20 marzo 2007    

Adesione massiccia di amministratori all’appello del Presidente Bova (di Filippo Diano)


Una presenza massiccia e qualificata di amministratori locali, esponenti del mondo accademico, sindacalisti, rappresentanti del mondo delle imprese. Un gruppo di amministratori e sindaci che ha partecipato ai lavori della «Convenzione»
L’Auditorium “Calipari” era ravvivato dalla fasce tricolori  indossate dai numerosissimi sindaci, punteggiato dell’azzurro della fascia dei presidenti di Provincia, da consiglieri comunali ed assessori giunti a Reggio Calabria il 13 marzo per rispondere alla “chiamata” del Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova. In gioco, il destino democratico delle istituzioni, in primo luogo, dell’Assemblea legislativa calabrese. Ma, fatto non meno importante, per rispondere allo stillicidio di delegittimazione, di intimidazioni ad uomini e sedi delle istituzioni.
Ha avuto ragione, dunque, Giuseppe Bova, a convocare gli “stati generali” della democrazia rappresentativa calabrese, a dir loro che bisogna cambiare strada e che in palio non sono le posizioni di governo temporaneo o di potere di singoli, ma l’intero assetto istituzionale della regione messo a  dura prova dall’omicidio di Franco Fortugno, da iniziative giudiziarie a pioggia, da minacce ed attentati. Il Presidente del Consiglio regionale e l’Ufficio di Presidenza, hanno parlato a lungo con tutti gli attori e i protagonisti di questo appuntamento politico-istituzionale, un impegno durissimo che ha però avuto uno straordinario successo, poiché è innegabile che il Consiglio regionale e le sue articolazioni sono ritornate punto di riferimento di quegli amministratori locali che per primi subiscono attacchi ed intimidazioni, assalti della criminalità organizzata, ma, soprattutto, oberati dagli innumerevoli problemi e difficoltà che sta vivendo il popolo calabrese in questa fase.
L’Undicesimo comandamento, quello non scritto nelle Sacre Tavole, la speranza, come lo ha definito con grande ispirazione evocativa il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Occhiuto, in Calabria non è certamente eliso. La fioca luce che ancora promana è testimoniata infatti da quelle centinaia di amministratori locali che hanno davvero riempito l’Auditorium “Calipari” il 13 marzo. Adesso, perché la fioca luce diventi fulgore illuminante è necessario che ciascuno di noi renda vera, con il proprio operato trasparente,  una nuova stagione dei doveri.
 

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