27 gennaio 2007    

Il testo integrale del documento illustrato al Presidente Napolitano


Ecc.mo Signor Presidente della Repubblica,
la realtà calabrese segna il permanere di una situazione che desta in noi preoccupazione e allarme crescenti, caratterizzata com’è da una miriade di atti intimidatori e di azioni criminose perpetrate ai danni di imprenditori, professionisti, pubblici amministratori, esponenti del mondo politico e uomini delle istituzioni. Il Presidente del Consiglio regionale della Calabria Giuseppe Bova
Una vera e propria escalation di gravi avvertimenti mafiosi, oscure minacce e violenze, che non si è tutt’ora arrestata e che ha avuto il suo apice nel delitto del Vicepresidente del Consiglio regionale, On.le Francesco Fortugno, avvenuto il 16 ottobre 2005 a Locri.
Questo quadro inquietante si innesta in un tessuto economico e sociale che fa registrare, in tutta la regione, una profonda crisi. Ed è per questa ragione, Ecc.mo Signor Presidente, che ci rivolgiamo a lei, quale massima carica dello Stato e garante dell’unità nazionale, per significarle i sensi della sofferenza, acuta e al contempo strutturale, in cui versa la Calabria.
Il Consiglio regionale, nel corso di questa legislatura, ha subito un attacco diretto da parte della criminalità mafiosa, ed è stato contemporaneamente oggetto di una vera e propria campagna di denigrazione e di delegittimazione preventiva che ha finito per rafforzare e rendere più efficace l’offensiva portata dalla ‘ndrangheta all’Assemblea regionale calabrese.
Una campagna siffatta non è in alcun modo giustificabile sulla scorta di una casistica, in verità assai limitata, di consiglieri regionali di maggioranza e minoranza sottoposti ad indagini giudiziarie. Ed inoltre, nessuna di queste, per quanto è a nostra conoscenza, si fonda sull’esercizio delle funzioni di consigliere regionale assunte in questa legislatura.
A fronte di tutto ciò, è stato ancora più rigoroso l’impegno del Consiglio regionale tendente a rafforzare la dignità ed il prestigio dell’Istituzione, nonché la credibilità dell’azione politica degli organi regionali. Infatti, l’Assemblea calabrese, unica in Italia, ha recentemente approvato una integrazione al Regolamento consiliare con cui si dispone la revoca di nomine ed incarichi assembleari di secondo livello nei confronti di  quei  consiglieri  regionali  che  abbiano
riportato condanne penali anche non definitive o che abbiano violato i principi fissati dal codice del buon governo, di cui il Consiglio regionale si è dotato, arrecando in tal modo pregiudizio al decoro dell’organo consiliare.
Una recente foto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il Premier Romano ProdiSi tratta di un inasprimento delle sanzioni votato all’unanimità dai consiglieri, nello sforzo di rendere ancora più rigoroso e trasparente il comportamento dei membri del Consiglio regionale agli occhi dell’opinione pubblica calabrese e nazionale.
Anche sul terreno della riduzione dei costi e su quello della moralizzazione della politica, il Consiglio regionale ha assunto decisioni esemplari e inedite, tagliando del dieci percento le indennità dei componenti dell’Assemblea e vietando per legge che parenti ed affini entro il terzo grado siano utilizzati nelle strutture speciali dei consiglieri e dei direttori generali.  
L’Assemblea, infine, ancora all’unanimità, il 12 ottobre scorso, al termine della seduta consiliare aperta convocata ad un anno dalla morte dell’On.le Fortugno, svoltasi alla presenza dei membri calabresi del Governo e del Parlamento nazionale, ha approvato un ordine del giorno con il quale ha formalmente indetto una sessione straordinaria di lavori al fine di rafforzare la strumentazione legislativa e amministrativa atta a prevenire ed a rendere impermeabile da pressioni criminali e mafiose il sistema degli appalti pubblici e ad approntare adeguate risorse per consentire il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia da parte della comunità calabrese nel più breve tempo possibile.
Successivamente, il 10 novembre scorso, il Consiglio regionale si è impegnato ad avviare assieme al Governo nazionale un Piano straordinario per la sicurezza nella Regione Calabria, giunto oramai in fase di avanzata definizione, assumendo direttamente impegni economici e finanziari a carico del bilancio regionale connessi e conseguenti alla stipula di un siffatto Piano.
Tanto posto e considerato, Ecc.mo Signor Presidente delle Repubblica, siamo a lei per significarle alcune questioni che riteniamo decisive per le sorti della Calabria.
Innanzi tutto, ci permettiamo di segnalarle, nella sua veste di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, l’esigenza indefettibile di rafforzare l’Ordine giudiziario calabrese, primo ed indispensabile presidio di legalità. Segnaliamo, al riguardo, non solo la necessità del rafforzamento degli organici e della tempestiva copertura delle incombenti vacanze nei ruoli di vertice della magistratura inquirente, quanto, prioritariamente, l’urgenza di interventi sulla funzione del Giudice per le Indagini Preliminari, il cui Ufficio, nei Tribunali calabresi, per le annose e croniche carenze d’organico, costituisce un vero e proprio “collo di bottiglia” che rallenta l’attività istruttoria giungendo spesso a vanificarla del tutto.
Inoltre, Ecc.mo Signor Presidente, siamo tra quelli che ritengono che inviare l’esercito in Calabria a presidio del territorio sia una soluzione sostanzialmente inadeguata ed inefficace a contrastare il fenomeno dilagante e pervasivo della criminalità organizzata.Il Presidente della Giunta regionale della Calabria Agazio Loiero
Tuttavia, osserviamo che, in questi ultimi anni, il modello di difesa nazionale è radicalmente mutato. Il nostro Paese è oggi dotato di un esercito interamente professionale, costituito prevalentemente da giovani volontari provenienti soprattutto dalla Calabria e dalle altre regioni meridionali.
Le nostre Forze armate, impegnate in missioni di pace all’estero nelle aree di crisi del bacino del Mediterraneo e del medio oriente, potrebbero acquisire una nuova e strategica base logistica proprio in Calabria, terra da cui molti di loro provengono e che è naturalmente proiettata verso i Paesi della riva sud e del vicino oriente. 
D’altro canto, Signor Presidente, è paradossale che mentre le giovani leve al servizio delle forze criminali dell’antistato non sono costrette ad emigrare per cercare un lavoro, a questo siano invece indotti i giovani meridionali e calabresi che scelgono di servire la Patria attraverso l’esercito volontario.
Sarebbe utile e auspicabile, quindi, che alla Calabria fosse assegnata stabilmente una Brigata di cinquemila uomini. Molti di loro potrebbero così servire l’Italia operando nella loro regione d’origine, concorrendo a garantire la difesa nazionale e contribuendo nel contempo a rafforzare il presidio di legalità sul territorio regionale.
 Infine, nella nostra regione insiste il porto di Gioia Tauro, uno dei più grandi del Mediterraneo, su cui registriamo l’attenzione del Governo nazionale. Si tratta di una grande piattaforma logistica italiana con una notevolissima ricaduta positiva sui traffici commerciali di tutta Europa ma che, allo stato attuale, non produce alcuna apprezzabile incidenza  sull’economia calabrese. Uno studio molto significativo ed assai recente ha dimostrato che, se a Gioia Tauro si sdoganasse anche solo il dieci percento del carico in arrivo, il PIL calabrese crescerebbe per questo del quattro percento ogni anno.
In atto, l’attività portuale si risolve invece nel mero transhipment: a Gioia Tauro arrivano ogni giorno migliaia di containers ma da lì le merci ripartono senza “spezzare il carico” e senza produrre, pertanto, alcun valore aggiunto per il tessuto economico e produttivo calabrese.il vicepresidente del Consiglio Antonio Borrello
Bisogna, dunque, puntare proprio su questo, invertire tale tendenza ed aprire il porto al territorio, rilanciando per tale via le sorti di questa grande infrastruttura, rendendola finalmente al servizio della fragile economia calabrese che, da un potenziamento del suo porto e da una diversificazione delle attività che vi si svolgono, troverebbe notevolissimo giovamento.
Come sarebbe altrettanto auspicabile che le plusvalenze frutto dell’energia prodotta in Calabria da società medio-grandi, che tuttavia hanno sede in altre parti d’Italia, potesse essere oggetto di tassazione in loco e concorrere così ad irrobustire il sistema economico e finanziario calabrese.
I calabresi, Ecc.mo Sig. Presidente, sono gente testarda, abituata a confrontarsi con Il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Occhiutouna terra straordinariamente bella ma assai difficile. Saremmo onorati se volesse fare visita a questa nostra regione e significare con la sua presenza in Consiglio regionale, quale Presidente di tutti gli italiani, la determinazione dello Stato a fare di tutto, ma proprio di tutto, per liberare la Calabria dalla malapianta della ‘ndrangheta e per consentirle di compiere  il salto di qualità che tutti, ed in particolar modo le giovani generazioni calabresi, profondamente auspicano.
I nostri giovani, Sig. Presidente, sono il nostro orgoglio e la nostra speranza. Si deve a loro quella straordinaria protesta pubblica che commosse il Paese intero all’indomani dell’omicidio Fortugno. Lo striscione bianco dei ragazzi di Locri ha parlato all’Italia intera meglio di mille parole.
Il segretario-QuestoreE’ per loro che il Consiglio regionale ha costituito, assieme al Comune di Locri, all’Ufficio scolastico regionale per la Calabria, alla Diocesi di Locri – Gerace ed alla famiglia Fortugno, il Forum per la resistenza e la verità, Fo.re.ver., che ha sede a Locri, proprio a Palazzo Nieddu del Rio, che fu il tragico teatro dell’omicidio di Franco Fortugno e che ora simboleggia la voglia di riscatto dei giovani della Locride e da cui trasmette Radio Forever.
Ecc.mo Signor Presidente, ci siamo consentiti di segnalarle alcune priorità che sentiamo pressanti per la crescita economica e sociale della nostra beneamata terra. Le siamo grati per la costante attenzione che riserva alla Calabria e  al Mezzogiorno, e che dimostra in ogni occasione. Siamo fiduciosi che il suo autorevolissimo sostegno sarà di ulteriore impulso per il Governo nazionale ed il Parlamento della Repubblica, al fine di apprestare ogni utile azione tesa a far uscire questa regione dalla drammatica situazione nella quale versa.
Ci auguriamo, quindi, di averla presto tra noi in Consiglio regionale, in quella che vogliamo sia  sempre più la casa di tutti i calabresi e, con  l’occasione, le rinnoviamo i sensi della nostra più sincera gratitudine e le rivolgiamo deferenti saluti.
 
Il Presidente
(Giuseppe Bova)
 
Il Vicepresidente
(Antonio Borrello)
 
Il Vicepresidente
(Roberto Occhiuto)
 
Il Segretario-Questore
(Gesuele Vilasi)

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