20 marzo 2007    

«Per candidati certificato antimafia» (di Gianni Speranza*)



“Le istituzioni sono valutate nel valore concreto della quotidianità”. Così il Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza che ha proposto alle istituzioni, a partire dal Consiglio regionale, in funzione delle candidature a tutti i livelli, dal più piccolo dei Comuni fino al Parlamento, l'obbligo di esibire una sorta di certificazione antimafia per tutti coloro i quali vengono chiamati a fare parte delle singole liste. "Una prima griglia di controllo - ha spiegato il sindaco di Lamezia - che può servire ai partiti per chiarire le personalità dei singoli candidati”.

Un gruppo di amministratori che ha partecipato alla Convenzione del 13 marzoSperanza ha parlato di politica “troppo forte e invasiva che va ridimensionata nella sua penetrazione rispetto alla vita istituzionale”. “La certificazione antimafia per i candidati - ha aggiunto il sindaco di Lamezia - dovrebbe essere fatta in maniera più rigorosa di come può essere per le imprese al momento degli appalti. In una regione in cui i candidati sono sottoposti al vaglio dei cittadini, un

attestato del genere significa che la persona che si candida non solo assicura di non essere legata ad ambienti mafiosi, ma anche che non ha realizzato voti di scambio o pratiche clientelari”.

“C'é una logica - ha detto ancora Speranza - in cui ognuno insinua il sospetto sull'altro cosicché tutti vengono considerati uguali. In questo modo invece i cittadini sono garantiti. La certificazione antimafia è la garanzia che quella persona non è implicata in situazioni di malaffare ambigue e poco chiare. E' una sorta di sicurezza sulla pulizia e sull'attendibilità della persona, sulla quale c'é una

certificazione. E' la dichiarazione di onestà e trasparenza di un uomo o una donna che decidono di voler rappresentare questo Paese”.

 

* Sindaco di Lamezia Terme
 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI