6 novembre 2006    

Chieffallo (Nuovo Psi): «E' ora di lavorare con trasparenza»


“Ora basta, non possiamo andare avanti così!

E' ora di rimboccarsi le maniche ed incominciare a lavorare con trasparenza, forza e concretezza per dare risposte ai calabresi, sempre più delusi. Che aspettano da sempre una Calabria sviluppata  e affrancata dalla mafia e dal malaffare.

Intervengo sulle polemiche che, in questi giorni, hanno inondato la stampa calabrese e che mettono a nudo le grandi fragilità del sistema politico e l'insufficienza dei partiti che non riescono a cogliere il momento drammatico che la Regione sta vivendo.

I calabresi non si affezionano alle diatribe che dividono la politica nel suo complesso e che vedono divisi i partiti: tra gli stessi partiti, la contrapposizione di gruppi con altri gruppi, in una lotta fratricida poco nobile nella quale certamente sono assolutamente assenti gli interessi della collettività.Il consigliere del Nuovo Psi Leopoldo Chieffallo

I cittadini hanno bisogno di vedere risolti i loro problemi e pretendono dalla classe dirigente regionale, che loro hanno votato, maggiore responsabilità e maggiore attenzione per le politiche di sviluppo della Calabria.

La brutta figura fatta nella trasmissione di Santoro, ‘Annozero’, che abbiamo offerto all'Italia, ha tratteggiato una immagine fosca della nostra regione, dipinta addirittura come ‘l'inferno’ della Nazione!

Questo dovrebbe far riflettere un po' tutti, specie coloro i quali hanno responsabilità politiche ed istituzionali, per fare quadrato intorno alla ‘Calabria degli onesti’ che è certamente maggioritaria!

Ma davvero si può pensare, di fronte alla drammatica situazione che in Calabria stiamo vivendo, di nascondersi di fronte alle responsabilità gravi che ha la politica ricorrendo all'esercizio noioso, quanto ipocrita, dello scaricabarile, rifugiandosi dietro al comodo slogan: ‘Io non c’entro’!


Quando in Calabria le cose non funzionano e la mafia dilaga fino a colpire al cuore le Istituzioni, come è avvenuto con l'omicidio del Vice Presidente Francesco Fortugno, ognuno deve sentirsi, in qualche modo, in colpa e quindi, se persona onesta, deve lavorare per far trionfare la verità e la giustizia che sono il presupposto della vera libertà dell'uomo di cui la società ha tanto bisogno!

Bisogna recidere, senza mezzi termini e ‘senza se e senza ma’ ogni legame con il malaffare; bisogna combattere le zone grigie della politica dove la mafia alligna, condizionando pesantemente la politica; bisogna purificare i partiti che devono assurgere a ‘tempio di dibattito politico’;  bisogna chiudere definitivamente col nepotismo, il clientelismo, che continuano ad essere i mali incurabili che hanno prodotto necrosi nel tessuto democratico della nostra regione.


Bisogna pretendere la verità su ogni delitto di mafia, vincendo ogni omertà e facendo corona intorno alle Forze dell'ordine e alla magistratura in questo difficile compito. E poi, bisogna che la politica volti pagina, finalmente, per aggredire in termini convinti, senza titubanze, con chiarezza di idee e con determinazione, i nodi dello sviluppo calabrese. Siamo ad un mese, quasi, dalla fine dell'anno e in questo brevissimo lasso di tempo, deve essere approvato il bilancio regionale, col quale, io ritengo, è necessario assolutamente lanciare nuovi messaggi concreti rispetto alle impostazioni del passato; bisogna lanciare segnali concreti ai giovani calabresi per disinnescare la grande sfiducia nella quale sono caduti  e che sta diventando cronica, allontanandoli sempre di più dalle Istituzioni e dalla politica; bisogna produrre un ‘progetto-lavoro’ che consenta di iniettare fiducia nel corpo sociale calabrese; bisogna infondere sentimenti di ottimismo per dare ‘certezze’ che si può cambiare rotta rispetto al passato; bisogna organizzare i comparti della burocrazia regionale, puntando su un'alta dirigenza qualificata e moderna, valorizzando le energie migliori di questa regione ed aprendo ai giovani laureati nelle nostre università; bisogna dare assoluta priorità all'ammodernamento strutturale della Calabria, puntando su un ruolo più qualificato della grande infrastruttura portuale di Gioia Tauro, e guardando con attenzione al grande potenziale di sviluppo che ha l'area di Lamezia Terme, tanto declamata e poi puntualmente dimenticata nella programmazione regionale.

Bisogna riordinare il comparto dell'informatica, su cui, in passato, si è giocata una partita importante, qualificando centinaia di tecnici, adesso abbandonati a se stessi, e che ha finito col lasciare cattedrali nel deserto, vedi il polo Telcal di Lamezia Terme, che sta cadendo a pezzi nell'indifferenza totale!


Insomma, bisogna lavorare per vincere i ritardi accumulati - è l'appello che lancio a tutti i partiti di destra e di sinistra - senza voler apparire qualunquista; la si smetta con la pratica ‘dilatoria’, con la ‘guerra tra poveri’ e si pensi finalmente al ‘bene’ della Calabria”.

 

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