20 marzo 2007    

Nicolò (Fi):«Superficialità nella delibera sui laboratori privati»


“Profondo rammarico per la superficialità con la quale è stata adottata la delibera dalla Giunta Regionale che ha disposto  l’abbattimento delle tariffe del laboratorio”, viene espresso dal  consigliere regionale di Forza Italia, Alessandro Nicolò che fa presente come “la Finanziaria nazionale 2007 preveda che, superato il parametro fisso massimo di budget, il sistema di accreditamento e di rimborso dei servizi e delle prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e private debba essere ‘scontato del 20%’. Un dato statistico inconfutabile, assunto su prestazioni omogenee, dice Nicolò, è il seguente: nel 2006 le strutture ambulatoriali private accreditate in Calabria hanno erogato oltre 13 milioni di prestazioni con un fatturato di oltre 100 milioni di euro e riceveranno ( chissà quando!), in base ai contratti sottoscritti, solo 76 milioni di euro. Il consigliere regionale di Forza Italia Alessandro NicolòContemporaneamente le strutture pubbliche hanno erogato 11 milioni di prestazioni ed anno avuto 165 milioni di euro. Sulla base di tale dato - continua Nicolò -  lo sconto del 20% e/o taglio su quanto dovuto per le prestazioni erogate è già avvenuto nel 2006 per le strutture private, a differenza di quanto corrisposto alle struttura pubbliche, nelle quali, peraltro,  per la mancata informatizzazione sono poco facilmente controllabili i dati afferenti alle prestazioni rese”. Aggiunge Nicolò: “Inoltre occorre sottolineare come, in alcuni Comuni calabresi, i servizi resi dai privati accreditati con la Regione possono essere assimilati a quelli dei veri e propri presidi sanitari pubblici. Ragion per cui, in mancanza della struttura privata, i cittadini sarebbero costretti a spostamenti e disagi per raggiungere altri punti sanitari per avere le prestazioni necessarie”. Da qui la proposta di Nicolò:  “Avviare un processo di razionalizzazione e di accorpamento delle strutture e pervenire ad un risparmio razionale per le prestazioni di laboratorio concertato con le parti e pienamente efficace. Tutto questo tenendo conto di un ulteriore dato importante:  le tariffe di laboratorio regionali calabresi già sono molto più basse di altre Regioni come la Lombardia dove una tac o una risonanza magnetica costa più del 30% o come la Sardegna dove per un semplice prelievo i rimborsi sono pari al doppio di quello che viene corrisposto in Calabria”. E’, dunque, assurdo criminalizzare questa Regione ed assumere che il tariffario contenga ‘prezzi d’oro’.

Conclude così l’esponente del centrodestra: “Poiché le disposizioni contenute nell’atto regionale che prevedono di fatto un abbattimento del 51% delle tariffe attuali, appaiono disincentivanti per le strutture private, il rischio è che il fabbisogno confluirebbe sulle strutture pubbliche già ingolfate e rilevante sarebbe l’aggravio dei costi sul bilancio regionale. Per questo motivo, mi appello alla sensibilità dell’esecutivo regionale perché metta mano, al più presto, alle storture del provvedimento così fortemente contestato”.

 

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