26 gennaio 2007    

Bova incontra il giudice Gratteri ed il giornalista Nicaso


Una lunga e cordiale conversazione tra il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova, il magistrato Nicola Gratteri ed il giornalista Antonio Nicaso, si è svolta a palazzo Campanella. I due autori del libro “Fratelli di sangue”, un’approfondita ricerca di taglio storico e scientifico sul fenomeno della ‘ndrangheta, hanno presentato il loro lavoro al massimo rappresentante dell’Assemblea legislativa calabrese. Il volume, che sta riscuotendo un eccellente successo, è oggetto di un ciclo di conferenze in tutta la Calabria che si concluderà domani a Roma; e presto, come già concordato tra gli autori e l’editore Pellegrini, sarà diffuso a prezzo ridotto nelle scuole superiori, al fine di agevolare la conoscenza del fenomeno criminale nella nostra regione.L'incontro tra Bova e i due autori del libro
L’on. Bova ha manifestato il suo «profondo apprezzamento per l’impegno e lo sforzo intrapreso. Gli incontri pubblici e le iniziative di presentazione di “Fratelli di sangue” hanno fatto registrare una partecipazione straordinaria ed assai impegnata, che va al di là della normale attenzione rivolta ai temi della legalità e della lotta alla ‘ndrangheta». Il presidente del Consiglio regionale, in particolare, ha posto l’accento sulla «fame di conoscenza che si accompagna all’insopprimibile desiderio di speranza e legalità» dei giovani. «Proprio per questo motivo – ha aggiunto - il Consiglio regionale sosterrà la diffusione del volume nelle scuole superiori, per agevolare una conoscenza scientifica del male più profondo e pervasivo della società calabrese».
Lo stesso Bova ha poi proposto a Gratteri e Nicaso di proseguire l’attività di ricerca per dare alle stampe, compatibilmente con i tempi e gli impegni professionali degli autori del libro, una seconda ricerca, dedicata al tema delle ramificazioni internazionali della ‘ndrangheta: «La possibilità di ampliare questo lavoro nasce sulla base della valutazione del valore di due personaggi che, nei rispettivi campi e in riferimento alle dinamiche del fenomeno ‘ndranghetistico, rappresentano energie tra le più importanti a disposizione della nostra terra». L’idea è stata definita dai due interlocutori «di estremo interesse ed assai stimolante, ma da realizzare nei tempi e nei modi che una ricerca di tale rilevanza comporta».
«Ho voluto incontrare personalmente il presidente Bova, col quale non avevo mai avuto occasione di parlare prima d’ora – ha spiegato il dott. Gratteri -. L’appuntamento è servito per ribadire le motivazioni che hanno spinto me ed Antonio Nicaso a scrivere questo libro, che vuol essere soprattutto una ricerca storico-scientifica sulla ‘ndrangheta: uno strumento in grado di contribuire, per quanto possibile, ad una maggiore conoscenza e dunque ad una più efficace azione di contrasto nei confronti della criminalità organizzata calabrese». Il magistrato ha definito questo volume come «il frutto di un lavoro molto lungo ed approfondito, che ha voluto mettere a disposizione della collettività, a cominciare dalle scuole, una base di discussione, di stimolo e di riflessione sulla pericolosità della ‘ndrangheta».
Antonio Nicaso, da parte sua, ha evidenziato come lo scopo di “Fratelli di sangue” sia quello di «realizzare una ricostruzione storica che consenta di far cadere infondate distinzioni tra vecchia e nuova ‘ndrangheta e, dunque, faccia capire a tutti che non esistono valori mafiosi positivi: questa finalità quasi “educativa” nei confronti degli studenti vuol rappresentare l’elemento forse più importante del nostro lavoro».

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