia ogni forma di arroganza e violenza. Sono convinta, tuttavia – ha detto Lanucara - che oggi, nei territori calabresi, sia necessario organizzare momenti di aggregazione reale tra la società civile e le Istituzioni di ogni ordine e tipo. Le mafie, come diceva Giovanni Falcone, non saranno eterne, saranno sconfitte soltanto quando la guardia sarà tenuta adeguatamente alta. Dunque, coesione e interazione per mettere fine a stridenti ambiguità tuttora esistenti”. Lanucara ha altresì ribadito che “Più dei giovani, le donne costituiscono il tassello fondamentale della lotta alla mafia. Le donne sanno sconfiggere chi distrugge la libertà e la vita delle persone; sanno altresì riconoscere le prevaricazioni, le arroganze e la violenza che si sviluppano laddove interessi intrecciati e perversi non consentono ancora di liberare il territorio calabrese e nazionale da questo cancro che spezza la speranza e che strozza  la crescita economica e lo sviluppo”.

 

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