23 novembre 2006    

Guagliardi * (Rif. Com.): «Un dibattito in Consiglio su Europaradiso»


Ho depositato presso la segreteria del Consiglio regionale una lettera rivolta al presidente della Regione, Agazio Loiero, e al presidente del Consiglio, Giuseppe Bova, con la quale ho chiesto la convocazione urgente del consiglio regionale per un pronunciamento sul progetto turistico “Europaradiso” che dovrebbe nascere nell’area del Neto in prossimità di Crotone.
Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista Damiano GuagliardiChe “Europaradiso” sia una grande speculazione edilizia nessuno lo nega. Nessuno nega la mutazione del territorio con la costruzione di una nuova “città” del divertimento nella quale dovrebbero sorgere circa settantamila posti letto; nessuno nega che ci saranno problemi enormi in materia di smaltimenti dei rifiuti, sia nella fase della realizzazione, che nella gestione quotidiana. Tutti, inoltre, confermano i profondi mutamenti ecologici del territorio, l’inefficienza dell’attuale sistema dei trasporti, il sovradimensionamento delle forniture energetiche, lo stravolgimento dell’ecosistema mare-montagna.
Insomma, tutti concordano che non è cosa semplice costruire come se nulla fosse un impianto  turistico pari ad una città come Rossano e Corigliano accorpate. A questi interrogativi si risponde che sarà il ritorno economico, sia come investimenti finanziari sul territorio, che in termini di occupazione. E così, nella storica Crotone industriale, destrutturata nelle sue fabbriche di una volta, fallita nei Contratti d’area e nei Patti territoriali, abbattuta dalla politica colonialista dall’Enichem, illusa dagli imbrogli della legge 488, e devastata dalle costruende centrali energetiche, si diffonde la nuova speranza dello sviluppo attraverso la costruzione di “Europaradiso”, illusoria città delle vacanze. Il logo di Europaradiso
Inebriati da questa illusione, a migliaia, donne e uomini, giovani e adulti, calabresi ed extracomunitari, sperano di poter trovare lavoro come camerieri, spazzini, cuochi, inservienti di vario tipo, addetti alle pulizie eccetera, eccetera.
La gente crede e spera.
Lunedì, in quarta Commissione. una maggioranza trasversale e compatta, ha espresso un giudizio negativo alla delibera della giunta regionale, nella quale per sentenza della Corte europea, venivano modificate le Zps in materia di aree protette. Quella delibera aveva disposto che un’area protetta fosse quella della foce del Neto, guarda caso località di interesse di “Europaradiso”. Sono stato l’unico a votare a favore del deliberato della Giunta, che, seppure conteneva limiti e contraddizioni, costituiva un vincolo importante per frenare la cementificazione della costa ionica. Inquietante è l’attacco che si è profuso verso l’articolo 58bis della nuova legge urbanistica, tanto da indurre la maggioranza regionale ad accogliere la richiesta di approfondimenti di questo articolo, stralciandolo dalla legge approvata nella ultima riunione del Consiglio. Una suggestiva spiaggia della costa calabrese
L’ira di alcuni ambientalisti si è abbattuta contro tutti per la mancata approvazione della legge nel suo complesso. Nl’occasione l’Assessore Tripodi, a cui come partito avevamo dato il nostro pieno appoggio, forse coinvolto dalla tensione di una ritardata gestazione della legge e dal sentore delle forzature della corporazione dei costruttori, ha fatto un errore di metodo contrapponendosi nella discussione in Consiglio con il suo aut-aut, favorendo in questo modo lo stralcio-rinvio. Questo tentativo di ritardo dell’approvazione dell’articolo 58bis  e l’esclusione della Zps crotonese del Neto, sono le facce della stessa medaglia “Europaradiso”.
Cercare di ritardare i tempi dell’applicazione normativa per avere il tempo necessario di eludere i vincoli paesaggistici. ottenere le dovute autorizzazioni, e iniziare i lavori. Poi si vedrà! Certo è che, quando i vincoli vengono meno, tutto diventa regolare e si può tranquillamente procedere alla costruzione dalla nuova città adibita al piacere ed al rilassamento dei tanti turisti che dovrebbero scegliere la costa ionica per le loro vacanze.
Ma, ritornando alle forze che stanno dietro ad “Europaradiso”, alle attese di migliaia di disoccupati, ai silenzi della classe dirigente interiormente orientata al No, ma annichilita dalla paura della folla populista che quando diventa cieca è estremamente pericolosa, ho ricordato i rischi di una rivolta sociale della popolazione crotonese molto simile alla drammatica sollevazione popolare di Reggio Calabria nel 1970.
L'imprenditore israeliano David Appeal, promotore di Europaradiso Le profonde lacerazioni che hanno prodotto la rivolta del nobile popolo reggino nascevano dalla profonda crisi economica calabrese, dalla crisi sociale e di identità dovuta agli straordinari mutamenti culturali dell’emigrazione di massa di quegli anni, dalla rimodulazione degli antichi poteri mafiosi che nella nascente Regione intravedevano un’autentica Mecca per nuovi affari.
Nella mia richiesta ho espresso la preoccupazione per le analogie tra quella rivolta ed i rischi di oggi Le condizioni sono molto simili: stessa crisi economica, stessa crisi sociale e di identità del territorio, stessa riconversione delle organizzazioni criminali calabresi intente a riciclarsi in forze economiche e politiche. “Europaradiso”, dunque, può diventare una bomba sociale ad orologeria, estremamente pericolosa, perché questa novella crociata della cementificazione ha già raccolto numerosi sostenitori che non sono per nulla folcloristici, come vogliono far apparire, e quanti pensano al bene di questa regione non devono permettere che ciò avvenga
Ecco dunque le ragioni di un’immediata discussione in Consiglio regionale.

Damiano Guagliardi

* Direzione nazionale Prc
Capogruppo Prc alla Regione
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