5 dicembre 2006    

Occhiuto (Udc): «Necessario chiudere questa sfortunata legislatura»


“Non ha alcun senso politico tenere in vita una legislatura sfortunata. Sono autenticamente garantista e credo che un'inchiesta giudiziaria non vada confusa con una sentenza di condanna; né penso che si possa fare come la sinistra negli anni passati, quando si usavano strumentalmente vicende giudiziarie per interessi politici di parte. Non è per via giudiziaria che noi dell'Udc chiediamo lo scioglimento del Consiglio regionale, ma per manifesta incapacità di governo del centrosinistra”.
  Roberto Occhiuto (Udc) vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria E’ quanto sostiene Roberto Occhiuto (Udc), vicepresidente del Consiglio regionale di ritorno dalla manifestazione dell’Udc a  Palermo. Aggiunge senza incertezze : “Più si va avanti e più, come ormai i calabresi hanno ben capito, la maggioranza si sbriciola e la sua conflittualità interna e tra essa e il presidente Loiero, che ha raggiunto livelli inediti  provocando alla Calabria un disorientamento spaventoso, rischiano di fare della Regione un deserto. Andare avanti ancora su questa strada senza sbocco,  significa segnare una distanza siderale tra la politica e la società calabrese che è stanca, demoralizzata, e chiede a gran voce che sia posta la parola fine su una dolorosa esperienza politica che, per come si è svolta e per le conclusioni politiche, amministrative e morali cui è giunta, senza tema di smentita, non ha pari nella storia trentennale del regionalismo calabrese”.
 Ad avviso di  Occhiuto: “Anche la flebile ma vera ripresa economica del Paese segnalata dal Cnel,  noi come sistema Calabria rischiamo di mancarla, se non rimettiamo in sesto anzitutto la politica oggi travolta dalla  sfiducia dei cittadini e priva di autorevolezza e rappresentatività nei confronti del Governo, del Parlamento e del Paese.  Credo - termina l’esponente dell’Udc -  che il passaggio dell’anticipata conclusione della legislatura regionale, accompagnato da un dibattito in profondità tra le forze politiche teso a bloccare il trasformismo e le transumanze e a segnare, con nettezza e serietà,  i confini di maggioranza ed opposizione, dentro uno schema bipolare in cui le forze moderare possano avere la visibilità indispensabile per dare un buon governo alla Calabria, sia l’unica scelta razionale e possibile anzitutto per la politica in sé, che, altrimenti, pagherebbe, non compiendo oggi la coraggiosa scelta cui è chiamata, un prezzo altissimo e un prezzo altissimo farebbe pagare alla democrazia calabrese.  D’altronde, assistere al quotidiano stillicidio nel centrosinistra e all’arrampicata disperata sugli specchi, dentro una maggioranza che non ha nulla in comune se non la corsa alle poltrone, per quadrare un cerchio impossibile da quadrare, è ormai non più la rappresentazione di un centrosinistra  nuovamente in crisi, ma il macabro spettacolo di una maggioranza  in agonia”  
 

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI