26 gennaio 2007    

Forum con la stampa sul volume di Gratteri e Nicaso



“Un libro che rappresenta il risultato di una lunga fatica. Costruito con un lavoro negli archivi, ed attingendo da fonti di prima mano”.  Si è espresso così il capo ufficio stampa del Consiglio regionale, Gianfranco Manfredi nel corso dell'incontro con i giornalisti delle testate accreditate, nell'aprire l'incontro dibattito sul volume “Fratelli di Sangue”, presenti i due autori, il sostituto procuratore antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri ed il giornalista Antonio Nicaso. Un momento del Forum con i giornalisti
Nella sala “Giuditta Levato” del consiglio regionale, un magistrato “in prima linea” nella lotta alla mafia,  ed un giornalista, “ricercatore” e “studioso” del fenomeno ‘ndrangheta, hanno soddisfatto la curiosità di un folto gruppo di giornalisti, su un libro scritto a quattro mani che si pone l’ambizione di offrire - come ha spiegato il direttore responsabile di “Calabria” Gianfranco Manfredi - la ricostruzione, il più possibile organica dell’evoluzione della ‘ndrangheta, dalle origini fino ai nostri giorni.  Un fenomeno criminale e pericoloso, che solo a partire dagli anni ‘70 è stato riconosciuto come tale, dopo decenni di negazione assoluta. Solo nel 1976 è stato chiesto alla Commissione parlamentare antimafia di occuparsi di ‘ndrangheta, mentre bisognerà attendere il 2000 per arrivare alla prima relazione completa dedicata alla criminalità organizzata calabrese.


Il libro di Gratteri e Nicaso dimostra, invece, alla luce di fonti storiche ineccepibili, il manifestarsi della ‘ndrangheta già nella seconda metà del 1800. Insomma, un libro che colma un vuoto di analisi pauroso, e soprattutto colma un ritardo di analisi spaventosa anche per quanto riguarda l’epoca più recente, persino all’indomani dell’omicidio di Francesco Fortugno.


Costruito con un taglio moderno, da sfogliare e consumare, “Fratelli di sangue” rivela, se mai ce ne fosse bisogno, e conferma, la dimensione universale assunta oggi dalla ‘ndrangheta. Manfredi, Gratteri e Nicaso nel corso dell'incontro“Organizzazione – ha spiegato Gratteri - che seppure delocalizzatasi a livello mondiale, in quasi tutti i continenti,  ha mantenuto salde le sue radici in provincia di Reggio Calabria.


Antonio Nicaso, giornalista calabrese, da molti anni vive e lavora a Toronto, in Canada. Negli anni è diventato un fonte di studi della FBI e di tante altre organizzazioni governative americane.


“Fratelli di sangue” dimostra con dati di fatto che in questi ultimi decenni non è stato inventato nulla. Anche nell’800 ci sono stati i maxiprocessi e i collaboratori di giustizia. Ma non si limita solo ad una ricostruzione storica. Si apre ad una analisi ragionata del fenomeno, offrendo mappe, rituali, delimitazioni dei mandamenti. Un percorso avvincente. Già presentato in altre sedi, il libro di Gratteri e Nicaso ha ricevuto grossi riscontri sul territorio, soprattutto con i giovani.


E di estremo interesse si è dimostrato il dibattito scaturito dalla conversazione tra autori e giornalisti. Gratteri ha chiesto a questi ultimi maggiore severità di giudizio sull’operato della magistratura, definendo l’odierna situazione dell’azione di contrasto dello Stato alla criminalità organizzata, peggiore rispetto a dieci anni fa.


 


Foto di F.Diara


 


 


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