16 febbraio 2007    

Sarra (An) :«Gestione sanità priva di strategie operative»


“Non v’è dubbio che l’intero comparto sanitario regionale stia attraversando una fase cruciale e che ‘gli ultimi avvenimenti’ hanno contributo ad alimentare tra le categorie sanitarie, incertezze ed incognite pesanti come macigni”.

E’ quanto afferma il capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale, Alberto Sarra che aggiunge: “A tutt’oggi, non siamo in grado di poter ravvisare oggettivamente, elementi tali da supportare l’avvenuta definizione di strategie d’intervento, con incidenza diretta ed ‘operativa’ in un quadro generale di ‘ricostruzione del settore sanitario’. Tutt’altro – stigmatizza l’esponente di centrodestra. Gravi ‘discordanze’, sono riscontrabili, infatti, nelle scelte politiche apicali e nelle risposte gestionali inerenti la qualità, l’efficienza ed il governo delle strutture territoriali, ma anche nel mantenimento di sufficienti livelli di assistenza sanitaria”.

Il capogruppo consilaire di Alleanza Nazionale Alberto Sarra“Le nomine dirigenziali ad esempio – prosegue Sarra - hanno provocato lacerazioni profonde tra le forze di coalizione, giungendo a mortificare le professionalità calabresi, da preferire ad altri semplicemente per il loro elevato grado di rappresentatività derivante da una profonda conoscenza delle risorse umane e territoriali delle diverse realtà sanitarie. Ed il richiamo all’esigenza primaria di far riferimento a dirigenti locali a tempo pieno, più volte dichiarato in sede consiliare, avrebbe consentito di evitare ‘la lunga vacatio operativa’ di gran parte delle aziende ospedaliere e sanitarie, accelerando quella terapia d’urto, di forte impatto strutturale ed organizzativo per il rilancio del settore”.

Secondo Sarra “gli stati di agitazione delle strutture sanitarie private, del personale dirigente sanitario, dei medici di famiglia, dei farmacisti e ‘le sofferenze gestionali’ dei presidi ospedalieri della nostra provincia, hanno evidenziato gli effetti devastanti dello scollamento tra organi apicali ed organi gestionali con ricorsi incessanti a ritardi, rinvii, differimenti, anche in riferimento a situazioni pregresse, facendo emergere sostanzialmente l’incapacità di gestire l’immediato”.

“Condizioni che, nello specifico dell’Asl 11 – asserisce il capogruppo di An - hanno contribuito ad esternare le sostanziali divergenze di fondo nella politica sanitaria, delineando nel contempo uno scenario estremamente preoccupante ove regna l’incertezza dovuta ad una gestione slegata, sfilacciata, a compartimenti stagni; una gestione con obiettivi frammentari, senza il supporto programmatico di un piano sanitario, comunque vigente ma sconfessato nella forma e nei contenuti, né al momento, indicazioni progettuali alternative e dove tutto è messo in discussione”.

“Allo stato attuale - per Sarra - si è ben lontani dal cogliere spiragli di luce che possano rivelare squarci di chiarezza in un quadro comunque a tinte fosche in assenza di unità d’intenti, che sia frutto di un programma condiviso nelle scelte strategiche di settore”.

Dice ancora il capogruppo di An: “Non possiamo che augurarci, con una elevata dose di ottimismo, che si giunga, nel più breve tempo possibile ‘al ripristino dei principi cardine in materia sanitaria’”.

“Qualsiasi percorso di programmazione regionale – conclude Sarra - non può che tendere al conseguimento graduale dell’obiettivo primario e cioè alla realizzazione di condizioni di omogeneità socio-sanitarie tra le diverse aree territoriali della nostra regione, in un contesto che esprima sempre e comunque la posizione di centralità del cittadino utente nelle varie componenti del sistema sanitario, nel rapporto territorio–servizi, nell’esigenza di garantire qualità e quantità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, mantenendo l’equilibrio pubblico - privato a tutela della libertà di scelta dell’utente”. 

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