20 marzo 2007    

Pizzini (Fi):«Nessuna logica nell'accorpamento tra Afor e Arssa»


“La Regione Calabria è diventata ormai come il Circo Orfei, che riesce a stupire solo quando esibisce numeri spericolati, come nel caso di un testo di un disegno di legge, che circola da qualche giorno, che riguarda niente di meno che l’accorpamento in un unico ente dell’Arssa e dell’Afor, che assumerebbe l’innovativa denominazione di Arssaf.  Trapezisti di eccezione, in questo caso, Il Consigliere regionale di Forza Italia Antonio Pizzinivorrebbero quindi unificare enti con attuali competenze diverse, per farne un unico caravanserraglio, non si capisce ancora con quale logica. Peraltro, risalta subito che l’Arssa, sparendo come in un gioco di prestigio per i  bambini, perderebbe la sua storica sede di Cosenza, tenendo conto che le attività maggiori e la maggior parte dei suoi impianti sono ubicati in provincia di Cosenza. Inoltre, le presunte economie che si verificherebbero a seguito a seguito di questa unificazione sono inesistenti. Comunque, che vada avanti o meno questo  disegno di legge, una cosa appare certa sin d’ora, e cioè che le rispettive dirigenze di Arssa ed Afor sono state delegittimate, poiché è evidente che, se le gestioni di tali enti avessero raggiunto veramente gli obiettivi dichiarati al momento delle nomine targate centro-sinistra, non sarebbe venuto in mente di modificare tutto. C’è da credere, pertanto, che tutto verrebbe modificato per coprire la inutilità, o peggio ancora, i deterioramenti provocati dalle attuali gestioni. Io sono invece dell’idea che non bisogna volteggiare sui trapezi ma stare con i piedi per terra, e di conseguenza, non si deve procedere al preannunciato accorpamento. Se si vogliono stupire i calabresi, sono altre le priorità e le urgenze, snellendo gli enti delle competenze improprie gestite sinora in emergenza, e se si vogliono tenere in considerazione i lavoratori dei due enti, le priorità sono rappresentate per esempio anche dalla stabilizzazione degli operai a tempo determinato. Il biglietto d’ingresso al circo è pronto, ed io non guarderò in alto quelli che volteggiano, ma starò invece seduto accanto  agli spettatori”.

 

 

 

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