5 dicembre 2006    

Pdl di Cherubino (Un.Soc.) su «Iniziative a favore delle donne e dei minori in difficoltà»


“Sono veramente preoccupato dei dati ufficiali secondo i quali in Calabria si registra un’allarmante crescita dei casi di violenza nei confronti delle donne e, il più delle volte, di minori. Aumentano a dismisura i casi di sopraffazione, che le donne finalmente, cominciano a denunciare, superando i loro timori, vincendo quella forma di riserbo e paura, che spesso ha impedito alle vittime di indicare i loro carnefici”.
E’ quanto afferma il capogruppo di Unità socialista-Sdi in Consiglio regionale, Cosimo Cherubino che ha presentato il progetto di legge dal titolo “Norme a sostegno delle iniziative a favore delle donne e dei minori in difficoltà”. Cosimo Cherubino (Unità Socialista)
“In questa situazione estremamente preoccupante troppo spesso le strutture pubbliche – lamenta Cherubino - non sono in grado di fornire l’assistenza e l’aiuto necessari per superare i momenti più difficili, specialmente quando in queste vicende sono coinvolti anche dei minori”.
Secondo Cherubino “servono iniziative concrete, risposte rapide e tempestive alle richieste di aiuto che giungono da tante donne, costrette a subire violenze psicologiche e fisiche di ogni genere, spesso anche dentro le mura domestiche. Abusi che raramente venivano e vengono denunciati, anche per il timore di ritorsioni più gravi”.
“Per queste ragioni – afferma Cherubino – ho promosso tale iniziativa legislativa che sottoporrò prima ai colleghi consiglieri della Commissione consiliare competente e, successivamente, all’approvazione della massima Assemblea legislativa regionale, non prima chiaramente di averla illustrata in una conferenza stampa dove verranno invitate tutte le associazioni a difesa e tutela delle donne e dei minori”.
“Tale proposta di legge trova gli spunti migliori – spiega l’esponente dello Sdi-Unità socialista - nell’esperienza che ho maturato nel mondo dell’associazionismo, della scuola e degli enti locali”.
“Sono convinto – aggiunge Cherubino - che questo progetto potrà avere agevole fattibilità, se la Regione, condividendo la sua utilità, si farà carico di una serie di interventi finanziari, volti a favorire la realizzazione di centri antiviolenza, di case di accoglienza, ed ospitalità, ai quali potranno fare ricorso le donne che vogliono sottrarsi a particolari situazioni di pericolo. Per realizzare queste strutture, in grado di accogliere temporaneamente le donne, ed eventualmente, anche i loro figli, la Regione potrà contribuire sino al cinquanta per cento della spesa prevista, contributo peraltro cumulabile con gli interventi comunitari, statali o degli Enti Locali”.
“Realizzata con il contributo e la collaborazione di operatori esperti della materia, la proposta normativa – spiega Cherubino - prevede la realizzazione di una serie di ‘servizi ed incentivi’ necessari per superare quei momenti particolarmente difficili nei quali si possono trovare le donne, i minori, siano essi cittadini italiani o stranieri. I centri antiviolenza e le case di accoglienza possono essere realizzate dagli Enti Locali, da associazioni  femminili e di volontariato, da organizzazioni formate dagli Enti pubblici e dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (le cosiddette ONLUS)”.
“I progetti che potranno essere finanziati anche in diverse annualità – dice Cherubino - possono prevedere tutta una serie di ‘servizi’ ed iniziative per favorire incontri e colloqui preliminari per realizzare ‘percorsi personalizzati’ di uscita dalla violenza, per fornire la necessaria assistenza di carattere legale, di affiancamento, della donna ‘nella fruizione dei servizi pubblici o privati’”.
“In tutti i casi – ha concluso Cherubino - saranno rigorosamente rispettate la massima riservatezza e l’anonimato. Verranno inoltre coinvolti psicologi per garantire assistenza e cure alle donne ed ai minori vittime di violenze, al fine di aiutarli, senza traumi, al reinserimento nel tessuto sociale ed anche avvocati che presteranno la necessaria assistenza legale”.

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