18 ottobre 2006    

L'ordine del Giorno approvato dal Consiglio


Il Consiglio regionale della Calabria, riunito oggi 12 ottobre 2006 in seduta straordinaria aperta, in occasione del primo anniversario dall’omicidio del Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, On.le Francesco Fortugno, barbaramente ucciso dalla mafia a Locri lo scorso 16 ottobre 2005, dopo ampio ed articolato dibattito avviato dal Presidente del Consiglio regionale, introdotto dal Presidente della Giunta e concluso dal Vice Ministro degli Interni, a cui hanno offerto importanti e significativi contributi le autorità civili e religiose presenti, i rappresentanti del Governo nazionale e delle forze parlamentari, gli amministratori e i rappresentanti delle forze sociali, La seduta straordinaria del Consiglio regionale
- Esprime fiducia e apprezzamento sul significativo lavoro sin qui condotto da parte della magistratura e delle forze dell’ordine al fine dell’accertamento della verità su quel tragico delitto;
- Ritiene, tuttavia, necessario che le indagini giungano sino in fondo e che si attivino tutti gli strumenti atti a consentire, nel più breve tempo possibile, di accertare tutta la verità sull’assassinio del compianto On.le Fortugno nonché sugli altri delitti di mafia nella Locride ed in Calabria;
- Conferma tutte le iniziative già assunte e da attivare, facenti parte del c.d. “progetto d’urto” per la Locride, da perseguire anche attraverso la stipula di uno specifico “Accordo di Programma Quadro” con il Governo nazionale teso al reperimento dei fondi aggiuntivi necessari a dotare la magistratura e gli altri organi inquirenti in Calabria di tutte le risorse necessarie ad affrontare con la massima efficacia le forze eversive della ‘ndrangheta;
Indice una sessione straordinaria dei lavori del Consiglio regionale che consenta di attivare progetti di legge riguardanti:
a) la capacità di rafforzare la strumentazione legislativa e amministrativa tesa a prevenire ed a rendere impermeabile da pressioni criminali e mafiose il sistema degli appalti pubblici;
b) norme a sostegno della confisca dei beni ai mafiosi, agevolando i percorsi che favoriscano il riutilizzo dei beni da parte della comunità calabrese nel più breve tempo; possibile;
c) l’attivazione di percorsi di educazione alla legalità, intesi anche come processi di apprendimento permanente per gli adulti, al fine di rafforzare la consapevolezza in ciascun calabrese del proprio essere cittadino, titolare di diritti garantiti dalla legge.

 

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