18 ottobre 2006    

Macrì (*):«Locri ha bisogno di attenzione e di aiuto»



Signor Presidente della Regione, onorevole Viceministro, vi porto il saluto riconoscente della città di Locri e vorrei fare brevi riflessioni. Vorrei dividere, per esempio, la mia attività amministrativa, cioè fare una considerazione sull’ultimo anno, naturalmente di vicinanza a Maria Grazia e a Franco. Vorrei ricordare a tutti che Fortugno è morto chiedendo all’assassino di togliersi la maschera, quindi probabilmente non sa neanche perché è morto, con lo spirito che lo contraddistingueva.


Per i primi otto mesi, vedendo questa vicenda da esterno, ho pensato – e lo dico francamente – alle parate, alle solite cose che poi non avrebbero portato a niente e abbiamo continuato a sperare in Sua Eccellenza qui in prima fila, nel prefetto De Sena,  che poi, lo dico spesso, è probabilmente l’unico politico che c’è nella Locride, ma  di professione fa un altro mestiere. E questo è triste ed anche significativo. Da quando, invece, ho intrapreso questa avventura amministrativa, ho visto che le cose non stavano proprio così e, a proposito di questo, devo ringraziare – ma sul serio, senza polemiche – la Presidenza del Consiglio regionale nella persona dell’onorevole Bova, che è vicinissima all’amministrazione comunale, il Presidente della Regione che prima ha fatto un elenco di beni, dimenticando delle cose – ieri, in Consiglio comunale, abbiamo rimodulato anche l’Apq beni culturali per dare a Locri, finalmente, quel palazzo della cultura completando la costruzione ed altre opere – ma con un’intensità di progetti e di aiuti che non c’erano mai stati.Il Sindaco di Locri alla seduta straordinaria del Consiglio regionale


C’è stato il sacrificio di un uomo qui che potrebbe portare a risultati incredibili e insperati prima, tutto questo, però, purché venga gestito in un certo modo.


Quindi chiedo ufficialmente, come ho chiesto al Presidente Prodi l’altro giorno, l’aiuto delle istituzioni per gestire questo fiume di denaro che arriverà a Locri e che sarà molto difficile da coordinare. Chiedo anche che – ma questo l’ho chiesto in altre sedi, al prefetto De Sena, al questore Speranza, al colonnello Fiano – venga riportata la legalità negli atti amministrativi del Comune. Pensavo di aver toccato il fondo in un ente amministrativo come era l’Afor, di cui sono stato commissario: il Comune di Locri, se è possibile, è combinato anche peggio! E’ un Comune senza nessun capitolo di spesa, bilanci fantasiosi, milioni di euro ogni anno di debiti fuori bilancio, cose difficili da fare e soprattutto da impostare per il futuro.


Tutti, quindi, la popolazione del comune e gli amministratori, ci devono dare una mano - anche se in questa fase devono essere soprattutto i cittadini, la Regione e approfitto anche per dire  all’onorevole Michelangelo Tripodi– che non vedo – che ha giacente, presso l’assessorato all’urbanistica, un progetto di rimodulazione di una fase del Por, non ricordo precisamente quale adesso, mi scuserà l’onorevole Tripodi se approfitto di questa occasione. Abbiamo presentato una rimodulazione che riguarda, per esempio, i marciapiedi e l’arredo urbano del centro storico, che può sembrare il minimo, ma è un segnale per ridare alla città – come dice spesso il mio vescovo – un’immagine di città bella o, quantomeno, vivibile, perché noi su queste cose vorremmo basare la nostra attività amministrativa: rendere normale la città, non inciampare quando si cammina sui marciapiedi, vedere che non ci sono cartacce il giorno dopo, ché con grande fatica i pochi operai comunali mettono a posto le strade, avere i soldi per comprare la vernice per fare le strisce per i parcheggi e impedire che le macchine invadano i marciapiedi e non dover prestare, soprattutto, la vernice al commissario dell’Asl perché deve far bello il pronto soccorso per la visita del Presidente del Consiglio!


Noi gradiremmo veramente avere – e lo dico sinceramente, l’ho detto al Presidente del Consiglio, lo dico anche a voi – un aiuto da parte delle istituzioni per coordinare tutte queste cose che possono cambiare il volto a una città, a un territorio, ma che certamente non possiamo fare né io né la mia amministrazione da soli.


Una sola considerazione sui ragazzi di Locri: sono stati caricati nel tempo di troppe responsabilità. E’ chiaro che il “Fo.re.ver.” è un’altra cosa, perché gestito dalla Regione Calabria ed io sono stato a delle riunioni dei ragazzi di Locri che sono state estremamente deludenti – questo lo voglio dire – perché è un movimento che si sta sgonfiando, che non ha linfa nelle scuole, che è percepito come un’operazione politica. Non è così, non è stato così e non deve essere così, però bisogna che anche i residui del movimento che ci sono si impegnino di più.


L’altro giorno abbiamo fatto un convegno al Liceo classico con la figlia di Pippo Fava molto partecipato, dove gli studenti hanno detto che non credono in questo movimento, e non può essere così. Quindi bisogna che chi è rimasto dei ragazzi di Locri, Annamaria che è molto carina – adesso non c’è – faccia qualcosa, se ne ha ancora voglia e tempo, un’altra che ho visto sul vostro giornale è un consigliere comunale che mi auguro smetta di fare polemica e si metta a lavorare per cercare di coagulare le forze sane che ci sono. Alla fine i liceali, l’altro giorno, sono stati veramente interessati alla presentazione di un libro importante, com’era quello di Giuseppe Fava.


Quindi anche su questo, visto che poi il capofila del “Fo.re.ver.” è il Consiglio regionale, chiedo anche al Presidente Bova – ma già c’è da parte sua – un impegno a migliorare palazzo Nieddu con i fondi della Giunta regionale calabrese affinché ci sia un luogo fisico vivibile per lavorare meglio.


Vi lascio con un’ultima considerazione che deve essere finale: quando mi sono candidato, a parte il fatto che tutti mi hanno detto: ma chi te la fa fare, avevo trovato una magnifica persona che era la figlia di Cecè Grasso – che è stato uno delle vittime della mafia – che si era candidata con me per fare il vicesindaco. Pochi giorni prima delle elezioni si è ritirata perché ha detto: “Tutti parlano di mio padre, come se questa fosse una cosa da strumentalizzare, anche se io fossi eletta e venissi a fare il vicesindaco” – anzi in quei momenti forse c’era la certezza che lei venisse eletta – non voglio che il nome di mio padre venga messo in campo, perché non serve a niente, perché qui non cambierà mai niente!”.


Spero di smentire Stefania Grasso con l’impegno che ci deve essere di tutti, però.



* Sindaco di Locri

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI