5 gennaio 2007    

Guerriero (Sdi): «Dal vertice di Oporto rilancio per l'Unità Socialista»


“La ormai ultra decennale diaspora socialista alimenta le cronache politiche nazionali  e ancor di più quelle calabresi. Forse perché, nella nostra regione, la presenza socialista è stata ed è importante sia elettoralmente (la percentuale più alta d’Italia) sia per la qualità del progetto politico, economico, culturale che i socialisti calabresi hanno saputo esprimere”.Giuseppe Guerriero (Sdi)
E’ quanto afferma il consigliere regionale dello Sdi, Giuseppe Guerriero che riflette sulla diaspora socialista e avanza alcune proposte. Argomenta: “Il recente incontro di Oporto che ha visto la partecipazione di tutte e tre le anime socialiste  (SDI, i Socialisti e Nuovo PSI), a mio avviso, ha ridato vigore ad un rilancio del progetto socialista in Italia. Anche in Calabria, dove la situazione sembra più difficile a causa delle molte divisioni e antiche rivalità mai sopite, sembra possibile rilanciare quel progetto riformista legato alla tradizione più nobile del socialismo calabrese”.
Prendendo spunto dalle novità appena riferite, Guerriero aggiunge: “ Su questo punto si apre la sfida in Italia e in Calabria. Per vincerla ci vogliono idee nuove che diano risposte alla domanda di modernità che è forte nel Paese e nella regione; ci vuole anche forza e consenso. Ma soprattutto, in questa fase, serve unità.  Invece - sottolinea Guerriero - qui da noi si va in ordine sparso. Divisi su tutto. Con l’aggravante di vedere nascere ogni anno associazioni o similari che, pur richiamandosi alla  tradizione socialista, servono solo a creare precarie posizioni di potere, indebolendo di fatto il percorso unitario e confondendo le idee al popolo laico, liberale e socialista. Con la conseguenza che la nostra è una presenza marginale nel governo complessivo della Regione e nelle grandi città calabresi siamo del tutto assenti dal  governo”.
Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della CalabriaAd avviso di Guerriero: “Lo SDI ha tentato in questi anni di aprire un dialogo, ha fatto uno sforzo concreto per portare ad unità, promuovendo dove è stato possibile liste comuni, come a Catanzaro,  esperimento che è stato possibile in quanto si è rinunciato a porre condizioni legate alla primogenitura e privilegiando il percorso di pari dignità. Continueremo in questa direzione, soprattutto oggi perché a me sembra che ci siano più favorevoli condizioni affinché questo  dialogo possa avere successo. Infatti, la ricollocazione a sinistra di quanti, dopo il ’94, avevano scelto lo schieramento di centrodestra rende più fattibile un percorso unitario.  Sia ben chiaro non vi è in me una visione nostalgica della politica, bensì penso ad  una nuova aggregazione che attraverso un processo costituente si allarghi e coinvolga tutta la famiglia socialista nel senso più ampio del termine. Lo stesso tanto sbandierato Partito Democratico e le difficoltà che esso incontra anche tra coloro che lo stanno proponendo può aiutare la nascita di una forte, unitaria aggregazione socialista e riformista saldamente ancorata al Partito Socialista Europeo”.
Guerriero conclude così: “Attingendo dalla grande tradizione socialista dovremo riuscire a mettere in campo un soggetto politico laico, non confessionale, che sappia guardare con attenzione alle problematiche, ai temi ai valori che i cattolici più intelligenti vogliono tutelare e difendere. Dobbiamo lavorare per costruire una grande forza socialdemocratica e riformista fortemente ancorata in Europa e alternativa ai governi di  centro-destra. Il mio appello è pertanto rivolto sì ai socialisti che militano nelle altre due formazioni, ma anche ai tanti riformisti che ripongono in un nuovo partito socialista la speranza di un percorso politico diverso rispetto a quello prospettato da Prodi. Apriamo, oggi, una fase costituente, senza perdere ulteriore tempo. Avanziamo una proposta aperta alla società civile. Lanciamo un segnale forte ed univoco ai giovani con il chiaro obiettivo di favorire un ricambio generazionale nella politica calabrese e nazionale che ci consenta di superare questo periodo di stagnazione che da troppo tempo impedisce l’affermarsi della sinistra riformista”.
 

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