23 febbraio 2007    

Nicolò (Fi):«Sulla sanità è necessaria una vera e propria terapia d'urto»


“Per ‘guarire’ la sanità calabrese dai mali cronici della carenza e della inadeguatezza, bisogna seguire una ‘terapia d’urto’ che ponga fine alla politica propagandistica, per lasciare spazio alla concretezza  e, dunque, all’efficacia ed all’efficienza dei servizi. Per una nuova sanità che ponga al centro il cittadino, l’unica ricetta su cui puntare è una progettualità seria ed incisiva che possa rilanciare l’intero sistema”.  Alessandro Nicolò (Fi)

E’ quanto afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Alessandro Nicolò, che prospetta “un quadro allarmante della sanità in Calabria. Un aspetto preoccupante – evidenzia Nicolò - riguarda le lunghe liste d’attesa. La questione delle liste d’attesa interminabili, tuttavia, non è un problema solo calabrese, ma rimanda ad un dato nazionale che vede tutte le regioni italiane impegnate a ricercare una soluzione efficace. L’obiettivo – spiega l’esponente di Fi - è quello di restituire al cittadino la giusta fiducia nel Servizio sanitario nazionale (S.S.N.) e nella classe medica”. “In questo contesto – precisa Nicolò - le Regioni rivestono un compito fondamentale, quello di individuare le modalità volte a garantire il rispetto della tempestività dell’erogazione delle prestazioni sanitarie. L’erogazione delle prestazioni entro tempi appropriati alle necessità, secondo criteri di trasparenza e urgenza rientra, a pieno titolo, tra i parametri identificati nei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza). Il S.S.N. forte delle risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale, è tenuto a fornire ai cittadini le prestazioni ed i servizi, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket)”. “La normativa – ricorda Nicolò - stabilisce altresì che le ASL, in accordo con tutte le strutture sanitarie regionali, pubbliche e private accreditate, dovrebbero fissare e comunicare adeguatamente ai cittadini, i tempi massimi di attesa per le prestazioni ambulatoriali di primo accesso”.

“Lo  Stato sociale che dovrebbe essere garantito, in queste condizioni, si trova su un binario morto. Dunque, per fronteggiare la situazione di emergenza che attiene ai tempi d’attesa -  secondo Nicolò - sarebbero opportuni controlli sulla appropriatezza delle prescrizioni da parte dei medici di base. Altre proposte utili e valide strategie per snellire le liste d’attesa potrebbero essere individuate nella segmentazione della domanda per gravità e nell’aumento dell’offerta. In questa direzione, sarebbe infine auspicabile che le liste di attesa rispettassero un ordine di priorità fondato oltre che sull’urgenza, anche sul motivazioni  della patologia”.

 

 

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