4 maggio 2005    

Il saluto del Presidente uscente Fedele: ‘L’impegno per la Calabria’




La settima legislatura, che ho avuto l’onore di condurre dallo scanno più alto, quello della Presidenza del Consiglio regionale, ha rappresentato, senza dubbio, una svolta nell’architettura istituzionale. La si è definita, e a buon diritto, a mio parere, legislatura costituente, poichè l’Assemblea, nella sua articolazione più specialistica, la Commissione per l’Autoriforma, ha riscritto le nuove e moderne regole, derivanti dai nuovi assetti costituzionali che il Paese si è dato. L’aumento del numero dei consiglieri, la riforma per la costituzione dei gruppi consiliari, la legge elettorale, sono percorsi innovativi che potranno servire, da un lato a limitare il proliferare di formazioni politiche e movimenti il cui profilo, molto spesso, è distante dalla configurazione della politica nazionale, e dall’altro ad una più efficace razionalizzazione del funzionamento delle istituzioni e della loro capacità di produrre atti efficaci.
Sul piano dell’attività politico-istituzionale più allargata, è motivo per me di orgoglio annoverare, tra le iniziative intraprese e meglio riuscite del Consiglio regionale della Calabria, l’appuntamento della Calre tenutosi a Palazzo Campanella. Dalla Calabria è partita forte la voce dei Consigli regionali di avere parte e ruolo nel processo di costruzione della nuova Europa e della sua ‘Magna Carta’. I Consigli regionali hanno rivendicato, proprio per il loro carattere di assemblea legislativa, il ruolo di principali referenti dei singoli territori per costruire ‘luoghi di ascolto’ istituzionali in grado di rappresentare, direttamente, la voce dei cittadini dell’Ue.
Al di là delle valutazioni politiche delle singole parti, voglio anche sottolineare l’importanza delle leggi regionali approvate che riguardano la sanità e l’energia. Il nuovo piano sanitario regionale è comunque uno strumento di base per disegnare i nuovi servizi socio-sanitari. Sappiamo tutti che varare una legge di grandi principi, talvolta, è meno complicato dell’applicarne i contenuti. La sanità calabrese soffre di limiti e di mali endemici; di ritardi e di infrastrutture carenti. Sarà compito del nuovo Consiglio ‘rimboccarsi le maniche’ e andare per individuare e rimuovere le situazioni di crisi strutturale che rende più problematico il diritto alla salute dei cittadini.
Sul fronte energetico, che un po’ rappresenta il futuro di ogni ipotesi e strategia di sviluppo, l’aver dichiarato, per principio, la Calabria regione decarbonizzata è una scelta che, seppur potenzialmente limita l’implementazione di attività produttive, rende il territorio della Regione libero da aspetti legati all’ambiente e al territorio. Non è poco per una Regione a vocazione turistica come la nostra.
Infine, nel congedarmi dal delicato e prestigioso ruolo di Presidente di questa Assemblea, voglio esprimere i sensi di viva gratitudine ai colleghi dell’Ufficio di Presidenza che, con me, hanno condiviso questa esperienza, alle strutture a servizio del Consiglio regionale che hanno lavorato con assoluto impegno e lealtà, ai colleghi alla loro prima esperienza e a quelli che ritornano di nuovo in Consiglio, che gli elettori hanno voluto premiare, restituendoli a questa esaltante prova cui tutti siamo chiamati.

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