7 febbraio 2007    

Borrello (Pop.-Udeur): «Finanziamenti certi per il centro di Neurogenetica»


Per quali ragioni non si erogano da anni i finanziamenti destinati per legge al Centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme? Di chi sono le responsabilità? Ed ancora, non sarebbe il caso di intervenire con forza non solo per sbloccare urgentemente la concessione dei contributi pregressi ed attuali, ma soprattutto per assicurare in futuro celerità, correntezza e certezza?Il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Borrello (Pop.-Udeur)
Sono queste le tre domande che il vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello rivolge al presidente della Giunta Agazio Loiero in una interrogazione a risposta scritta.
L’iniziativa fa riferimento al Centro regionale di Neurogenetica, con sede presso l’Asl di Lamezia Terme “riconosciuto con legge 10 dicembre 1996, n. 37 e dotato delle risorse necessarie per esercitare attività di assistenza, diagnosi studio e ricerca delle patologie neurogenetiche mediante l’attribuzione di quota parte del fondo sanitario destinato alla ricerca”.
Borrello fa presente come “a fronte degli eccezionali risultati conseguiti sul piano medico-scientifico e degli apprezzamenti tributati anche fuori i confini nazionali e recentemente espressi dallo stesso Presidente Loiero, da più anni, paradossalmente ed inspiegabilmente, si sia interrotta l’erogazione di contributi che risultano attribuiti in sede di riparto del fondo sanitario da parte della Giunta regionale”.
Continua l’esponente del centro sinistra: “La preoccupazione è tale che non possono essere tollerati ritardi, disattenzioni  o, addirittura, omissioni, magari attribuibili ad una burocrazia non si sa se distratta o condizionata, quando si ha a che fare con questioni di rilevante portata scientifica e sociale. Il rischio – conclude Borrello- è sotto gli occhi di tutti: demotivazione nel continuare ad operare in una realtà che non è in grado o non intende cogliere l’altissima valenza di un tale patrimonio al punto da ostacolarne, di fatto, la continuità assistenziale e scientifica”.

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