21 novembre 2006    

VI Commissione: Approvate norme sulla Cooperazione internazionale in Calabria


La VI Commissione consiliare, “Affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero”, presieduta dalla consigliera Liliana Frascà (Ds), ha approvato all’unanimità un progetto di legge che riguarda gli “interventi per la Cooperazione internazionale decentrata in Calabria”. Il PdL licenziato è frutto di una riunificazione di testi con altre proposte già depositate in Commissione sullo stesso argomento.
Il Presidente della VI Commissione “Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto oggi con il voto unanime della VI Commissione che ha voluto imprimere un passo nuovo a tematiche che discendono dal rinnovato ruolo delle regioni in materia di cooperazione ed attività internazionali, per come definito dalla riforma del titolo V della Costituzione. Le Regioni – prosegue Liliana Frascà -  sono chiamate ad individuare strategie e modelli di governo capaci non solo di dare risposte, ma soprattutto di orientare le scelte di investimento economico, sociale e culturale degli attori del proprio territorio operanti in campo internazionale. Questo ruolo – prosegue la presidente della VI Commissione – è ulteriormente rafforzato dai processi di allargamento dell’Unione europea e di globalizzazione dei mercati che hanno di fatto spostato il baricentro geografico dell’Europa, assegnando all’Italia il compito di svolgere un ruolo strategico verso i Paesi del Mediterraneo. In questo contesto – dice Liliana  Frascà – per la Calabria la sfida è duplice: inserirsi al centro dell’Europa, recuperando il divario in termini di occupazione, ricchezza e competitività, e diventare il Nord di uno spazio euromediterraneo di stabilità e prosperità che l’Ue intende costruire con il concorso dei governi locali. Questo percorso però – precisa Liliana Frascà – necessita di regole che riconducano a sistema soggetti e competenze presenti sul territorio e rendono questi sforzi coerenti con la priorità delle politiche di sviluppo regionali. La legge, intende dunque colmare questo “vuoto” dovuto alla mancanza di specifica normativa regionale che disciplini la materia della cooperazione e delle attività internazionali a livello regionale e locale”.     

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